Rottweiler
Forumer storico
E' interessante conoscere le critiche indirizzate dall'opposizione parlamentare tedesca alla strategia Merkel-Schaueble. In fin dei conti le prossime elezioni generali tedesche sono nel 2013. Quello riportato qui sotto è un estratto di un recente documento SPD-Verdi:
Il governo federale tedesco da mesi persegue, nell’ambito della crisi europea, ....una
strategia unidimensionale che destabilizza pesantemente i mercati finanziari europei e che,
allo stesso tempo, ha condotto l’area dell’Euro al limite della recessione. L’OECD
(Organizzazione economica di cooperazione e sviluppo,) nelle sue più recenti previsioni
economiche, mette addirittura in guardia contro “conseguenze devastanti” (devastating
outcomes). Perseverando in questa direzione il governo federale compromette il futuro
dell’Europa sia politico che economico e danneggia il prestigio della Germania.
Il problema principale della strategia tedesca ... ... è una diagnosi totalmente unilaterale della
crisi che dura ormai da più di quattro anni. Secondo il Cancelliere federale tedesco i problemi
attuali dell’area dell’Euro sono da ricondurre solamente all’indebitamento incontrollato degli
stati. Pertanto, anche la soluzione, per il Cancelliere, appare ben definita. La crisi può essere
risolta solo nel caso in cui tutti gli stati si preoccuperanno di abbattere il proprio debito il più
velocemente possibile. I futuri andamenti sfavorevoli devono essere impediti attraverso una
riforma dei trattati europei in modo che la politica di bilancio poco affidabile di un paese
membro venga sanzionata in maniera il più possibile coerente ed automatica. Con questa
ottica unidimensionale viene da sé che il governo federale rifiuta tutte le forme comuni di
garanzia così come gli acquisti di obbligazioni da parte della BCE, perché così verrebbe
indebolito l’obbligo di consolidamento considerato assolutamente necessario.
Non c’è bisogno effettivamente di un’analisi particolarmente approfondita per .... constatare
che l’attuale scossone dell’area dell’Euro è da ricondurre, non solo ad una elevata tendenza
all’indebitamento degli stati, ma soprattutto, per gran parte, all’andamento sfavorevole dei
mercati finanziari. Così l’Irlanda e la Spagna, nel 2007, erano considerati validi modelli di
finanza pubblica. I loro bilanci di stato presentavano un debito rispettivamente del 29 e del
42%, molto al di sotto del limite del 60% previsto dal trattato di Maastricht. Il problema stava
in una sfrenata concessione di crediti, che ha portato ad un gigantesca bolla immobiliare. In
seguito a ciò in quei Paesi è stato necessario, non solo stabilizzare le banche, ma, nello stesso
tempo, impegnare risorse pubbliche per fornire assistenza ai disoccupati.
I deficit risultati così alti e ... ... l’aumento ad essi correlato del debito non sono affatto
caratteristiche dell’area dell’Euro. Situazioni simili o anche più marcate, si possono riscontrare
nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Se si volesse spiegare una destabilizzazione così incisiva
come specifica dell’area dell’Euro bisognerebbe attribuirla essenzialmente alle iniziative
assunte dal governo federale tedesco, che sempre più ha fatto sì che venisse messa in dubbio
la sicurezza del credito degli stati europei. Ma è esattamente questa affidabilità dei prestiti di
stato in Europa e all’interno dell’Euro-zona che era considerata una categoria di investimento
assolutamente sicura in tutte le regolazioni per banche e assicurazioni. Sul lungo periodo la
sicurezza principale dei prestiti degli stati è stata messa in discussione soprattutto dal governo
federale e questo ha portato ad una incertezza in tutta la zona dell’Euro. Reagire alla sfida
europea, unicamente con la pretesa di un programma di risparmio, è una delle più rilevanti
cause del drammatico sviluppo della crisi. Questo sviluppo per gli stati membri dell’unione
monetaria è innanzitutto pericoloso, in quanto essi, diversamente dal Giappone, dal Regno
Unito oppure dagli Stati Uniti, non possono contare sul sostegno della banca centrale, che in
caso di necessità è disposta, ed è nelle condizioni, di garantire il rimborso dei crediti in
scadenza sempre al valore nominale e collegando la politica monetaria ad una politica fiscale
comune basata sulla stabilità. Inoltre, è stata minata la fiducia nel sostegno al debito dell’area
dell’Euro introdotto dal Fondo Salva-Stati (EFSF – European Financial Stability Facility), nel
momento in cui è stato dato ai mercati il chiaro segnale che, per quanto riguarda i prestiti di
Italia e Spagna, essi sarebbero stati presi in considerazione con un taglio del debito del 20% o
più.
