Obbligazioni a tasso fisso CRISI UCRAINA, Bond Russia, Ucraina, Gazprom e altro

quindi speriamo non si sognino di mandare sta roba

Cnn: “Usa pronta a inviare armi più potenti a Kiev. Anche missili a lungo raggio”


L’amministrazione Biden si sta preparando a inviare all’Ucraina armi più potenti nell’ambito di un nuovo pacchetto la prossima settimana. Lo riferiscono fonti dell’amministrazione alla Cnn. Si tratterebbe in particolare di sistemi di missili a lungo raggio, Multiple Launch Rocket System o MLRS, che da tempo sta chiedendo Volodymyr Zelensky. Le armi, prodotte negli Stati Uniti, possono sparare una raffica di razzi per centinaia di chilometri, molto più lontano di qualsiasi altro sistema già presente in Ucraina, e secondo Kiev potrebbe essere il punto di svolta nella loro guerra contro la Russia. Un altro sistema richiesto dall’Ucraina è il High Mobility Artillery Rocket System o HIMARS, più leggero dell’Mlrs ma in grado di sparare lo stesso tipo di munizioni. Finora Biden aveva evitato di inviare questi sistemi per timore che l’Ucraina potesse utilizzarli per attaccare all’interno del territorio russo con la conseguenza di una reazione da parte di Mosca, riferiscono le fonti.
 
Russia continuerà a pagare debito estero in rubli - Min. Finanze

27 maggio (Reuters) - La Russia continuerà a pagare in rubli gli Eurobond e difenderà con ogni mezzo il proprio ruolo di emittente affidabile. Lo ha detto il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov. Mercoledì scorso il ministero delle Finanze ha detto che Mosca pagherà il proprio debito estero in rubli che potranno essere convertiti nella valuta degli Eurobond originali in un secondo momento. (Tradotto da Luca Fratangelo, editing Sara Rossi)((luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613))

14:48-27/05
 
tutti i leasing praticamente

La Cina ha chiuso il cielo per le compagnie aeree russe Boeing e Airbus
Le compagnie aeree russe non sono state in grado di fornire dati sul fatto che gli aerei importati siano stati ufficialmente cancellati dalla registrazione all'estero



 
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ANALISI - Russia, default 'politico' crea precedente per mercati emergenti

di Davide Barbuscia e Sujata Rao LONDRA/NEW YORK, 27 maggio (Reuters) - La Russia è sull'orlo di una crisi del debito finora inedita, che potrebbe portarla a un default sul debito legato a fattori geopolitici, non economici o finanziari. Fino al 24 febbraio scorso, quando le truppe russe hanno invaso il territorio ucraino, nessuno avrebbe potuto immaginare che Mosca risultasse inadempiente sul debito in valuta estera.La reputazione dell'emittente sovrano russo era infatti impeccabile, Mosca poteva contare su forti entrate dal canale export e su una banca centrale fermamente impegnata al contrasto dell'inflazione. Gli asset russi erano quindi tra i preferiti per chi voleva investire sui mercati emergenti. La decisione del Tesoro Usa di non estendere la licenza che permetteva a Mosca il servizio del debito nonostante le sanzioni ha però spianato al Cremlino la strada del default. Il ministero delle Finanze russo ha versato 100 milioni di dollari di interessi su due obbligazioni in scadenza oggi attraverso la cassa di compensazione nazionale. Se però i fondi non verranno accreditati sui conti degli obbligazionisti esteri, si tratterebbe di una sorta di default. Se anche i fondi dovessero arrivare questa volta, entro fine anno Mosca deve comunque rimborsare quasi 2 miliardi di dollari.Una delle obbligazioni - in scadenza a fine giugno - deve essere regolata per contratto al di fuori della Russia, ipotesi che gli addetti ai lavori definiscono irrealizzabile senza una deroga da parte degli Stati Uniti. E' scaduta l'altroieri l'esenzione introdotta il 2 marzo scorso da Ofac (Office of Foreign Assets Control), l'ufficio del Tesoro Usa che regola le sanzioni imposte da Washington e che ha finora permesso a Mosca di proseguire nei rimborsi agli investitori esteri. Le crisi del debito dei mercati emergenti non sono una novità. La stessa Russia è risultata insolvente - però soltanto sulle obbligazioni in rubli - nel 1998. Anche la geopolitica ha già avuto riflessi diretti sui default sovrani di altri mercati emergenti, come nel caso di Venezuela e Iran. Nel caso dell'Iran, tuttavia, una piccola parte del debito pubblico è stata colpita dalle sanzioni Usa dopo la rivoluzione del 1979. Quanto al Venezuela, l'economia era già in ginocchio ben prima delle sanzioni Usa del 2019, che hanno colpito 60 miliardi di dollari. Mosca continua invece a incassare dalle vendite di greggio e metalli. Anche se metà delle riserve dell'istituto centrale (640 miliardi di dollari in totale) sono state congelate dalle sanzioni, alla Russia resta liquidità sufficiente per rimborsare circa 40 miliardi di dollari di debito in valuta estera. "E' una crisi completamente diversa dalle altre dei mercati emergenti: non si tratta di capacità o volontà di pagare, tecnicamente non possono pagare" spiega Flavio Carpenzano di Capital Group, gestore come molti altri esposto alla Russia prima del conflitto ucraino. Si tratterebbe inoltre per Mosca del primo default sul debito in valuta estera dai tempi della rivoluzione bolscevica del 1917. Le sanzioni alla Russia e le contromisure varate da Mosca hanno comunque di fatto già isolato il paese dal sistema finanziario globale. Inappropriati i paralleli con i default sovrani più recenti come quello dell'Argentina nel 2020, poiché anche nel caso di Buenos Aires i conti pubblici versavano in stato disastroso. "Si tratterebbe del primo default guidato dall'esterno e dalla politica nella storia dei mercati emergenti" spiega Stephane Monier, gestore per Lombard Odier. La scadenza della licenza da parte del Tesoro significa che i creditori potrebbero non ricevere comunque i rimborsi loro dovuti. Secondo Daniel Moreno, responsabile del debito dei paesi emergenti per Mirabaud Asset Management, si tratterebbe di uno scenario del tutto inedito. "Sarei io, il creditore, a rifiutare il rimborso" osserva. STRADA SENZA USCITA Le emissioni russe in valuta, che all'inizio dell'anno quotavano sopra la pari, viaggiano oggi tra i 13 e i 26 centesimi. Sono state inoltre escluse dagli indici. Una differenza fondamentale con i paesi inadempienti del passato, come Argentina o Venezuela, è che l'attacco russo all'Ucraina - che il Cremlino definisce "operazione speciale" - ha fatto di Mosca un paria agli occhi di molti investitori. La situazione potrebbe inoltre durare per anni. "I gestori subiscono pressioni da parte dei clienti, che chiedono di non investire sul mercato russo e di liquidare le posizioni aperte" commenta Gabriele Foà di Algebris Global Credit Opportunity Fund. Per il momento, un potenziale default è simbolico perché Mosca non può comunque finanziarsi sul mercato internazionale, né ne ha la necessità. Quel che avverrà in futuro però è un'incognita. Un cambiamento di regime al Cremlino sembra al momento l'unica strada che porrebbe fine alle sanzioni occidentali. Prima di allora, tuttavia, la Russia potrebbe essere costretta a ristrutturare il debito a costi elevati. Il default "aumenta il costo dei finanziamenti ed è molto probabile che ciò accada anche alla Russia: dovranno pagare un premio", aggiunge Carpenzano di Capital Group. Secondo la Casa Bianca, un default russo avrebbe un impatto minimo sull'economia Usa e su quella globale. "Il malcontento geopolitico è aumentato e gli investitori chiedono rendimenti più elevati" conclude il gestore, facendo riferimenti alle pesanti vendite di asset russi da parte degli investitori cinesi nelle ultime settimane. (Versione italiana Alessia Pé, editing Sabina
ovvai sono impantanato
 
