Le sanzioni dell’Occidente per Mosca sono come la zanzara che becca l’elefante, danno fastidio ma siamo abituati a sopportare. L’ex Unione Sovietica è un Paese che ha sempre subito le sanzioni, ha convissuto per 70 anni con chiusure e restrizioni. In questa situazione, ieri tutti gli analisti politici hanno confermato che la Russia in quattro giorni ha guadagnato 90 miliardi di dollari per la svalutazione del valore delle società possedute dall’Inghilterra, dall’Italia e da tutto il comparto europeo sul suo territorio. La Russia ha comprato per 30 miliardi di dollari le azioni di tutte le società americane, inglesi e francesi quotate sulla Borsa di Mosca, il cui valore precedente ammontava a 190 miliardi. Per la maggior parte sono azioni di compagnie energetiche comprate per quattro soldi. Ma non c’è solo l’energia.
Quindi la Russia starebbe guadagnando dalle sanzioni internazionali?
Certo perché sono crollate le azioni delle principali società italiane, tedesche, inglesi sul nostro territorio. Ma non solo. Prendiamo il caso del gasdotto Nord Stream 2: ufficialmente l’operatore ha dichiarato il fallimento ma l’operatore è tedesco e vanta un credito verso lo Stato russo di 80 miliardi che non torneranno mai indietro. O prendiamo Microsoft Russia, che fattura un miliardo di euro: il valore delle sue azioni è crollato da 180 euro a un euro e la Russia ha acquistato tutte le sue azioni. Microsoft Russia non ha più la maggioranza della propria società. Il suo valore di quasi un miliardo di dollari adesso è stato valutato in 42 milioni. Chi ha acquistato tutte le azioni? La Banca centrale russa. E potrei continuare, la lista è lunga.
La Russia, dunque, non ha incamerato, o nazionalizzato queste società perché alla fine ci guadagna di più ricomprandole svalutate?
Inutile nazionalizzare ed essere l’Impero del Male, che sequestra. Come hanno fatto gli inglesi confiscando i beni dei russi su loro territorio. Questo è il saccheggio. La Russia, anziché sequestrare, ha fatto perdere il valore. Ad esempio il palazzo dell’ambasciata inglese a Mosca, il cui valore di mercato era 300 milioni di dollari, oggi costa 10 milioni di dollari.
Quindi le società internazionali basate nella Federazione russa sono costrette a cedere le loro quote a un prezzo di saldo
Anziché regalarle, le svendono. Ieri, inoltre, la Banca centrale russa, quindi lo Stato, ha incassato 2 trilioni di rubli in contanti, in 4 giorni, dai cittadini. Perché il tasso di interesse, se oggi depositi un milione di rubli in banca, rende il 27% all’anno, garantito dallo Stato.
Tuttavia le borse azionarie, a cominciare da Londra, hanno dovuto sospendere le contrattazioni di titoli legati alla Russia e nei prossimi giorni Mosca potrebbe non saldare 107 milioni di dollari di interessi sul suo debito pubblico, andando in default
Questa è un’informazione giusta perché il valore delle azioni della Sberbank (il maggiore gruppo bancario russo) era di 500 milioni di euro. Ma chi sono i proprietari alla Borsa di Londra, i russi o gli stranieri?
Suppongo gli stranieri
Esatto e hanno perso 500 milioni di euro. I russi hanno comprato alla Borsa di Londra, a un euro, le azioni che prima costavano 300 sterline. Chi ha perso? La Russia andrebbe in default per tutti i debiti che non vuole pagare all’Occidente. Ufficialmente vanno in default le società ma quelle società di cui si parla non hanno la sede in Russia. La Sberbank, quotata alla Borsa di Londra, è registrata in Austria. Mentre tutte le società russe basate nella Federazione, da anni, sono sotto la tutela dello Stato.
In Russia nessuno va in default di fronte alle società straniere, perché è lo Stato che garantisce, anche per i privati. Il capitale della Banca centrale russa supera di 70 volte i capitali di tutte le banche italiane messe insieme. La Sberbank, inoltre, non è stata estromessa dallo Swift.
Per quale ragione?
Perché altrimenti 800 milioni di euro al giorno per pagare l’energia e il gas non arrivano alla Russia. Già da due giorni Mosca sta chiudendo il rubinetto del gas mentre, nello stesso momento, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha detto che per l’Europa l’energia basterà fino alla fine di aprile, la rimanenza delle scorte che hanno. Ma le previsioni del tempo dicono che il freddo in Europa durerà fino a maggio. Tutti i depositi tedeschi del gas sono già vuoti. Intanto il progetto del gasdotto Nord Stream 2 è stato sospeso, perché il governo tedesco non ha autorizzato il suo utilizzo.
Come legge questo scenario energetico per l’Europa?
Il gas russo che veniva venduto all’Italia, e al resto del mondo, a 400 dollari per mille metri cubi, oggi costa 2500 dollari per mille metri cubi. Il gas liquefatto americano costa 4 mila dollari più il trasporto. Non a caso l’Azerbaigian ha già aumentato del 70 per cento il valore del gas perché la quotazione, sia del gas che del petrolio, è schizzata. Però il gasdotto che dovrebbe trasportarlo verso l’Italia del Sud non ha una potenza elevata e servirà un investimento di cinque miliardi di euro per ampliarlo. L’Europa diventerà più povera, la Russia subirà la botta, però la guerra senz’altro la vincerà. Mentre se l’Europa ne uscirà indebitata, andrà a tutto favore dell’America.
