dalla schwizzera

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Pro Natura al fianco di M13

La presidente Silva Semadeni, scrive a Cavigelli: "Siamo pronti ad aiutarvi"
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Lui, M13, è diventato un vero e proprio fenomeno di massa. I suoi fans, nel web, in meno di un mese, hanno raggiunto e superato i 9'000 (vd link) e le iniziative in suo onore si rincorrono (l'ultima è stata postata oggi: vd video). Sempre oggi, 21 novembre, la presidente di Pro Natura e consigliera nazionale grigionese, Silva Semadeni, ha scritto al consigliere di Stato Mario Cavigelli (vd pdf), spezzando una lancia in favore del plantigrado.
«M13 - scrive la Semadeni al consigliere di Stato grigionese sollecitandolo a proseguire nel suo operato «misurato e appropriato» - si è rivelato certamente poco timido, ma non è pericoloso e fino ad oggi non ha mostrato un comportamento aggressivo. È soltanto alla ricerca di cibo. Nel corso della sua prima visita nella Val Poschiavo il plantigrado si è trovato davanti un gregge di pecore non protetto e ha memorizzato il sito, ma in precedenza aveva attraversato per due volte la Val Monastero senza farsi notare». Queste regioni devono prepararsi meglio al ritorno dell'orso, secondo Pro Natura, adottando fin d'ora delle misure di protezione degli animali da allevamento, degli alveari e dei luoghi dove vi sono fonti di cibo. «La comunicazione svolge un ruolo importante in vista del ritorno di grandi predatori quali il lupo, l'orso e la lince



:)
 
stica! da quelllo che ho sentito da persone che hanno gia' affrontato realmente questo problema le misure di protezione da adottare sono veramente complicate, costose e cmq non assicurano la piena protezione.... mah .... :)
 
stica! da quelllo che ho sentito da persone che hanno gia' affrontato realmente questo problema le misure di protezione da adottare sono veramente complicate, costose e cmq non assicurano la piena protezione.... mah .... :)

la questione purtroppo è che non si può essere animalisti solo quando gli animali sono lontani, o solo il sabato e la domenica :rolleyes:
 
La Cina si rafforza sul mare

Pechino ha annunciato il primo atterraggio riuscito sulla sua portaerei
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PECHINO - La Cina ha annunciato il successo del primo atterraggio di un aereo da combattimento sulla sua nuova portaerei, messa in servizio in settembre. I vertici militari si sono detti soddisfatti di questo successo, che rende la portaerei sempre più vicina ad essere pronta per il combattimento.
Questo annuncio arriva in un momento di forti tensioni territoriali con il Giappone e vuole probabilmente essere una dimostrazione di forza sul mare.




Volkswagen investe 50 miliardi

La cifra record sarà impegnata nello sviluppo di nuove tecnologie e prodotti
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BERLINO - Volkswagen annuncia un investimento record: il gruppo automobilistico tedesco intende impegnare 50,2 miliardi di euro entro il 2015 allo scopo di mantenere i vertici del settore automobilistico nonostante la crisi.
Il consiglio di vigilanza ha autorizzato oggi stesso il piano d'investimenti previsti per il prossimo triennio, che comprende anche i marchi Porsche e Man. La cifra, che andrà a sostenere a livello globale lo sviluppo di nuove tecnologie e prodotti, è oltre quattro volte maggiore degli utili aziendali del 2011 (11,3 miliardi di euro). Il 60% della somma sarà impegnata nei 27 impianti tedeschi.
"Nonostante la sfida posta dalla situazione di crisi internazionale, investiamo più che mai" nella storia della compagnia, ha spiegato oggi il presidente del gruppo Volkswagen, Martin Winterkorn. "Questo piano è una dichiarazione d'impegno per il futuro della Germania", ha commentato Bernd Osterloh, membro del consiglio di vigilanza.






