Class action Parmalat - Istruzioni per l'uso - (1 Viewer)

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Nei giorni scorsi sono apparsi su numerosi quotidiani italiani degli annunci intitolati: "Se avete acquistato azioni od obbligazioni Parmalat prima del 19.12.2003, potreste ricevere un pagamento nell'ambito di un accordo parziale legale di 50 milioni di USD".

Trattasi di una comunicazione formale dell'avvenuto accordo transattivo (del quale ADUC aveva a suo tempo dato notizia in anteprima assoluta) tra la Class Action Parmalat e alcuni dei convenuti (BNL e Credit Suisse), in base al quale i due convenuti (per sé e per le diverse società agli stessi facenti capo), pur non riconoscendo responsabilità alcuna, concordano di versare la somma di US$ 25.000.000,00 cadauno a favore della massa dei danneggiati attualmente tutelati dalla Class Action.
Come chiaramente si legge nell'annuncio, detta somma per il momento non verrà distribuita, e servirà in parte a pagare le spese fino ad oggi sostenute dai legali che seguono il caso (circa Usd 6.000.000,00); il rimanente, oltre a coprire eventuali ulteriori costi, verrà accantonato in attesa della destinazione che il Tribunale ne darà, ed è presumibile che in larga parte finirà nelle tasche dei soggetti danneggiati, pur rappresentando solamente una frazione infinitesimale del danno effettivo.
Numerose richieste ci sono pervenute da parte di soggetti che si trovano in situazioni particolari; cerchiamo di seguito di riepilogare quelle più comuni, e di rispondere ai dubbi sottopostici:

1 - nell'annuncio si parla di esclusione entro il 19.06.2007; cosa significa? quali sono le conseguenze di una richiesta di esclusione?
La possibilità di escludersi dalla class action è destinata, di fatto, a quei soggetti che a fronte della perdita subita ritengano di poter avviare a breve un contenzioso individuale contro tutti i convenuti nella class action, con la speranza di poter recuperare di più di quanto la Class Action potrà fare. Concretamente, riteniamo improbabile che un qualsiasi risparmiatore / investitore privato possa e voglia sostenere l'onere ed il rischio di un contenzioso individuale in USA contro i convenuti della class action, per cui trattasi di ipotesi (esclusione) più teorica che pratica.
Con l'esclusione, il soggetto dichiara di non voler beneficiare dell'accordo, e non potrà quindi accedere alla successiva fase di spartizione delle somme sin qui acquisite.

2 - sono in causa con la mia Banca; devo escludermi dalla Class Action?
In attesa della sentenza pare opportuno non fare nulla. Se si vincerà la causa, a seconda delle statuizioni della sentenza, si potrebbe perdere il diritto ai risarcimenti (per esempio, laddove l'attore si veda ingiungere di restituire alla Banca i titoli per effetto di una sentenza di nullità). Se si dovesse perdere la causa, invece, e si manterranno quindi i titoli, resterà sempre la possibilità di accedere ai risarcimenti della class action. Se, infine (cosa assai improbabile) i risarcimenti della class action dovessero arrivare prima della sentenza contro la propria banca, questi potrebbero essere considerati come "frutti" ed in quanto tali dapprima incassati legittimamente e quindi eventualmente restituiti alla Banca (sempre che questa ne abbia fatto richiesta). La situazione sopra esposta pare non mutare, sia che la Banca convenuta sia una di quelle attualmente coinvolte nel risarcimento, sia che sia un diverso Istituto.

3 - intendo avviare a breve una causa contro la Banca, cosa debbo / posso fare per la class action?
La risposta è sostanzialmente identica a quella che precede. Ci pare non sia il caso di fare nulla, per il momento.

4 - l'annuncio indica un sito dove registrarsi; a cosa serve?
La registrazione serve solo a raccogliere i nominativi e contatti delle persone alle quali inviare, quando sarà il momento, i moduli per la presentazione della domanda di risarcimento, e altre comunicazioni.
La registrazione quindi non èuna formale richiesta di risarcimento.

5 - ho già partecipato tramite ADUC (o altri soggetti) alla prima fase della Class Action; devo comunque registrarmi? dovrò comunque presentare domanda quando sarà il momento?
Premesso che non esiste un obbligo di registrazione, chiunque voglia un domani presentare domanda di assegnazione del risarcimento dovrà presentare una apposita domanda tecnicamente definita PROOF OF CLAIM.
Attualmente i moduli per la presentazione di tale domanda non sono disponibili, né è possibile sapere oggi quando lo saranno.
Sia che ci si sia registrati, oppure no, e sia che si sia partecipato oppure no alla prima fase (quella di 3 anni fa, candidandosi come Lead Plaintiffs), quando verranno aperti i termini, TUTTI DOVRANNO presentare la propria PROOF OF CLAIM con relativi documenti, nessuno escluso.

