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Ticino Live non è una testata sensazionalistica… e su certe cose è piuttosto informata:
da Ticino Live
La Banca centrale russa ha ritirato gran parte dei suoi averi dalle banche americane. Miliardi di dollari sono stati trasferiti nelle banche europee.
Settimana scorsa la Banca centrale di Russia ha ritirato gran parte delle sue riserve depositate nelle banche americane per trasferirle in istituti finanziari europei. L’importo esatto della somma trasferita non è noto ma si tratterebbe di decine di miliardi di dollari.
Questo movimento mostra che nel suo conflitto con il nuovo potere in Ucraina il presidente russo Vladimir Putin considera tutti gli scenari, incluso quello che vedrebbe il governo americano congelare gli averi russi depositati nelle banche negli Stati Uniti.
 
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Scritto il 12/3/14 • nella Categoria: segnalazioni


Per «dolosa omissione governativa», coperta da «combutta del silenzio tra mass media, istituzioni, politica», l’avvocato Marco Della Luna annuncia che, insieme a Loris Palmerini, sta lavorando alla redazione di una denuncia alla Corte dei Conti per “danno erariale”. Un buco colossale, da 80 miliardi di euro l’anno. E’ quanto lo Stato potrebbe “risparmiare”, tagliando di colpo il debito pubblico, semplicemente facendo ricorso all’articolo 123 del Tue, il Trattato di Maastricht, fondativo dell’Unione Europea. Il trattato, scrive Della Luna nel suo blog, «consente agli Stati dell’Eurozona di dotarsi di una banca statale e di usarla per finanziarsi presso la Bce ai tassi che questa pratica alle banche, cioè ora allo 0,25%». Risultato: «Lo Stato italiano potrebbe così risparmiare circa 80 miliardi l’anno». Perché nessuno si decide a imboccare questa strada? Germania e Francia già lo fanno, evitando di tassare a morte i cittadini e svendere il patrimonio nazionale a colpi di privatizzazioni.
A far impennare i tassi di interesse, il deficit e l’indebitamento pubblico, scatenando il declassamento del nostro paese, ricorda Della Luna, è stata innanzitutto la scelta, già nel 1981, di rinunciare alla sovranità pubblica della Banca d’Italia, che garantiva lo Stato, costringendo in tal modo il governo a finanziare il proprio debito pubblico sui mercati finanziari speculativi internazionali. «Prima, il debito pubblico era sotto controllo. Da allora in poi, e sempre più, l’impennata dei rendimenti sta operando un massiccio trasferimento di redditi e asset, attraverso le tasse e i tassi, dalla popolazione generale e dal settore pubblico alla comunità bancaria-finanziaria sovrannazionale». L’Italia ha un forte avanzo primario. E il suo deficit, gonfiato dagli interessi passivi, è arrivato a 2.100 miliardi. Tutto questo serve solo a «“mungere” il lavoro e il risparmio degli italiani, anche attraverso un artificioso liquidity crunch che li costringe a svendere e a svendersi».
Questo drammatico travaso, continua Della Luna, è aggravato in modo decisivo dal sistema dell’euro: la Bce ha infatti prestato migliaia di miliardi allo 0,50% non più allo Stato ma alle banche. Denaro col quale gli istituti di credito comprano Btp che rendono anche oltre il 4%. Se questa è la regola aberrante dell’Eurozona – privilegiare le banche e colpire lo Stato – è pur vero però che il Trattato di Maastricht concede una scappatoia: lo Stato può farsi prestare gli euro direttamente dalla Bce attraverso una banca pubblica, o di cui sia comunque azionista di maggioranza. Perché i governi non vogliono approfittarne, salvando le finanze pubbliche senza più imporre “sacrifici umani”, super-tasse e tagli ai servizi vitali? «Perché sono al servizio degli stessi beneficiari di questo travaso», si risponde Della Luna, secondo cui l’ormai lontano divorzio tra Tesoro e Bankitalia resta una tappa fondamentale, sulla via della soppressione della sovranità monetaria e quindi della democrazia, insieme a Maastricht, all’euro, al Fiscal Compact.
Una tappa fondamentale «non solo per la destabilizzazione finanziaria permanente dell’Italia e il suo perpetuo sfruttamento», ma anche per «la sottomissione politica dell’Italia al potere e all’interesse finanziario: è il grande golpe iniziale, rispetto a cui quelli recenti e ripetuti di Napolitano sono solo sotto-golpe attuativi». Due analisti indipendenti come Giovanni Zibordi e Claudio Bertoni hanno ottenuto conferma dalla Bce: se solo volesse, l’Italia potrebbe ottenere denaro a interesse bassissimo dalla Banca Centrale Europea, tagliando il debito di decine di miliardi l’anno, proprio in base all’articolo 123 del Tue. Obiettivo teoricamente a portata di mano, ma secondo Della Luna in realtà non realizzabile, perché «va contro gli interessi e i poteri che hanno, con successo e profitto, realizzato quanto sopra, acquisendo il dominio delle istituzioni nazionali ed europee».
Per «dolosa omissione governativa», coperta da «combutta del silenzio tra mass media, istituzioni, politica», l’avvocato Marco Della Luna annuncia che, insieme a Loris Palmerini, sta lavorando alla redazione di una denuncia alla Corte dei Conti per “danno erariale”. Un buco colossale, da 80 miliardi di euro l’anno. E’ quanto lo Stato potrebbe “risparmiare”, tagliando di colpo il debito pubblico, semplicemente facendo ricorso all’articolo 123 del Tue, il Trattato di Maastricht, fondativo dell’Unione Europea. Il trattato, scrive Della Luna nel suo blog, «consente agli Stati dell’Eurozona di dotarsi di una banca statale e di usarla per finanziarsi presso la Bce ai tassi che questa pratica alle banche, cioè ora allo 0,25%». Risultato: «Lo Stato italiano potrebbe così risparmiare circa 80 miliardi l’anno». Perché nessuno si decide a imboccare questa strada? Germania e Francia già lo fanno, evitando di tassare a morte i cittadini e svendere il patrimonio nazionale a colpi di privatizzazioni.
A far impennare i tassi di interesse, il deficit e l’indebitamento pubblico, scatenando il declassamento del nostro paese, ricorda Della Luna, è stata innanzitutto la scelta, già nel 1981, di rinunciare alla sovranità pubblica della Banca d’Italia, che garantiva lo Stato, costringendo in tal modo il governo a finanziare il proprio debito pubblico sui mercati finanziari speculativi internazionali. «Prima, il debito pubblico era sotto controllo. Da allora in poi, e sempre più, l’impennata dei rendimenti sta operando un massiccio trasferimento di redditi e asset, attraverso le tasse e i tassi, dalla popolazione generale e dal settore pubblico alla comunità bancaria-finanziaria sovrannazionale». L’Italia ha un forte avanzo primario. E il suo deficit, gonfiato dagli interessi passivi, è arrivato a 2.100 miliardi. Tutto questo serve solo a «“mungere” il lavoro e il risparmio degli italiani, anche attraverso un artificioso liquidity crunch che li costringe a svendere e a svendersi».
Questo drammatico travaso, continua Della Luna, è aggravato in modo decisivo dal sistema dell’euro: la Bce ha infatti prestato migliaia di miliardi allo 0,50% non più allo Stato ma alle banche. Denaro col quale gli istituti di credito comprano Btp che rendono anche oltre il 4%. Se questa è la regola aberrante dell’Eurozona – privilegiare le banche e colpire lo Stato – è pur vero però che il Trattato di Maastricht concede una scappatoia: lo Stato può farsi prestare gli euro direttamente dalla Bce attraverso una banca pubblica, o di cui sia comunque azionista di maggioranza. Perché i governi non vogliono approfittarne, salvando le finanze pubbliche senza più imporre “sacrifici umani”, super-tasse e tagli ai servizi vitali? «Perché sono al servizio degli stessi beneficiari di questo travaso», si risponde Della Luna, secondo cui l’ormai lontano divorzio tra Tesoro e Bankitalia resta una tappa fondamentale, sulla via della soppressione della sovranità monetaria e quindi della democrazia, insieme a Maastricht, all’euro, al Fiscal Compact.
Una tappa fondamentale «non solo per la destabilizzazione finanziaria permanente dell’Italia e il suo perpetuo sfruttamento», ma anche per «la sottomissione politica dell’Italia al potere e all’interesse finanziario: è il grande golpe iniziale, rispetto a cui quelli recenti e ripetuti di Napolitano sono solo sotto-golpe attuativi». Due analisti indipendenti come Giovanni Zibordi e Claudio Bertoni hanno ottenuto conferma dalla Bce: se solo volesse, l’Italia potrebbe ottenere denaro a interesse bassissimo dalla Banca Centrale Europea, tagliando il debito di decine di miliardi l’anno, proprio in base all’articolo 123 del Tue. Obiettivo teoricamente a portata di mano, ma secondo Della Luna in realtà non realizzabile, perché «va contro gli interessi e i poteri che hanno, con successo e profitto, realizzato quanto sopra, acquisendo il dominio delle istituzioni nazionali ed europee».
 
