Obbligazioni a tasso fisso CRISI UCRAINA, Bond Russia, Ucraina, Gazprom e altro (7 lettori)

marofib

Forumer storico
La chiusura del trasporto verso l'Europa ha abbassato i prezzi per il trasporto all'interno della Russia. Il dumping è il più grave: prima dell'operazione militare, ad esempio, un'auto con cibo da Krasnodar veniva inviata a San Pietroburgo per 100 mila rubli - ora un trasporto del genere costa 50 mila
 

marofib

Forumer storico
ecco la news sui 10 miliardi che dovevano essere convertiti da qui al 25 si sta dipanando
dimostrazione che conta solo questo in questo momento
 

frmaoro

il Fankazzista
ESCLUSIVA -Cina aumenta silenziosamente acquisti petrolio russo a basso costo

SINGAPORE, 20 maggio (Reuters) - La Cina sta silenziosamente aumentando gli acquisti di petrolio dalla Russia a prezzi stracciati, secondo dati di spedizione e trader petroliferi che hanno parlato con Reuters, sfruttando il vuoto lasciato dagli acquirenti occidentali che stanno tagliando gli affari con la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina a febbraio. La mossa giunge un mese dopo che il più grande importatore di petrolio al mondo aveva inizialmente ridotto le forniture russe per timore di apparire come un aperto sostenitore di Mosca e di esporre potenzialmente i propri colossi petroliferi statali a sanzioni. Le importazioni di petrolio russo via mare della Cina raggiungeranno un livello quasi record di 1,1 milioni di barili al giorno a maggio, rispetto ai 750.000 del primo trimestre e agli 800.000 barile al giorno del 2021, secondo una stima di Vortexa Analytics. Unipec, il braccio commerciale del principale raffinatore asiatico Sinopec Corp , è in testa agli acquisti, insieme a Zhenhua Oil, una controllata del conglomerato cinese della difesa Norinco, secondo i dati di spedizione, un rapporto di un broker navale visto da Reuters e cinque operatori. Anche Livna Shipping, una società registrata a Hong Kong, è emersa di recente come uno dei principali trasportatori di petrolio russo in Cina, hanno detto gli operatori. Sinopecnon ha commentato. Zhenhua e Livna non hanno risposto alle richieste di commento. Le aziende stanno sfruttando il vuoto lasciato dagli acquirenti occidentali dopo l'invasione russa dell'Ucraina, che la Russia definisce "operazione militare speciale"
 

frmaoro

il Fankazzista
Petraeus: "Guerra lunga. E Mosca ha già subito un danno irreversibile”
di Mario Platero

Intervista all'ex generale americano: "Se Putin pensava di rifare grande la Russia, in realtà ha fatto grande la Nato ancor prima dell'adesione di Svezia e Finlandia. È ancora presto
per un dialogo serio. Gli ucraini vogliono riprendere buona parte del territorio di cui l'invasore si è appropriato"
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19 MAGGIO 2022AGGIORNATO 20 MAGGIO 2022 ALLE 01:35 4 MINUTI DI LETTURA

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NEW YORK - Non dobbiamo illuderci, la guerra in Ucraina diventerà guerra di posizione e sarà lunga. Ma il danno che deriverà per la Russia da questa avventura sarà irreversibile. David Petraeus, 37 anni nell'esercito Usa, leggendario generale/intellettuale americano ha le idee molto chiare. È di quei militari americani che piacevano a Oriana Fallaci: capo della missione in Afghanistan e in Iraq, capo della Cia, dottorato di ricerca in affari internazionali a Princeton, è uno dei più autorevoli osservatori dell'impatto geopolitico della guerra in Ucraina. Quando l'ho intervistato mi ha anche detto che il successo dell'Ucraina con l'aiuto dell'Occidente farà da deterrente per altri Paesi che potrebbero avere idee simili a quelle di Mosca come la Cina con Taiwan. Uomo diretto e chiaro, sottolinea la sua indipendenza dalla politica. Oggi è un partner del fondo Kkr.

David Petraeus
David Petraeus
In Europa molti auspicano una pace rapida fra Russia e Ucraina, condivide?
"Né Putin Zelenskysono pronti a una discussione seria. Si studiano sul campo di battaglia: fuori Kharkiv gli ucraini hanno costretto i russi a una ritirata al di là del raggio d'azione della loro artiglieria e con gli aiuti dell'Occidente hanno buone prospettive per resistere. La Russia ora vuole rafforzare le posizioni conquistate dall'inizio della guerra, per poi prendere altro territorio. Per questo non vedo oggi un dialogo serio. Gli ucraini vogliono riprendere buona parte se non tutto il territorio di cui la Russia si è appropriata dal 24 febbraio. Molto dipenderà dall'assistenza dell'Occidente, anche economica e finanziaria. E dalla tenuta delle forze russe. La mia esperienza in guerra è che è molto difficile capire quando una forza militare sta per crollare. Nel caso delle forze russe, la controffensiva ucraina ha reso loro unità d'attacco inefficaci. E arrivano sostituzioni poco addestrate. Ma i russi terranno duro. Per cui credo nelle forze ucraine ma non so quanto territorio riusciranno a riconquistare. Per il Donbass e la Crimea, sul tavolo, la decisione sarà degli ucraini, e non decideranno fino a quando non avranno visto quanto territorio riusciranno a riconquistare".




