Tuttavia, il fascino del metodo dei Dogs of the Dow non nasce dalla luna, nasce dal fatto che statisticamente, i titoli con i dividendi più alti tendono a sovrapperformare il mercato (riposando nel corso dell'anno e risparmiando commissioni
).
E lo fanno in un bel modo: tendendo a stargli dietro con molta difficoltà quando il mercato corre ed a batterlo con molto vigore quando l'indice arretra.
Anche applicato al mercato italiano l'ordine di grandezza è quello di una overperformance superiore al 4% selezionando i 10 titoli con dividendi più elevati all'interno del Mib30 (relativamente allo stesso indice).
Senza il Mib30 mi tocca rifare una montagna di calcoli per i 40 titoli principali
, però la logica è sempre la solita: le buone azioni pagano sempre (e potrebbe concordare pure il Papa
) ed i dividendi sono
UNO dei parametri di valutazione.
Se poi vuoi dire che puntare su un titolo solo e solo per i dividendi sia una cretinata, ovviamente hai ragione
.
P.S. Provate ad incrociare i dati dei vari parametri
.
Un dividendo può essere, se non straordinario, ingigantito da fattori straordinari.
Un p/e ancora di più e se non è affiancato da un dividendo analogo può dare il senso di come gli amministratori siano i primi a saperlo.
Incrociare i vari parametri/fondamentali, anche banali e classici come dividendi e p/e, porta a risultati appetitosi
.
Prendete anche i dati degli anni '90, che pure sono stati anni di forte crescita, rifate i conti e vedrete
.