Gaurda, anche io come te uso l'agenda tradizionale insieme a quella digitale, mi piace avere comunque un back up dei miei dati, appuntamenti e note di lavoro.
Ma certamente qui non metto i dati sensibili dei clienti.
Quello che vediamo invece nei CLEMM è che probabilmente i "capitani" ammassano in un cassetto della cucina dati sensibili come copie della carta di identità, codici fiscali, magari ricevute di versamenti e così via... sorge anche il sospetto che si attui una sorta di "dossieraggio" dei cosidetti PO (per usi di vario tipo, non è detto sempre leciti) ovvero, che viene fatto di tutti questi dati? Se ne è respnsabile il "capitano" esso è conscio delle sanzioni a cui è soggetto?
Il titolare del trattamento è obbligato ad adottare misure di sicurezza idonee a ridurre al minimo i rischi di distruzione, perdita, accesso non autorizzato o trattamento dei dati personali non consentito o non conforme alle finalità della raccolta (articolo 31 del Codice).
In particolare, il titolare deve adottare le misure minime di sicurezza (articolo 33 del Codice e Allegato B al Codice) volte ad assicurare un livello minimo di protezione dei dati personali.
L'omessa applicazione delle misure minime di sicurezza è punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da diecimila euro a centoventimila euro (articolo 162, comma 2 bis del Codice) e con la sanzione penale dell'arresto fino a 2 anni (articolo 169 del Codice).
Queste cose di certo non gli vengono dette.