Russia continuerà a pagare debito estero in rubli - Min. Finanze

27 maggio (Reuters) - La Russia continuerà a pagare in rubli gli Eurobond e difenderà con ogni mezzo il proprio ruolo di emittente affidabile. Lo ha detto il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov. Mercoledì scorso il ministero delle Finanze ha detto che Mosca pagherà il proprio debito estero in rubli che potranno essere convertiti nella valuta degli Eurobond originali in un secondo momento. (Tradotto da Luca Fratangelo, editing Sara Rossi)((luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613))

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Bisognerà andare a Mosca e pagare mazzette per avere le cedole in pacchi di rubli se non si vuole aspettare la conversione "in un secondo momento "...:-? :rotfl:
 
Il ministro delle finanze Siluanov ha affermato che "l'operazione speciale" con l'Ucraina sta consumando un'enorme quantità di risorse. Secondo alcune stime, si tratta di circa 21 miliardi di rubli al giorno. Tra gennaio e aprile, il budget ha speso 1.681 trilioni di rubli in articoli militari, tre volte di più che per l'istruzione (517 miliardi di rubli) e l'assistenza sanitaria (615 miliardi di rubli) e 10 volte di più che per la protezione dell'ambiente (167 miliardi)
 
Siluanov: i pagamenti sulle obbligazioni denominate in euro saranno in euro
Il Ministero delle Finanze della Russia intende adempiere al proprio obbligo sugli eurobond denominati in euro nella moneta unica europea. Lo ha affermato il capo del dipartimento Anton Siluanov. Il ministro prevede che quest'anno saranno ricevuti fino a 1 trilione di rubli come entrate aggiuntive di petrolio e gas. Secondo lui, questi fondi dovrebbero essere utilizzati per l'indicizzazione dei pagamenti sociali e per un'operazione speciale in Ucraina.
“Gli europei non hanno preso decisioni così esotiche, quindi, se prendiamo in prestito Eurobond nella valuta euro, adempiremo in buona fede anche ai nostri obblighi nei confronti di tutti i detentori del nostro debito: se sono russi, se sono investitori stranieri, Il signor Siluanov ha detto in un'intervista al canale televisivo "Russia-1" .
Il capo del ministero delle Finanze ha spiegato che il dipartimento, insieme al ministero dello Sviluppo economico, prevede ulteriori entrate di petrolio e gas per un importo fino a 1 trilione di rubli. Nei prossimi anni saranno necessari 1 trilione e 600 rubli per i pagamenti sociali, ha spiegato Siluanov. “Questo denaro andrà anche a pagamenti aggiuntivi ai pensionati, pagamenti aggiuntivi alle famiglie con bambini e alla conduzione di un'operazione speciale. Pertanto, ci sono risorse per questo. E questo include ulteriori entrate di petrolio e gas”, ha spiegato il ministro (citazione da TASS ). Il capo del dipartimento afferma che ci sono risorse per questi scopi.


:rasta:
 

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