
(...) Non conosco l'agenda nascosta di Mariano Ferro, ma so che c'è. Lo so perchè riconosco nel suo parlare un'astuzia, una antica malizia che fa parte della cultura contadina (di ogni latitudine), e queste astuzie e queste malizie hanno un solo obiettivo: "chi fa le parti , tiene per se' la migliore".
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Il modello culturale di Mariano Ferro ha un solo sbocco politico, che è la frammentazione, il mini-leaderismo, l'incapacità di parlare a grandi masse , l'incapacità di vincere quando non si controlla il campo. Beppe Grillo, che pure non è un genio, lo supera di molto.
Andiamo ai contenuti. Parlano di dignità e di "difendere i figli", ma dimenticano una cosa. Dimenticano che è difficile, molto difficile, credere a quella dignità che esce allo scoperto solo per fame. La dignità che sta nello stomaco ha un nome, ed è "bell'opportunismo".
Difendere i figli è una cosa che non fai, o non inizi a fare, solo quando arriva il momento chiaro nel quale realizzi che non c'è futuro. Costruire un mondo per i figli è qualcosa che inizia MOLTO PRIMA che nascano, e continua per anni.
Certo, oggi è chiaro che i loro figli non hanno futuro in quel paese. Oggi. E siccome OGGI è chiaro, allora si incazzano. Aha.
Visto che sono contadini, volete sapere come mi sembrano? Mi sembrano di quei contadini che non seminano un ***** di niente. Che lasciano calpestare la loro terra da cacciatori, raccoglitori di legna e briganti per molto tempo, facendosi pagare due lire di affitto.
Quando arriva l'estate, scoprono che non ci sarà alcun raccolto, e allora scoprono che devono lottare per la dignità, per difendere i figli, per il futuro. Eppure, sono agricoltori.
La dignità, signori, è come un raccolto. La dovevate seminare MOLTO in anticipo, la dovevate curare, difendere, coltivare MOLTO PRIMA DI OGGI. Oggi vi siete solo accorti che un campo mal coltivato non produce nulla. Ma dovevate pensarci l'anno scorso, al momento della semina, e per tutto il tempo, dalla semina ad oggi.
Accorgersi a metà luglio che non cresce nulla non serve a niente. Quando i fondi della Cassa del Mezzogiorno arrivavano copiosi, nessuno sentiva questo bisogno di difendere la dignità. Prendere soldi per progetti mai realizzati o soldi a fondo perduto per far mangiare gli amici di famiglia era dignitoso? Dava futuro ai figli? Si, ma perchè pensavano che la pioggia di soldi sarebbe DURATA PER SEMPRE.
Poi dalla Cassa del Mezzogiorno si e' passati all' Europa. Oh, come odiano l'europa oggi, quando sono finiti i soldi. Ma non ricordo la loro voce all'inizio, quando i fondi li prendeva il governo centrale e poi i partiti li distribuivano. Non ricordo la loro voce quando questo succedeva: la dignità che esce dalla pancia tace quando è sazia.
Poi la UE ha cambiato e i progetti devono essere finanziati direttamente, e allora si è bloccato il flusso. Ma c'erano ancora i fondi all'agricoltura. Non ricordo questa gente ribellarsi quando veniva pagata per non fare nulla o per distruggere il raccolto. La dignita' della pancia si compra per due lire.
Poi, alla fine, l'europa è diventata "a 27". Come i nazisti della Germania Est, i parassiti italiani si sono accorti che lo straniero ciuccia i loro sussidi, e improvvisamente tutti hanno scoperto il loro amore per i sacri confini della patria. Oh, quanto siete patrioti nel rivendicare gli aiuti del VOSTRO stato, quanto e' patriottica la vostra pancia quando i soldi vanno ad altri poveri ma non a voi. Quando l'agricoltura italiana viveva di sussidi europei eravate tutti europeisti: mi ricordo di voi. "Straniero invadici e governaci", dicevate. Adesso lo straniero vi ha invaso e vi governa, e non vi piace più. La differenza? La differenza è che vi ha invasi, vi governa, MA NON VI RIEMPIE LA PANCIA.
