come perdere di nuovo le elezioni....

Cip1 ha scritto:
eh si..le procure sono cieche....

Thyssen Krupp: responsabilità dei sindacati
Scritto da Paolo di Lautreamont
giovedì 10 gennaio 2008


Non amo seguire la demagogia delle sinistre e del socialismo di destra. Ho trovato sconveniente la speculazione sulla tragica morte di sette operai, morti in una maniera inumana e dolorosa. L’accento è stato posto sulle colpe, non sul dolore. C’è un tempo per le colpe e uno per il dolore. Chi scrive è un invalido del lavoro, scampato per miracolo alla morte, con una piccola invalidità permanente che mi valeva una mini rendita Inail, che ho abbandonato dopo un paio di anni perché non volevo “denaro dallo Stato”. Ora, a settimane dalla tragedia della Thyssen Krupp di Torino, è possibile tornare alla vicenda e cercare di capire cosa c’era di sbagliato nelle reazioni politiche e sociali e a chi si devono attribuire le responsabilità.

Se lo scrive il sig. Paolo di Lautreamont che la colpa vera è dei sindacati, che si preoccupavano dei posti di lavoro invece che delle sicurezza, allora sarà sicuramente la verità.
Leggendo qua e là in rete gli articoli sull'inchiesta risulta però qualche parere diverso, e la pensa diversamente - per fortuna aggiungo - la procura di Torino:

Dalle testimonianze dei dirigenti dell’Asl si apprende che alla Thyssen di Torino erano state contestate ben 116 violazioni alle norme di sicurezza.

Dall'inchiesta sono emersi i precedenti: due incendi nelle fabbriche del gruppo, uno a Torino nel 2003, l’altro in Germania, che pur senza fare vittime avrebbero dovuto allarmare i vertici della multinazionale. Ad allarmarsi, invece, sono state solo le compagnie assicurative, che elevarono da 30 a 100 milioni la franchigia, proprio perché Torino non si era ancora dotata dei dispositivi di sicurezza già in uso a Terni, come lo spegnimento automatico degli incendi.

«Prima dell´incidente - ha dichiarato nei giorni scorsi il capo del personale dell´acciaieria, Arturo Ferrucci - non ho mai letto comunicati sindacali sul tema della sicurezza». Esisteva invece un «libro bianco» scritto prima della tragedia, che sembra smentirlo. In cui si racconta addirittura di un´assemblea, convocata nel 2006, proprio sulla sicurezza: «Assemblea - ricorda il segretario della Fiom torinese, Giorgio Airaudo - che ci era stata negata perché c´era stato un incendio in uno stabilimento Thyssen in Germania e non si poteva fermare la produzione».
Il libro bianco degli operai racconta di altre denunce cadute nel vuoto: non più tardi di novembre 2007 avevano avvisato formalmente i capiturno e il responsabile del personale che si era già verificato un problema agli estintori sia alla linea 5 sia al laminatoio 62. Per la cronaca, sono gli stessi estintori che i vigili del fuoco han trovato scarichi il giorno della tragedia.

Il quadro delle carenze emerso dall'inchiesta è allarmante.
Ai «forni di ricottura il personale viene spostato in altre aree del reparto con i forni accesi e per svolgere mansioni diverse rispetto all´incarico primario». Inoltre «è grave la mancanza di dispositivi antincendio, sia idranti che estintori, nella campata dei forni». Alla «linea 1 si verificano continue fuoriuscite di fumi dalla pallinatrice meccanica», una circostanza «più volte segnalata nel tempo all´Asl anche con testimonianze video e audio dei rappresentanti sindacali». L´incidente del 6 dicembre non era stato il primo: «Nella giornata del 15 novembre - scrivono gli operai - un analogo incidente si è verificato al reparto dei treni di laminazione». Anche in quella occasione gli estintori non avevano funzionato: «Erano presenti 8 estintori sigillati, in teoria funzionanti ma di fatto scarichi e sprovvisti di manometro». E anche quella volta, come poi sarebbe accaduto il 6 dicembre, «il sistema di allarme al servizio antincendio non aveva funzionato perché il telefono per chiamare la squadra funziona solo in ricezione».