La mancanza di sicurezza dei mercati così innescata ... ... era così rilevante che, negli anni
2010 e 2011, l’imponente sforzo di risparmio intrapreso dai paesi con problemi non è stato
affatto percepito. Nonostante una congiuntura di estrema debolezza, in Grecia, Spagna,
Irlanda e Portogallo si è riuscito a portare il deficit del bilancio di stato, nell’anno 2011, fino al
6,8% al di sotto del livello dell’anno 2009. Grave mancanza è stata da parte del governo
federale quella di avere quasi completamente nascosto alla opinione pubblica tedesca questi
sforzi efficaci e molto dolorosi per i paesi coinvolti. Gli sforzi dei paesi con problemi appaiono
ancora molto chiari soprattutto se si paragonano agli sviluppi del bilancio dello Stato nel
Regno Unito, negli Stati Uniti e in Giappone, che, nella stessa fase, hanno fatto rilevare solo un
leggero miglioramento; in Giappone il deficit è addirittura aumentato.
E’ quindi molto ingenuo ... ... credere che la situazione dei mercati finanziari, come anche lo
sviluppo dell’economia reale, potrebbe trovare stabilità solo e definitivamente con misure di
consolidamento nei paesi con problemi. Le misure per il consolidamento sono giuste e
importanti. L’equilibrio delle dichiarazioni condiziona tuttavia in maniera decisiva il futuro
della zona euro e l’efficacia della garanzia collettiva offerta all’interno di una unione
monetaria. Puntare sul consolidamento in periodi incerti, dal punto di vista della congiuntura,
è sempre come camminare sulla lama di un rasoio. Ciò vale soprattutto per l’Italia. In seguito
agli attuali piani, il deficit di questo paese nell’anno 2012 migliorerà di 2 punti percentuale. In
contemporanea, secondo le previsioni dell’OECD, in Italia, nei prossimi anni, si arriverà ad una
riduzione del prodotto interno lordo. Se, in una tale situazione, vengono realizzati ulteriori
risparmi nel settore pubblico, il grande pericolo sarà che la situazione congiunturale
continuerà a peggiorare. Dal momento che ciò influisce in maniera negativa sul deficit e sullo
stato del debito, c’è da aspettarsi che i problemi finanziari del paese continueranno ad
aumentare. In ogni caso, sarebbe assolutamente ragionevole in Italia una tassa patrimoniale di
rilevante importo, per legare il patrimonio privato molto elevato nel paese alla riduzione del
debito dello stato. Ciò farebbe aumentare l’accettazione delle ulteriori misure di risparmio e
dell’eventuale assistenza al credito.
In una diagnosi obiettiva ..... ... dei problemi dell’area dell’Euro appare chiaro che questi sono
da ricondurre in gran parte allo sviluppo squilibrato dei mercati finanziari nel secolo scorso.
Infatti l’aggravarsi della crisi economica non si spiega solo con il carente sforzo di risparmio dei
paesi con problemi, ma soprattutto con la mancanza di garanzie di cui possano disporre
banche, assicurazioni ed altri investitori, come conseguenza di scelte politiche errate e fonte di
equivoci. Ciò ha portato ad un circolo vizioso in cui gli stati si trovano ad affrontare non solo
problemi di liquidità, ma anche di solvibilità in relazione agli interessi in aumento per i debiti
statali. Per cui, mettendo in discussione la caratteristica dei debiti sovrani, quale essenza del
sistema finanziario, si mette in pericolo la stabilità stessa delle banche e delle assicurazioni.
