Il quid
Questa nuova "entrata" di carattere economico, teorizzata già da molti ma scarsamente applicata nei vari stati, dev'essere propedeutica ad una nuova visione economica che si basi non più sul connubio lavoro/reddito, ma sul binomio che derivi da una resa deducibile dall'espressione dei talenti individuali.
Nella società attuale tale contributo unificato è visto come deleterio al fine di salvaguardare quel minimo impegno che serva per poter mettere in moto i vari comparti e i diversi settori.
In funzione dell'era della robotica nella quale sempre meno saranno i posti occupazionali è utile comunque pensare ad un minimo garantito che possa coprire l'assenza di reddito derivante da tali problematiche, senza però dare adito ad un cullarsi sul medesimo da parte di una popolazione che, forte di quello, sia sempre meno propensa ad intraprendere e inventarsi.
È auspicabile quindi che tale misura così significativa possa avere inizio nello stesso momento in cui cambino anche i parametri e le regole economiche generali, nell'ambito delle quali non solo si abbassino le tasse e si adeguino i salari, ma si possa fare in modo di creare nuove opportunità occupazionali, portando in ugual misura le stesse persone a fare in modo di crearle.
La chiave sta, di fatto e per tali assunti, a realizzare una società di cittadini liberi per i quali l' assistenzialismo non sia più necessario, ponendoli in condizione fornendo strumenti, formazioni e competenze, a mettere a frutto al meglio ciascuna delle loro potenzialità.