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C'è un rischio nell'"umiliare" Putin? Dove ha sbagliato?
"La Russia e Putin hanno già perso molto. I piani di modernizzazione tanto pubblicizzati delle forze militari russi si sono rivelati una fantasia, ogni aspetto delle forze e delle operazioni russe è risultato deludente, dall'impostazione generale della campagna alla struttura organizzativa, alla leadership, alle armi vere e proprie. Inoltre abbiamo capito che la cultura militare russa promuove crimini di guerra, non si preoccupa dei danni inflitti alle infrastrutture civili o della perdita di civili. Per cui se Putin voleva rifare grande la Russia ha in realtà fatto grande la Nato e l'Occidente ben prima che la Svezia e la Finlandia chiedessero l'altro giorno di entrare ufficialmente nell'Alleanza. Aggiunga che l'enorme danno all'economia russa e all'entourage di Putin sarà irreversibile".

Militari russi nella regione di Kherson
Militari russi nella regione di Kherson (afp)


È vero che Putin attaccando l'Ucraina attaccava anche un Occidente che sentiva debole e per rafforzare i sovranisiti europei?
"C'erano sicuramente molti fattori nell'equazione di Putin. Quelli che lei ha menzionato, ma anche altri, la sua rabbia, voglia di rivalsa dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, la percezione che l'Occidente ignorasse le necessità di sicurezza per la Russia, il suo revisionismo storico, la sua sicurezza di se stesso, la sovra-valutazione delle capacità delle forze russe e la colossale sottovalutazione delle capacità e della determinazione delle forze e del popolo ucraino. Non ha capito quanto l'invasione della Crimea e di una parte del Donbass nel 2014 abbiano peggiorato l'immagine della Russia in Ucraina".

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A Washington Mario Draghi ha detto che questa è l'ora dell'Europa. Vede un'Europa più integrata anche militarmente? Jean Monnet diceva che le crisi aiutano.
"Questa non è soltanto l'ora dell'Europa, ma è l'ora dell'Occidente, con un'amministrazione americana che ha dimostrato di saper gestire la crisi. Lo dico da indipendente, ho criticato duramente la Casa Bianca per quel che ha fatto in Afghanistan e con gli alleati. Per l'Europa e la Nato, molto francamente la chiave non è la riorganizzazione delle forze esistenti come le conosciamo o la creazione di nuovi quartieri generali, ma è piuttosto aggiungere innovazione militare, in particolare nel cyber-spazio e nell'informazione. Naturalmente occorre poggiare su democrazie vive ed economie in sviluppo, perché sono quelle le fondamenta su cui poggiano la nostra forza militare e altre risorse".
Crede che un'Europa davvero unita possa bilanciare il bipolarismo di Cina e America?
"L'Unione Europea gioca già ora un ruolo centrale nell'evoluzione della situazione geopolitica odierna. Ho fiducia che continuerà, che l'Unione Europea e i suoi Stati membri determineranno come capitalizzare ulteriormente le enormi forze di cui dispongono e affrontare le loro sfide. Lascio le risposte sul futuro europeo a coloro che sono i veri esperti su cosa potrà diventare l'Europa, su come farlo e se sarà possibile o consigliabile".