Ed è nella pancia il vostro patriottismo. Quando divevate "dichiarateci guerra e governateci" avevate come clausola "e riempiteci la pancia", e oggi scoprite che proprio quella clausola non e' compresa nel prezzo. Astuti ma non intelligenti, dicevamo.
La dignità ed il futuro dei figli, caro Mariano Ferro, sono come la coltivazione delle olive. Il nonno, a pancia vuota, pianta gli alberi. Il padre, a pancia vuota, li difende e li cura. I nipoti raccolgono davvero. Se oggi il campo non da' frutto, qualcuno non ha seminato e qualcun altro non ha curato i campi. E accorgersene oggi è troppo tardi.
Sarebbe bello se gli agricoltori si ribellassero , ma per farlo occorrerebbe avere agricoltori che ragionano da agricoltori.
Un agricoltore sa che qualsiasi cosa voglia dovrà prima pianificarla, poi seminarla, poi coltivarla, e solo alla fine raccoglierla.
Un agricoltore , con la cultura dell'Agricoltore, sa che una cattiva pratica oggi porta alla miseria tra mesi, magari anni. Un agricoltore sa che l'andazzo di oggi fa la differenza sul raccolto di domani. Un agricoltore che ha la mentalità dell'agricoltore SA che deve agire PRIMA.
Quando un agricoltore si vede chiedere il permesso di calpestare i suoi campi per due lire, si deve chiedere "certo, oggi ci mangio, ma questo poi che effetto avra' sul raccolto?". Quando vede una pioggia o una grandine deve chiedersi "ehi, ma questo mi portera' alla fame entro sei mesi". Certo, quel giorno mangia, ma il problema dell'agricoltore e' il momento del raccolto.
La Sicilia, l' Italia intera, cari forconi, sono come un campo che non è mai stato seminato, che si è lasciato calpestare ed infestare in cambio di due lire, tanto quel giorno il piatto era pieno. Oggi che vorreste il raccolto, vi trovate a scoprire che non avete seminato abbastanza, e che non avete coltivato abbastanza bene: non avete MAI difeso il raccolto perche' avevate la pancia piena quel giorno, e oggi che i campi sono vuoti, accusate altri.
Siccome vi pagavano due lire per far marcire le vostre messi, avete accettato. Quel giorno avevate la pancia piena, e quindi andava bene così. Vi siete illusi che potesse continuare per sempre. Oggi nessuno vi paga piu' per calpestare i campi, e voi dite "beh, ma ci sara' pur sempre il raccolto, finalmente!" Beh, no. I campi calpestati non danno nulla.
La dignità si coltiva, ed è un albero che impiega molti, molti anni a crescere, caro Mariano Ferro. Il futuro dei figli si coltiva, ed è un albero che impiega 2-3 generazioni a crescere. Per tutto questo tempo, occorre estirpare SUBITO qualsiasi parassita ed essere intolleranti verso QUALSIASI minaccia potrebbe, anche potenzialmente, impedire di arrivare ad alberi fecondi e robusti.
Se foste DAVVERO contadini, caro Mariano Ferro, questa rivolta dovevate farla 30-40 anni fa. 20, visto che i vostri padri sono stati pigri. Dovevate vedere ALLORA il problema. Il contadino guarda il campo OGGI e lo vede quando ci sarà il raccolto, tra mesi o anni. E quando qualcuno o qualcosa agiscono sul campo, si chiede per prima cosa "ma questo aiuta il mio raccolto o no?".
Per questo il contadino è, insieme al marinaio, quello che pianta gli occhi sempre più lontano. Il marinaio sino all'orizzonte, il contadino per generazioni.
Ma voi non lo avete fatto: non avete MAI considerato l'italia come il vostro campo, e non vi siete MAI chiesti quale raccolto sarebbe venuto da questa pratica. Se lo aveste fatto, la rivolta l'avreste fatta 20 anni fa, almeno.
Ed è per questo che la rivolta dei contadini fallirà.
Non siete contadini. Non pensate come contadini. Siete di fronte ad un campo che avete seminato poco e coltivato male, che avete guardato calpestare per anni, e solo oggi che manca il raccolto e sentite la fame allora capite cosa sia successo. Un contadino questo errore non lo fa MAI.
