Tralasciando per una volta il Quid, ciò su cui ogni membro dei vari Clemm presenti sul territorio dovrebbe riflettere, non è tanto il fatto di essere donatori del progetto COEMM con la semplice dazione mensile, ma comprendere se quest'ultima vada per le nobili ed altruistiche finalità umanitarie dichiarate (anche se si tratta di un solo euro a persona).
E' una questione di rispetto che la leadership dovrebbe eticamente palesare verso chi li sostiene dando un riscontro tangibile del proprio operato, oltre che, per la stessa, sarebbe un plauso dimostrare di aver contribuito concretamente a migliorare qualcuno dei molteplici problemi che attanagliano il nostro mondo. Tutto ciò può essere presentato ai soggetti membri anche in una logica di riservatezza, se tal regola dev'essere seguita dai partecipanti al progetto . Emerge però che la riservatezza non venga rispettata nemmeno dal vertice durante gli incontri dal momento che ben sa che vengono registrati in video postati poi sulla rete. Se riservatezza dev'essere, coerenza anche nella divulgazione delle dichiarazioni. Se qualcuno vuol fare del bene, può farlo (ma comunque farlo), senza doverlo per forza annunciare. Qualcuno dei membri dei vari Clemm può affermare con certezza matematica di aver visto (e non sentito dire che è stato fatto o a breve si farà) il compimento di qualche progetto presentato dal team organizzativo?