Quindi, dal momento che ciò comporta la diminuzione della erogazione del credito, vengono
causati ulteriori reazioni negative sulla economia reale.
Se il governo federale in una tale situazione invoca e ... ... pretende sempre più misure di
consolidamento e, in contemporanea, rifiuta categoricamente tutte le misure che potrebbero
concorrere a calmierare i mercati finanziari. Vengono così minate la stabilità dell’unione
monetaria europea e dell’intero sistema finanziario europeo. Allo stesso tempo il governo
federale diventa responsabile del rischio di provocare una grave recessione nell’area dell’Euro.
Nei paesi con problemi, con una disoccupazione giovanile comunque allarmante, ciò potrebbe
mettere in pericolo anche il consolidamento del bilancio pubblico, come anche la stabilità
politica. Dal momento che la responsabilità per un tale sviluppo verrebbe attribuita a buon
diritto alla Germania, verrebbe danneggiata notevolmente l’immagine del nostro paese
all’estero.
Per la soluzione della grave crisi ... ... è necessario muoversi in maniera simile all’autunno
2008, quando si è proceduto con grande successo a stabilizzare il sistema bancario. Dapprima
è stato stabilizzato il sistema e, solo in un secondo momento, sono stati effettuati tutti i passi
necessari per cambiare le regole indispensabili ad impedire il futuro andamento sfavorevole.
Al tempo fu evitata una incombente corsa alle banche, in quanto il governo ha garantito la
sicurezza di tutti i depositi bancari. Oggi da questo dipende la ricostruzione della fiducia nei
debiti sovrani dei paesi membri dell’area dell’Euro. La proposta comune del Consiglio degli
esperti del governo federale dell’istituzione di un fondo d’ammortamento comune europeo è
la strada giusta verso la soluzione. Una veloce realizzazione di questo fondo di ammortamento
– collegato ad una vera unione fiscale europea nella zona Euro - è l’ultima possibilità, per
ricreare un clima di fiducia nel credito di stato dell’area dell’Euro. Al fondo di ammortamento
si collega una chiara scelta politica nei confronti della comune zona dell’Euro e ad una comune
responsabilità con sforzi necessari di solidarietà dei paesi con più solidi bilanci statali. Noi
vogliamo estendere l’unione fiscale del governo federale fino all’unione solidale. Con la
solidarietà tra gli stati dell’Euro possiamo garantire stabilità della valuta. A breve, deve essere
utilizzato anche lo scudo di salvezza temporaneo, così come il meccanismo di stabilità
permanente deve essere reso stabile. Il Meccanismo di Stabilità Europeo (ESM) potrebbe
diventare il nucleo di un fondo di garanzia europeo. Senza un tale strumento la banca centrale
europea viene costretta nel ruolo di dover impedire una incombente fusione nucleare del
sistema finanziario. Invece di una gestione politicamente responsabile e legittimata, retta e
democratica, il consiglio di amministrazione della BCE si sostituirebbe al ruolo della politica.
Questo aumenterebbe anche per i contribuenti tedeschi il rischio derivante da un ulteriore
acquisto dei prestiti degli stati in crisi da parte della BCE. Ciò deve essere evitato.
Abbiamo bisogno ora di un programma europeo di costruzione....... che abbia chiare priorità
di investimenti nella economia reale. Abbiamo bisogno in Europa di una trasformazione sociale
ed ecologica con l’istituzione di una nuova catena di creazione di valori nei mercati pilota del
futuro. Abbiamo bisogno di una iniziativa europea per combattere la disoccupazione giovanile.
Abbiamo bisogno di una tassazione dei mercati finanziari. Coloro che hanno causato la crisi
devono contribuire con proprie soluzioni. Se ciò non è possibile con l’Europa dei 27, l’Euro-
gruppo deve fare da capofila.
Si pretende in egual misura la solidità e la solidarietà. Quindi, fondamentalmente, gli sforzi
del governo federale, di vincolare con un trattato maggiore disciplina fiscale sono da
accogliere con favore. Soprattutto perché non è sufficiente la pura accettazione delle regole
del bilancio pubblico e della stabilità dell’Unione Europea già in vigore nel trattato europeo.