Il presidente Usa Joe Biden stava negoziando un accordo energetico con la Russia e l’Iran per aumentare le importazioni di petrolio e gas. Ora l’America vuole cancellare le riforniture, che per Mosca valevano due miliardi di dollari al giorno
Questo è vero ma non bisogna dimenticare che la Cina sta aspettando, da cinque anni, l’aumento della disponibilità del petrolio e del gas dalla Russia. Per ora Mosca ha soddisfatto al 20% il fabbisogno cinese, ma dalla scorsa settimana le forniture sono già state raddoppiate.
Resta il fatto che il sistema economico finanziario della Russia oggi è accerchiato sullo scenario internazionale
È isolato in Occidente perché negli ultimi anni, verso la Banca centrale russa, sono stati bloccati 650 miliardi di euro e dollari dalle banche americane. Ma si sono scordati che 800 miliardi sono depositati nelle banche cinesi e Pechino ha ufficialmente dichiarato che non farà nessuna senzione, lo stesso l’India, la Corea del Nord e del Sud, il Brasile, il Cile, il Messico, il Venezuela e vari stati africani. Se i russi devono calcolare 6 miliardi di persone al mondo, quelli che non hanno appoggiato le sanzioni sono 5 miliardi e 400 milioni.
Dietro l’astensione di questi Paesi ci sono rapporti solo politici o anche commerciali?
Il mercato delle macchine russe vale circa 90 milioni di vetture all’anno. Tutte le auto che non fornirà l’Europa, sarà la Corea a rimpiazzarle. Così gli americani, il giorno dopo questo annuncio, hanno disdetto le sanzioni per le forniture di auto. L’America continuerà a consegnare le auto alla Russia, senza embargo per le loro industrie automobilistiche. Mentre sono state bloccate tutte le case automobilistiche europee.
I più grandi marchi automobilistici, da General Motors e Volkswagen, non forniranno più vetture alla Russia
L’embargo vale a seconda delle case automobilistiche: Honda e Suzuki no, Mitsubishi si. L’America potrà esportare auto, ma non i marchi Ford, General Motors Chrisler. Mentre le fabbriche americane di Lexus, che fa capo a Toyota, continueranno a fornire l’export. Lo stesso farà la Volkswagen in Brasile, mentre le vetture montate in Germania non potranno arrivare.
Paradossi della globalizzazione. Eppure Londra ha dato una stangata ai beni degli oligarchi, seguita a ruota da Francia, Italia, Svizzera e dagli Usa…
I russi hanno tantissimi beni immobili, li puoi sequestrare ma poi che succede? In Inghilterra esistono le leggi: Abramovich prenderà un avvocato perché prima di sanzionarlo devi dimostrare che i suoi guadagni sono illeciti. Altro esempio: oggi è intervenuto questo oligarca, Usmanov, a cui hanno sequestrato in Germania lo yacht da 600 milioni di euro. Lui ha risposto: meno male perché il parcheggio della mia barca costa 200mila euro al giorno. Ma se tu la sequestri, lui non paga più né l’equipaggio né altro per un ammontare di 3 milioni di euro al mese, che pagherà il governo tedesco.
Tutti gli yacht sequestrati sono intestati a società con base nei paradisi fiscali, a Panama, nelle Cayman. Tutte le barche battono bandiere straniere e se finirà come per l’imbarcazione sequestrata a Briatore, che ora dovrà essere risarcito dallo Stato Italiano con 25 milioni di euro, alla fine chi avrà guadagnato dal sequestro degli yacht?
Anche tutti i voli dalla Russia sono stati banditi, un danno notevole per le flotte
Il 99% degli aerei sono in leasing. La decisione europea di togliere il leasing a tutte le compagnie aeree russe, che vale solo per gli Airbus e non per i Boeing, comporta che dal 1° marzo i russi dovranno restituirli. Le compagnie di leasing hanno però scoperto che non possono venirli a riprendere, parliamo di 524 aerei con rispettivi equipaggi, perché gli spazi aerei russi e biellorussi sono chiusi. Dal momento in cui si disdice il leasing, non si paga più l’affitto degli aerei: 500 aerei hanno un costo di due milioni di euro al mese e la rata di febbraio non verrà pagata.
Adesso devono iniziare a dichiarare il fallimento di 20 società inglesi e 4 società irlandesi di leasing, con 20mila impiegati. Nessuna società americana ha messo le sanzioni sui leasing perché in questo modo l’Airbus in Russia fallirà e Boeing avrà l’esclusiva in Russia di tutto il trasporto aereo. Vi sembra che sia contemplato l’interesse europeo?
Quali contromisure varerà il Cremlino, oltre a chiudere i rubinetti del gas e del petrolio verso i paesi considerati ostili?
Dal 1° marzo la Russia ha sospeso le forniture del titanio, usato da tutte le industrie aerospaziali, sia per i Boing che per gli Airbus, e sarà molto più difficile produrre aerei. Da ieri Mosca ha sospeso anche il lancio di tutti i satelliti inglesi. Inoltre, tutti i motori a reazione per Cape Canaveral sono forniti dai russi. La Nasa vola con i motori e la tecnologia russi, a cui si appoggia anche la Cina In Russia c’è un’espressione popolare che suona così: “Tutte le streghe si muovono con la scopa” e per questo il presidente dell’Ente spaziale russo ha commentato “Adesso gli americani andranno nello spazio con la scopa”.