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Forumer storico
Caffè: il recupero è assicurato
Gabriele Picello | Articolo pubblicato il 06/03/2015 17:40:06
Tra le Softs Commodities spiccano i cali di Caffè e Zucchero, ma se vogliamo puntare su di un rimbalzo allora non vi sono dubbi: il prodotto che fa per noi è il Caffè.
Tra le Softs Commodities spiccano i cali di Caffè e Zucchero, con il primo che cede oltre il 20% nel corso del 2015 ed il secondo che si mostra più parco nelle perdite e cede il 10%, ma se vogliamo puntare su di un rimbalzo allora non vi sono dubbi: il prodotto che fa per noi è il Caffè.
Sia il Caffè che lo Zucchero sono depressi per le stesse ragioni ossia un Real debole che letteralmente taglia il valore dei prodotti in dollari e le recenti precipitazioni nelle aree produttive del Brasile che sicuramente agiscono contro le quotazioni migliorando le prospettive di output per entrambe le colture.
Caffè: tanto rumore per nulla?
In effetti la situazione del Caffè si presenta nebulosa, con i prezzi che crollano ai livelli di gennaio dell’anno passato quando ancora le paure per i danni derivanti dalla siccità erano allo stato embrionale con una rapidità e decisione difficili da giustificare, soprattutto alla luce della situazione globale che risulta peggiore di quella della stagione passata, un elemento questo che dovrebbe sostenere le quotazioni del prodotto e la debolezza del Real compensa solo in parte questa anomalia di mercato.
In riferimento al contesto mondiale citiamo le stime prodotte da Volcafè, che stima il deficit di produzione globale a quota 8.9 milioni di bags, valore nettamente più elevato dei 5 milioni previsti a gennaio dello scorso anno!
I dati non si fermano qui e la vision prosegue sullo stesso tenore anche in relazione al 2015 - 2016 ed il dato è decisamente rilevante in quanto si basa su una stima di output pari a 49.5 milioni di bags ben più elevato di quanto previsto da altri istituti.
Brasile
Il crollo dei prezzi a cui abbiamo assistito sembra riflettere una sorta di idea comune di ripresa dei raccolti, ma attualmente è un parametro decisamente difficile da calcolare e risulta in ogni caso prematuro parlare di ripresa soprattutto considerando che i danni arrecati dalla precedente siccità saranno difficilmente recuperabili con la fioritura ritardata che ha caratterizzato il raccolto e che inevitabilmente inciderà sull’output che sarà ulteriormente soggetto a rischi nel caso in cui il clima dovesse ancora una volta scegliere di giocare la sua partita contro i raccolti.
Zucchero
Passando allo Zucchero il discorso cambia, infatti se per il Caffè la quantità di pioggia che cadrà tra il periodo attuale ed il raccolto non cambia lo stato delle cose per la canna da zucchero potremmo trovarci in una situazione molto diversa poichè le coltivazioni potrebbero effettivamente trarre beneficio dalle piogge e migliorare la resa.
Dal punto di vista dell’offerta di prodotto il sostegno in arrivo è praticamente nullo, in quanto non vi sono segni di contrazione a causa anche dei programmi di sostegno rivolti a questo settore che tipicamente subisce interferenze statali nella determinazione del prezzo al commercio.
A conti fatti potremmo dire che nella maggior parte dei casi la miglior cura per i prezzi bassi sono gli stessi prezzi bassi, in quanto vi sarebbe uno stimolo per una rotazione delle coltivazioni, con gli agricoltori spinti verso prodotti maggiormente redditizi, un fatto questo che comporta la riduzione delle aree coltivate e, di conseguenza, una contrazione dell’offerta, ma questo non vale per la canna da zucchero che, per i motivi succitati, non segue questa “regola di mercato.
Estratto dal sito Commodities Trading
Gabriele Picello | Articolo pubblicato il 06/03/2015 17:40:06
Tra le Softs Commodities spiccano i cali di Caffè e Zucchero, ma se vogliamo puntare su di un rimbalzo allora non vi sono dubbi: il prodotto che fa per noi è il Caffè.
Tra le Softs Commodities spiccano i cali di Caffè e Zucchero, con il primo che cede oltre il 20% nel corso del 2015 ed il secondo che si mostra più parco nelle perdite e cede il 10%, ma se vogliamo puntare su di un rimbalzo allora non vi sono dubbi: il prodotto che fa per noi è il Caffè.
Sia il Caffè che lo Zucchero sono depressi per le stesse ragioni ossia un Real debole che letteralmente taglia il valore dei prodotti in dollari e le recenti precipitazioni nelle aree produttive del Brasile che sicuramente agiscono contro le quotazioni migliorando le prospettive di output per entrambe le colture.
Caffè: tanto rumore per nulla?
In effetti la situazione del Caffè si presenta nebulosa, con i prezzi che crollano ai livelli di gennaio dell’anno passato quando ancora le paure per i danni derivanti dalla siccità erano allo stato embrionale con una rapidità e decisione difficili da giustificare, soprattutto alla luce della situazione globale che risulta peggiore di quella della stagione passata, un elemento questo che dovrebbe sostenere le quotazioni del prodotto e la debolezza del Real compensa solo in parte questa anomalia di mercato.
In riferimento al contesto mondiale citiamo le stime prodotte da Volcafè, che stima il deficit di produzione globale a quota 8.9 milioni di bags, valore nettamente più elevato dei 5 milioni previsti a gennaio dello scorso anno!
I dati non si fermano qui e la vision prosegue sullo stesso tenore anche in relazione al 2015 - 2016 ed il dato è decisamente rilevante in quanto si basa su una stima di output pari a 49.5 milioni di bags ben più elevato di quanto previsto da altri istituti.
Brasile
Il crollo dei prezzi a cui abbiamo assistito sembra riflettere una sorta di idea comune di ripresa dei raccolti, ma attualmente è un parametro decisamente difficile da calcolare e risulta in ogni caso prematuro parlare di ripresa soprattutto considerando che i danni arrecati dalla precedente siccità saranno difficilmente recuperabili con la fioritura ritardata che ha caratterizzato il raccolto e che inevitabilmente inciderà sull’output che sarà ulteriormente soggetto a rischi nel caso in cui il clima dovesse ancora una volta scegliere di giocare la sua partita contro i raccolti.
Zucchero
Passando allo Zucchero il discorso cambia, infatti se per il Caffè la quantità di pioggia che cadrà tra il periodo attuale ed il raccolto non cambia lo stato delle cose per la canna da zucchero potremmo trovarci in una situazione molto diversa poichè le coltivazioni potrebbero effettivamente trarre beneficio dalle piogge e migliorare la resa.
Dal punto di vista dell’offerta di prodotto il sostegno in arrivo è praticamente nullo, in quanto non vi sono segni di contrazione a causa anche dei programmi di sostegno rivolti a questo settore che tipicamente subisce interferenze statali nella determinazione del prezzo al commercio.
A conti fatti potremmo dire che nella maggior parte dei casi la miglior cura per i prezzi bassi sono gli stessi prezzi bassi, in quanto vi sarebbe uno stimolo per una rotazione delle coltivazioni, con gli agricoltori spinti verso prodotti maggiormente redditizi, un fatto questo che comporta la riduzione delle aree coltivate e, di conseguenza, una contrazione dell’offerta, ma questo non vale per la canna da zucchero che, per i motivi succitati, non segue questa “regola di mercato.
Estratto dal sito Commodities Trading
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