News, Dati, Eventi finanziari debito pubblico ......moneta.....e nonna abelarda

emmi


Fonte: http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.it/2014/03/falsi-dilemmi.html



Un falso dilemma è una fallacia pseudo deduttiva (http://www.argomentare.it/strumenti/fallacie/falso_dilemma.htm) che parte cioè da una falsa contrapposizione, tipo "o fai la chemio o muori", e più genericamente "o sei di destra o di sinistra". Come appunto quella secondo me che "o con l'euro o fuori dall'euro". Se si parte dal presupposto costituzionalmente corretto che la moneta è l'esclusiva divisa di uno Stato, sia l'euro monco attuale - finta moneta unica per nascondere il fatto che è una moneta straniera impostaci con un cambio fisso obbligato, senza un equivalente Stato e con un debito nazionale per singolo Stato membro - sia le monete nazionali a debito private sono volute dall'oligopolio finanziario delle banche dealer. Quindi suggerire di uscire dall'euro senza porre i termini per rendere sovrano il popolo e senza riattribuire la divisa a uno Stato che rappresenti il popolo, equivale a rimanere in questo euro dove i popoli non sono sovrani.

La falsa contrapposizione consiste nel contrapporre euro e non euro come due soluzioni contrapposte "aut aut" (vedi i tanti intellettuali e movimenti che stanno nascendo su questa fallacia, insistendo generalmente su una fuoriscita dall'euro quanto mai vaga) di cui l'una sarebbe innegabilmente positiva quanto l'altra è indubbiamente negativa, mentre la vera contrapposizione dovrebbe vertere sull'appartenenza del reddito monetario al momento dell'emissione: pubblico o privato? e sulla natura debitoria della moneta, quindi il dilemma dovrebbe essere: moneta addebitata o accreditata? Per di più il dilemma dovrebbe portare sulla natura della retribuzione della creazione monetaria, quindi il corretto dilemma dovrebbe essere: a interessi o forfettario? Inoltre sulla redistribuzione delle ricchezza, viziata alla base da questo tipo di moneta privata, appartenente a un oligopolio, e di natura debitoria + gli interessi, il dilemma dovrebbe essere SPA o Cooperativa? Qualunque costituzionalista di buon senso risponderebbe cooperativa, "cooperazione" sancita dalla nostra Costituzione, e non la "concorrenza" come succede per i trattati UE, soprattutto per quel che riguarda l'emissione monetaria e la conseguente redistribuzione dei suoi utili, ma anche per la gestione delle risorse pubbliche, del demanio, delle rendite del territorio, del suo patrimonio, e per tutto ciò che rientrava una volta nella definizione di servizi pubblici che la UE ha trasformato in servizi di interesse generali, che peraltro nessun articolo dei trattati impone che siano privati, anzi vi è un particolare articolo del trattato UE (art. 345, ex art. 295, ex articolo 222) che lascia indifferente la struttura proprietaria delle aziende di servizio pubblico (cfr. http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2010:083:0047:0200:it:PDF), un articolo di cui la Francia e la Germania si sono ampiamente avvalse, soprattutto la prima non privatizzando le aziende pubbliche, mentre l'Italia privatizzava e salsiccionava l'IRI con il mantra "ce lo chiede l'Europa", lavoro che Renzi si è prefissato di proseguire e concludere:



Quindi, il dilemma non è euro si o euro no, il dilemma è: a chi va la rendita monetaria e a chi dovrebbe andare in regime democratico, costituzionale, nell'autodeterminazione dei popoli? Semplice, basterebbe che la quota di signoraggio della BDI in BCE andasse al tesoro nazionale di ogni Stato membro, e che la quantità di moneta emessa fosse concordata tra i governi degli Stati che hanno l'euro - SENZA GB E DANIMARCA - per risolvere il problema e diventare dalla mattina alla sera una sorta di confederazione svizzera. La quota nel capitale naturalmente andrebbe commisurata unicamente in base alla demografia e non in base al PIL, se vogliamo una vera redistribuzione dei redditi in UE (ma anche parzialmente in base al PIL l'Italia non sarebbe sicuramente penalizzata...).

