Obbligazioni perpetue e subordinate Discussioni metaperpetuali

Sembra scritto oggi, ma è un saggio di Luigi Einaudi del 1946.

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Il miracolo che l’imposta straordinaria patrimoniale è chiamata a compiere in Italia è davvero grande: nientemeno che mutare a fondo la psicologia del contribuente. Finora, le imposte italiane sul reddito sono sempre salite, su su, sino alla intollerabilità. Pochi studiosi hanno fatto il conto di questo crescere (…).

La molteplicità, l’intrico, le sovrapposizioni sono oramai giunte a tale stremo, che nessuno ci si raccapezza più. La gente tira a non pagare; i procuratori ai diversi generi di imposte, disperati per la fatica disumana di applicare tante imposte diverse e di compilare e copiare ruoli a non finire, giuocano a mosca cieca; le commissioni giudicatrici dei ricorsi hanno una massa enorme di arretrati da liquidare; il catasto edilizia, il quale prometteva tanta scoperta di materia imponibile ignota, è rimasto arenato quand’era quasi giunto al traguardo; e, come conclusione finale, le imposte dirette rendono troppo poco in più di quanto fruttavano nel 1939 mentre dovrebbero rendere, a causa della svalutazione monetaria, almeno dieci volte tanto.

Il rimedio antico ed accettato al malanno è noto: poiché le vecchie imposte non rendono quanto debbono, se ne creino delle nuove. Insieme con l’avocazione dei profitti di regime, mi pare di aver contato almeno sei imposte gravanti tutte sul medesimo oggetto, che sono i guadagni ottenuti tra il 1939 ed il 1945, con diaboliche indicibili sovrapposizioni e confusioni. Il legislatore, disperando di cavare quel che si dovrebbe dalle imposte ordinarie, inventa nuovi balzelli, nuovi tormenti e nuovi tormentati. Se però le vecchie imposte rendono poco perché è male accertata la loro materia imponibile, non c’è speranza che gli accertamenti ai fini delle nuove imposte siano migliori. Si costruisce sulla sabbia mobile ed i frutti avranno sapore di tosco: disillusioni per la finanza e scoraggiamento per i contribuenti. Il contrario di quel che si dovrebbe fare per la ricostruzione economica e sociale del paese.

Giunti a questo malaugurato punto v’ha una sola strada di uscita, una sola via di salvezza. Dare per la prima volta ai contribuenti italiani, coi fatti e non con le prediche di noialtri economisti, la sensazione precisa che si vuol mutare rotta. Questo è il momento di ripetere l’esperienza che Roberto Peel compié nel 1842 in Inghilterra, semplificando il sistema delle vecchie imposte, consolidando le sopravvissute, abolendo i dazi su 1000 voci e lasciandone sussistere una ventina; ristabilendo, migliorata, la gloriosa imposta sul reddito, la income tax che, istituita nel 1797, era stata abolita alla fine delle guerre napoleoniche, nel 1815, a furia di popolo. All’imposta sul reddito Roberto Peel chiese ed ottenne di fare il ponte nel momento di transizione quando i 1000 dazi aboliti avrebbero cessato di fruttare ed i 20 conservati non avrebbero ancora oltrepassato, come poi di fatto avvenne, il gettito di tutti i 1020 insieme. Questo è il grande compito della straordinaria patrimoniale nel presente momento storico; il miracolo che essa deve compiere. Lo compirà, se saranno bene poste le sue condizioni.

Prima condizione: dare col fatto la sensazione precisa che è finita l’era lunga (1860-1945) dell’incremento continuo esasperante delle imposte ordinarie sul reddito. Gli aumenti debbono essere riservati ai momenti di pericolo, alle grandi opere trasformatrici, discusse secondo un piano ragionato ed accolto dalla opinione pubblica. Anche gli italiani sono disposti a vedere raddoppiate, triplicate le aliquote delle imposte sul reddito quando la patria fa ad essi appello per una causa giusta. Anche gli italiani sono disposti a plaudire al giudice – ma sia il giudice ordinario ed indipendente – il quale mandi in galera il contribuente frodatore, alla pari di ogni altro delinquente. Ma perciò occorre che il peso dell’insieme delle molte inspiegabili imposte sul reddito sia ridotto ad un limite ragionevole. A partire dall’operaio e dal bracciante ad andare sino al grande industriale o proprietario tutti devono e sono disposti a pagare; ma siano imposte, le quali vadano, ad es., dal 4 al 40 per cento su redditi bene accertati. Una sola o due imposte; una reale alla base ed una complementare progressiva possono bastare a fruttare assai di più di quanto non frutti l’imbrogliato amalgama incoerente delle imposte odierne (…).

