Ha detto che in nella palestra di danza c'era troppo chiasso e non sentiva il telefono.
Sono riuscita a parlargli quando già mio figlio era all'allenamento e io, per non tenere nello spogliatoio il ragazzino irrequieto e mia figlia, li avevo portati in una piccola pasticceria lì vicino.
Mi ha chiesto dove fosse la palestra e ha avuto la faccia tosta di dirmi che era troppo lontana da dove era lui e che passava da casa mia, quando fossi rientrata
Ho mentito.
Ho detto che, dopo la pallavolo, sarei andata da mia madre e che, quindi, si venisse a prendere immediatamente il suo ragazzino.
Non mi sento molto meglio, però.
Anzi.
La sensazione di essere invisibile si fa sempre più forte.