Fallirete perché non siete ciò che dite di essere. Vi mancano proprio quei valori contadini che dite di rappresentare, vi manca il pensiero condadino, il pensiero della buona pratica che porta al raccolto copioso.
Se aveste considerato il paese come un campo da coltivare, vi sareste ribellati molto prima, vedendo devastare il vostro campo. Ma non avete mai pensato come contadini.
Siete una generazione di contadini cresciuta coi fondi europei, figli di persone cresciute con la Cassa del Mezzogiorno.
Questo e' il punto. Se aveste paragonato l'italia ad un vostro campo, e la politica alle pratiche con cui lo coltivate, avreste visto un campo calpestato ed incolto , e non sarebbero bastate due lire dalla regione o dalla UE per mettervi a tacere: c'e' stato un tempo in cui i contadini non volevano nessuno a calpestare i campi ANCORA PRIMA che li seminassero. Che non si sa mai, cosa fanno le tue scarpe al terreno.
I vostri padri hanno accettato fondi regionali per NON produrre, hanno accettato un malcostume mostruoso, hanno accettato di portare le arance al macero, hanno accettato di vivere di fondi europei senza produrre davvero. E non si sono mai chiesti: "che genere di raccolto produrrà coltivare il paese a questo modo?".
Caro Mariano Ferro, sei astuto. Spacciarti da contadino solo perchè lavori la terra è stata una bella mossa. Ma per essere un contadino NON basta coltivare la terra.
Per essere contadini occorre un preciso modo di pensare, il modo di pensare di uno che guarda una piantina di ulivo oggi e vede un albero domani, a patto che nessuno cachi il ***** alla piantina , né oggi, né' domani, né dopodomani.
Ma questo è mancato.
Non sei un vero contadino, sei solo un coltivatore diretto.
Per questo sei nella tua situazione, e per questo non ne uscirai. Ormai il raccolto è perso, dovevi pensarci PRIMA. E se fossi un vero contadino, sapresti che ogni cosa va fatta a suo tempo, un giorno non è come un altro.
Il futuro dei vostri figli dovevate seminarlo 20 anni fa, almeno, e coltivarlo per 20 anni. Piangere su un campo malcoltivato e malseminato a luglio, caro Mariano, non fa di te un coraggioso ribelle.
Fa di te un pessimo contadino.
Voi siete oggi a fare la rivolta dei forconi NON perché siete contadini, ma perché vi è MANCATO PER DECENNI il pensiero contadino. Il pensiero della semina e della cura dei campi.
Ci fu un tempo in cui i nobili e le grandi famiglie governanti possedevano grandi tenute agricole. Sebbene non le coltivassero loro, la ratio della semina, della cura e del successivo raccolto era molto chiara a questi nobili. Fossero romani, inglesi o americani, questi politici nati nella campagna avevano assorbito il concetto, e per questo erano le migliori classi dirigenti del mondo.
Ma il "movimento dei forconi" è qui perche' NON ha avuto abbastanza cultura contadina da governare il paese.
Il loro fallimento è di essere troppo lontani dalla cultura contadina che dicono di rappresentare. Rappresentano la cultura prodotta da numerosi decenni di soldi a fondo perduto, contributi europei, aiuti della regione.
Poca roba. Un contadino può fare il politico se vede il paese come un campo da pianificare seminare, coltivare e curare sino al raccolto.
Ma se siete ridotti come siete, contadini NON LO SIETE MAI STATI.
Quella che si è abbattuta sul paese non e' stata una improvvisa sciagura, una grandinata, una pestilenza delle messi , il mancato raccolto di oggi è stato frutto di una tremenda pianificazione, una coltivazione da menefreghisti, una cura dei campi da opportunisti e ciarlatani.
Davvero pensavate di raccogliere qualcosa dal campo che chiamate "Italia?", lasciandolo trattare così per decenni?
A Mio modesto parere, merita la dovuta considerazione,...........

abbiamo la corretta presunzione di poter dire: "Anche se può sembrare, NON TUTTI SONO FESSI"