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Putin sembra aver perso molta credibilità: se dovesse cadere, c'è il rischio che arrivi qualcuno di più duro e miope?
"Mai fare previsioni su quel regime molto opaco che è il Cremlino di Putin. Rammento, a chi le fa, la battuta di Churchill del 1939: "Il Cremlino e' un indovinello avvolto nel mistero all'interno di un enigma". Al di là della propaganda e dei sondaggi, Putin ha perso credibilità in Russia fra chi sa cosa succede davvero sul campo di battaglia. È l'Ucraina e non la Russia ad aver vinto le battaglie di Kiev, Sumy, Chernihiv e adesso Kharkiv. L'obiettivo centrale di Putin, sostituire Zelensky con una figura pro Russia, non sarà raggiunto. Il Cremlino ha invece ispirato il nazionalismo ucraino e l'unità della Nato. Ma ci sono ancora i suoi fedelissimi, leali, e Putin controlla ancora molte leve del potere. Detto questo non è mai chiaro quando un autocrate, in questo caso un cleptocrate, sarà rimosso fino a quando non succede. Un cambiamento sarebbe il benvenuto, ma non è detto che il successore sarà pronto a diffondere i valori di una democrazia liberale, anzi".
Possibile che la Cina e Xi siano stati consigliati male nell'appoggiare la Russia in questa guerra orribile che ha fatto decine di migliaia di morti?
"Non posso credere che il presidente Xi accolga bene quel che sta capitando in Ucraina, specialmente dopo aver annunciato la partnership con Putin alla vigilia delle Olimpiadi invernali di Pechino. L'Ucraina era un importante partner commerciale con progetti legati alla Via della Seta. E pensando alla sua imminente terza rielezione, immagino che Xi avrebbe preferito non avere i drammi che ha prodotto l'invasione russa dell'Ucraina. L'operato russo deve essere fonte di forte imbarazzo per la leadership cinese. Al di là di questo, l'esperienza russa in Ucraina e la reazione coesa dell'Occidente, dovrebbe aver indotto caute riflessioni in molti Paesi del mondo, non solo in Cina".
C'è un rischio di guerra totale?
"Biden e i leader di altri Paesi della Nato sono stati chiari nell'affermare che non ci sarà una guerra totale e che si dovranno evitare i rischi in relazione all'attuale crisi in Ucraina. Ma c'è un altro punto: il sostanziale rafforzamento della Nato, anche militarmente, sarà una componente chiave per la deterrenza".
 

tommy271

Forumer storico
il Donbass sarà anche importante per l’Ucraina , ma non credo abbia un importanza tale da mettere a rischio di una terza guerra mondiale l’intero pianeta..o no

Del Donbass non frega niente a nessuno, salvo per i due contendenti.
E' solo un oggetto di scontro tra egemonie.

Detto questo, chi se lo piglia dovrà metterci dentro tante risorse per la ricostruzione che da un punto di vista economico non sono assolutamente giustificate.
 

VERLOC001

Costaguana
me l'aspettavo la domanda e dimostra molto di chi la fa ...purtroppo ormai e' tardi x non farla
la grande madre russia ha dichiarato guerra all'ucraina, all'europa, al mondo, al mio lavoro, al mio portafoglio
detto questo ...non mi interessa nemmeno questo
scrivo dati economici per capire la farsa dei mercati
se non ti piacciono, mettimi in ignora


Mi sei sempre piaciuto, nei commenti e nelle analisi infatti ti seguo con piacere quando scrivi.

Non so che lavoro tu faccia e che portafoglio d'investimento abbia intessuto per essere cosi' colpito da un guerra che io reputo locale e che e' stata pompata dall'america per accaparrarsi terreno e consensi che stavano erodendosi in europa specialmente.

Dell'ucraina non me ne frega nulla come di bielorussia russia moldavia romania turchia bulgaria e di quant'altri vivono in quell'interzona balcanico-carpazica che e' sempre stata fucina di tagliagole coi quali se dovessi condividere un letto di un ostello probabilmente non riuscirei a dormire.

Ma a parte questo mio razzismo, istintivo direi e mi rendo conto non motivato, una cosa reputo positiva in tutto questo casino : l'aver svelato l'arroganza statunitense non appena vengono toccati i loro ambiti di potere. E la violenza con cui deve essere ripristinato lo status quo a loro favore.

E a discapito di tutto questo Atlantismo, dell'espansione della Nato, dell'uniamoci contro l'invasore, nel cuore di ognuno e' nato il dubbio.

E la coscienza che tre enormi giganti stiano prendendo il sopravvento (Russia-Cina -India ) e' ormai irreversibile.

Mica oggi, mica alla fine della guerra.

Ci vorranno decenni.

Ma oggi come oggi se avessi da firmare un contratto a lungo termine stringerei la mano ad un cinese piuttosto che ad uno statunitense.
 

frmaoro

il Fankazzista
Rublo supera quota 60 contro dollaro per prima volta da 2018

20 maggio (Reuters) - Il rublo ha esteso i recenti guadagni superando la soglia di 60 contro il dollaro per la prima volta da aprile 2018, favorito dai controlli sui capitali e dai pagamenti delle tasse nazionali che di solito portano a un aumento della domanda della valuta russa. Da inizio anno il rublo si è rafforzato di oltre il 24% nonostante una crisi economica su larga scala ed è diventato la valuta più performante, artificialmente sostenuta dai controlli che la Russia ha imposto a fine febbraio per proteggere il settore finanziario dopo l'invio di decine di migliaia di militari in Ucraina. Intorno alle 9,30 italiane il rublo guadagnava oltre il 3% a 59,81 contro il dollaro , un livello visto l'ultima volta il 6 aprile 2018. Contro l'euro, il rialzo della divisa russa era di quasi il 4% a 61,90 . Nella vita reale, il rublo è rimasto molto più debole.Sberbank , la più grande banca russa, vende dollari in contanti a 66,65 rubli e euro a 69,24 rubli. (Tradotto da Luca Fratangelo, editing Sabina Suzzi)(([email protected], +48587696613))

11:00-20/05
 

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