Cari lettori e cari lettrici,
L'appello che mi accingo a fare costituisce la manifestazione più diretta di quel che mi sta a cuore, l'avvenire del paese; diventa impellente quindi una partecipazione unanime verso una inedita forza politica che potrà avere un notevole consenso e attrattiva popolare, questa volta senza slogan, e completamente a carte scoperte.
Vorrei che fossero chiari i principi ispiratori, di cui si farà il lancio al momento più opportuno, di tale entità embrionale il cui nome mi piacerebbe possa essere, rivoluzione popolare italiana.
Ci batteremo per trovare delle soluzioni in merito allo squilibrio monetario presente, connaturato a vertici bancari privati; a porre un argine all'immigrazione incontrollata mantenendo però intatti i valori di altruismo e accoglienza appartenenti al nostro popolo.
È da rivedere completamente l'ideologia neoliberista, optando per un socialismo moderno che faccia suoi i principi del libero mercato e della meritocrazia; porre in essere una lotta alle mafie e alla corruzione, per dare luce ad un sistema di condivisione di talenti e ricchezza che si opponga alle dinamiche piramidali che permeano la società attuale.
Per un cambiamento di tale portata, di cui ho riportato gli assunti generici, serve ed è indispensabile la collaborazione attiva e la messa a disposizione delle vostre intelligenze negli ambiti più disparati, dall'economia alla sociologia.
Non importa se lo faremo oggi, domani, nell'arco di un'intera esistenza o addirittura lungo il ciclo di vita di interi universi, ciò che conta è cominciare, per un'Italia più libera, che torni a svolgere un ruolo di primo piano a livello internazionale, per ogni italiano che desidera e voglia essere parte attiva, sin da oggi, di un futuro migliore.
Chi, meglio di noi?
Chi, se non noi?