Ma la via della sanità importa un rischio. Le imposte moderate e bene repartite sono certamente destinate a fruttare, sono le sole le quali fruttino; ma alla lunga. Oggi noi non corriamo certamente il pericolo che le imposte sul reddito, ridotte e trasformate secondo ragione, fruttino di meno del gettito attuale, perché al disotto del miserando gettito odierno non si può scendere. Ma il gettito attuale non basta. Bisogna crescerlo. Con le male maniere non ci si riesce; con le buone, sì; ma alla lunga. All’intervallo pericoloso provvede la straordinaria patrimoniale. Se noi daremo la sensazione netta precisa sicura al contribuente che il letto di procuste in cui egli è ora costretto dal grottesco cumulo di imposte vigenti sarà allungato ed appianato; che ad ogni anno non si rinnoverà il tormento del taglio minacciato di qualche membro del suo corpo vivo; se gli si assicurerà che, saltato il fosso, egli si ritroverà sul terreno sodo e respirerà di nuovo liberamente, anche il contribuente italiano salterà il fosso; ossia pagherà la imposta straordinaria patrimoniale (…).

Quando non si fa giustizia, le leggi non sono osservate, nemmeno quelle tributarie, e gli stati vanno alla perdizione. Gli italiani vogliono invece, tutti, la ricostruzione del paese che essi amano sovra ogni altro al mondo.
 
xtutti

io non trasferisco nulla tanto non ho niente di trasferire il mio 41 mi ha vincolato tutto in carico a 78,36 il disincastro e molto vicino con il 40 sono in gain di 1,5k ma non lo vendo.+
quindi teniamo duro e prima di trasferire soldi all'estero pensateci attentamente .
 
Ciao Rott,:)
Io non ho mai fatto considerazioni filo-politiche. Ho sempre detto che Berlusconi aveva fallito politicamente e che doveva andarsene, ma che non era lui il male dell'Europa (infatti...:rolleyes:). Io non sono nè filo nè anti Berlusconi: mi limito ad osservare in maniera neutrale. Questo mi consente di vedere serenamente le vicende italiane ed europee. Se posso dire la mia, è vero che i berlusconiani avevano i prosciutti davanti agli occhi, ma è anche vero che i suoi oppositori l'avevano demonizzato a prescindere...;)

Per rispondere alla tua domanda, per me è indifferente. Potrebbe anche esserci Pluto a presidente del consiglio. La vera differenza è a livello UE e di BCE.
1) Investirei in un qualsiasi Stato Euro con l'attuale sistema di BCE (che non stampa) e UE (ingessata)? Non più. (a prescindere da chi c'è al governo).
2) Investirei in un qualsiasi Stato Euro con la BCE (che fa la banca centrale) e la UE realmente integrata? Certamente (a prescindere da chi c'è al governo).

Zorba :),
sono ammirato dalla tua risposta: davvero ecumenica ;)

Quando ti candidi a Presidente della Repubblica? Napolitano è in scadenza....

Per tutti noi Italiani ed Europei spero comunque che Pluto non diventi Presidente del Consiglio... :lol:
Non credo sarebbe il peggior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni :(:sad:, ma sono convinto ci siano alternative in grado di tranquillizzare (si fa per dire...) maggiormente cittadini e risparmiatori....
 
Ecco, e adesso con lo spread italia spagna sopra i 200 (a favore della Spagna) qualche altro ffffenomeno che ci aveva spiegato con la sicumera che lo contraddistingue che da questo dato si poteva vedere incontrovertibilmente quanto fosse incapace Il governo precedente e quanto fosse tutta colpa sua

Lavoce.info - ARTICOLI - LA PAPI'S TAX

farà forse un po' di autocritica? :fiu:

No che non la fa :D Toni cambiati e articolo non firmato :lol:

Lavoce.info - ARTICOLI - Finanza - L'ANDAMENTO DELLO SPREAD TRA BTP E BONOS
Ciao Claudio,
cosa ne pensi delle aste (quella odierna) della BCE: serviranno ad attenuare il credit crunch e, addirittura, ad alleviare le tensioni sul debito sovrano?
Sappiamo tutti che la strada da te raccomandata è diversa: mi interessa però sapere quale valore tu dia alla "ricetta Draghi".
 
Questo é quanto avevo postato il 06.11.2011. e a dire il vero , pur avendo lasciato l'1% la mia proposta del 6 novembre scorso mi sembra migliore.....giudicate voi.