Ciò comporterebbe l'abrogazione degli articoli del Protocollo 4 sullo Statuto del sistema europeo di banche centrali (cfr. http://www.ecb.europa.eu/ecb/legal/pdf/c_32620121026it._protocol_4pdf.pdf):



art. 7 dello statuto BCE sull'indipendenza del SEBC che sottomette il politico alla tecnocrazia finanziaria
art 21 di divieto di scoperti agli enti pubblici che vieta alla BCE di essere una vera pagatrice di ultima istanza e che costringe gli enti pubblici a indebitarsi con l'oligopolio delle banche dealer
art 29 sulla ponderazione della quota, che va fatta unicamente in base alla demografia, se vogliamo essere più sociali, come è adesso, se vogliamo essere più liberali
art. 30 di obbligo di riserve in valute, tesoretto che va al tesoro nazionale di ogni paese
art 32.4 che stabilisce che dal reddito monetario correttamente definito dal 32.2 gli interessi siano la retribuzione dei depositi [ricordiamo che i depositi sono moneta bancaria creata dal nulla] per sostituirli con il forfettario, sia pur proporzionale.Dalla definizione corretta di "reddito annuo che [la BCN] ottiene in contropartita delle banconote in circolazione e dei depositi costituiti dagli enti creditizi" dell'art 32.2, infatti, il comma 4 stabilisce che vanno decurtati gli interessi sui depositi degli enti creditizi presso le BCN.
art 37 sul Segreto professionale
Le ultime notizie sono che la Commissione europea trova spunti per contestare la recente conversione in legge del DL Bankitalia ma l'UE contesterà unicamente la ricapitalizzazione di 7.5 miliardi, non la trasformazione di BdI in società anonima, né lo spezzatino imposto dallo stesso DL che finirà per dare la BDI ai fondi/dealer esteri, ma la sua sarà una contestazione proforma, ai sensi delle norme europee contro gli aiuti di stato, perché se si tratta di regalare soldi all'Unicredit, covo di Allianz, potere forte a cui la Commissione europea e l'UE obbediscono, normalmente acconsentono a qualsiasi aiuto di Stato (vedi la Ryanair) e accettano la formazione di monopoli a vantaggio di quei poteri (AIr France KLM, Suez Gaz de France ecc). L'UE è serva dell'oligopolio delle banche dealer (cfr. http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.it/search?q=dealer), come volete che controlli il mercato libero e che punisca la formazione di monopoli, se il suo padrone è proprio quell'oligopolio di dealer sancito dai trattati che per di più chiamano ingannevolmente "mercato"?


Con la sovranità monetaria, o comunque la nostra quota di reddito monetario in mano al tesoro democraticamente controllato dal popolo, persino il problema dei rifiuti si risolve, perché significa togliere l'abuso di potere ai produttori di petrolio/plastica - che controllano anche la stampa moneta - che ci costringono a comprare le cose impacchettate con plastica, e i rifiuti si possono riciclare con moneta pubblica, quindi diventano una ricchezza per la collettività.

N. Forcheri 2/3/2014

 
Referendum No euro: sono partite le firme



Fonte: REFERENDUM NO EURO
ba62.jpg
USCIRE DALL'EURO SI PUO' E SI DEVE
ADESSO POSSIAMO DECIDERE NOI

Con questi due quesiti si intende uscire definitivamente dall'euro, non dall'Europa, ritornando al sistema monetario antecedente(lira), abrogando tutte le disposizioni relative alla introduzione dell'Euro in Italia.


