Grazie anche a voi,
@kok90,
@willyVM,
@Expert &
@Lerus
La mia è solo una ipotesi, perché non ho avuto modo di verificare se sia stata presentata una lista elettorale che rechi la candidatura del sig. P.M.S. & Co. in vista delle prossime elezioni politiche, ma questa "raccolta" improvvisa di firme e documenti di identità fa supporre che l'uso che ne verrà fatto sia di natura differente da quella comunicata. Insomma, è un dubbio, ma non suffragato da prove. Io comunque ve lo espongo, poi si vedrà, in un futuro non tanto lontano...
Candidatura alle elezioni politiche 2018 e liste elettorali
L'iniziativa per formare le liste dei candidati, relativamente a ogni regione, spetta ai partiti o gruppi politici organizzati che abbiano depositato regolarmente, presso il Ministero dell'interno, il contrassegno di lista, l'eventuale dichiarazione di collegamento a coalizioni, il programma elettorale con l'indicazione del capo della forza politica o dell'unico capo della coalizione e le designazioni dei rappresentanti del partito o gruppo politico incaricati di depositare le liste dei candidati presso gli Uffici elettorali regionali.
Per presentarsi alle elezioni è necessario raccogliere un certo numero di firme (sono esentati dalla raccolta delle firme solo i gruppi che sono già presenti in parlamento, i partiti che alle ultime elezioni si erano presentati in coalizione con uno dei suddetti gruppi e le minoranze linguistiche già rappresentate in parlamento).
Quindi, per i partiti e i movimenti che si presentano per la prima volta, c'è l'obbligo delle firme da raccogliere, da abbinare alla lista dei candidati (630 per la Camera e 315 per il Senato).
Devono essere raccolte mediante appositi moduli e autenticate (da consiglieri regionali, provinciali ecc.).
L'autenticazione di una firma da parte di un pubblico ufficiale prevede necessariamente il confronto della stessa con quella apposta su di un documento di identità valido e non scaduto, quindi il partito o movimento che presenta la lista elettorale deve presentare gli elenchi delle firme raccolte accompagnati dai relativi documenti di identità di ogni sottoscrittore (ai sensi dell'articolo articolo 21 e dell'articolo 38 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, e come recita il comma 3 dell'articolo 38 "Le istanze e le dichiarazioni sostitutive di atto di notorieta' da produrre agli organi della amministrazione pubblica o ai gestori o esercenti di pubblici servizi sono sottoscritte dall'interessato in presenza del dipendente addetto ovvero sottoscritte e presentate unitamente a copia fotostatica non autenticata di un documento di identita' del sottoscrittore. La copia fotostatica del documento e' inserita nel fascicolo").
Potete immaginare che, per quanta cura, scrupolo e attenzione i pubblici ufficiali mettano nell'eseguire il loro compito, sia molto difficile farlo con migliaia di firme da confrontare con migliaia di documenti e individuare eventuali contraffazioni.
Infatti le liste di candidati devono essere sottoscritte:
- da almeno 1.500 e da non più di 2.000 elettori iscritti nelle liste elettorali di comuni compresi nelle circoscrizioni fino a 500.000 abitanti;
- da almeno 2.500 e da non più di 3.000 elettori iscritti nelle liste elettorali di comuni compresi nelle circoscrizioni con più di 500.000 abitanti e fino a 1.000.000 di abitanti;
- da almeno 4.000 e da non più di 4.500 elettori iscritti nelle liste elettorali di comuni compresi nelle circoscrizioni con più di 1.000.000 di abitanti.
In totale quante firme servono? A conti fatti circa 120 mila.
Inoltre, le sottoscrizioni non possono essere raccolte prima del 180° giorno precedente la data ultima fissata per la presentazione delle candidature (sei mesi circa).
Le prossime elezioni politiche, nel 2018, avverranno prevedibilmente non prima della primavera, quindi siamo ampiamente dentro i sei mesi precedenti la data di presentazione ultima delle candidature delle liste elettorali.
Ho detto la mia, cosa ne pensate? Qualcun altro aveva già avanzato una simile ipotesi?