nic.73 ha scritto:
Si, e che razza di capetto degli industriali!! Chissà perchè ma il nome Colaninno non mi ricorda niente di buono...
Hai buona memoria..é il figlio di quel Colaninno a cui D'Alema concesse di scalare Telecom senza una lira in tasca..e con i risvolti che tutti conosciamo...
Il comico é che Veltroni al nome di Colaninno vorrebbe affiancare in medesima lista l'operaio della Thyssen (Boccuzzi si chiama? ), i capitani di ventura d'alemiani squattrinati ed il consiglio di fabbrica... bella compagnia...
A proposito ritornando alla tragedia della Thyssen ed amara verità che nessun si sogna di citare, lo sapete che la sicurezza é in mano e di competenza ai sindacati vero?
“Il sindacato e i lavoratori si assumono la sicurezza degli impianti”,proclamavano nel giugno 2007, alla notizia della chiusura dello stabilimento di Torino entro 15 mesi.
ecco l'amara verità...
Negli anni ’80 il settore siderurgico torinese occupava 20.000 addetti. Adesso siamo ai 400 della Krupp. A giugno si chiesero scioperi e occupazioni in difesa del “posto”. I dirigenti dell’accieria andarono dal vicesindaco per ribadire che non c’era molto da fare: l’azienda puntava sulla fabbrica di Terni, offrendo pre-pensionamenti o trasferimenti per quasi tutti i lavoratori. Le proposte furono respinte in blocco. I sindacalisti di Terni si unirono a quelli di Torino e chiesero un incontro a Bersani. Il sindaco di Torino era “costernato” (così scrisse La Stampa). Tutti erano concentrati sulla difesa del posto di lavoro. Una difesa suicida: il miglior sistema per spingere le aziende ad andare via sono le catene burocratiche e sindacali. In Umbria se non altro ci sono facilitazioni formali e un “patto sociale” tra impresa e lavoro. Roba da Urss, ma sempre meglio che a Torino o Genova, da dove le imprese scappano a gambe levate.
Le proteste vetero leniniste hanno poi ottenuto qualcosa, a parte la visibilità mediatica, utile a illustrare le virtù di sindaci e sindacalisti?
Nel frattempo chi si è preoccupato di controllare la qualità e la sicurezza del lavoro? Questo ruolo dev’essere affidato alla responsabilità reale dei sindacati. Dico: reale. Ciò significa che –dopo ogni incidente- non si dovranno più soltanto chiamare in giudizio i vertici delle aziende, ma anche i vertici sindacali e le Aziende sanitarie. Bisognerà giudicare anche i “tutori dei dipendenti”, se costoro non saranno stati in grado di ottenere il primo diritto dei lavoratori, quello di vivere.