POSTATO IL 06.11."011 h 07.41 :

Se si parla di regole neanche il governo americano avrebbe potuto dare denari dei contribuenti alle Banche D'Affari.....ma l'ha fatto .....perché l'alternativa era il fallimento dell' intero sistema economico.......ecco l'Europa ora si trova in quella stessa situazione...:una variante alla risoluzione America nel caso dell'Europa la farei ...e cioè ..: non darei denaro fresco di stampa (Q.E) alle banche o assicurazioni ma direttamente agli stati europei che sotto stretta vigilanza lo utilizzeranno nel mercato del lavoro della crescita e dei prestiti a tassi vantaggiosi e non di usura come quelli praticati col gontagocce in questo momento dalle banche......prestiti anche alle banche a determinate condizioni inderogabili di utilizzo vedi crescita dell' economia.........naturalmente il denaro dato agli Stati , proveniente dal Q.E ......, dovrebbe essere a tasso Dell 1% Max......in tal modo lo stato prestando soldi al 3% potrebbe anche con gli interessi guadagnati cominciare a diminuire il suo debito pubblico mentre l'economia cresce........e' semplicemente l'uovo di Colombo.........stiamo a vedere se qualcuno a voglia di attuario ......
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Ultima modifica di Vet; Oggi alle 07:41.
Ultima modifica di Vet; 06-11-2011 alle 08:20.
 
Ultima modifica:
Ciao Claudio,
cosa ne pensi delle aste (quella odierna) della BCE: serviranno ad attenuare il credit crunch e, addirittura, ad alleviare le tensioni sul debito sovrano?
Sappiamo tutti che la strada da te raccomandata è diversa: mi interessa però sapere quale valore tu dia alla "ricetta Draghi".

Be, vedere che le banche si beccano 500bln mi fa un po' rizzare i capelli... significa che davvero il sistema era all'ammazzacaffe', comunque significa anche che il sistema viene tenuto. Direi che la BCE fa quello che puo' però poco e male e proprio un centimetro prima che caschi tutto. Come dire... meglio uno che ti tira con l'elastico quando sei sul baratro piuttosto che uno che ti lascia andare di sotto, ma nella scala delle preferenze posso capire un risparmiatore che in ogni caso dica "ma chi me lo fa fare di investire in questi ubriachi sperando che all'ultimo vengano salvati quando ci sono comode panchine nel parco lontane dal burrone". Quindi in sostanza bene perchè il mercato scontava lo schioppo e così invece il tutto si tiene, non mi stupirei se recuperasse di più. Dall'altra parte continuo a non vedere volontà di andare a soluzioni complessive e definitive per quello che in fondo è solo un problema tecnico.
 
Questa è forte. Lettera dello scrittore Frederick Forsyth alla Merkel.:D

AN OPEN LETTER TO GERMAN CHANCELLOR ANGELA MERKEL
Angela Merkel backed attack on the City
Tuesday December 13,2011
By Frederick Forsyth