Clima: la Svizzera raddoppi gli sforzi

L'Organo consultivo sui cambiamenti climatici spinge per un impegno concreto
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BERNA - Entro il 2050, la Svizzera può e deve ridurre le emissioni di CO2 dell'80-95% rispetto al livello del 1990. Ad affermarlo è l'Organo consultivo sui cambiamenti climatici (OcCC) in un rapporto pubblicato oggi. La Svizzera ha fatto un primo passo nella buona direzione rivedendo la legge sul CO2, e l'obiettivo di riduzione del 20% del diossido di carbonio entro il 2020 può essere raggiunto. Tuttavia, ciò non basterà per evitare il riscaldamento di 2 gradi del pianeta. Per la consigliera nazionale Kathy Riklin (PPD/ZH), presidente di quest'organo consultivo del Consiglio federale, l'idea di zero emissioni di gas a effetto serra per la fine del secolo va difesa. Senza riduzione, tutti gli sforzi per lottare contro il cambiamento climatico sono vani, ha ammonito il professor Fortunat Joos, dell'Università di Berna. Tenuto conto della forte integrazione internazionale della propria economia, la Svizzera deve dunque raddoppiare gli sforzi nel suo interesse. E non forzatamente riprendendo la regolamentazione dell'UE: l'Organo consultivo è favorevole a una politica autonoma. I redditi si ridurrebbero soltanto dello 0,35%- 2,5% rispetto allo status quo, afferma la OcCC. Tuttavia, "restarsene con le mani in mano costerebbe molto di più". Fra gli obiettivi, la società da 2000 watt e la società a una tonnellata di CO2 (al posto delle cinque attuali). Le strutture energetiche dovranno essere trasformate ponendo l'accento sull'efficienza e sulla corrente prodotta con energia rinnovabile. Secondo l'OcCC, occorre tener conto globalmente degli interessi della società, del mondo politico e dell'economia,
 
Ridurre il personale "è possibile"

Il Governo ritiene fattibile un taglio del 10% degli statali nei prossimi anni
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BELLINZONA - Il tormentone del Preventivo 2013 fa registrare un passo avanti. Ieri il Consiglio di Stato ha risposto alle domande dei gruppi parlamentari del PLRT, Lega e PS. All'appello, ovviamente, mancano le con­siderazioni del Governo ai 236 quesiti presentati dal PPD all'inizio della setti­mana.
Il documento di 76 pagine fa testo delle risposte ad ogni interrogativo, dal più importante al semplice dettaglio, ma an­che ad innumerevoli curiosità. Ma la do­manda delle domande è quella a firma PLRT: «Blocco delle assunzioni per i prossimi anni in modo da ridurre il per­sonale del 10%. Cosa ne dice il Gover­no?». «Una riduzione del personale am­ministrativo (impiegati) è senz'altro pos­sibile e fa costantemente parte delle ana­lisi condotte dal Consiglio di Stato» affer­ma l'Esecutivo.
 
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È arrivata questa mattina in redazione ed è una lettera autografa


"In queste settimane - scirve M13 - ho ricevuto sulla mia pagina Facebook un ampio sostegno (vd link) e tante dimostrazioni di affetto. Molte le informazioni confluite sulla pagina, in particolar modo vorrei condividere con voi un esempio di convivenza. In Carelia Settentrionale (Finlandia) una regione di 21'000 km2, vivono 160'000 abitanti e 284 orsi, il che corrisponde ad un orso ogni 74km2 e ogni 563 abitanti. In Valposchiavo 270 km2 e 5000 abitanti vive un orso, sono sicuro che con un po’ di buona volontà da parte di tutte le parti, si dovrebbe riuscire instaurare una sana convivenza. Magari non morirei comunque di vecchiaia, ma potrei avere una possibilità se si lavorasse sull’informazione e la prevenzione.

