Faccio notare un paio di cose.
Gli aventi diritto al voto in Italia sono circa 50 milioni.
100 000 voti non sono assolutamente sufficienti per essere eletti alle politiche del 2018, ne alla camera ne al senato.
Se si escludono le circoscrizioni Valle D'Aosta, Trentino Alto Adige e Estero (nelle quali bisognerebbe battere partiti fortemente radicati, tipo Svp in Trentino e partiti fortemente europeisti nella circoscrizione Estero) con l'attuale legge elettorale che ha una soglia di sbarramento unica al 3% su base nazionale, con un'affluenza alle urne del 60% (realistico se si guardano solo i trend) sarebbero necessari
900 000 voti. Questa è una proiezione.
Guardando al passato, bisogna distinguere partiti singoli e partiti di coalizione.
Nel 2013, i "più piccoli tra gli eletti" sono stati Centro Democratico con 167 000 voti (coalizione di maggioranza), mentre i "più grandi tra i perdenti" sono stati Rivoluzione Civile con 765 000 voti (tra i partiti singoli).
Ora, se si andasse a votare con la legge del 2013, immaginare che Sarlo riesca a entrare in una coalizione (che sia di centrosinistra o di centrodestra) che vinca le prossime elezioni, visto anche che va contro tutto e tutti, mi sembra irrealistico, anche se 167 000 voti non sono così irrealistici.
L'alternativa sarebbe correre da solo e ottenere 700 000 voti.
I casi di partiti eletti con meno di 100 000 voti tra il '92 e oggi si contano con una mano sola, ed erano tutti casi particolarissimi.
Astensionismo in Italia - Wikipedia
Legge elettorale italiana del 2015 - Wikipedia
Elezioni politiche italiane del 2013 - Wikipedia