Ucraina, riserve auree trafugate e trasportate negli USA


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10 marzo 2014 |
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Autore Redazione | Stampa articolo
Ucraina, l’oro vola negli USA e l’opposizione patriottica avanza


Alessandro Lattanzio, 10/3/2014

Secondo Iskra-news.info, la notte dell’8 marzo le riserve d’oro dell’Ucraina (40 contenitori) sono state caricate su un aereo non identificato nell’aeroporto Borispol di Kiev, da cui l’aereo è decollato immediatamente. Una fonte del governo ucraino affermava che il trasferimento dell’oro dalle riserve ucraine agli Stati Uniti è stato ordinato dal primo ministro scientologo Arsenij Jatsenjuk. Nel frattempo, la Banca centrale della Russia ha ritirato dalle banche statunitensi miliardi di dollari. Secondo un esperto finanziario, la Banca Centrale della Russia ha ritirato dal 6 marzo una parte significativa delle sue riserve depositate nelle banche statunitensi; decine di miliardi di dollari.

Nella regione di Donetsk, gli attivisti russofoni occupavano gli edifici dell’amministrazione regionale innalzandovi la bandiera russa, “Formeremo un governo ad interim dopo di che indiremo il referendum sullo status della regione di Donetsk e l’elezione di autorità legittime. Sono già stati formati gruppi di autodifesa per garantire la sicurezza dei cittadini“, aveva detto il neogovernatore anti-golpista Pavel Gubarjov. Anche a Lugansk, città dell’Ucraina orientale, migliaia di manifestanti russofoni occupavano l’edificio dell’amministrazione regionale issandovi la bandiera russa. I manifestanti chiedevano che Mikhail Bolotskikh, capo della regione imposto dai golpisti, se ne andasse, mentre la polizia passava con il popolo. I sostenitori di Euromajdan del partito di Vitalij Klishko si dileguavano dispersi dalla popolazione. “I media occidentali parlano di un conflitto locale! Ma siamo milioni, nel Donbass, a volere che i nostri nipoti vivano qui da liberi parlando la propria lingua! Ringrazio del sostegno la Russia!” esclamava uno dei manifestanti anti-golpisti. Anche a Kharkov e Donetsk si sono avuti raduni dei sostenitori della federalizzazione, che issando il tricolore russo chiedono alle autorità d’indire i referendum sulla modifica dello status delle regioni orientali e meridionali del Paese. Anche a Zaporozhe, veniva lanciato un appello a resistere al golpe di Kiev: “Fratelli! Abbiamo suggerito l’ultima soluzione pacifica alla crisi politica di Majdan, ma oggi il Rubicone è stato passato. I maidanisti oltrepassano le norme umane e cominciato ad uccidere cittadini innocenti, nostri amici, parenti, colleghi, concittadini. Spargono sangue fraterno. Hanno picchiato e martirizzato i corpi di agenti della milizia. Non ci aspettiamo dalle bestie maidaniste nessuna risposta umana. Ora dobbiamo difendere il nostro Paese, la nostra città, noi stessi. Difenderci a tutti i costi! … A partire da questo momento attendiamo che tutti i cosacchi si radunino”, Milizia Popolare di Zaporozhe.
Il golpista filo-Merkel Vitalij Klishko, mentre dichiarava che avrebbe preso parte ad una manifestazione dei suoi sostenitori, quella poi dispersa dalla popolazione di Lugansk, faceva le solite dichiarazioni sulla situazione in Ucraina assicurando che le “autorità” di Kiev cercano di trovare un compromesso. Alle domande sugli estremisti al potere a Kiev e su perché non rilasciasse il governatore anti-golpista Pavel Gubarjov, arrestato da un commando di mercenari stranieri, Klishko ha glissato.
Per il ministro degli Esteri russo Lavrov “il cosiddetto governo ad interim non è autosufficiente e, con grande rammarico, dipende dai nazionalisti radicali che hanno effettuato il colpo di Stato“. Fazione Destra, composta da diversi gruppi di estrema destra, è molto attiva nelle violenze in Ucraina. “I funzionari del nuovo governo hanno chiesto a Fazione Destra di approvare i ministri di cui è insoddisfatta. I suoi capi dicono che il rinnovamento del governo non è completo. Chiedono che i ministri vadano dai manifestanti di Majdan per riferire sull’attuazione delle richieste dei capi della protesta“. Sergej Lavrov ha detto che il gruppo avrebbe chiesto l’accesso agli arsenali mentre domina la sicurezza a Kiev. “In realtà non c’è alcun controllo sull’ordine pubblico e la cosiddetta Fazione Destra detta i tempi ricorrendo a terrore e intimidazione. I nostri partner occidentali, mi sembra, ne sanno abbastanza su chi siano, perché sono ospiti frequenti a Kiev, ma tra loro condividono impressioni estremamente allarmanti. Ma credo che per motivi politici cerchino di nasconderlo all’opinione pubblica“. John Laughland, dell’Istituto Democrazia e Cooperazione di Parigi, avverte “I media occidentali dicono che i gruppi di estrema destra sono una minoranza, ma è una minoranza decisiva. E’ chiaro da tempo che gli elementi violenti hanno un’influenza determinante. Nel 2012, il parlamento dell’UE condannò Svoboda, ed ora i suoi membri sono al governo e l’Europa guarda dall’altra parte. Due pesi e due misure in Ucraina da parte dell’occidente“. Il capo di Fazione Destra, Dmitrij Jarosh, è ricercato dalla Russia per terrorismo, avendo esortato Doku Umarov, capo di al-Qaida cecena, ad attaccare la Russia. “Gli ucraini hanno sempre sostenuto la lotta di liberazione della Cecenia e di altri popoli del Caucaso. Ora è il momento per voi di sostenere l’Ucraina. Come capo di Fazione Destra vi esorto ad intensificare la lotta. La Russia non è così forte come sembra“. Inoltre, Lavrov ha chiesto all’OSCE d’indagare sull’assassinio di decine di persone a Kiev. “Le ultime informazioni sul caso dei presunti cecchini non possono più essere nascoste. Abbiamo proposto che l’OSCE faccia un’indagine oggettiva su ciò, in modo che sia fatta giustizia. Ci sono state troppe bugie, utilizzate troppo a lungo per orientare l’opinione pubblica europea nella direzione sbagliata, contro i fatti”.
L’8 marzo, alla missione dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) è stato impedito l’ingresso nella repubblica di Crimea, infatti colpi di avvertimento sono stati sparati dopo che la squadra dell’OSCE si era avvicinata al checkpoint della città di Armjansk, vicino Kherson. Era il terzo tentativo della missione OSCE, inviata dai golpisti di Kiev, di entrare in Crimea, dove la flotta russa incorporava ulteriori unità della marina ucraina: la corvetta Vinnitsa, i dragamine Chernigov, Cherkassij e Genichesk, le navi d’assalto anfibio Kirovograd, Konstantin Olshanskij, la nave antincendio Evpatorija, il trasporto Gorlovka, il pattugliatore Fjodosia, la motomissilistica Kherson e i rimorchiatori Kovel e Novozernoe. Secondo il capo del Center for Military-Political Studies, Dmitrij Timchuk, 700 commando delle forze speciali russe sarebbero entrati nel territorio della Transnistria, nella notte dell’8/9 marzo. Il ministro ad interim della Difesa, il golpista Igor Tenjukh, in reazione agli sviluppi in Crimea, ordinava di attuare un piano di “pacificazione” delle regioni orientali e sud-orientali del Paese. Il piano prevede che unità militari dell’esercito ucraino occupino il parlamento della Repubblica Autonoma di Crimea, per impedire il passaggio alla Crimea di altre unità delle forze armate ucraine. Gli ufficiali del ministero della Difesa dell’Ucraina “hanno espresso preoccupazione per l’imprevedibilità dei risultati di tale operazione, che potrebbe avere conseguenze deplorevoli. Tuttavia Tenjukh ha risposto a queste obiezioni molto bruscamente”.
Mosca minaccia di sospendere le ispezioni internazionali sulle armi nucleari sul proprio territorio, secondo il trattato sulla riduzione delle armi nucleari START III firmato tra Russia e Stati Uniti. “Siamo pronti a questo passo in risposta alle dichiarazioni del Pentagono sulla sospensione della cooperazione tra il Ministero della Difesa della Russia e gli Stati Uniti“, dichiarava un funzionario del ministero della Difesa russo. Inoltre, il consigliere per la sicurezza nazionale indiano Shivshankar Menon dichiarava: “Speriamo che le questioni interne dell’Ucraina siano regolate pacificamente, con l’ampia conciliazione dei diversi interessi in gioco, quelli legittimi russi e gli altri… Speriamo che siano discusse, negoziate e che ci sia una soluzione soddisfacente per tutti“.
Secondo il giornalista inglese Christopher Booker, “Ciò che è terrificante è la confusione dell’occidente nella sua risposta. Dal segretario di Stato USA John Kerry a nullità come Anders Fogh Rasmussen segretario della NATO e Stefan Füle commissario europeo per l’allargamento, che caracollano da una conferenza stampa all’altra senza alcuna idea di cosa fare. La verità è che, persa nel fatuo sogno della continua espansione, l’UE finalmente è stata colta in fallo. Un’organizzazione istituita per porre fine al nazionalismo s’è scontrata con il fatto che il senso d’identità nazionale è troppo potente per essere soppresso. Da un lato, vediamo un leader reso forte dalla responsabilità verso gli interessi del suo Paese, che sono stati intollerabilmente sfidati. Dall’altra parte, le mediocrità occidentali evirate dalla loro fantasia collettiva, che infine sbattono contro un muro. Per il “progetto europeo” questo è davvero un momento solenne”.