Per quanto riguarda la prevenzione, pure il direttore della sezione Caccia, pesca, biodiversità forestale dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) ha ammesso che la Valposchiavo in confronto ad altre regioni ha atteso troppo tempo prima di iniziare ad attuare le necessarie misure (vd suggeriti). Ora spero che la Confederazione, le organizzazioni ambientaliste e la popolazione diano il proprio supporto nell’installare i dovuti provvedimenti, questo a favore della gestione mia e dei futuri orsi che sicuramente seguiranno le mie orme. La Svizzera ha voluto i grandi predatori? La Svizzera aiuti attivamente sostenendo i Comuni coinvolti.

Da parte mia posso invitarvi a condividere le informazioni che mi arrivano dai tanti amici che mi sostengono su facebook (più di 9000). Per esempio lo sapevate che esistono apparecchi ultrasuoni che se giustamente utilizzati mi tengono lontano dalle case? Concludo invitando tutte le organizzazioni che hanno a cuore gli animali, tutti coloro che comprendono l’importanza della biodiversità, politici e cittadini comuni, ambientalisti e contadini, abitanti della montagna e non, a difendermi, sicuro che io e i miei simili siamo una ricchezza per la fauna e in generale per le Alpi. La mia vita è fondamentale non solo per me ma soprattutto per la fragile popolazione alpina della mia specie. Per il vostro affetto e il vostro sostegno vi ringrazio".


E la firma è la sua: Emme Tredici
 
Svizzera: miglior posto dove nascere

Secondo uno studio è il Paese che garantirà le migliori condizioni di vita
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BERNA - Dove bisogna nascere nel 2013 per condurre nel 2030 una vita caratterizzata da benessere, sicurezza e salute? Economisti hanno trovato una risposta scientifica: in Svizzera.
L'istituto di ricerca Economist Intelligence Unit (EIU), società «sorella» della rivista britannica «The Economist», ha pubblicato una classifica chiamata «Where-to-be-born-Index», la quale indica in quale Paese è meglio nascere nel 2013.
«Confortevolmente in testa», scrive il periodico, si piazza la Svizzera, secondo quanto riferisce oggi il domenicale «Sonntag». L'ultima volta che è stato calcolato l'indice, nel 1988, in prima posizione si trovavano gli Stati Uniti, seguiti da Francia e dall'allora Germania dell'Ovest. La Svizzera era 13.esima.
L'indice tiene conto di diversi fattori, quali indicatori del benessere (incluse previsioni fino al 2030), tassi di criminalità, dati sulla salute, fiducia nelle istituzioni ed evoluzione demografica.
Ad eccezione dell'Australia (seconda) e del Canada (nono), tra i primi dieci si trovano solo paesi di piccole dimensioni: Norvegia (terza), Svezia (quarta), Danimarca (quinta), Singapore (sesto), Nuova Zelanda (settima), Olanda (ottava) e Hong Kong (decimo). Gli USA sono scivolati al 16.esimo rango, soprattutto a causa dell'enorme debito pubblico che erediteranno i neonati.
 
Quei summit della 'ndrina a Lugano

I retroscena del blitz di sabato: affari illeciti gestiti anche dal Ticino
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LUGANO - È un quadro allarmante, per il Ministero pubblico della Confederazione, quello che emerge dalle ordinanze di custodia cautelare all’origine del blitz che sabato ha portato all’arresto in Italia di 23 persone ritenute affiliate alla ‘ndrina (sinonimo di Cosca malavitosa nel gergo calabrese della ‘ndrangheta) dei Bellocco. Un’operazione su larga scala tra la Calabria, la Lombardia e il Ticino che dà concreti e ulteriori segnali di infiltrazioni della criminalità organizzata sul territorio svizzero, segnatamente ticinese. Stando infatti a quanto trapela dal procedimento, il Luganese fungeva da vero e proprio "ridotto" logistico da cui veniva gestita una parte delle attività dell’organizzazione criminale e in cui avevano luogo summit e ritrovi famigliari tra esponenti del clan per decidere le strategie da mettere in atto.
 