Dear Madame Chancellor,
PERMIT me to begin this letter with a brief description of my knowledge of, and affection for, your country.
I first came to Germany as a boy student aged 13 in 1952, two years before you were born. After three extended vacations with German families who spoke no English, I found at the age of 16 and to my pleasure that I could pass for German among Germans. In my 20s I was posted as a foreign correspondent to East Germany in 1963, when you would have been a schoolgirl just north of East Berlin where I lived.
I know Germany, Frau Merkel, from the alleys of Hamburg to the spires of Dresden, from the Rhine to the Oder, from the bleak Baltic coast to the snows of the Bavarian Alps. I say this only to show you that I am neither ignoramus nor enemy. I also had occasion in those years to visit the many thousands of my countrymen who held the line of the Elbe against 50,000 Soviet main battle tanks and thus kept Germany free to recover, modernise and prosper at no defence cost to herself. And from inside the Cold War I saw our decades of effort to defeat the Soviet empire and set your East Germany free.
I was therefore disappointed last Friday to see you take the part of a small and vindictive Frenchman in what can only be seen as a targeted attack on the land of my fathers. We both know that every country has at least one aspect of its society or economy that is so crucial, so vital that it simply cannot be conceded. For Germany it is surely your automotive sector, your car industry. Any foreign-sourced measure to target German cars and render them unsaleable would have to be opposed to veto-point by a German chancellor. For France it is the agricultural sector. For more than 50 years members of the EU have been taxed under the
terms of the Common Agricultural Policy in order to subsidise France’s agriculture. Indeed, the CAP has been the cornerstone of every EU budget since the first day. Attack it and France fights back.
For us the crucial corner of our economy is the financial services industry. Although parts of it exist all over the country it is concentrated in that part of London known even internationally as “the City”. It is not just a few greedy bankers; we both have those but the City is far more. It is indeed a vast banking agglomeration of more banks than anywhere else in the world. But that is the tip of the iceberg. Also in the City is the world’s greatest concentration of insurance companies. Add to that the brokers; traders in stocks and shares worldwide, second only, and then maybe not, to Wall Street. But it is not just stocks. The City is also home to the “exchanges” of gold and precious metals, diamonds, base metals, commodities, futures, derivatives, coffee, cocoa... the list goes on and on. And it does not yet touch upon shipping, aviation, fuels, energy, textiles... enough. Suffice to say the City is the biggest and busiest marketplace in the world. It makes the Paris Bourse look like a parish council set against the United Nations and even dwarfs your Frankfurt many times.
That, surely, is the point of what happened in Brussels. The French wish to wreck it and you seem to have agreed. Its contribution to the British economy is not simply useful nor even merely valuable. It is absolutely crucial. The financial services industry contributes 10 per cent of our Gross Domestic Product and 17.5 per cent of our taxation revenue. A direct and targeted attack on the City is an attack on my country. But that, although devised in Paris, is what you have chosen to support. You seem to have decided that Britain is once again Germany’s enemy, a situation that has not existed since 1945. I deeply regret this but the choice was yours and entirely yours. The Transaction Tax or Tobin Tax you reserve the right to impose would not even generate money for Brussels. It would simply lead to massive emigration from London to other havens. Long ago it was necessary to live in a city to trade in it.
In the days when deals can flash across the world in a nanosecond all a major brokerage needs is a suite of rooms, computers, telephones and the talent of the young people barking offers and agreements down the phone. Such a suite of rooms could be in Berne, Thun, Zurich or even Singapore. Under your Tobin Tax tens of thousands would leave London. This would not help Brussels, it would simply help destroy the British economy. Your conference did not even save the euro. Permit me a few home truths about it. The euro is a Franco-German construct.
It was a German chancellor (Kohl) who ordered a German banker (Karl Otto Pohl) to get together with a French civil servant (Delors) on the orders of a French president (Mitterrand) and create a common currency. Which they did. IT was a flawed construct. Like a ship with a twisted hull it might float in calm water but if it ever hit a force eight it would probably founder. Even then it might have worked for it was launched with a manual of rules, the Growth And Stability Pact. If the terms of that book of rules had been complied with the Good Ship Euro might have survived. But compliance was entrusted to the European Central Bank which catastrophically failed to insist on that compliance.
Rules governing the growing of cucumbers are more zealously enforced. This was a European Bank in a German city under a French president and it failed in its primary, even its sole, duty. This had everything to do with France and Germany and nothing whatever to do with Britain. Yet in Brussels last week the EU pack seemed intent only on venting its spleen on the country that wisely refused to abolish its pound.
You did not even address yourselves to saving the euro but only to seeking a way to ensure it might work in some future time. But the euro will not be saved. It is crumbling now. And since you have now turned against my country, from this side of the Channel, Madame Chancellor, one can only say of the euro: YOU MADE IT, YOU MEND IT.
 
Direi che la BCE fa quello che puo' però poco e male e proprio un centimetro prima che caschi tutto.

Vero Claudio, ma teniamo presente che Draghi è governatore da nemmeno due mesi... e ha fatto più che tutti i politici europei negli ultimi due anni, per non parlare degli aumenti di tassi di Trichet ;)
Soluzioni più radicali e forse risolutive non le può prendere da solo... ma devo dire, mi sembra uno dei pochissimi ad avere le idee chiare sul da farsi, non è poco ;)
 
io non trasferisco nulla tanto non ho niente di trasferire il mio 41 mi ha vincolato tutto in carico a 78,36 il disincastro e molto vicino con il 40 sono in gain di 1,5k ma non lo vendo.+
quindi teniamo duro e prima di trasferire soldi all'estero pensateci attentamente .
Buon giorno a tutti/e
meditate gente meditate,se volete franchi vi faccio conoscere una 30 di frontalieri loro vi danno la paga in ch e voi gli sganciate gli €.
Leggete qua

"La benzina senza piombo è venduta a 1,700 euro/litro. Di tale somma ben 0,898 euro sono imposte dello Stato. Significa che 0,802 euro è il prezzo effettivo del carburante al litro. Le imposte: 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935 (0,001 euro); 14 lire per la crisi di Suez del 1956 (0,007 euro); 10 lire per il disastro del Vajont del 1963 (0,005 euro); 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966 (0,005 euro); 10 lire per il terremoto del Belice del 1968 (0,005 euro); 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976 (0,051 euro); 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980 (0,039 euro); 205 lire per la missione in Libano del 1983 (0,106 euro); 22 lire per la missione in Bosnia del 1996 (0,011 euro); 0,020 euro (39 lire) per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004; 0,005 euro per l'acquisto di autobus ecologici nel 2005; 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011; 0,040 euro per l'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica 2011; 0,0089 euro per l'alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel 2011. Sommando al totale l'imposta fabbricazione carburanti, e applicando in seguito l'IVA, si giunge alla cifra di cui sopra." e.forini

-3merry christamns
il Natale quando viene viene
M5S ci saremo anche noi
:ciao::ciao::ciao:
belli&brutti
 

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