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Intanto i nuovi arrivati al governo Ucraino si son venduti la riserva Aurea dei cittadini Ucraini, era chiaro che il governo USA avrebbe fatto man bassa dell’oro di quel paese, inoltre il nuovo capo del governo Ucraino è da anni un Agente della NATO, pian piano viene tutto a galla- Auftrag Umsturz: Neuer Ukraine-Staatschef ist ein Agent der NATO - Kopp Online Il Sito che apparteneva al nuovo capo di stato Ucraino è sparito come se non ci fosse stato , eppure fino a 4 giorni fa era raggiungibile e si potevano trovare le prove che Arsenij-Janzenjuk da anni lavora come agente della NATO, naturalmente il tutto registrato in Germania con il titolo” Arsenij-Janzenjuk Stiftung Open Ukraine” Alles Schall und Rauch: Goldreserve der Ukraine bereits ausser Landes? Oggi è arrivata la conferma che l’oro dei cittadini Ucraini è stato trasportato negli USA Bericht: Goldreserven der Ukraine wurden in die USA transportiert | Goldreporter Ultima notizia riguardante l’Ucraina, l’EX Cancelliere tedesco Gerhard Schroeder ammette che la UE ha fatto un grande sbaglio nell’appoggiare illegalmente la rivolta in Ucraina e nella stessa intervista ammette che l’aggressione alla Serbia era stata pianificata da anni e quindi la Germania ha agito illegalmente e contro ogni trattato internazionale , in quel periodo la Germania non poteva prendere parte ai bombardamenti NATO contro la Serbia dato che non aveva avuto nessun via libera dalla corte costituzionale che come sta scritto nella loro costituzione anche se la Germania faccia parte all’Alleanza atlantica (del resto anche l’Italia) NON POTEVA PER NESSUN MOTIVO PARTECIPARE all’aggressione illegale della Serbia, quindi sarebbe ora che il Tribunale Internazionale dell’Aja ne prenda atto amche contro il baffetto D’Alema & Sorci al seguito- Alles Schall und Rauch: Schröder, EU ist für Ukraine-Krise mitverantwortlich Rispondi - See more at: Ucraina, riserve auree trafugate e trasportate negli USA | STAMPA LIBERA
 
Abbattiamo la Frode Bancaria e il Signoraggio ha condiviso un link.

11 ore fahttps://it-it.facebook.com/pages/Abbattiamo-la-Frode-Bancaria-e-il-Signoraggio/208622872545749#

GERARD BATTEN (EFD) in Europarlamento:
”E’ VERGOGNOSO CHE LA COMMISSIONE EUROPEA SIA COLLUSA CON IL GRUPPO BILDERBERG”

"LA COMMISSIONE HA RECENTEMENTE RISPOSTO ALLA MIA INTERROGAZIONE SCRITTA CONFERMANDO CHE I COMISSARI ALMUNIA E KROES HAN...NO PARTECIPATO AL MEETING BILDERBERG DI ST. MORITZ IN GIUGNO. LA COMMISSIONE NON PUO' COMUNICARMI I DETTAGLI DI CIO' CHE E' STATO DISCUSSO MA MI HA ASSICURATO CHE ALLE RIUNIONI DEL BILDERBERG NON SI PRENDONO DECISIONI, ALLORA, SE A QUESTE RIUNIONI SI PARLA SOLO DI AFFARI, PERCHE' LE PIU' IMPOSTANTI E POTENTI FIGURE DI TUTTO IL MONDO, INCLUSO GEORGE OSBORNE, IL MINISTRO DELLE FINANZE BRITANNICO, SI DISTURBANO DI PARTECIPARE?

E QUALI ALTRI VERTICI DI LEADER MONDIALI DI POLITICA, FINANZA E COMMERCIO SAREBBERO STATI COMPLETAMENTE TACIUTI NEI PRINCIPALI MEDIA COME LA BBC?

E' IMPOSSIBILE NON GIUNGERE ALLA CONCLUSIONE CHE LA MANCATA SEGNALAZIONE DI QUESTI EVENTI E' QUALCOSA DI DIVERSO DA UNA COSPIRAZIONE TRA GLI ORGANIZZATORI E I MEDIA.

SEMPLICEMENTE, QUESTO CONFERMA LA CONVINZIONE DI MOLTI CHE L'AGENDA E LO SCOPO NASCOSTI DEL GRUPPO BILDERBERG SONO QUELLI DI REALIZZARE UN GOVERNO MONDIALE NON DEMOCRATICO.

E' UNA VERGOGNA CHE LA COMMISSIONE EUROPEA SIA COLLUSA CON QUESTO"

GEORGE BATTEN (Europe of Freedom and Democracy Group)


http://www.youtube.com/watch?v=rlhQiVk-nyM

Con la crescita esponenziale dei movimenti euroscettici dovuti al fallimento di tutte le pseudopolitiche comunitarie, immaginate cosa accadrà dopo le elezioni di maggio nel Parlamento europeo, quando la metà dei posti sarà occupata da chi ha scoperto la truffa... L’Europa ha i giorni contatiAltro...


Batten (EFD) in Europarlamento:"E' vergognoso che la Commissione Europea sia collusa col Bilderberg"
www.youtube.com

"E' impossibile non giungere alla conclusione che la mancata...

 
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marzo 13, 2014 Lascia un commento

Alessandro Lattanzio, 13/3/2014
La sera del 7 marzo, alle 02:00, un aereo da trasporto decollava dall’aeroporto di Borispil, Kiev. Prima del decollo, quattro autocarri e due furgoni senza targhe erano giunti all’aeroporto. Quindici persone in divisa nera, maschere, giubbotti antiproiettile e armate scesero e caricarono sull’aereo più di quaranta grosse scatole. Dopodiché alcuni uomini salirono a bordo dell’aereo. Dopo l’operazione di carico, gli autoveicoli lasciarono immediatamente la pista, e l’aereo decollava. Più tardi, dei giornalisti furono contattati da un alto funzionario del ministero delle Finanze, riferendo che su ordine dei “nuovi leader” tutte le riserve auree della Ucraina erano state spedite negli Stati Uniti. Secondo il FMI, le riserve auree dell’Ucraina ammontano a poco più di 40 tonnellate. Il 5 marzo, nel centro di Donetsk uomini armati con carabine statunitensi M4A1 proteggevano alcuni attivisti pro-golpisti circondati dalla popolazione patriottica. I manifestanti accusavano la presenza dei mercenari gridando “Blackwater!“, “mercenari!“, “finocchi! A chi volete sparare?” Ma i mercenari, probabilmente non comprendendo la lingua del posto non si smossero né dissero una parola. Qualche giorno prima diverse centinaia di uomini armati, della Greystone Limited, emanazione della Vehicle Company LLC, appartenente alla Blackwater/Xe/Academi, erano arrivati all’aeroporto internazionale di Kiev. Probabilmente erano gli elementi incaricati di trasbordare l’oro ucraino sull’aereo diretto negli USA. Inoltre, un cittadino russo che prese parte agli scontri a Kiev dichiarava di avervi incontrato numerosi stranieri che parteciparono attivamente ai combattimenti con la polizia. Provenivano da Germania, Polonia, Turchia e probabilmente Stati Uniti.
Sempre a proposito di mercenari, la nuova struttura militare della Guardia Nazionale, in via d’istituzione da parte dei golpisti ucraini, incorporerà gli squadristi di piazza Majdan. Infatti, il “presidente” ad interim Aleksandr Turchinov ha detto al parlamento che le forze armate saranno ricostruite “effettivamente da zero“, a causa della cattiva gestione della leadership precedente. Tale dichiarazione pone fine alle illazioni sull’esercito ucraino in “marcia verso la Crimea”. Non c’è nessun esercito in marcia da nessuna parte, perché non c’è alcun esercito che prenda ordini dai fantocci della NATO e del FMI installatisi a Kiev. Si può affermare, tranquillamente, che le forze armate ucraine siano di fatto dissolte o in via di allineamento con Mosca e Kharkov. La Guardia Nazionale, di almeno 20000 effettivi, dovrebbe includere “militari fedeli al nuovo regime e le unità di autodifesa di Piazza Indipendenza” mentre i golpisti hanno deciso un’”urgente purga segreta” nelle forze armate eliminando chiunque “dimostri slealtà verso il governo ucraino“. Il ministro della Difesa studia anche la possibilità di prolungare il servizio per i coscritti e di arruolarne altri 15000.
Infatti, completando il quadro del disfacimento della macchina militare ucraina, il ministro golpista Igor Tenjukh ha descritto l’efficienza delle forze armate ucraine come “insoddisfacente”. Nella sua relazione ad Aleksandr Turchinov, Tenjukh parla di “scarsa preparazione tra i militari e carenza di specialisti, equipaggiamento ed armi” nelle forze armate. Solo 6000 su 41000 effettivi in servizio nelle forze armate “sono pronti al combattimento“; meno del 20 per cento degli equipaggi dei veicoli corazzati è sufficientemente addestrato, oltre il 70 per cento dei carri armati e veicoli da combattimento è “obsoleto e in servizio da 30 anni e più“. Su 507 aerei da combattimento e 121 elicotteri d’attacco, solo il 15 per cento è riparabile. “A causa dello scarso addestramento degli equipaggi, solo il 10 per cento di essi possono svolgere compiti operativi“. Solo quattro navi della marina ucraina sono attive: la fregata Hetman Sagajdachnij, la corvetta antisom Ternopol, la nave comando Slavutich e la grande nave d’assalto anfibio Kostantin Olshanskij, tutte passate alla Flotta russa del Mar Nero. In effetti la marina ucraina non controlla più almeno metà della propria flotta di 40 unità e neanche le infrastrutture di Sebastopoli. “Nel caso creasse una forza navale propria, la Crimea potrebbe contare sulle corvette Lutsk e Ternopol, sulla nave comando Slavutich, su diversi natanti e sull’unico sommergibile della marina ucraina, lo Zaporozhe, di stanza a Sebastopoli“. Il comando navale delle Forze di autodifesa della Crimea controlla l’aviazione navale, le unità di terra e i poligoni militari. Tenjukh afferma che solo i lanciarazzi multipli di fabbricazione sovietica BM-27 Uragan e BM-30 Smerchpossono scoraggiare le aggressioni e sconfiggere le forze di autodifesa e le formazioni armate illegali in Crimea“.
Secondo una e-mail tra l’assistente dell’attaché dell’US Army a Kiev, Jason Gresh, e un alto ufficiale ucraino, il maggior-generale Igor Protsik, si progetterebbero vari attacchi contro basi militari ucraine, per destabilizzare la situazione in Ucraina.
Igor,
Manifestanti si dirigono rapidamente in Crimea. I nostri amici a Washington si aspettano altre azioni decise dalla rete. Penso che sia il momento di attuare il piano che abbiamo discusso ultimamente. Il vostro compito è causare certi problemi negli snodi dei trasporti nel sud-est, al fine di bloccare la zona. Si creeranno le condizioni favorevoli per l’azione di Pentagono e Compagnia (la CIA. NdT). Non perdere tempo, amico mio.
Rispettosamente, JP
A sua volta Protsik scrive a un certo Vasil dicendogli di organizzare un attacco contro la base della 25.ma Aerobrigata dell’aeronautica ucraina di stanza a Melitopol. Questo Vasil è responsabile dell’organizzazione dell’attacco, raccogliendo gli elementi armati cui fornisce la mappa dei siti da attaccare.
Lee Jay Walker dice a Tokyo Modern Times: “Se l’Ucraina vuole introdurre una nuova Guardia Nazionale spoliticizzata e aperta a tutti gli ucraini, indipendentemente dal credo politico, sarebbe comprensibile. Tuttavia, facendo sapere che le “unità d’autodifesa di piazza Indipendenza” sono particolarmente benvenute, allora v’è un enorme errore di giudizio. Dopo tutto, nelle aree russofone, le nuove élite ucraine dovrebbero essere interessate a cercare di ridurre le tensioni. Ma ovviamente i l’elité al potere a Kiev sa che violenza e intimidazione le hanno permesso di prendere il potere, una realtà trascurata da USA e Unione europea. Pertanto, il nuovo provvedimento in cantiere è chiaramente autoritario, perché viziato da motivi politici. Entro breve sarà chiaro che il colpo di Stato filo-occidentale farà dell’Ucraina il “caso disperato dell’occidente”, con prestiti da USA, UE e Fondo Monetario Internazionale, tribunali penali internazionali e strisciante adesione alla NATO, dimostrando che l’élite a Kiev non si preoccupa della sovranità nazionale, aldilà della retorica antirussa. In effetti, quando verranno adottati i tagli economici, forse il popolo ucraino sentirà ciò che i greci sentono verso l’UE. Tuttavia, una volta che le potenti istituzioni occidentali affonderanno i denti sull’Ucraina, sarà troppo tardi”.
Le controsanzioni di Mosca, che prevedono il congelamento dei beni di società europee e americane attive in Russia, come PepsiCo, Coca-Cola, General Motors, Ford, Caterpillar, IBM, Microsoft, Procter & Gamble, ExxonMobil, Chevorn, Boeing, ConocoPhillips, ecc., probabilmente liquideranno le sanzioni occidentali in breve tempo. “Obama e Congresso sbraitino pure sul malvagio Vladimir Putin e l’aggressivo orso russo, ma si tratta solo di aria fritta e retorica”, afferma l’autore Kurt Nimmo. Inoltre, le autorità della Crimea avviano la nazionalizzazione della compagnia petrolifera e gasifera Chernomorneftegaz, delle ferrovie e dei centri termali sulla penisola. “Discutiamo la nazionalizzazione di Chernomorneftegaz e di tutti i suoi beni, compresi gli impianti di perforazione al largo della Crimea. Questa società sarà proclamata società repubblicana“, ha detto il Primo Vicepremier della Crimea Rustam Temirgaliev. Le autorità della Crimea nazionalizzano anche le ferrovia della penisola e numerose stazioni termali appartenenti a ministeri e agenzie ucraine. “Le proprietà di società private e singoli individui non saranno colpite. La nostra unica richiesta è registrarsi nuovamente in conformità alla legislazione russa“. La Chernomorneftegaz ha aumentato la produzione di gas nel 2013 del 40,6 per cento, pari a 1,67 miliardi di metri cubi, e prevede di produrne 3 miliardi entro il 2015. L’azienda inoltre gestisce ed esplora giacimenti nel Mar Nero e Mar d’Azov, sfruttandone nove di gas e uno di petrolio. Dispone di 17 depositi, di un gasdotto e di un impianto di stoccaggio del gas sotterraneo. ENI ed EdF sono partner di Chernomorneftegaz, nel quadro di un accordo di ripartizione della produzione in quattro blocchi offshore in Crimea. Le autorità della Crimea programmano di nazionalizzare la flotta ucraina nella penisola oltre a diversi impianti minerari statali. “La flotta ucraina a Sebastopoli sarà nazionalizzata. Non abbiamo intenzione di lasciare nessuna nave. Abbiamo anche bloccato i rifornimenti di Chernomorneftegaz. Decideremo che anche gli impianti fotovoltaici siano acquisiti dalla Repubblica Autonoma di Crimea“, ha detto il Premier Aksjonov.
Nel frattempo, unità e reparti dell’esercito russo continuano le intense manovre nelle regioni di Rostov, Belgorod, Kursk e Tambov. L’obiettivo principale delle esercitazioni è controllare globalmente la coesione delle unita nell’adempimento delle missioni di combattimento su territori sconosciuti e in campi non testati. Le manovre seguono due fasi: nella prima “comandanti e contingenti di fanteria, artiglieria e carri armati acquisiscono esperienza nel dispiegamento permanente combinato, tramite marce su strada, treno e aereo verso gli obiettivi, con ulteriore dispiegamento lontano, in cooperazione con le Ferrovie Russe (RZD) nel trasferimento di attrezzature sui carri pianali”. A questa fase segue “l’esercitazione pratica dei militari sugli standard d’impiego di attrezzature militari e speciali su un territorio sconosciuto, svolgendo missioni di ricognizione e fortificazione delle posizioni, e specifiche manovre tattiche. I tali attività, particolare attenzione viene posta sulla furtività negli spostamenti e sulla mimetizzazione nelle aree di sosta”. Anche grandi esercitazioni della Difesa aerea si svolgono nel distretto militare occidentale della Russia. I comandanti delle unità “si addestrano alle modalità dei diversi tipi di combattimento, controllo lontano e controllo del tiro nelle missioni di addestramento al combattimento, agendo in modo non convenzionale, ingannando il nemico in modo imprevedibile. Le manovre si svolgono creando vari tipi di situazioni di combattimento in ambienti complessi, adottando le azioni tattiche del nemico“. L’ultima tappa riguarda “lo svolgimento di una serie di esercitazioni volte a mantenere la coesione delle unità in combattimento, con tiri reali sulla linea di battaglia con cui i comandanti verificheranno la loro capacità di controllare il tiro dell’artiglieria”.
In reazione alle manovre della NATO, il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko ha promesso una “risposta adeguata”. “La Bielorussia reagirà adeguatamente all’incremento delle forze della NATO in prossimità dei suoi confini“, ha dichiarato Lukashenko ad una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale. “La Bielorussia propone alla Russia di schierare sul proprio territorio altri 15 aeromobili, causa l’attività della NATO. Da 12 a 15 aerei da inviare in Bielorussia per pattugliamento e riserva. Non sono in Siria, Libia o Iraq, ma vicino ai confini della Bielorussia, e ciò non può rimanere senza risposta”. Gli Stati Uniti hanno inviato 12 caccia F-16 e 300 militari nella base aerea di Lask, nella Polonia centrale, e altri 10 caccia in Lituania. Varsavia ha chiesto a Washington di anticipare le manovre in risposta alla crisi in Ucraina. Dall’11 marzo, gli aerei AWACS della NATO pattugliano dello spazio aereo della Romania. Il Presidente Lukashenko ha quindi approvato le proposte del ministero della Difesa di rafforzare la difese aerea bielorussa. Il ministro della Difesa Jurij Zhadobin ha dichiarato “Il capo dello Stato ha dato l’istruzione di verificare il piano d’interazione delle difese aeree unificate regionali di Bielorussia e Russia, per la ridistribuzione nel territorio bielorusso di 12 aerei russi, da effettuare a breve“. Lukashenko ha anche reso noti i risultati della prima fase di un’esercitazione delle forze armate bielorusse, dopo di che ha sottolineato l’opportunità di una seconda fase delle manovre. Oleg Dvigalev, comandante dell’aeronautica e della difesa aerea bielorusse ha affermato “Oggi sono stato incaricato di occuparmi del rafforzamento delle forze del sistema di difesa aerea unito Bielorussia-Russia. I piani d’azione congiunta prevedono l’invio di velivoli bielorussi negli aeroporti russi e l’accoglienza di unità dell’aviazione russa negli aeroporti bielorussi. Agendo in linea con il dispositivo del sistema di difesa aerea unito, abbiamo incrementato le forze della difesa aerea sul territorio bielorusso. La decisione di ridistribuire caccia russi negli aerodromi bielorussi è stata presa oggi con l’approvazione russa. Gli aeroporti sono pronti a ricevere gli aeromobili. Abbiamo già effettuato missioni di combattimento con i russi sul nostro territorio, nel dicembre 2013. Due turni si sono già svolti. Il pattugliamento dello spazio aereo bielorusso sarà seguito dall’interazione tra equipaggi russi e bielorussi, trasferimento su nuovi aeroporti e controllo totale dello spazio aereo bielorusso”, ha detto Oleg Dvigalev, che ha ricordato che un’esercitazione di prontezza operativa dell’esercito bielorusso ha avuto luogo nel gennaio 2014. “Durante la prima fase le truppe dell’aeronautica della difesa aerea saranno maggiormente coinvolte nelle manovre: il trasferimento di truppe in nuovi settori è stato già svolto, assieme al trasferimento di unità aeree su nuovi aeroporti, al controllo degli obiettivi e delle violazioni dello spazio aereo. Ogni giorno aumenta il numero di unità e centri comando dell’esercito impegnati nelle esercitazioni“, ha detto Oleg Dvigalev.
Vorrei dire un paio di parole sulla situazione che preoccupa il nostro governo e il popolo. La questione è ampiamente seguita dai mass media, da notizie sulla situazione che spingono Lukashenko a parlare della sua posizione sull’Ucraina“, ha detto il presidente bielorusso. “Vorrei dire che coloro che seguono da vicino le vicende non faranno tentativi del genere, perché abbiamo annunciato la nostra posizione fin dall’inizio. È una posizione solida e unitaria. Inoltre, il ministro degli Esteri è stato incaricato di far conoscere la nostra posizione alla comunità internazionale e ai governi stranieri. Questa istruzione è stata assolta. La nostra posizione rimane invariata. Certo, siamo preoccupati dagli eventi in Ucraina. L’Ucraina è un Paese alleato, una nazione sorella. Onestamente, il popolo ucraino non merita ciò che subisce. E’ una nazione eroica, la stragrande maggioranza degli ucraini ha lottato contro il fascismo, siamo stati insieme nell’ultima guerra e l’abbiamo vinta. Pertanto, prendendo in considerazione il nostro passato comune, la nostra posizione è inequivocabile“. Il commercio tra Bielorussia e Ucraina era di quasi 7 miliardi di dollari. “Ciò dimostra i legami economici stretti tra Bielorussia e Ucraina. Posso porre una domanda retorica: quale Paese e governo non sarebbe interessato da ciò che accade in uno Stato confinante, considerati gli stretti legami tra essi? Naturalmente siamo preoccupati“.
Fonti:
 