La Francia spegne le luci per la crisi

Un decreto vieterà l'illuminazione di notte di vetrine, insegne e monumenti
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PARIGI - In tempi di crisi la Francia spegne le luci delle vetrine dei negozi, delle insegne e dei monumenti durante la notte: lo ha reso noto oggi la ministra dell'Ecologia, Delphine Batho, annunciando un decreto che dovrebbe essere pubblicato nelle prossime settimane, tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio. Il "coprifuoco" riguarda anche Parigi, nota in tutto il mondo per essere la "ville lumierè", cioè la città delle luci.

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Per la Batho la misura sarà applicata in modo sistematico "fatta eccezione per quelle illuminazioni che hanno un'utilità pubblica". E aggiunge: "La mia volontà è chiara: bisogna risparmiare in materia di energia. Uno dei grandi obiettivi è il cambiamento culturale cioè smettere di consumare sempre più energia per produrne sempre di più in una logica di sobrietà energetica. Questa logica può farci fare molti risparmi e allo stesso tempo creare posti di lavoro".
In Francia da qualche mese è già in vigore una direttiva che si applica nelle città con meno di 800 mila abitanti e che obbliga i negozi a spegnere le insegne luminose dall'una di notte alle sei del mattino.








"Pronti a bloccare i valichi svizzeri"

La Lega Nord varesina e comasca in difesa dei frontalieri e delle indennità INPS
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VARESE - "Potremmo bloccare i valichi di Como e di Varese se non si troverà una soluzione al problema della disoccupazione dei frontalieri". Questo il monito senza compromessi che giunge quest'oggi, come un fulmine a ciel sereno, dalla Segreteria provinciale della Lega Nord di Varese nelle redazioni dei giornali insubrici. A volte la realtà supera la fantasia. Sembrano lontani i tempi in cui Giuliano Bignasca e Umberto Bossi riuscivano, in pochi minuti, a trovare un'unità di vedute sui temi caldi del momento a cavallo tra Svizzera e Ticino relativi al frontalierato. Bossi non è più il segretario del movimento padano, ora c'è il suo successore: l'ex ministro Roberto Maroni, con uno stile notoriamente più sobrio e meno "popolano", certo meno in confidenza con la leadership di Bignasca. E, a quanto pare, ben pronto a difendere una battaglia importante e pagante, segnatamente in termini di voti (con lo sguardo rivolto all'aprile 2013).
L'avvertimento della Lega Nord è per la verità tutto contro il premier Monti: se si pensa di "espropriare indebitamente i frontalieri dei fondi a loro destinati, la reazione della Lega Nord sarà dura tanto nelle aule parlamentari quanto sul territorio: potremmo - ribadisce il movimento che difende gli interesse del Settentrione - arrivare addirittura a bloccare le frontiere di Varese e Como”.


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Il problema, si diceva, è quello delle indennità di disoccupazione previste per i frontalieri rimasti senza lavoro e dello speciale Fondo - alimentato dai trasferimenti delle aziende ticinesi - per sostenere chi ha perso il lavoro nel Comune d'origine italiano. Oggi, questo fondo, ammonta a circa 270 milioni di euro (circa 325 milioni di franchi): il Governo italiano, in regime di austerity, lo ha bloccato.
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-. Gli oltre 55 mila frontalieri e i 1.500 lavoratori disoccupati vengono costantemente trattati come lavoratori di serie B: per Monti e i suoi ministri i frontalieri non esistono, quindi i loro diritti vengono sistematicamente calpestati e i loro soldi rubati".
Al Governo di Mario Monti la Lega Nord chiede di fare chiarezza e di confermare il pagamento della disoccupazione in virtù delle trattenute salariali sulla busta paga dei lavoratori frontalieri riconosciute dal Canton Ticino all’Inps, l'Istituto nazionale per la previdenza sociale, così come si era verificato prima delle ultime decisioni. "Il Governo - conclude la nota della Segereteria provinciale - vuole rapinare e svuotare questo fondo con l'avallo di Pd e Pdl e dei loro parlamentari Varesini e Comaschi.



CdT.ch - Ticino e Regioni - "Pronti a bloccare i valichi svizzeri"
 

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