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Petrolio: vicino 35 usd/barile dopo parole Russia su coordinamento con Opec
MILANO (MF-DJ)--I prezzi del petrolio, dopo essere scesi nel corso della giornata di ieri in scia ai timori circa l'eccesso di produzione del mercato, sono tornati a salire vertiginosamente nel corso della giornata in seguito alle dichiarazioni del ministro dell'Energia russo su un possibile coordinamento con l'Opec. Il future sul Brent avanza del 5,53% a 34,93 usd/barile, mentre quello sul Wti del 4,89% a 33,88 usd/b. Probabile che il rimbalzo dei prezzi del greggio sia determinato dal fatto che gli operatori hanno nuovamente spostato l'attenzione sulle notizie riguardanti un possibile taglio della produzione da parte di Russia e Arabia Saudita. A tal proposito, poco fa il ministro russo dell'Energia, Alexander Novak, ha dichiarato all'agenzia di stampa nazionale Ria che i funzionari russi sono pronti a incontrare a febbraio i membri dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio per discutere di un possibile coordinamento sulla produzione". Il greggio e' cosi' schizzato al rialzo, con Novak che ha concluso affermando che "i prezzi sono crollati e tutti si aspettano che una ripresa possa esserci soltanto nel lungo periodo. Riteniamo che questa situazione debba essere discussa in maniera appropriata". In questo contesto, "il mercato del petrolio e' estremamente sensibile ai dati e alle informazioni, quindi ogni notizia positiva lo muovera'", ha affermato Gao Jian, analista di Sci International. Detto questo, "i fondamentali restano estremamente deboli", nota infine l'esperto. mac/eln
Opec: min.Energia russo, potrebbe discutere taglio produzione 5% a febbraio