L’Unione monetaria deve diventare una vera unione politica con una comune politica fiscale e
finanziaria e con obiettivi di sviluppo comuni per lo sviluppo economico, sociale e culturale
dell’area monetaria. Tutto ciò deve andare di pari passo con la disponibilità a porre su una
base comune il finanziamento statale degli stati membri. Solo in questo modo si potrà evitare
il panico nei mercati finanziari e solo così può essere ricostruita la stabilità dei debiti sovrani
dell’area dell’euro, che rappresenta un presupposto centrale per il funzionamento e la
competitiva internazionale del sistema finanziario europeo.
Questa strada fa presupporre ... ... che noi potremmo fidarci dei nostri partner. Che la Grecia
abbia falsificato le statistiche, è fuori discussione. Tutti i paesi in crisi hanno mostrato negli
ultimi mesi che sono pronti ad attivarsi in modo impegnativo per assicurare il proprio
contributo per la stabilità della unione monetaria. Nella storia dell’attuale Europa – ricostruita
dalle macerie della seconda guerra mondiale - c’è la possibilità solidale di un nuovo inizio. La
Germania oggi ha nelle proprie mani le chiavi del futuro della integrazione europea come
anche il benessere di 330 milioni di cittadini dell’area dell’Euro. Sarebbe fatale se l’Europa
fallisse per le ristrettezze di vedute di un governo tedesco.
Il governo federale tedesco da mesi persegue, nell’ambito della crisi europea, ....una
strategia unidimensionale che destabilizza pesantemente i mercati finanziari europei e che,
allo stesso tempo, ha condotto l’area dell’Euro al limite della recessione. L’OECD
(Organizzazione economica di cooperazione e sviluppo,) nelle sue più recenti previsioni
economiche, mette addirittura in guardia contro “conseguenze devastanti” (devastating
outcomes). Perseverando in questa direzione il governo federale compromette il futuro
dell’Europa sia politico che economico e danneggia il prestigio della Germania.
Il problema principale della strategia tedesca ... ... è una diagnosi totalmente unilaterale della
crisi che dura ormai da più di quattro anni. Secondo il Cancelliere federale tedesco i problemi
attuali dell’area dell’Euro sono da ricondurre solamente all’indebitamento incontrollato degli
stati. Pertanto, anche la soluzione, per il Cancelliere, appare ben definita. La crisi può essere
risolta solo nel caso in cui tutti gli stati si preoccuperanno di abbattere il proprio debito il più
velocemente possibile. I futuri andamenti sfavorevoli devono essere impediti attraverso una
riforma dei trattati europei in modo che la politica di bilancio poco affidabile di un paese
membro venga sanzionata in maniera il più possibile coerente ed automatica. Con questa
ottica unidimensionale viene da sé che il governo federale rifiuta tutte le forme comuni di
garanzia così come gli acquisti di obbligazioni da parte della BCE, perché così verrebbe
indebolito l’obbligo di consolidamento considerato assolutamente necessario.
Non c’è bisogno effettivamente di un’analisi particolarmente approfondita per .... constatare
che l’attuale scossone dell’area dell’Euro è da ricondurre, non solo ad una elevata tendenza
all’indebitamento degli stati, ma soprattutto, per gran parte, all’andamento sfavorevole dei
mercati finanziari. Così l’Irlanda e la Spagna, nel 2007, erano considerati validi modelli di
finanza pubblica. I loro bilanci di stato presentavano un debito rispettivamente del 29 e del
42%, molto al di sotto del limite del 60% previsto dal trattato di Maastricht. Il problema stava
in una sfrenata concessione di crediti, che ha portato ad un gigantesca bolla immobiliare. In
seguito a ciò in quei Paesi è stato necessario, non solo stabilizzare le banche, ma, nello stesso
tempo, impegnare risorse pubbliche per fornire assistenza ai disoccupati.