Uno scenario da fabbrica sull´orlo della chiusura. E quando si sta per chiudere si mettono le toppe. Al «carro ponte 476 della linea 4 i comandi sono manomessi» e ci sono «crepe evidenti sulla struttura portante della carpenteria». Al carro ponte 541 della linea 5 (quella della tragedia) «la cabina è impraticabile per la rottura dei vetri dell´abitacolo e le incrostazioni di solfato di sodio sui comandi». Il carro ponte 602, quello che deve movimentare i rotoli di acciaio nel magazzino «è stato smontato nei primi giorni di novembre per essere trasferito a Terni. Ciò comporta che si è costretti a scaricare rotoli che pesano fino a 27 tonnellate con l´altro carro ponte che ha la portata massima di 22 tonnellate». La chiusura del rapporto è sconsolante: «Una notazione finale merita il fatto che lo stabilimento di Terni, omologo al nostro, è dotato su tutti gli impianti di laminazione di serbatoi di 500 litri di schiumogeno sempre collegati e pronti all´uso. Lo stabilimento di Torino è completamente sprovvisto di un impianto del genere».
 
Dov’erano negli anni e nei mesi precedenti la tragedia? “IL SINDACATO ED I LAVORATORI SI ASSUMONO LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI",PROCLAMAVANO NEL GIUGNO GIUGNO 2007, alla notizia della chiusura dello stabilimento di Torino entro 15 mesi.
 
a volte mi fai ridere cip1....

che i sindacati siano un ammasso di gente che mangia e non serve a nulla da almeno 15 anni a questa parte, sono d'accordo.

in un mondo globale come adesso, quello che conta e' un governo serio che difenda la produttivita' e il lavoro., non certo inutili scioperi per alla fine avere 100 euro lordi che non paghi neanche il tempo perso.

ma da qui a dire che i sindacati siano colpevoli per quanto successo alla tyssen, significa non sapere un ca.zzo di come funziona la legge sulla sicurezza del lavoro, l 626 , e dl 494 sull'edilizia.

e non do' la colpa a te , in fondo replichi articoli di giornale presi un po' come ti fa comodo, senza metterci del tuo.. ma di chi li scrive.

imparate un po' le leggi italiani, caprete chi e' preposto alle responsabilita', magari guardate le statistiche di controllo degli enti preposti ( una ditta viene controllata in media ogni 20 anni) poi parlate.

non sto difendendo i sindacati, che peraltro li ritengo quasi inutili, ma chi continua a dire che la colpa e' sempre degli ultimi.
che vorrei ricordare, sono operai, con la 3 media, pagati per lavorare... non per fare i responsabili della sicurezza e della salute.
 
Albatros ha scritto:
sai dall'altra parte c'e l'iva zanicchi......

MENO TASSE PER TOTTI



Da Lenin a Totti: Walter Veltroni sceglie di farsi lanciare sulla fascia sinistra dal capitano della Roma. Assist da fuoriclasse, non c'è che dire. E d'altra parte che deve fare il candidato Pd? È cresciuto credendo nel comunismo, ma ora pensa in grande: addio palle, è l'ora del pallone.

Non sembrandogli abbastanza Totti, Veltroni ha poi voluto accanto a sé, all'inizio della campagna elettorale, anche altri nomi della nuova sinistra: Fiorella Mannoia e Max Pezzali, (quello che canta «qualità non quantità, come fosse un'isola, perché il mondo stritola, ferma il gioco, TimeOut»). Poi c'erano anche i giocatori della Virtus Lottomatica e della M Roma Volley. Mancava solo la squadra di tamburello, quella di frisbee, e poi Little Tony e Toto Cutugno, che hanno preferito Sanremo.

Ma quest'isola dei famosi in cui Veltroni si rifugia è un indicatore preciso di una sinistra che ha un solo obiettivo: dimenticare le proprie radici. In queste ore a Cuba si sta celebrando il definitivo addio a Fidel Castro: un altro mito sconfitto dalla storia. Dopo Lenin (i cui discorsi il giovane Walter citava con trasporto negli anni Settanta), dopo Marx, Mao, Ho-chi-min, che resta ancora da seppellire di quell'esperienza fallimentare? E così la sinistra si trova il Pantheon vuoto. O meglio pieno di volti impresentabili. Che fare, dunque? Piuttosto che Stalin, sempre meglio Max Pezzali, per quanti danni possano fare le sue canzoni.

Ma c’è un effetto secondario: dimenticando le proprie radici, infatti, la sinistra all'improvviso si scopre totalmente berlusconiana. Nei modi, nei temi, negli slogan. Veltroni ha copiato come un cinese tutte le scelte del Cavaliere, dai colori del simbolo all'uso del tricolore e dell'inno d'Italia. Trasforma le sue uscite in reality show, punta sul suo volto, usa i temi fiscali e le grandi opere come punti di forza del programma, lancia donne giovani e si fa lanciare da personaggi famosi. La sinistra sta mettendo in atto come può tutto quello che per anni ha criticato del berlusconismo. Ricordate quando fu lanciato lo slogan «meno tasse per tutti»? Ebbene ci fu subito chi rise storpiando lo slogan in «meno tasse per Totti». Allora sembrava una battuta. Ma solo perché non si era ancora vista la campagna elettorale di Veltroni.
 
hi hi il problema e' che vi ha spiazzato... e berlusconi non sa piu' come riprendersi, difatti non lo si vede piu' in televisione se non a sparare che i sondaggi veri sono i suoi che lo vedono al 10% ..

con un veltroni cosi', il berlusca non sa piu' come fare.
non puo' giocare la carta del nuovo... e' vecchio, una cariatide ormai e lui lo sa..
non puo' giocare la carta dei comunisti... non funziona piu' con veltroni cosi'..
non puo' giocare la carta del piu pilu per tutti, veltroni lo ha anticipato...

e' nell'angolo.. andra' avanti i prossimi due mesi, cercando di alzare il tono di scontro, perche' e' l'unico modo per riacquistare visibilita'.. :D :D :D
 
Albatros ha scritto:
hi hi il problema e' che vi ha spiazzato... e berlusconi non sa piu' come riprendersi, difatti non lo si vede piu' in televisione se non a sparare che i sondaggi veri sono i suoi che lo vedono al 10% ..

con un veltroni cosi', il berlusca non sa piu' come fare.
non puo' giocare la carta del nuovo... e' vecchio, una cariatide ormai e lui lo sa..
non puo' giocare la carta dei comunisti... non funziona piu' con veltroni cosi'..
non puo' giocare la carta del piu pilu per tutti, veltroni lo ha anticipato...

e' nell'angolo.. andra' avanti i prossimi due mesi, cercando di alzare il tono di scontro, perche' e' l'unico modo per riacquistare visibilita'.. :D :D :D

é veltroni che ha bisogno di apparore in tv per far dimenticare Prodi... che rimane sempre il presidente del partito democratico... e non Berlusconi... :D

a proposito, lo decideranno gli italiani il 13 aprile quale dei due è credibile.... e quale solo fuffa...

:)

e verdemo anche come saprà conciliare Veltroni nel suo partito la Binetti e la Bindi con i radicali... vedi credo che da qui al 13 aprile, ne vedremo ANCORA delle belle.... :lol:
 
ah bhe...

io penso sia un po' piu' difficile conciliare
an+ as con la lega nord e sud

pero' di certo ora avete raggiunto un omogenita', se prima con il centro di casini diventava difficile mettervi d'accordo

adesso che siete solo partiti di destra , i problemi vi calano di certo...

gli italiani non hanno ben capito ancora la vostra coalizione.. aspettiamo un po' di campagna elettorale dei vari fini, bossi , mussolini e lombardo.... poi capiranno
 

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