Quesito 1 Volete Voi che sia abrogata interamente la Legge 17 dicembre 1997 n. 433, pubblicata nella G.U. n. 295 del 19 dicembre 1997, dal titolo: "Delega al Governo per l'introduzione dell'Euro"»?
SCARICA IL MODULO PER LA RACCOLTA FIRME
Modulo__1.pdf

Quesito 2 Volete Voi che sia abrogato interamente il dlgs. n 213 del 24 giugno 1998 dal titolo: "Disposizioni per l'introduzione dell'Euro nell'Ordinamento Nazionale a norma dell'art 1 comma 1 della legge 17 dicembre 1997 n. 433", pubblicato nella G.U. n. 157 del 8 luglio 1998 - Supplemento Ordinario n. 116» SCARICA IL MODULO PER LA RACCOLTA FIRME Modulo__2.pdf I moduli per la raccolta firme dei due quesiti referendari devono essere stampati su carta da 90 gr. ,ogni foglio di quattro facciate, aperto, deve misurare cm 42,6 x cm 30,8 (formato legale) o, solamente per i Comuni, un A3 perfetto. La stampa deve essere di colore nero.

Comunicazione_Digos.doc


autentificazione_firme_cons_com.docx


autentificazione_firme_cons_prov.docx

occupazione_suolo_pubblico.docx


0 commenti
 
ascoltate,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, e dopo come dice in senatore razzi. facciamoci una clearhuose anche noi:D:D:D:bow::bow::V
 
ricorda che la banconote sono stampate in thailandia x risparmiare. le banconote nn sono in numero di serie,cioe in sequenza, quindi sai quante né stampi, ma sono in algoritmo 7 e con serie s,cioe se sommi i numeri in seguenza fanno 7 se fossero in seguenza vi sarebbe 1 2 3 4 5 6 7 8 9 ecc ecc ecc
 
