Tutto condivisibile.
Può essere una questione di lana caprina ma ti chiedo: se io dichiaro di aver lavorato per tot anni presso la ditta XXX la chiamiamo “autocertificazione”? Solo questo: secondo me il termine è improprio.
Condivido il termine sia improprio, tuttavia c'è da dire che è di uso comune. Probabile che sia giustificato dalla consuetudine, non saprei. Tuttavia in effetti è veramente questione di lana caprina, la fattispecie inquadrata credo sia chiara.
Poi, la d
ichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, art 47 concerne “stati, qualità personali o fatti
che siano a diretta conoscenza dell'interessato” e perciò, non essendo chiaro e definito in cosa consista il “progetto Coemm” non posso dichiarare nulla al riguardo.
Inoltre
non possono essere riportate nella dichiarazione informazioni su fatti che devono ancora accadere, assunzioni di impegni, rinunce, accettazioni di incarichi, intenzioni future e tutto ciò che riguarda i rapporti tra privati. In questi casi occorre rivolgersi ad un notaio
Dichiarazione sostitutiva atto di notorietà
non è possibile utilizzare dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà per attestare informazioni che non rientrano nella propria conoscenza diretta o che riguardano manifestazioni di volontà (es. una dichiarazione d’impegno ovvero un’attestazione che abbia ad oggetto eventi o fatti futuri).
Autocertificazione
Perciò
io non posso dichiarare
“
di aver compreso senza ombra di dubbio che la “carta servizi” di cui COEMM INT’L si fa promotore verrà emessa da Istituti e/o Società autorizzate”
ma, eventualemente e con molti dubbi,
“
che mi è stato detto che la “carta servizi” di cui COEMM INT’L si fa promotore verrà emessa da Istituti e/o Società autorizzate ecc.”
Non
“di aver compreso che la Carta Servizi, che verrà emessa in favore degli aderenti al (non definito) Progetto COEMM”
ma
“che
mi è stato detto che la Carta Servizi, che mi è stato detto verrà emessa ecc.”
Questo è decisamente più interessante e assolutamente corretto ( se noti rientra tutto nel concetto di "diretta conoscenza", per cui non è ammessa alcunché di aleatorio o futuro per questo).
Ad ogni modo rileggendo L'autocertificazione non mi pare ci sia alcuno di questi contenuti. A scanso di equivoci riporto:
dichiara:
-di aver preso visione del Regolamento 2.0 per i CLEMM-CFP (Classico o Dedicato) e CLEMMC.T.S. e di accoglierlo e accettarlo in ogni suo punto come linea guida comportamentale per il prosieguo del Progetto “Mondo Migliore” promosso da COEMM INT’L;
-di aver compreso, senza ombra di dubbio, che appartenere ad un CLEMM-CFP o ad un CLEMMC.T.S. NON significa e non implica in alcun modo essere associato a COEMM INT’L;
-di aver compreso che la libera donazione promossa dal Progetto “Mondo Migliore” di COEMM non è affatto un investimento finanziario, non lo è mai stato e mai lo sarà. Essa infatti viene proposta come libero contributo allo sviluppo del "Progetto COEMM Mondo Migliore”; non è obbligatoria e non ha alcun valore di investimento finalizzato a futuri profitti;
-di aver compreso senza ombra di dubbio che la “carta servizi” di cui COEMM INT’L si fa promotore verrà emessa da Istituti e/o Società autorizzate.
-di aver compreso che la Carta Servizi, che verrà emessa in favore degli aderenti al Progetto COEMM, avrà una durata annuale e potrà essere rinnovata qualora ne ricorrano le condizioni. Inoltre tale carta servizi può essere revocata e/annullata qualora l'aderente non sia più meritevole di tale usufruizione e ciò a semplice ed insindacabile giudizio del Direttivo COEMM
è sindacabile il fatto che i clemmini siano a "conoscenza" piu che a diretta conoscenza, ma ad ogni modo penso la cosa sia sanata dal semplice fatto che "gli è stato detto cosi" e dunque ne sono a conoscenza per questo.
unico in effetti è quel "senza ombra di dubbio" che in effetti un po (leggi tantissimo) puzza....
Aggiungo di aver notato adesso che al primo punto in merito al regolamento dice :
di accoglierlo e accettarlo in ogni suo punto come linea guida comportamentale per il prosieguo del Progetto “Mondo Migliore” Il che dunque per me conferma la natura assolutamente non obbligatoria in alcun modo di quel regolamento (l'autocertificazione comunque in sostanza è la firma del regolamento che coemm riceve, quindi qui ritratto rispetto a quanto detto nel precedente post (che coemm non poteva eccepire nulla in quanto non aveva il foglio 7 firmato perché non richiesto in invio). continuo tuttavia a sostenere la natura non-obbligatoria dello stesso.
Contratto o convenzione
Una
convenzione è un accordo di natura
contrattuale tra due o più soggetti, che possono essere persone fisiche, enti o stati, con il quale gli stessi
regolano aspetti di comune interesse (patrimoniali e non). La
convenzione, che viene denominata anche
patto o
accordo, è un elenco di
regole e di
diritti; chi la
firma si impegna a rispettarli e di farli rispettare. Possono esserci diversi tipi di
convenzioni:
–
convenzioni nel
diritto privato, negli ordinamenti statali tale concetto tende a sovrapporsi a quello di contratto,
anche se è un concetto più ristretto di convenzione;
Differenza tra contratto e convenzione | Qual è la differenza traEssendo un elenco di regole sembra essere una convenzione, tuttavia
In merito ai contratti e le convenzioni ribadisco di non essere d'accordo.un contratto è una convenzione ma una convenzione non è necessariamente un contratto. In Italia solo un accordo con contenuto patrimoniale è contratto. Anche qui se andiamo a discutere sui termini il discorso può intendersi in senso lato come che ogni accordo possa definirsi convenzione ed in senso comune è esatto in quanto il verbo convenire è usato anche in contrattualistiche varie ("le parti convengono") ad ogni modo ribadisco non segua legalmente la disciplina dei contratti se c'è assenza di contenuto/regolamento patrimoniale.
Rapporti patrimoniali e valore obbligatorio
Secondo me il... patto contrattuale è tra il Coemm e “i CLEMM che vorranno aderire al "Progetto" suddetto e ottenere il Patrocinio COEMM e quindi essere allineati allo stesso "Progetto"”
Ricordando che l’allineamento è un requisito fondamentale per avere (non più il quid ma) la carta servizi, l'acccordo-contratto sarebbe: tu rispetti le regole io ti considerro meritevole del quid.
E' una interpretazione forzata a mio avviso, un contratto non è contratto se il contenuto patrimoniale è cosi "indiretto". Ad esempio un rapporto convenzionale tra due parti comporta per ciascuno molto probabilmente degli effetti patrimoniali indiretti (l'esempio classico è quello del ritorno pubblicitario di certe attività fatte in comune) ma ciò non significa che siccome quella convenzione abbia indirettamente degli effetti patrimoniali possa definirsi e dunque seguire la disciplina del contratto. Certo in questo caso il rapporto appare molto meno indiretto che come nell'esempio. Ad ogni modo rileggendo il regolamento, salvo non mi sia sfuggito, non ho visto alcuna condizione diretta legata all'erogazione della carta ma solo alla sua revoca.
Hai però centrato un punto molto importante che è la questione del "SENZA OMBRA DI DUBBIO", Proporrei di fare pressione su quello in quanto mi pare che l'affermazione da parte del clemmino in quel modo sia mendace, che dici?
insomma se sarlocchio non svela il partner emittente come mai potrebbero saperlo?