Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi (8 lettori)

paologorgo

Chapter 11
The FDIC celebrates the last business-as-usual Friday of the year by announcing a total of seven bank failures, bringing the year's total to a nice round 140. Banks were closed in California (2), Texas, Georgia, Michigan, Florida, Alabama and Illinois. Total assets of the seven banks were $14.4B. Estimated cost to FDIC: $1.8B.
 

stockuccio

Guest
BIS Quarterly Review, December 2009

uno stralcetto

A partire dall’inizio della crisi sono stati i sistemi bancari europei a
registrare le contrazioni più pronunciate dei portafogli in dollari. Molti di essi (ad
esempio quelli britannico, olandese, svizzero e tedesco) detenevano in
precedenza posizioni lunghe nette in tale moneta. In generale, le attività in
dollari delle banche non statunitensi erano soprattutto nei confronti dei residenti
degli Stati Uniti (linee rosse del grafico 2) e si concentravano tipicamente nel
settore privato non bancario5. Nel complesso, dall’inizio della crisi gli impieghi di
tali sistemi bancari verso il settore privato non bancario statunitense sono
diminuiti di ben $968 miliardi (pari al 15,2% delle loro attività totali in dollari) per
effetto di svalutazioni, cessioni di titoli e della minore attività di prestito. Nello
stesso periodo, i loro impieghi verso residenti non statunitensi sono scesi di
appena $241 miliardi (pari al 3,8% delle loro attività totali in dollari). Per contro, i
sistemi bancari con posizioni corte nette in dollari prima della crisi (ad esempio
le banche belghe, italiane e spagnole) avevano investito, come gruppo, quote
relativamente esigue dei loro portafogli in dollari nel settore privato non
bancario statunitense6. I loro impieghi totali in dollari si sono mantenuti relativamente
stabili durante la crisi e sono persino cresciuti nel caso delle banche
spagnole.
 

Imark

Forumer storico
Moody's: si prospetta un 2010 turbolento per il rischio sovrano


London, 15 December 2009 -- Il 2010 potrebbe rivelarsi un anno tumultuoso per gli emittenti di debito sovrano, afferma Moody's Investors Service nel suo primo rapporto annuale "Sovereign Risk: Review 2009 & Outlook 2010" intitolato "Fasten Your Seat Belts: Tumultuous Times Ahead" (Rischio sovrano: analisi 2009 e prospettive 2010 -- Allacciare le cinture di sicurezza: turbolenza in arrivo). Il giudizio dell'agenzia di rating si fonda sulle incertezze relative al ritmo e all'intensità delle strategie di uscita dalle politiche monetarie e fiscali espansive a fronte dell'inizio del ritiro dei programmi di allentamento quantitativo da parte dei governi.

Secondo Moody's, l'unica certezza è che le strategie di uscita comporteranno un considerevole rischio di esecuzione. "La principale sfida per le economie avanzate è quella di calibrare perfettamente i tempi di uscita: non troppo rapidamente o non troppo presto per evitare di soffocare la crescita, ma anche non troppo lentamente o non troppo tardi per non destabilizzare i mercati finanziari", spiega Pierre Cailleteau, Managing Director di Moody's Global Sovereign Risk Group.

Il nuovo rapporto di Moody's afferma che il contesto per la valutazione del rischio sovrano è drasticamente mutato dall'inizio della crisi a metà 2007. "Ciò è principalmente dovuto allo squilibrio dei conti pubblici che ha messo alle strette molti dei paesi più ricchi in quella che sarà secondo Moody's la fase conclusiva -- ma di durata pericolosamente lunga -- della crisi", prosegue Cailleteau.

Il nuovo rapporto di Moody's effettua una breve analisi del 2009, concentrandosi sull'interpretazione dei problematici eventi che hanno fatto seguito al fallimento di Lehman Brothers nell'ultima parte del 2008. La relazione traccia poi un quadro delle prospettive per il 2010 e identifica i temi chiave che a giudizio di Moody's caratterizzeranno il rischio sovrano il prossimo anno.

"Il tema principale è che nel 2010 si assisterà nel migliore dei casi a una 'normalizzazione' e nella peggiore delle ipotesi a un forte inasprimento delle condizioni di finanziamento dei governi", sostiene Cailleteau. I tassi d'interesse a lungo termine potrebbero aumentare più rapidamente del previsto, sospinti dal lento ritiro dell'allentamento quantitativo. Il venir meno delle condizioni di finanziamento eccezionalmente favorevoli mostrerà il vero costo della crisi sulla sostenibilità del debito pubblico in tutto il mondo.