false flag dell’ambasciata USA in Ucraina
marzo 15, 2014 1 commento

Gordon Duff New Oriental Outlook 15/03/2014Prove, come i messaggi di posta elettronica intercettati da “Anonymous Ucraina” e interviste ad agenti delle operazioni speciali USA, hanno portato alla scoperta dei piani per inscenare attacchi terroristici in Ucraina da attribuire alle forze speciali russe. Nella serie di messaggi di posta elettronica diffusa il 12 marzo 2014, tre in particolare spiccano. Implicano il tenente colonnello Jason Gresh, assistente dell’addetto presso l’ambasciata degli Stati Uniti a Kiev e il colonnello Igor Protsik, direttore della Divisione cooperazione bilaterale dello Stato Maggiore Generale delle forze armate dell’Ucraina. Le e-mail delineano un piano per attaccare una base aerea ucraina, con tanto di mappe, in cui degli aerei verrebbero danneggiati. Altre operazioni vi sono descritte. Una cosa è chiara, gli attacchi devono essere attribuiti alla Russia. Ciò viene indicato ripetutamente.
Un nome, “Capo Mike”, che si definisce coordinatore operativo di un gruppo terroristico false flag, noto ex-SEAL della marina statunitense con un passato presso il dipartimento di Stato degli Stati Uniti e di contractor presso le basi aeree in Baluchistan/Pakistan sospettate di narcotraffico. Questo è il testo della prima di tre email:
Vassilij è necessario essere rapidamente proattivi a Melitopol. Vi è la 25.ma aerobrigata. Deve riguardare i nostri amici e bravi vicini. Penso che tu mi capisca. Basta procedere con attenzione e cautela. La 25.ma è in disarmo, quindi non faremo molti danni agli aeromobili. C’è già un aereo danneggiato che può servire. La matricola l’ha data Jihni. Ricorda, è necessario che tutto appaia come un vero attacco delle forze speciali russe. Il comandante della brigata è un uomo ragionevole. Non sa i dettagli, ma in casi estremi, diteglieli. Come convenuto.
Col. Igor Protsik
Direttore della divisione di cooperazione bilaterale militare
Direzione principale per la cooperazione militare e PKO
Stato Maggiore, Forze armate dell’Ucraina
tel +38044 481-5407
Cellulare +38067 407 97 40
e-mail: [email protected]
La seconda e-mail viene ripresa dal colonnello Protsik, collegato alle “forze di sicurezza” statunitensi ed europee attive in Ucraina. Possiamo verificare l’identità di Pashà Tarasenko attraverso la sua carriera da ufficiale dell’esercito ucraino. “Capo Mike” è identificato come ex-SEAL dell’US Navy che, con linguaggio semplice, ha il compito di fornire armi ed esplosivi per ciò che è chiaramente un attacco sotto falsa bandiera a una base aerea ucraina. Per “rottami” s’intendono gli aeromobili senza manutenzione che da distruggere, come indicato sulla mappa comodamente in dotazione. I velivoli da distruggere sono cerchiati in rosso. Se qualcuno si chiede che tipo di incontri si facciano nei seminari del Center for Strategic Studies George Marshall di Garmisch, in Germania, l’elevato livello della collaborazione qui lo spiattella.Oleg, c’è urgente bisogno di fare rumore per conto dei russi presso l’aeroporto di Melitopol. Ciò dovrebbe essere fatto entro il 15 marzo. Sam sa perché. Prima di tutto devi contattare Pasha Tarasenko. Tu lo saprai, è di Svoboda ed è utile. Prima devono arrivare 10-12 ragazzi dal Centro. Veri combattenti di Trident. Capo Mike dovrebbe saperne. Sapranno i dettagli. Abbiamo bisogno che s’incontrino e forniscano tutto il necessario. Procedete con cautela. Parlate solo in russo. La 25.ma squadra compie missioni di combattimento, in modo da non far molti danni agli aerei. Vi sono molti rottami con cui potete fare di tutto. L’aereo danneggiato è specificato. E’ essenziale che tutto appaia come opera delle forze speciali del vicino. Ma senza cadaveri. Dammi ancora il vostro account. Il denaro arriverà in tempo, non ti preoccupare. Vedasi l’appendice. Questo è un esempio di azione. Le decisioni vengono prese in persona.