6 - non ritengo di essere in grado di gestire da solo questa procedura; a chi posso rivolgermi per assistenza ?
ADUC mette a disposizione di chi lo desideri un servizio di assistenza legale, tramite lo Studio dell'Avv. Pietro Adami di Verona, che ha sin dall'inizio curato la partecipazione degli italiani alla class action.
Attualmente, lo Studio incaricato si limiterà alla raccolta dei dati e al monitoraggio della procedura per conto degli eventuali soggetti che lo incaricassero; si ribadisce che PER IL MOMENTO NON SONO PREVISTE DISTRIBUZIONI DI SOMME A FAVORE DEI DANNEGGIATI.
Il costo dell'assistenza verrà comunicato a chi ne faccia richiesta, sulla base dei dati forniti all'atto della richiesta stessa.
Chi desideri maggior informazioni, potrà inviare una email all'indirizzo [email protected] , mettendo come oggetto della email la dicitura " RICHIESTA ASSISTENZA CLASS ACTION PARMALAT " e fornendo i seguenti dati:
- Nome e cognome di tutti i contitolari del conto titoli su cui giacciono / giacevano i titoli Parmalat, e nome della Banca o Istituto presso il quale si trovano / trovavano i titoli stessi;
- propri recapiti telefonici ed email ;
- data, prezzo unitario, prezzo complessivo, quantità / valore nominale, valuta, di acquisto ed eventuale vendita dei titoli (per ciascuna operazione);
- data e dettagli della eventuale conversione dei vecchi titoli in altri titoli, o analitica indicazione di quanto ricevuto ad oggi nella procedura italiana;
- ogni altra informazione ritenuta utile;
- autorizzazione al trattamento dei dati (ricopiare in calce alla email di richiesta la seguente frase "Il mittente della presente garantisce l'autenticità dei dati tutti forniti, la loro lecita provenienza e la loro legittima disponibilità se riferiti a terzi, ed autorizza anche in nome e per conto degli aventi diritto tutti il loro trattamento ai soli fini della ricezione della richiesta proposta di assitenza legale" ). Eventuali messaggi privi dell'autorizzazione NON verranno considerati e saranno immediatamente cancellati.
Entro 15 giorni dalla ricezione delle email, ciascun richiedente riceverà una risposta con tutti i dettagli per l'assistenza legale.
 

b.i.n.

Nuovo forumer
Il fatto è che le pene per reati come truffa e bancarotta sono scandalosamente basse, una vera ingiustizia.
In un paese civile sarebbe da alzare, le associazioni dei consumatori dovrebbero spingere in questo senso.

INDULTO/Una indagine dell’Eures sulla certezza della pena in Italia

Condanne. Calcolando la media degli anni di reclusione comminati nell’ultimo decennio emerge un indice di applicazione della pena ben distante dalle massime punizioni previste dal codice penale per i singoli reati.
Per l’omicidio volontario la durata media della pena inflitta è di 12,4 anni (il Codice prevede da un minimo di 21 anni all’ergastolo), per l’omicidio preterintenzionale è di 8,8 anni (il Codice prevede da 10 a 28 anni), per l’omicidio colposo 0,5 anni (da 6 mesi a 5 anni per il Codice); 2 anni per la rapina (da 3 a 10 anni) e l’estorsione (da 5 a 10 anni); 0,4 anni per il furto (massimo previsto 3 anni) e per la truffa (da 6 a 12 mesi per il Codice); per la bancarotta 1,3 anni (da 6-24 mesi a 3-10 anni per la “semplice” e la “fraudolenta” per il Codice); 1,1 per la detenzione di armi (da 1 a 4 mesi da 1 a 3 anni) e 1,3 anni per il peculato (da 3 a 10 anni la pena edittale prevista).

Chi va in carcere. Ma per quali reati si rischia di andare effettivamente in carcere dopo la condanna definitiva? Calcolando il rapporto tra detenuti e condannati, la classifica vede ai primi posti il sequestro di persona e l’omicidio volontario; seguono, nella “classifica” stilata, estorsione, produzione e spaccio di stupefacenti, rapina, istigazione e sfruttamento della prostituzione, violenze sessuali, furto, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale, infanticidio, atti osceni, lesioni personali volontarie; in coda, a forte distanza, peculato, truffa, bancarotta, emissioni di assegni a vuoto, lesioni personali colpose e omicidio colposo.



Quanto hanno recuperato in percentuale gli obbligazioni con la rivalutazione delle azioni e warriants? :-?
Ho letto su un sito circa l'80%, possibile? :eek:
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
b.i.n. ha scritto:
Quanto hanno recuperato in percentuale gli obbligazioni con la rivalutazione delle azioni e warriants? :-?
Ho letto su un sito circa l'80%, possibile? :eek:


Dipende dal rapporto di conversione delle varie obbligazioni in azioni, se poi erano co-intestate si sono ottenuti warrants per ciascuno dei co-intestatari. La crescita sul mercato delle azioni Parmalat ha molto aiutato.
 

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