settimana:

Signoraggio: quanto ci hanno rubato al gennaio 2014 ?
Quote di signoraggio sull'euro per l'Italia (gennaio 2014) Capital Key: 12,31% (quota di partecipazione in BCE) InvestireOggi - La guida agli inv Signoraggio: quanto ci hanno rubato al gennaio 2014 ?



Quote di signoraggio sull'euro per l'Italia (gennaio 2014)



Capital Key: 12,31% (quota di partecipazione in BCE)
http://www.ecb.europa.eu/ecb/orga/capital/html/index.en.html

A - Monete: 2,96 miliardi (2.960.260.175. su totale 24.047.605.000 euro)

B - Banconote: 114,75 miliardi (114.753.688.159 su totale 932.198.929.000)

C - Linee di credito: 105.000 miliardi di euro
(titoli statali per 2.100 miliardi x 50, stima su base riserva frazionaria 2% in soli titoli di stato, dati ipotizzati non resi disponibili da BCE)

D - Signoraggio lordo totale: 105.114 miliardi di euro
(esclusi i costi materiali di emissione, A+B+C)

Signoraggio lordo attribuito dalla BCE allo stato italiano: 2,96 miliardi
(A escluso il costo di coniazione)

Signoraggio lordo trattenuto da banche centrali e commerciali: 105.114 miliardi
(B+C esclusi i costi emissione)

E - Popolazione in Italia: 61.482.297 (stima luglio 2013)

F - Signoraggio lordo pro capite: 1.709.662 euro
(in caso di assegnazione diretta al popolo sovrano, D/E)


Note:

Dati A e B tratti da BCE:
Euro banknotes and coins statistics
January 2014
http://www.ecb.europa.eu/stats/euro/circulation/html/index.en.html

Dato E tratto dalla CIA:
The World Factbook
https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/it.html

Dati C, D, F elaborati da:
Centro Studi Monetari
http://studimonetari.org



estimenti finanziari e di Borsa
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Ecco come la Russia ha intrappolato l’occidente e recuperato la Crimea senza sparare un solo colpo

marzo 13, 2014 3 commenti

Jean-Paul Pougala (ex-scaricatore clandestino) Cameroon Voice Yaoundé, 8 marzo 2014
Come vincere una guerra combattendo secondo Sun Tzu? L’esempio della Russia in Crimea. Ecco come la Russia ha intrappolato l’occidente e recuperato la Crimea senza sparare un solo colpo.
Cosa ci viene insegnato nelle scuole di strategia militare? Accomodatevi, vi porterò in viaggio sui banchi di una scuola di strategia militare. Studieremo la crisi ucraina dal libro di strategia militare ampiamente utilizzato nell’addestramento dei militari russi e cinesi. Ma anche in alcune scuole del business. Questo libro è “l’arte della guerra” del pensatore e stratega militare cinese Sun Tzu (544-496 aC). L’idea centrale della strategia militare di Sun Tzu è utilizzare l’inganno per indurre il nemico a deporre le armi e arrendersi ancor prima di cominciare a combattere. In altre parole, per Sun Tzu il miglior stratega militare vince la guerra senza dover combattere, semplicemente usando trucchi, bluff, false informazioni diffuse in tempo per confondere il nemico, infondendo false speranze al nemico all’inizio delle ostilità, prima di disilluderlo completamente alla fine. Ora analizziamo il caso della crisi ucraina, come si fa nelle scuole militari. Useremo le 10 principali strategie raccomandate da Sun Tzu per vincere una guerra senza combattere, per sapere chi in Ucraina ha le migliori possibilità di vincere il braccio di ferro tra Stati Uniti d’America e Russia.
1- “Quando si può, fingere incapacità. Quando si agisce, fingere inattività. Quando si è vicini, fingere distanza. Quando si è lontani, fingere prossimità”. Quando s’identificano i piani del nemico da combattere, bisogna dare sempre l’impressione di agire contrariamente all’atteggiamento bellicoso atteso in tali circostanze. Quindi è necessario sapersi rendere invisibili nella controffensiva, cioè mentire e soprattutto non dare al nemico alcuna possibilità d’individuare le vere reazioni al suo intento bellicoso, è necessario fingere costantemente di non sapere. In questo caso, l’obiettivo degli occidentali è l’accordo di associazione tra l’Ucraina e l’Unione europea, raggiungendo l’obiettivo dell’adesione pura e semplice dell’Ucraina all’UE. Ma ancora più importante, fare aderire l’Ucraina alla NATO escludendo completamente la Russia e quindi non rinnovare il contratto di affitto della base navale di Sebastopoli, in Crimea, alla marina russa; cioè privare la Russia della possibilità di un intervento rapido nel Mediterraneo, in caso di guerra con la NATO, come le recenti operazioni d’intimidazione nei porti siriani, quando il presidente Hollande voleva bombardare il Paese e quando, caduto il presidente egiziano Mursi, gli Stati Uniti minacciarono di sanzionare i rifornimenti ai militari egiziani. Il Presidente Janukovich, l’uomo di Mosca che finse di non capire le conseguenze negative degli accordi di associazione, si fermò all’ultimo minuto. Ed è a questo punto che gli occidentali entrarono in gioco, inventando la rivoluzione popolare. Secondo la TV Euronews, nell’intercettazione tra il ministro degli Esteri estone Urmas Paet e Catherine Ashton, capo della diplomazia europea, gli 88 morti di piazza Indipendenza non sono opera del Presidente Janukovich, ma dei paramilitari dell’opposizione sponsorizzati dalla coalizione del governo attuale a Kiev, per assestare un colpo fatale alla presidenza ostile all’Unione Europea e alla NATO. Ma come ne siamo sicuri? Ecco cosa dice Euronews: “Uno o più cecchini che spararono sui manifestanti di Euromaïdan, stavano nella Banca d’Ucraina, dove gli investigatori di Kiev hanno scoperto i bossoli dei proiettili trovati nei corpi delle vittime. Sono gli stessi proiettili utilizzati per attaccare le forze della polizia antisommossa e gli oppositori“. In totale 88 morti. Prima di tutto, la Russia sapeva tutto quello che succedeva ma si finse invisibile, impercettibile, assente. E così rimase. Ciò che interessava era prendersi l’intera penisola di Crimea, senza combattere. Come? Gli occidentali l’aiutano giocando una partita a scacchi senza mai considerare le pedine che l’avversario avanza in segreto. E questa è la seconda strategia di Sun Tzu che ci porterà maggiori chiarimenti sul comportamento del presidente russo Putin in questa crisi.
2- “Un esercito è vittorioso ancor prima della battaglia. Un esercito sconfitto si lancia per primo in battaglia e poi cerca la vittoria“. Secondo questo principio, Sun Tzu dice che in guerra si attacca solo quando si è certi di vincere. In caso contrario, si deve aspettare il momento per ribaltare la situazione a proprio vantaggio. Su piazza Maidan a Kiev, capitale dell’Ucraina, sfilarono durante la rivolta molti politici occidentali, come il senatore statunitense McCain, il 15 dicembre 2013, per sostenere e incoraggiare la folla inferocita, una rabbia ben tenuta e guidata. Il 19 febbraio, i nostri cosiddetti manifestanti pacifici assaltarono la polizia. Alla fine degli scontri vi furono 26 morti, tra cui nove poliziotti. Questo è ciò che il presidente Obama disse, dal Messico che visitava: “Voglio essere molto chiaro, osserviamo attentamente gli sviluppi in Ucraina nei prossimi giorni e ci aspettiamo che il governo ucraino si moderi, non faccia ricorso alla violenza contro manifestanti pacifici“. Più tardi, sul volo di ritorno dal Messico secondo un dispaccio AP, fu la volta di Ben Rhodes, consigliere speciale del presidente Obama, che in un briefing sull’Air Force One disse: “Siamo contrari alla violenza, da qualunque parte provenga, ma il governo deve rimuovere la polizia antisommossa, dichiarare una tregua e avviare colloqui seri con l’opposizione (…) E’ ovvio che gli ucraini credano che il loro governo non risponda alle loro legittime aspirazioni in questo momento“. Queste tre figure statunitensi erano quindi già cadute nella trappola del Presidente Putin: chiaramente presero posizione. Attraverso le loro azioni e parole, senza rendersene conto, firmarono la paternità delle dimostrazioni a piazza Indipendenza di Kiev. Questa firma sarà poi utilizzata dalla Russia per screditare gli interlocutori occidentali negli eventi apparentemente del tutto inaspettati per entrambe le parti, ma in che misura? Vedremo la prossima strategia enfatizzare il risultato finale ricercato tra molteplici vittorie di Pirro.
3- “Per il buon stratega, la chiave è nella vittoria, non in prolungate operazioni“. Ciò significa che per un buon stratega militare, ciò che conta sono gli elementi nella loro totalità, il risultato finale di tutte le operazioni e non le sporadiche piccole vittorie di ogni giorno. Iniziando dagli obiettivi dei contendenti, in sostanza l’occidente vuole l’adesione dell’Ucraina alla NATO, privando la Russia del suo accesso al Mediterraneo. Mentre la Russia vuole semplicemente annettersi la Crimea data tale eventualità. La Crimea è infatti l’unico accesso della Russia ai mari caldi. Altrove nel nord, ci sono i mari freddi e se l’occidente iniziasse una guerra contro la Russia in inverno, tutte le navi resterebbero bloccate nelle acque ghiacciate del Mar Baltico o del Mare del Nord. Sarebbe sconfitta ancor prima di combattere. Nelle operazioni che a Kiev hanno portato al rovesciamento del presidente, è l’occidente che sembra avere le migliori carte in mano, in quanto detta il ritmo degli eventi scegliendo i nuovi capi, riconosciuti alla velocità della luce. Anche se ha solo rovesciato un presidente democraticamente eletto dal popolo, la democrazia è la grande bugia che vive a spese di coloro che ci credono. Soprattutto dato che le elezioni erano state programmate entro un anno. E ai negoziati, il Presidente Janukovich aveva accettato di anticiparle. Ma non bastava all’occidente, che lo rovesciò appena 24 ore dopo la firma dell’accordo con l’opposizione. Qui è l’occidente che avvia operazioni prolungate. Mosca tace. Il Presidente Putin è bloccato a Sochi per le Olimpiadi Invernali. Questa è la sequenza degli eventi che farà capire che questo silenzio era ben calcolato. A quanto pare, ciò che l’interessa è la vittoria finale e non le operazioni intermedie.
4- “Colui che spinge il nemico a muoversi, facendogli balenare l’occasione, s’assicura la superiorità“. Per Sun Tzu, bisogna sempre spingere il nemico a una maggiore mobilità, al fine di indirizzarlo laddove si desidera, per finirlo. Il 6 febbraio 2014, l’assistente del segretario di Stato USA Victoria Nuland arrivava a Kiev e incontrava i tre principali capi ucraini Oleg Tjagnibok, Vitali Klishko e Arsenij Jatsenjuk, divenuto poi primo ministro. Il giorno dopo, in un’intervista a Kommersant Ukraina, il consigliere speciale del Presidente Putin, Sergej Glazev dice: “Per quanto ne sappiamo, Victoria Nuland ha minacciato gli oligarchi ucraini di metterli nella lista nera degli Stati Uniti se il Presidente Janukovich non cedeva il potere all’opposizione. Questo non ha nulla a che fare con il diritto internazionale. (…) Sembra che gli Stati Uniti abbiano eseguito un colpo di Stato. (…) Gli statunitensi spendono 20 milioni dollari alla settimana per finanziare l’opposizione e i ribelli, comprese le armi“. Commentando la visita del senatore McCain a piazza Indipendenza, il 15 dicembre 2013, Aleksej Pushkov del Parlamento russo (Duma) dice al quotidiano ucraino Kievskij Telegraf: “I rappresentanti di Unione europea e Stati Uniti sono direttamente coinvolti nel rivolgimento politico dell’Ucraina. (…) Vogliono istituire un nuovo regime coloniale?” Abbiamo già visto qui che la Russia sfrutta una deviazione perfetta. Dopo aver spinto l’occidente a muoversi, compiendo diversi viaggi a Kiev, mentre Mosca non si muove di un millimetro, costringe gli statunitensi a scegliere una priorità: il cambio di potere a Kiev. E’ in questa trappola che i russi lo portano e schiacciandovelo a lungo, mentre preparano in libertà e segretezza l’invasione della Crimea.
5- “Il buon stratega è così sottile da non avere forma visibile. Il buon stratega è talmente discreto da essere impercettibile. Così diventa padrone del destino del nemico”. Il buon stratega deve essere sfuggente al nemico. Deve comunicare il meno possibile e controllare le informazioni. E quando comunica trasmettere al nemico informazioni inutili o false. In Crimea, su cui Putin ha svolto l’unica conferenza stampa, il 5 marzo, ammessa solo ai giornalisti russi, giura sulla testa del bisnonno di non avere truppe in Crimea. Non avendo insegne militari sulle divise, sono davvero forze di autodifesa locali. Per l’occidente è una bugia. Ma a ben guardare, il Presidente Putin ha appena cominciato a cuocerlo nel suo brodo. Fornendo informazioni vitali incomprensibili per gli strateghi occidentali. Infatti, quando nega che vi sono militari russi, quindi stranieri in Crimea, invece proprio in quel momento dice ufficialmente che in Crimea sono già presenti forze russe, che non possono essere considerate d’invasione, ma una forza già nel suo Paese, nella sua repubblica, quindi una forza di autodifesa locale. Questo messaggio subliminale non è purtroppo stato adeguatamente analizzato e compreso dagli “strateghi” occidentali, che invece di un’immediata attenzione sulla Crimea, continuano come al solito a fare numero parlando di escalation della tensione da parte russa, mentre questa mostra di esser già passata alla seconda metà dello scontro a cui era stata invitata la Russia. A Parigi, hanno trasformato la conferenza dedicata al Libano nella conferenza delle sanzioni contro la Russia, se non sarà abbastanza gentile da ritirare i suoi militari dalla Crimea. Il giorno dopo a Roma, trasformano la conferenza sul caos lasciato dalla NATO in Libia, in un dibattito per spiegare ai cittadini europei che l’Europa conta ancora qualcosa. Hanno continuato ad organizzare convegni inutili, viaggiando tra le capitali europee e Kiev, mentre il centro di gravità della crisi si sposta da Kiev alla Crimea. Anche uno speciale mini-vertice sull’Ucraina fu organizzato a Bruxelles il 6 marzo e durante tale incontro, il Presidente Putin inviò ai partecipanti un piccolo regalo, un dispaccio lanciato a Bruxelles alle 12 che afferma che il Parlamento della Crimea ha votato all’unanimità l’annessione della Crimea alla Russia e che il referendum per convalidare questa scelta, viene organizzato in soli 10 giorni.
6- “Vincere un centinaio di vittorie in cento battaglie non è abilità. Ma lo è vincere senza combattere. Un buon stratega non è violento, non umilia l’avversario, lo porta a riconoscere la propria inferiorità. Così non ha bisogno di combattere”. In Crimea, le forze speciali russe sono arrivate con un uniformi senza distintivi circondando le basi militari ucraine, ma senza costringere ad abbandonarle. Il problema è che gli occupanti di queste basi non possono più essere liberi di entrare e uscire. Era quindi necessario scegliere: o attendere stoicamente che gli eventi a Kiev facciano il miracolo di sloggiare i russi, o arrendersi. Molti hanno preferito mollare senza nemmeno provare a difendersi. In ogni caso, non sono stati attaccati. Allo stesso tempo, anche prima del referendum, presso l’aeroporto di Sebastopoli la pressione psicologica aumentava: tutti i voli per Kiev, secondo il voto del parlamento di Crimea, divennero voli internazionali. La valuta ucraina gradualmente esce di circolazione sostituita dal rublo russo. È la prima volta nella storia che si assiste alla netta applicazione delle teorie di Sun Tzu: vincere senza combattere. Gli Stati Uniti non hanno visto che fumo.
7- “Una volta, i guerrieri abili diventano invincibili ed aspettano il momento in cui il nemico è vulnerabile. L’invincibilità si trova in se stessi. La vulnerabilità nel nemico”. Un vero stratega gioca sui tempi per vincere tutte le battaglie. Raddoppia i trucchi per non essere colpito da minacce o azioni del nemico belligerante. Così, in primo luogo diventa invincibile, ma non è sufficiente. Deve poi vincere. Per questo un buon stratega deve sapere attendere fin quando i nemici diventano deboli ed intervenire per dargli il colpo di grazia. Una volta garantitasi l’annessione della Crimea, la Russia sa che tale operazione indebolirà drasticamente gli occidentali nelle operazioni successive. Ma mentre questi credono erroneamente che il Presidente Putin si fermerà alla Crimea, si sbagliano. Sa che ha grandemente destabilizzato gli avversari incapaci di iniziative innovative. Il presidente Obama ha annunciato una serie di sanzioni sui visti. Si ha l’impressione che si tratti di un brutto scherzo. Nel 1994, costrinsero l’Ucraina a sbarazzarsi delle armi nucleari promettendogli che se veniva attaccata, l’avrebbero aiutata. Ed ora che il suo territorio viene smembrato, minacciano di non dare dei visti? Scherzano? In realtà, il presidente Obama non può fare molto. In questo momento è il Presidente russo l’unico padrone del gioco con tutte le carte giuste. Fa ciò che vuole, quando vuole e come vuole. Il peggio è che l’atteggiamento occidentale ne tradisce l’incapacità totale. In primo luogo, perché non ha i soldi per una guerra contro una potenza come la Russia, ma anche perché eventuali sanzioni economiche gli si rivolterebbero contro immediatamente. Ad esempio, secondo il quotidiano economico francese Challenges del 7 marzo 2014, alla sola minaccia del presidente Obama di congelare i beni russi, la Banca Centrale della Russia ha spostato in un solo giorno, il 6 marzo, un gigantesco importo da decine di miliardi di dollari dai conti bancari negli Stati Uniti a quelli in Russia e nei paradisi fiscali. Tali operazioni, se continuano a medio termine, possono causare un vero terremoto finanziario e bancario negli Stati Uniti. Questa è la classica storia del calunniatore. Inoltre il 7 marzo 2014, l’agenzia Bloomberg fornisce ulteriori analisi e previsioni. Secondo essa il 1 settembre 2013 la Russia aveva nelle banche di 44 Paesi 160 miliardi di dollari, mentre alla stessa data, 24 Paesi avevano depositato nelle banche russe 242 miliardi di dollari. I Paesi occidentali possono congelare 160 miliardi dollari russi. E la Russia può congelare 242 miliardi di dollari occidentali. Secondo Bloomberg, dopo Washington, chi ha più da perdere sarebbe la Francia, le cui banche hanno investito 50 miliardi di dollari in Russia, seguita dagli Stati Uniti le cui banche hanno investito 35 miliardi dollari nel Paese più grande del mondo, la Russia, con i suoi 17 milioni di kmq. Il peggio è detto dal consigliere del presidente russo Sergej Glazev, secondo la stessa agenzia Bloomberg: “Con le sanzioni degli Stati Uniti, la Russia sarebbe costretta ad abbandonare il dollaro per altre valute, creando un proprio sistema di pagamenti. (…) Se gli Stati Uniti congelano i beni di aziende di Stato ef investitori privati russi, Mosca consiglierà a tutti di vendere i titoli del Tesoro USA. Inoltre, le sanzioni, se imposte, porteranno la Russia a rinunciare al rimborso dei prestiti delle banche degli Stati Uniti“. Amen. La Russia è invincibile ed ha persino individuato il punto debole del nemico. Possiamo quindi scommettere che dopo la Crimea, per prima cosa annetterà gli ex-territori georgiani dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud, prima di incamerare le regioni russo-ucraine che hanno votato per il Presidente Janukovich nelle ultime elezioni presidenziali. Senza dimenticare, naturalmente, la regione separatista della Transnistria in Moldova, al confine con l’Ucraina, dalla maggioranza russa, che fin dalla proclamazione dell’indipendenza nel 1992 chiede l’annessione alla Russia. E qui arriviamo a un’altra strategia di Sun Tzu.
8 – “Per avanzare irresistibilmente, attaccare i punti deboli del nemico. Per ritirarsi senza essere catturati, essere più veloci del nemico”. Per avanzare dobbiamo evitare il corpo a corpo con il nemico e limitarsi a colpirlo solo nei punti scoperti. E nella ritirata strategica bisogna mettersi negli angoli che sfuggono al controllo del nemico. La blitzkrieg dell’agosto 2008 contro l’alleato degli Stati Uniti, la Georgia di Saakashvili, conquistò territori nel punto debole dell’occidente. Tutto aveva fatto credere alla Georgia che sarebbe stata aiutata in caso di guerra con la Russia, facendo ciò che le venne raccomandato. Quando fu bombardata, non arrivò nessuno. Allora, qual è la sua parola? L’umiliazione della piccola Georgia da parte della Russia è una grande macchia alla credibilità degli Stati Uniti, e ancora oggi i due territori contesi sono controllati dalla Russia. Questo è il motivo per cui è facile prevederli come i primi territori che la Russia annetterà dopo la Crimea. Questa vittoria così facile, in soli quattro giorni, contro la Georgia non deve essere ripetuta oggi in Ucraina, secondo Sun Tzu. E il presidente russo Putin l’ha capito.
9- “Non ripetere le stesse tattiche vittoriose, ma adattarsi alle circostanze specifiche di ciascun caso“. Adeguare sempre tattiche e strategie alle nuove situazioni. Una soluzione che ha funzionato ieri non è detto funzionerà ancora. Se si ripetono le tattiche vittoriose del passato, si rischia di trovare un nemico esperto, che ha studiato la nostra strategia e sa come rispondervi correttamente. Ogni situazione, per un buon stratega, è unica e merita una strategia unica. Mentre gli statunitensi hanno ripetuto in Iraq e in Afghanistan la stessa formula rovinosa del Vietnam, la Russia ha evitato di ripetere in Ucraina le sue tattiche vittoriose bombardando la Georgia con centinaia di carri armati ed elicotteri da combattimento. Perché è chiaro che se gli alleati della Georgia, gli Stati Uniti, erano allora impreparati, nulla dice che ancora una volta restino passivi perché sorpresi. Infatti, ci viene detto che F-16 statunitensi volano sui cieli estoni e polacchi. Allo stesso modo, come quando il Presidente Putin ha taciuto sugli eventi di Kiev prima di annettersi la Crimea oggi, nessuno sa quale strategia abbia preparato per le regioni orientali russofone dell’Ucraina. Come Sun Tsu suggerisce di non ripetere le stesse strategie vittoriose, c’è da scommettere che abbia preparato dell’altro per le regioni orientali, ma cosa?
10- “Chi conosce l’altro e conosce se stesso, può combattere cento battaglie senza mai essere in pericolo. Chi non conosce l’altro ma conosce se stesso, per ogni vittoria subirà una sconfitta. Chi non conosce l’altro né se stesso, inevitabilmente perderà ogni battaglia“. Il buon stratega deve sempre tenere a mente tre preoccupazioni: padroneggiare l’ambiente, il campo di battaglia, conoscere il nemico in dettaglio e conoscere se stesso, soprattutto per nascondere al nemico le proprie debolezze. Per far parte dei servizi segreti russi, si deve saper parlare diverse lingue, come l’inglese. Allo stesso tempo, tutti i testi e le comunicazioni tra i membri del FSB sono esclusivamente in russo. La CIA ha un reparto sulla Russia che non può affrontare l’imponente strategia russa basata sulla conoscenza dell’inglese delle sue spie, mentre conosce gli Stati Uniti nei loro minimi dettagli. C’è anche una rete composta da russo-statunitensi, con passaporto statunitense e accesso a tutte le posizioni dell’amministrazione statunitense. Questo spiega perché sembra che qualsiasi cosa dica la controparte statunitense, nulla sorprende il presidente russo. In termini ambientali, la Russia è grande 17 milioni di kmq, gli Stati Uniti la metà. Mentre gli statunitensi in Russia sono concentrati in poche grandi città nell’occidente, i russi negli Stati Uniti sono presenti in tutti gli Stati Uniti. Sono statunitensi a tutti gli effetti. A Mosca basta studiarne il comportamento per sapere tutto degli statunitensi. Tornando sull’Ucraina, le regioni d’interesse per la Russia sono quelle dove si parla russo, dove la popolazione è russa, quindi con un perfetto controllo sociologico dalla Russia. Non è il caso degli Stati Uniti per cui l’Ucraina è come l’Afghanistan o l’Iraq, dando sempre l’impressione d’impegnarsi in potenziali teatri di guerra senza mai dominare il campo, il pianeta è un videogioco dove è sufficiente sostituire una scheda con un altra e continuare a sparare, trascinandosi in guerre inutili che hanno letteralmente rovinato gli Stati Uniti d’America. E il Presidente Putin ha capito che dall’altra parte si naviga a vista, sui dossier iraniano, siriano e ucraino. Infine, davanti allo sbandamento del presidente degli Stati Uniti con le sue minacce generiche e la totale incapacità di avviare qualsiasi iniziativa sul caso ucraino, c’è nel mondo di oggi un campione di strategia militare, il maestro Vladimir Putin. Conosce il nemico, gli Stati Uniti, conosce il terreno, l’Ucraina, e conosce la forza del suo nuovo Paese, delle nuove risorse militari del Paese dopo la guerra in Libia, che cita ogni volta per deridere gli strateghi statunitensi che dichiaravano d’imporre la democrazia in Libia e che ora fanno una conferenza a Roma per chiedere l’aiuto russo per mettervi un po’ d’ordine. Obama da parte sua dà l’impressione di non capire né il suo omologo russo né la complessità ucraina, altrimenti non avrebbe suggerito a coloro che hanno messo al potere a Kiev, quale prima azione, di bandire la lingua russa. Peggio, sembra non conoscere le proprie debolezze, un Paese in rovina che non può offrire nulla ai 47 Paesi africani invitati a Washington, solo per imitare gli incontri biennali tra i leader cinesi e africani.
Quali lezioni per l’Africa?
Il 22 gennaio di quest’anno, la Casa Bianca, in un comunicato stampa, annunciava che il presidente Obama aveva invitato a Washington 47 capi di Stato africani, prendendosi cura di escludere CAR, Egitto e Guinea Bissau, accusati di aver preso il potere senza passare per le urne, ma con colpi di Stato. Come spiegare che sull’Ucraina l’amministrazione statunitense cerca di forzare la mano della Russia nel riconoscere il nuovo governo di Kiev nato da un colpo di Stato? Un colpo di Stato in Europa è diverso da un colpo di Stato in Africa? Il 17 febbraio 2008 il Kosovo dichiarò unilateralmente l’indipendenza dalla Serbia. Gli occidentali festeggiarono. La Serbia portò il caso alla Corte Internazionale di Giustizia (ICJ), l’organo giudiziario delle Nazioni Unite che convalidò la secessione del Kosovo con la sua decisione del 22 luglio 2010, in questi termini: “la dichiarazione d’indipendenza del Kosovo non viola il diritto internazionale generale e la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza, e il quadro costituzionale“. Tuttavia, la Corte Internazionale di Giustizia ha aggiunto che “non è vincolata dalla domanda di pronunciarsi sulla questione, di dire se il diritto internazionale conferisce un diritto positivo al Kosovo di dichiarare unilateralmente l’indipendenza. La Corte non è incaricata di dire se il Kosovo ha la qualifica di Stato“. L’allora ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner accolse la decisione della Corte Internazionale di Giustizia in tali termini: “L’indipendenza del Kosovo è irreversibile (…) Ciò indica chiaramente che la dichiarazione d’indipendenza del Kosovo non è contraria alla legge internazionale e alla risoluzione 1244, come la Francia ha sempre sostenuto, e io ne sono felice“. Domanda: Perché l’occidente è lieto della secessione di Kosovo e Sud Sudan e fa finta di giocare al fervente difensore del diritto internazionale e dell’inviolabilità delle frontiere dell’Ucraina? La Crimea è diversa dal Sud Sudan o dal Kosovo? La risposta è che questa equazione a geometria variabile della buona volontà di certi i Paesi, degli stessi che si sono arrogati il diritto di sorvegliare il mondo dividendolo in cattivi e buoni ingenui candidati alla democrazia, solo per derubarli. A differenza di quanto accade regolarmente in Africa, Eritrea, Sud Sudan, la Russia non ha aiutato la Crimea a dichiarare la propria indipendenza, ma piuttosto ad aderire a un insieme più grande. Ogni nuova indipendenza indebolisce il Paese che perde un pezzo della sua terra. Ma indebolisce anche il nuovo Stato esanime. Coloro che oggi lottano contro la frammentazione dell’Ucraina, sono gli stessi che lavorano dietro le quinte per smembrare il Mali, che finanziano le ribellioni nella RDC orientale per creare la nuova repubblica del Kivu.
La Russia non ha smesso di sorprendere gli statunitensi. Che messaggio mandano i russi agli statunitensi facendo coincidere la data della fine delle para-olimpiadi invernali di Sochi, il 16 marzo 2014, con il referendum per convalidare l’annessione della Crimea alla Russia? A differenza della Russia, gli africani sono più o meno prevedibili nelle loro strategie da parte dei nemici occidentali. Devono ancora capire che l’occidente è il nemico dell’Africa. C’è una vera e propria arretratezza culturale e intellettuale nella popolazione africana, che dovrebbe già poter capire che deve imporre un equilibrio di potere con l’occidente affinché le sue opinioni siano prese in considerazione. Ma non possiamo arrivarvi in una relazione convenzionale dall’accattonaggio istituzionalizzato, in cui chi tende la mano per ricevere è sempre colui che obbedisce all’altro. Ecco perché finora nessun Paese africano ha un piano serio per spiare l’occidente. Gli africani credono erroneamente di essere amici degli europei e non si chiedono mai come li vedono gli europei: semplici schiavi anche se molto alfabetizzati. Le TV occidentali possono dare l’impressione di odiare il Presidente Putin o la Russia, ma c’è qualcosa che nessuno può mettere in dubbio, qualunque sia il loro rapporto in futuro, sono destinati a rispettare la Russia. Hanno già cominciato a provarlo, procrastinando le pseudo-sanzioni che non arrivano mai. Ed è in questo rapporto di rispetto che sono paradossalmente ottimista sul futuro delle relazioni tra questi due nemici di oggi. Non posso dire lo stesso per l’Africa. Per avere questo rispetto, dobbiamo smettere di mendicare, è una condizione essenziale prima di parlare di strategia militare o di spionaggio degli europei da parte degli africani.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
 
fonte....rendita monetaria e democrazia
Diagramma della truffa del debito pubblico




La Banca d'Italia fornisce alle banche partecipanti alle "aste titoli" le linee di credito sufficienti per acquistare la quantità predeterminata di titoli. Poi le banche depositano i titoli appena acquistati in un conto intestato alla banca centrale come "riserve". Sulla base dei titoli depositati, le banche creano 50 volte tanta liquidità (riserva frazionaria al 2%) e la nascondono come "passivo" nel bilancio. A quel punto esercitano l'arbitrio del credito e condizionano completamente il mercato a livello "micro". La liquidità prestata viene restituita alla banca dai clienti e, mentre la contabilità "va in pari", il signoraggio viene trasferito su conti segreti nei paradisi fiscali attraverso le cosiddette "camere di compensazione interbancaria" .

 
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