La mappa allegata mostra la posizione degli aerei da distruggere.​
La terza email proviene dall’ambasciata degli Stati Uniti direttamente per il colonnello Protsik. In essa, il tenente colonnello Gresh dalla sua casella email ufficiale del dipartimento di Stato, parla chiaramente di attacchi terroristici false flag, volti a realizzare determinati obiettivi, non solo con assalti militari del “Pentagono”, ma con incursioni supplementari di CIA o “Compagnia”, come si chiamata nel giro dei cocktail di Washington. Mi chiedo chi siano gli “amici di Washington”. I senatori McCain e Graham? Agiscono con l’approvazione del segretario della Difesa e del segretario di Stato? Sono loro, quando dicono di agire per conto di “amici di Washington?” Se tali amici non fanno parte della “catena di comando” supervisionata dal presidente degli Stati Uniti, allora le azioni descritte in questo ed in altri messaggi sono, difatti, un’insurrezione contro il governo degli Stati Uniti. Nel 1805, l’ex-vicepresidente degli Stati Uniti Aaron Burr (noto per aver ucciso in duello Alexander Hamilton), tentò un’operazione simile contro il Messico. Burr fu accusato di tradimento, ma il caso fu archiviato quando il giudice della Corte Suprema, John Marshall, trovò il caso inconsistente per mancanza di “buone azioni”. Dalla così lontana prima operazione false flag, al terrorismo in Ucraina delle ultime settimane, licenziamenti e accuse dovrebbero colpire coloro che ne sono coinvolti e i loro “amici di Washington”, senza dover essere ignorate. Il documento incriminato:Igor,
Gli eventi accelerano in Crimea. I nostri amici a Washington si aspettano azioni più decise dalla rete. Penso che sia il momento di attuare il piano che abbiamo discusso ultimamente. Il vostro compito è causare certi problemi agli snodi dei trasporti nel sud-est, al fine di incastrare il vicino. Si creeranno le condizioni favorevoli affinché Pentagono e Compagnia agiscano. Non perdere tempo, amico mio.
Rispettosamente, JP Jason P. Gresh
Tenente colonnello, US Army Assistente dell’attaché dell’esercito,
Ambasciata degli Stati Uniti, Kiev Tankova 4, Kiev, Ucraina 04112
(380-44) 521-5444 I Fax (380-44) 521-5636
http://ukraine.usembassy.gov/
http://usembassykyiv.wordpress.com/
http://www.facebook.com/usdos.ukraine
http://www.youtube.com/user/USEmbassyKyiv
http://www.flickr.com/photos/usembassykyiv
In un tribunale per crimini di guerra contro gli Stati Uniti, i loro alleati europei e i membri del regime attuale a Kiev, una condanna sulla base non solo dei documenti ma delle prove raccolte sugli ultimi fatti, sarebbe innegabile. Non saremo noi a condannarli, ma consigliamo un processo che comporterebbe l’applicazione regolare della Convenzione dell’Aja. Inoltre, è ragionevole presumere che un numerosi crimini siano stati commessi non solo contro il popolo dell’Ucraina e il governo della Russia, ma soprattutto contro gli Stati Uniti. Le prove sono nette e tutte disponibili. Vi sono ulteriori prove che collegano i gruppi che operano in Ucraina, chiaramente multi-nazionali, agli attacchi chimici in Siria per non parlare di altre operazioni accennate in questi documenti. Si fa riferimento ad operazioni militari con aerei da combattimento ucraini. Chi viene attaccato? Sotto quale autorità vengono inscenati tali attacchi? L’aviazione ucraina verrebbe usata da al-Qaida e amici statunitensi come il senatore John McCain, nel “supporto aereo ravvicinato” contro il governo della Siria? È possibile qualcos’altro?
Una nota finale: chi fornisce i cadaveri?
Gordon Duff è un marine veterano della guerra del Vietnam, ha lavorato sulla questione dei veterani e dei prigionieri di guerra ed è consulente sulla sicurezza di governi minacciati. E’ redattore e presidente del consiglio di Veterans Today, per la rivista online “New Oriental Outlook
 
up-right2.gif
I RUSSI SI SONO GIA' RIPRESI I SOLDI LORO
Postato il Sabato, 15 marzo @ 16:55:00 GMT di ernesto
middle-left.gif
middle-right.gif
y5bb.jpg
DI TYLER DURDEN
zerohedge.com
I Russi hanno già ritirato i loro fondi dai paesi occidentali
In un altro articolo di oggi ho scritto che secondo i dati settimanali della Fed, una cifra record - 105 miliardi di dollari - di buoni del Tesoro è stato venduto o semplicemente riallocato (che per motivi politici è la stessa cosa) dai conti di deposito della Fed, portando il totale delle banconote USA presso la Fed ad un livello che non si vedeva dal dicembre 2012.
Mentre si pensava che il ritiro dei fondi dal mercato occidentale, fosse stato causato dalla Cina, si è scoperto che il merito o meglio la colpa è stata probabile proprio della Russia, che come è ben noto, ha sofferto ben poco del calo dell'Occidente in generale, e del suo sistema finanziario, in particolare.


Ci sono tutti gli elementi per capire che cosa abbiano fatto le istituzioni ufficiali russe con i loro buoni del Tesoro (per i dettagli bisognerà attendere fino a giugno), ma questo è stato solo l'inizio. Infatti, come riporta il FT, mentre si attende in silenzio, ma neanche troppo, quello che succederà con l'arrivo delle quasi certe sanzioni finanziarie (che dovrebbero prevedere il blocco dei conti e le confische patrimoniali, come conseguenza del referendum di Crimea di questa Domenica) i russi più svegli - gli oligarchi - hanno già fatto rientrare i loro miliardi dalle banche occidentali e, quindi hanno giù reso, sostanzialmente, discutibile l'effetto della grande mossa occidentale - quella di confiscare la ricchezza della Russia, lo 0,0001 %.

dal FT:
Secondo i banchieri di Mosca le Società russe stanno ritirando miliardi dalle banche occidentali, per il timore che le eventuali sanzioni degli Stati Uniti per la crisi di Crimea potrebbero portare ad un congelamento dei beni.

Sberbank e VTB, le due banche giganti del sistema russo di proprietà parzialmente statale, come le aziende industriali e il gruppo energetico Lukoil sono tra aziende che stanno facendo rientrare i loro capitali investiti nelle operazioni effettuate con gli Stati Uniti. Sempre secondo le banche la VTB ha anche cancellato un vertice, previsto il mese prossimo, con degli investitori americani.

I capitali stanno prendendo il volo, dopo che le trattative diplomatiche tra il Ministro degli Esteri della Russia e il Segretario di Stato americano si sono arenate e si sono concluse senza nessun accordo su come risolvere le tensioni in Ucraina.

I mercati sono nervosi in attesa del referendum di Domenica sulla secessione della Crimes dall'Ucraina. Commercianti e imprenditori temono che questo potrebbe innescare le sanzioni dell'Occidente contro la Russia già a partire da lunedi.
E probabilmente sarà così. Ma altra cosa interessante sarà che la Russia si sentirà costretta a coinvolgere la Cina molto di più all'uso dei rubli o dei Renminbi nelle transazione del commercio bilaterale, e a bypassare il dollaro. Forse potranno usare anche con l'oro, tanto che il prezzo del metallo giallo ne ha già fiutato l'odore e, questa settimana, è arrivato ai massimi da sei mesi. Tutto servirà a stringere ancora più i legami finanziari tra due nazioni tanto ricche di materie prime, mentre si allenteranno sempre più quelli con il "diavolo imperialista" gli Stati Uniti .
Naturalmente, l'ovest pensare all'Occidentale , e crede che tutto quello che conta per la Russia sia vedere come chiuderà il Micex, e crede che far fare un bel botto al valore delle azioni russe sarebbe farà scoraggiare Putin. Dopo tutto, l'unica cosa di cui tutti si preoccupano in USA è che lo S&P 500 chiuda sempre al rialzo. Giusto ?
Quello che non ha capito l'Occidente, come avevamo previsto un mese fa, è che, per Putin, l'ordine di grandezza più importante è il prezzo delle materie prime, soprattutto quello del greggio e del gas, piuttosto che godere dell'illusione di una ricchezza di carta, come le azioni, anche quando stanno al massimo dei massimi storici. Soprattutto perché in Russia solo una parte minima della popolazione si preoccupa delle fluttuazioni giornaliere del mercato azionario. Per quanto riguarda gli oligarchi, se ci sarà qualcuno che sarà felice di vedere che il loro potere, la loro ricchezza e la loro influenza perderanno vigore, anche se solo per un breve periodo di tempo, questi è Vladimir Vladimirovich stesso, quello che tutto l'occidente ancora una volta continua a giudicare male. Senza contare la felicità dei russi nel vedere l'occidente che farà soffire, almeno un pò, questi compari-miliardari - e la considerazione per Putin salirà ancora più in alto.
(Non faremmo bene i nostri compiti se non commentassimo la prevedibile facilità con cui Obama deciderà di congelare i beni di alcuni miliardari-russi-corrotti, ma anche l'orgoglio degli americani si sono pagati quasi per intero tutto il buco lasciato nel 2008 da quel sistema finanziario che ora si ritrova più ricco che mai.)
Nel frattempo, molti oligarchi della Russia stanno effettivamente accettando la sfida. Bloomberg scrive:
Alisher Usmanov, l'uomo più ricco del Paese, colui controlla la preziosa Metalloinvest Holding Co., è il più grande produttore di minerali di ferro della Russia, con le sue tre società controllate, di cui una si trova a Cipro, un paese dell'Unione Europea e possiede anche una villa vittoriana a Londra, comprata nel 2008 per $ 70 milioni, come scrisse il Sunday Times del 18 maggio 2008. Ha perso 1,5 miliardi di dollari dall'inizio della crisi, secondo la classifica di Bloomberg.
"Siamo preoccupati per le possibili sanzioni contro la Russia, ma non ci aspettiamo ripercussioni drammatiche per i nostri affari" - ha detto in un'intervista presso gli uffici di Bloomberg oggi a Mosca- Ivan Streshinsky, CEO della USM Advisors LLC, che gestisce il patrimonio di Usmanov, incluse la sue partecipazioni in OAO Megafon e Mail.Ru Group Ltd..
"I profitti di Mail.Ru e Megafon provengono dalla Russia e la gente non smetterà di telefonare o di usare Internet" - ha detto - " Metalloinvest può reggere la chiusura dei mercati europei e americani, ma può ri-orientare le sue vendite verso la Cina e verso altri mercati."
Ottimo lavoro, Mr. Obama: ha appena spinto Russia e Cina a sentirsi più vicine per necessità! Eppoi, non dovrebbe sorprendersi troppo se, mentre i russi stanno ritirando i loro soldi dall'occidente, le imprese occidentali vengono buttate fuori da Dodgeski.