Un altro tema chiave va rintracciato nel fatto che i paesi con rating Aaa non potranno verosimilmente concedersi il lusso di attendere che la ripresa diventi una certezza prima di annunciare e forse anche di attuare programmi di consolidamento fiscale credibili. Inoltre, poiché semplicemente non possono permettersi un'altra crisi finanziaria, molti governi cercheranno di proteggere i propri bilanci da alcune particolari passività potenziali. "In alcuni casi ciò potrebbe creare turbolenze di mercato", avverte Pierre Cailleteau.

Moody's osserva anche che l'appartenenza all'UEM proteggerà alcuni paesi dal rischio di liquidità, ma non dal pericolo d'insolvenza di lungo termine.

"A dispetto di un lento processo di convergenza del rischio sovrano globale, cioè una riduzione del divario di rating tra nazioni ricche e meno ricche del G20, è improbabile che le economie BRIC si sostituiscano ai grandi paesi con rating Aaa nella funzione di sostegno al sistema in tempi brevi", afferma Cailleteau.

Un ulteriore tema identificato dal rapporto di Moody's è che la crisi ha ancora una volta rivelato i pericoli della globalizzazione finanziaria per i mercati emergenti, vale a dire il ritorno dell'inflazione dei prezzi delle attività dopo i precipitosi deflussi di capitali. Tuttavia, l'arsenale degli strumenti politici non si è ampliato.

Una copia del rapporto "Sovereign Risk: Review 2009 & Outlook 2010 -- Fasten Your Seat Belts: Tumultuous Times Ahead" è ora disponibile sul sito OpenDNS.
 

stockuccio

Guest
29.10.2009 - MILANO (Finanza.com)

Marco Barlassina

Torna a crescere, al ritmo del 3,5%, il Pil statunitense.
La prima lettura del dato relativo al terzo trimestre 2009 ha mostrato una netta inversione di tendenza dopo il -0,7% annualizzato del secondo trimestre e il -6,4% dei primi tre mesi dell'anno. Quella resa nota oggi è soprattutto la prima espansione dell'economia a stelle e strisce da un anno. La recessione può dirsi quindi esaurita almeno in senso tecnico.
Le attese di mercato prevedevano un incremento limitato al 3,3 per cento.
Il +3,5% registrato è merito degli stimoli governativi ma non solo.
Il dato disaggregato indica infatti un aumento dei consumi privati (+2,8%), un rallentamento nella riduzione delle scorte e un aumento degli investimenti nell'edilizia residenziale (+23%). In particolare il settore edile ha fornito il primo contributo positivo al Pil in quasi 4 anni. Impatto negativo invece dall'andamento degli scambi con l'estero. Al netto del contributo della spesa governativa e della variazione delle scorte il dato sul Pil si manterrebbe positivo, con un +1,3 per cento.

A Ottobre il Fondo Monetario Internazionale ha chiarito di prevedere per il Pil statunitense uncalo medio del 2,7% nel 2009 e una crescita dell’1,5% nel 2010 (la precedente stima indicava un +0,8%). Il consensus elaborato da Bloomberg si attende invece un calo del Pil del 2,5% nel 2009 e una pronta risalita del 2,4% nel 2010 che sarebbe però accompagnata dall’innalzamento dei livelli di disoccupazione dal 9,2% medio del 2009 al 9,8 per cento.
Notizie positive per l'economia Usa arrivano anche dal fronte aziendale.
Il bilancio delle trimestrali societarie è sempre più positivo. Quando hanno pubblicato i risultati trimestrali 274 delle 500 aziende presenti nell'S&P500, la percentuale di quelle che sono riuscite a fare meglio delle attese si attesta all'82,5%, un nuovo record storico. Sotto le attese il 10,9%, in linea il restante 6,6 %.

:up:



magari tra tre mesi ci dicono che si erano sbagliati:D

PS (già successo davvero neh)

non perdono le buone abitudini :D:D
Under(lying) Today's GDP Revisions (Or: "The Church of the Third Revelation") | zero hedge
News Release: Gross Domestic Product

che buffoni :D:D
 

ZYGMUNT

Forumer attivo

stockuccio

Guest
ti ringrazio per aver ricordato la mia "previsione" che sarebbe stato ribassato, anche se sulla scorta del passato non era difficile prevederlo.
C'era troppa ansia di far credere che il tempo dei grandi fasti era lì dietro l'angolo.


non fare il modesto ... sei un veggente :D
 

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