Un tecnico del nostro buon governo,ex sindacalista, tale Cazzola, se non ricordo male, in una trasmissione di Alan Friedman, ha dichiarato che i demografi prospettano nei prossimi vent'anni una situazione drammatica dovuta all'innalzamento della vita media. Mi ha fatto ridere pensare che un aumento della vita media possa essere visto come drammatico.
Ovviamente sarà drammatico (e a questo il Cazzola si riferiva) per il sistema previdenziale, che non riuscirà a sostenere il pagamento delle pensioni per tutti quelli come me nati durante il baby-boom. La cosa è legata più alla matematica e alla logica che ad altro e c'è poco da fare, possono pure stracciarsi tutte le vesti che vogliono i sostenitori ad oltranza del sistema previdenziale pubblico, ma i numeri son quelli e con quelli, da buoni osti, dovremmo far di conto.
Indipercui, fatti non pugnette, mettiamoci in testa che parte del nostro attuale reddito lo dovremmo destinare al cosidetto secondo pilastro previdenziale (che a mio avviso diventerà poi il primo). Tra quasi trent'anni se saremo fortunati, ci daranno una pensione che sarà la metà del nostro ultimo reddito (ma io credo sarà molto inferiore, ci metterei una firma sul 40%). Quindi conviene fare essenzialmente due cose: cominciare a destinare almeno un 20% del nostro reddito mensile ad una polizza complementare. Così facend ci abitueremo fin da ora a vivere con meno (il che ci aiuterà molto in caso arrivassimo alla pensione
).
Questo dovrebbe avere il coraggio di dire il nostro buon Berlusca (e anche quelli che sono venuti prima di lui). Invece l'homo ridens ci invita a spendere perchè se non spendiamo si blocca l'economia.
Quelli prima di lui invece hanno fatto qualcosina, ma hanno glissato alla grande sul vero problema, che è quello sopra elencato. Che senso ha dire che il sistema previdenziale così com'è stato riformato ora è valido fino al 2010-2015, quando si sa benissimo, numeri alla mano che i veri problemi ci saranno quando cominceranno ad andare in pensione i nati dal 1955 in poi...