Un anziano banchiere di Mosca ha detto che il 90% cento degli investitori si sta già comportando come se le sanzioni fossero già state imposte, e che si tratta solo di una "gestione prudente dell'esposizione".

Queste mosse rappresentano il rovescio della medaglia del ritiro più evidente del denaro occidentale dal mercato russo, cosa che è stata evidente negli ultimi quindici giorni.

Commercianti e banchieri hanno detto le banche statunitensi sono quelle che hanno venduto più pesantemente le obbligazioni russe. Secondo i dati della Bank for International Settlements, le banche americane e i gestori patrimoniali hanno neo loro assets circa US$ 75 miliardi di esposizione verso la Russia.
Joseph Dayan, Capo dei mercati a BCS, uno dei più grandi brokers della Russia ha detto: "Le obbligazioni russe se la sono vista brutta, in questi ultimi giorni, e uno dei motivi è stata la riduzione dell'esposizione decisa dalle banche internazionali."
Anche se le banche estere non hanno ancora cominciato a tagliare massicciamente il credito alle imprese russe, i banchieri hanno detto che ci sono in sospeso una mezza dozzina di offerte per finanziare, in tempo reale, alcune delle più grandi aziende russe, in attesa di vedere quanto saranno incisive le sanzioni occidentali.
Quindi la conclusione è che la Russia, pensando avanti, nel dubbio, ha già ritirato la maggior parte dei suoi investimenti in Occidente. Ricordiamo che anche un anno fa gli stessi russi dovevano essere puniti per Cipro e avevano ritirato la maggior parte dei loro fondi prima dell'esproprio: i russi tendono a sapere prima quello che succede.
Sono stati quei poveracci dei ciprioti, che non avevano fatto nulla di male, ad essere stati fregati.
E così mentre è già chiara la risposta dei russi, ci vien da chiedere quanto sia vero è il contrario: cioè quanto sia preparato l'occidente, e soprattutto l'Europa, per vivere in un mondo dove all'improvviso potrebbe essere tagliato un terzo del gas che serve alla Germania. Non vediamo l'ora di scoprirlo all'inizio della prossima settimana.

Fonte: http://www.zerohedge.com
Link: http://www.zerohedge.com/news/2014-03-14/russians-have-already-quietly-pulled-their-money-west
14.03.2014
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto