commenti vari su tutto nessuno escluso

no, questo si chiama processo web
democrazia diretta è quando si vota non una opinione (sondaggio) ma una proposta di legge
e per votare deve dare diritto di voto a tutti, certificare che non ci siano doppi voti nè voti perduti, e in generale una struttura pubblica e aperta al controllo per la gestione delle schede elettorali:
ad esempio come in Svizzera, nell'epoca pre-Casaleggio

poi per carità, se vogliamo chiamare democrazia diretta un sondaggio web ... de gustibus

mi spiace che tu abbia le idee così poco chiare sul M5S.
 
La democrazia diretta o partecipativa è la forma di democrazia nella quale i cittadini, in quanto popolo sovrano, sono direttamente legislatori e amministratori del bene pubblico.
La modalità con cui tali prerogative si esercitano variano secondo le forme specifiche adottate: si va dal diritto, costituzionalmente garantito, di proporre e votare direttamente le leggi ordinarie e la costituzione (attraverso diverse forme di consultazione e partecipazione popolare), a metodi decisionali basati su forme assembleari.
Il concetto di "democrazia diretta" si antepone al concetto di democrazia rappresentativa, dove i cittadini delegano il proprio potere politico a dei loro rappresentanti (parlamentari, ministri) pubblicamente eletti tramite elezioni.






ad esempio, in Svizzera puoi proporre una legge e farla votare al popolo, o decidere se acquistare o meno i Gripen
ma non puoi chiedere se un articolo di giornale sia vero o falso
oggi cioè, prima che si convertano al Casaleggismo, ovviamente
o che renzi arrivi ad essere cosi' distruttivo nei suoi comportamenti ebeti da corrompere anche la Swizra
 
in altre parole, vige comunque la divisione tra potere legislativo e potere giudiziario:
nel casaleggismo, invece, il web è sia legislatore che giudice: confusione diciamo originale, che accetto solo per il processo contro renzi, l'ebete
 
Questo orrendo trio va giudicato attraverso un processo popolare, mediatico che inizierà dopo le elezioni europee. Sarà fatto in Rete dove verrà ricostruito un castello virtuale con le celle individuali, ognuna con la sua targhetta.

Ci saranno le liste, le prove e i testimoni di accusa come in processo. Per ogni persona ci sarà un cittadino che articolerà i capi di accusa. Alla fine gli iscritti certificati al M5S potranno votare per la colpevolezza o l'innocenza.


Il processo durerà il tempo necessario, almeno un anno, le liste saranno rese pubbliche quanto prima e l'ordine in cui saranno processati gli inquilini del castello sarà deciso in Rete.

:mumble:


penso ci sarà anche una commissione medica web che certificherà lo stato mentale di renzi, l'ebete, per dargli almeno l'attenuante della infermità mentale
 
vediamo come si scrivono le notizie:
da un link del blog di grillo

La lite furibonda che ha coinvolto Matteo Renzi

Lotti stava proponendo a Renzi di deliberare nuovi fondi per aiutare il settore a ristrutturarsi. Renzi non l'avrebbe presa bene: "Tu mi devi fare delle proposte, ma la linea politica la decido io. Decido io a chi dobbiamo dare i soldi e ai giornali non li diamo. A me se chiudono non me ne frega niente". Di fronte alle proteste di Lotti, il premier avrebbe alzato ancora di più la voce. Nervi a fior di pelle per l'ex sindaco di Firenze.





è proprio un nevrastenico... e pure ebete, taglia i fondi ai giornali invece di (non) farlo fare al M5S !!


da oggi: ebete e litigioso :down::down:
 
Ultima modifica:
Debiti Pa, 500 milioni agli investimenti


Firmato l’accordo per accelerare i pagamenti: fissati gli impegni per enti, banche e imprese
Il governo prova ad accelerare sui pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione, attesi dalla scadenza del 21 settembre, giorno di San Matteo, indicato dal premier Matteo Renzi come termine per smaltire tutto l’arretrato. In quest’ottica ieri è stato firmato un protocollo di impegni tra ministero dell’Economia, Conferenza delle Regioni, Anci (Comuni), Upi (Province), Confindustria, Confagricoltura, Ance (costruttori edili), Rete imprese Italia, Consiglio nazionale dei commercialisti, Unioncamere, Abi (banche) e Cassa depositi e prestiti. In pratica tutte le parti in causa, ognuna delle quali dovrà favorire una velocizzazione dei processi, anche se ieri – va sottolineato – il Mef ha indicato come obiettivo lo smaltimento «entro il 2014» senza riferimenti al 21 settembre.
Punto centrale del protocollo è anche l’impegno ad aprire nuovi spazi per pagare i debiti di parte capitale, finora penalizzati rispetto alla spesa corrente perché, come noto, oltre che sul debito pubblico incidono sul deficit. Non ci sono cifre nel protocollo, ma l’obiettivo sarebbe aggiungere ai circa 7,5 miliardi finora resi disponibili una tranche ulteriore – più vicina a 500 milioni che a 1 miliardo – attraverso nuove misure di allentamento del patto di stabilità interno. Il protocollo – ha commentato Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria – «è un segnale concreto che qualcosa si sta muovendo. Confindustria continuerà a seguire il tema con la massima attenzione e non sarà soddisfatta finché alle imprese non sarà pagato anche l’ultimo centesimo». «Una svolta politica rilevante – ha sottolineato l’Ance – per pagamenti che finora sono stati penalizzati». Unpasso avanti anche secondo l’Anci, che invita però a risolvere il nodo strutturale «delle regole del Patto di stabilità interno»





chissà se ha litigato anche per questo, l'ebete :down:
 
Ultima modifica:
Contrariamente alle previsioni, si comincerà solo oggi a votare in Aula sui circa 8mila emendamenti che hanno accompagnato in aula la riforma del Senato. Una guerra di trincea condotta da M5S e Sel ma anche dalla fronda interna di Pd e Fi e dalla Lega, che ha già preannunciato con il capogruppo il suo no al provvedimento. Una guerra che ha come obiettivo anzitutto il tempo. Che il nuovo Senato passi è fuori discussione; sul quando l’incertezza resta massima.

ecco la prova: il M5S in guerra, obiettivo il tempo
più chiaro di così che è il PD a buttare i giorni nel water!

fortuna che gli alleati Sel, Lega e dissidenti PD e FI (quelli onesti, saranno al massimo al secondo grado di giudizio) aiutano a mettere renzi di fronte al fatto che è un ebete
 
prove di dittatura ... come se non ce ne accorgessimo !!
renzi l'ebete sei tu e non noi !!



Politica più responsabile se i tempi dei ddl sono «certi»


POTERE DECISIONALE

Il cosiddetto voto a data fissa consente di porre in votazione finale entro 60 giorni i provvedimenti che l’esecutivo giudica prioritari
Le belle parole dei discorsi di insediamento alle Camere dei nostri Governi, espressione dell’indirizzo politico-normativo che essi intendono perseguire, come noto, spesso vengono consumate dalla dura realtà di maggioranze parlamentari instabili; maggioranze che sono, non di rado, fragili in sé, prima che nel confronto con il Governo.
È cosa risaputa, infatti, che è proprio nel raccordo tra Governo e Parlamento, sull’asse del continuum corpo elettorale-maggioranza-Governo, tipico delle grandi democrazie europee, che si gioca la grande sfida del cambiamento politico-costituzionale che questo Paese non ha saputo ancora cogliere.
Di questa fragilità, che naturalmente è innanzitutto politica, il disegno di legge costituzionale del Governo Renzi cerca di farsi carico, provando a introdurre strumenti utili per favorire un migliore legame tra maggioranza parlamentare e Governo alla luce dell’indirizzo politico espresso dal corpo elettorale.
Il piano di intervento è quello di una costruzione più efficace e veloce dell’agenda politica in Parlamento, lavorando sul "fattore tempo", tanto dal lato del Governo quanto dal lato del Parlamento, anche attraverso un più attento uso delle stesse fonti del diritto. D’altronde, nonostante la grande attenzione nel non aprire il tema della forma di governo, l’obiettivo del disegno di legge è chiaro: far funzionare al meglio la maggioranza parlamentare e il governo che essa esprime, per dare certezza e rispetto agli elettori e al loro voto.

In questo senso, si prevede il cosiddetto "voto a data fissa", uno strumento che consente al Governo di dirigere il procedimento di approvazione in Parlamento dei disegni di legge indicati come essenziali, appunto, per l’attuazione del programma di governo, iscrivendoli con priorità all’ordine del giorno della sola Camera, sottoponendoli alla votazione finale entro sessanta giorni dalla richiesta e, se decorso il termine non fossero stati ancora approvati, di porli in votazione finale, senza modifiche, riducendo della metà i tempi del procedimento.
Insomma, uno strumento di decisionalità assai simile al c.d. "voto bloccato" della Costituzione francese che, fortemente accusato all’inizio di sopprimere la libertà di scelta dei parlamentari, assomigliando più a una forma di controllo che ad una vera procedura di voto, nel tempo si è fatto apprezzare dagli stessi parlamentari francesi, al punto tale da resistere alle importanti revisioni costituzionali dell’ultimo quindicennio.





:down::down::down::down:

golpe !!
 

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