I deficit risultati così alti e ... ... l’aumento ad essi correlato del debito non sono affatto
caratteristiche dell’area dell’Euro. Situazioni simili o anche più marcate, si possono riscontrare
nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Se si volesse spiegare una destabilizzazione così incisiva
come specifica dell’area dell’Euro bisognerebbe attribuirla essenzialmente alle iniziative
assunte dal governo federale tedesco, che sempre più ha fatto sì che venisse messa in dubbio
la sicurezza del credito degli stati europei. Ma è esattamente questa affidabilità dei prestiti di
stato in Europa e all’interno dell’Euro-zona che era considerata una categoria di investimento
assolutamente sicura in tutte le regolazioni per banche e assicurazioni. Sul lungo periodo la
sicurezza principale dei prestiti degli stati è stata messa in discussione soprattutto dal governo
federale e questo ha portato ad una incertezza in tutta la zona dell’Euro. Reagire alla sfida
europea, unicamente con la pretesa di un programma di risparmio, è una delle più rilevanti
cause del drammatico sviluppo della crisi. Questo sviluppo per gli stati membri dell’unione
monetaria è innanzitutto pericoloso, in quanto essi, diversamente dal Giappone, dal Regno
Unito oppure dagli Stati Uniti, non possono contare sul sostegno della banca centrale, che in
caso di necessità è disposta, ed è nelle condizioni, di garantire il rimborso dei crediti in
scadenza sempre al valore nominale e collegando la politica monetaria ad una politica fiscale
comune basata sulla stabilità. Inoltre, è stata minata la fiducia nel sostegno al debito dell’area
dell’Euro introdotto dal Fondo Salva-Stati (EFSF – European Financial Stability Facility), nel
momento in cui è stato dato ai mercati il chiaro segnale che, per quanto riguarda i prestiti di
Italia e Spagna, essi sarebbero stati presi in considerazione con un taglio del debito del 20% o
più.
La mancanza di sicurezza dei mercati così innescata ... ... era così rilevante che, negli anni
2010 e 2011, l’imponente sforzo di risparmio intrapreso dai paesi con problemi non è stato
affatto percepito. Nonostante una congiuntura di estrema debolezza, in Grecia, Spagna,
Irlanda e Portogallo si è riuscito a portare il deficit del bilancio di stato, nell’anno 2011, fino al
6,8% al di sotto del livello dell’anno 2009. Grave mancanza è stata da parte del governo
federale quella di avere quasi completamente nascosto alla opinione pubblica tedesca questi
sforzi efficaci e molto dolorosi per i paesi coinvolti. Gli sforzi dei paesi con problemi appaiono
ancora molto chiari soprattutto se si paragonano agli sviluppi del bilancio dello Stato nel
Regno Unito, negli Stati Uniti e in Giappone, che, nella stessa fase, hanno fatto rilevare solo un
leggero miglioramento; in Giappone il deficit è addirittura aumentato.
E’ quindi molto ingenuo ... ... credere che la situazione dei mercati finanziari, come anche lo
sviluppo dell’economia reale, potrebbe trovare stabilità solo e definitivamente con misure di
consolidamento nei paesi con problemi. Le misure per il consolidamento sono giuste e
importanti. L’equilibrio delle dichiarazioni condiziona tuttavia in maniera decisiva il futuro
della zona euro e l’efficacia della garanzia collettiva offerta all’interno di una unione
monetaria. Puntare sul consolidamento in periodi incerti, dal punto di vista della congiuntura,
è sempre come camminare sulla lama di un rasoio. Ciò vale soprattutto per l’Italia. In seguito
agli attuali piani, il deficit di questo paese nell’anno 2012 migliorerà di 2 punti percentuale. In
contemporanea, secondo le previsioni dell’OECD, in Italia, nei prossimi anni, si arriverà ad una
riduzione del prodotto interno lordo. Se, in una tale situazione, vengono realizzati ulteriori
risparmi nel settore pubblico, il grande pericolo sarà che la situazione congiunturale
continuerà a peggiorare. Dal momento che ciò influisce in maniera negativa sul deficit e sullo
stato del debito, c’è da aspettarsi che i problemi finanziari del paese continueranno ad
aumentare. In ogni caso, sarebbe assolutamente ragionevole in Italia una tassa patrimoniale di
rilevante importo, per legare il patrimonio privato molto elevato nel paese alla riduzione del
debito dello stato. