La domanda delle domande è questa, Narciso agisce sapendo che tutto il sistema funziona con il solo scopo di incassare soldi? sa che il progetto famoso non si realizzerà mai? sa che il quid non è mai esistito e non esisterà mai? perché se è convinto della buona fede di M.S e il suo progetto, lo definirei un illuso, credulone, forse poco attento, ma magari si tratta di una persona che ha semplicemente desiderio di credere in qualcosa di positivo, come la signora che dice di parlare con gli angeli. Se invece sa benissimo che si tratta di un raggiro, bhe spero che la signora che parla con i defunti ci parli un pochino di lui molto presto. Senza offesa.
Ripercorro la storia dei post del soggetto in questione.
Narciso è
marcio.
E si vede da un kilometro.
Esordisce vantandosi del suo "metterci la faccia", e anche se fosse autentica (e nel caso, l'autenticazione sarebbe
dimostrata autoreferenzialmente), a noi non frega assolutamente niente nè della sua faccia, nè del suo nome, perché
non esiste nome o faccia che dia più valore a una tesi come quella del Coemm, sputtanata a più riprese, fin da pagina 1.
Continua con un grande pippone sull'educazione, ma a noi non ci frega niente nè dell'educazione, nè del politically correct, con
gente intellettualmente disonesta come lui e i suoi vomitevoli compari.
I suoi temi sono sempre gli stessi: lo stato che ruba, la finanza che ci rende schiavi, i giovani che non hanno più valori, i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri e
le solite puttanate che si dicono quando ci si guarda allo specchio la mattina e ci si rende conto che la propria vita è una merda, ma non si ha il coraggio di evitare di dire che la colpa è sempre e solo degli altri. "Altri" indefinito, ovviamente.
"Navigo su internet da quando il collegamento veniva effettuato con la composizione del numero di telefono, quindi da molto. [...] Ho subito notato che quasi nessuno utilizza le proprie credenziali ma Nick Name assai stravaganti ed irriverenti nei confronti della stessa persona che ne ha assunto l'identità per postare."
Ma a chi vuoi darla a bere.
Sei una vita su internet e ti stupisce l'anonimato: non mi torna.
Ci sono circa cinque post nei quali rompe le palle perché
qui sono tutti anonimi (oh mio dio!) e non si danno le informazioni agli anonimi. Perché nel 95 quando ti connettevi a internet usando un modem a manovella
tutti avevano un nome, un cognome, un volto e un profilo Facebook, giusto prof?
Ma anche sulle chat di irc usavi nome e cognome e davi del Lei ai tuoi interlocutori?
Come già detto all'altro compare
Oscar, che sicuramente è
ingegnere elettronico, che ha usato la parola "
radionica":
vai a fare il professorino da un'altra parte. Puoi prendere per il culo i sessantenni che fanno parte dei vostri salotti e che al massimo hanno la terza media (beh altrimenti come si spiega tutta questa necessità di farsi tenere per le palle per 1500 euro al mese?).
Ma questa storia dell'anonimato deve darvi fastidio, evidentemente perché non vi da tasti sui quali premere.
Si definisce blogger. Blog
non pervenuto.
Seguono altri pipponi sul parlare con cognizione di causa, sulla bellezza del mondo perché è vario ma sulla necessità di utilizzare un
lunguaggio consono. Se vuoi che
ci adeguiamo ai tuoi standard, sicuramente certificati ISO a livello internazionale, dillo pure eh. Magari qualcuno che ti ascolta lo trovi.
Gli chiedi informazioni, e ti dice che non risponde dell'operato altrui.
Grazie del contributo.
"Si perchè non ho nulla da nascondere, siccome sono una persona corretta non pubblico, per rispetto della privacy, i vostri documenti personali, dal nik name si può risalire alla mail oppure al server e lì c'è tutto , ma non mi interessa lo ritengo sleale."
Bella questa dei server e dei documenti personali.
Spiegamela un po', sicuramente
oltre che linguista sei anche sistemista e avrai passato qualche esame Cisco.
Però navighi su internet dal tempo dei tempi eh.
Infatti al tempo dei tempi,
nickname si scriveva senza la 'c'.
6 post con risposte di una riga nel quale aleatoriamente alterna
"no comment" a
"rispondo solo di me stesso", passando per
"mamma mia che informazioni".
Grazie ancora.
Poi il resto sono altri pipponi su quanto la sua vita sia un completo fallimento (ma comunque è colpa del capitalismo e delle famiglie sioniste di banchieri) unite a
splendide immagini di paesaggi a caso che non hanno nulla da invidiare a quelle di Sarlo e Paola Marcato.
Avevo smesso di scrivere da parecchio, sia perché la media è di 10 pagine al giorno, sia perché mi sono un po' rotto di portare avanti battaglie che non hanno senso.
Mi ero arrogato il diritto di consigliarvi una lettura: nel caso fosse passata inosservata ve la riassumo.
Si chiama
teoria della montagna di merda.
E Narciso,
navigato internauta che chattava con Linus Torvalds già dai primi anni 90, dovrebbe conoscerla bene.
Il riassunto è il seguente:
Una persona, ignorante o in malafede, può produrre molta più merda di quanto tu possa spalare.
Le cause sono varie.
Una è che
a dire una cazzata ci vuole un secondo.
A delegare la dimostrazione a qualcun altro, ci vuole un altro secondo.
A dimostrarne la falsità ci vuole una settimana.
Il caso dei 100 milioni è stato lampante: ad annunciarli è bastato a Sarlo un caldo pomeriggio di agosto; a smentirli è servito Morello, che ci ha messo due mesi.
Un'altra causa è che queste persone, ignoranti o in malafede,
sono intrinsecamente tuttologhe.
Se parlano di finanza, deve arrivare l'esperto in finanza per smontarli.
Se parlano di medicina, deve arrivare l'esperto in medicina.
Insomma, non basterebbero tutti i dipendenti del Cern di Ginevra per smontare tutte le cagate che escono dalla loro bocca.
Quindi, fate una cosa.
Lasciateli cantare.
Ditegli che remiamo contro Sarlo, perché si. Perché ci va.
Mostrategli il biglietto da visita "Poteri Forti Spa".
Ma fatelo per voi.
Tanto, qualcuno capace di spendere una decina di euro al mese per comprare una religione ci sarà sempre.