fo64 ha scritto:
Dalai Lama ha scritto:
adesso avremo 20 sistemi sanitari regionali diversi....immagino una
emigrazione ankora + accentuata verso il nord
vero, tristissimo "fenomeno"
dall'odierno tg5 delle 13:
Stop ai viaggi della speranza con la nuova Finanziaria
Basta con i viaggi della speranza. Tranne, naturalmente, quando è davvero in gioco la vita del paziente. È il senso di una delle norme contenute nella Finanziaria e che punta a limitare i costi della fuga verso nord di chi ha bisogno di cure.
I dati parlano chiaro: sono 95.000 i cittadini campani che ogni anno scelgono di farsi curare in un'altra regione, 68.000 i siciliani, 67.000 i calabresi, 66.000 i pugliesi. E puntano tutti al centro-nord: la Lombardia nel 2003 ha accolto 197.000 non residenti, il Lazio 115.000, l'Emilia Romagna 111.000.
Un'autentica migrazione che ha un costo molto elevato per il sistema sanitario: per questo la nuova Finanziaria prevede una stretta sui rimborsi alle spese di trasferimento, ed anche un diritto di precedenza da parte dei residenti.
Una sorta di anticipazione di quell'autonomia sanitaria che fa parte dei principi della devoluzione.
Restano due eccezioni, per la quale non vi saranno limiti di mobilità: i trapianti e le terapie oncologiche. Saranno sufficienti? Il dubbio è lecito osservando i centri che attirano il maggior numero di malati da altre regioni: in testa alla classifica vi sono due ospedali pediatrici, il Bambin Gesù di Roma ed il Gaslini di Genova, 21.800 e 15.500 i piccoli malati giunti da fuori nel 2003, seguiti da altri due centri di eccellenza, entrambi lombardi, il San Matteo di Pavia ed il San Raffaele di Milano, entrambi con oltre 12.000 ospiti da fuori regione.
I motivi per cui si insegue una cura lontana da casa possono essere insomma molteplici, talvolta eccessivi, altre volte giustificati. Ma c'è da chiedersi, infine, cosa ne pensano i centri interessati, che funzionano come autentiche aziende ospedaliere: e nessuna azienda si auspica di vedere crollare il proprio fatturato per gli anni a venire.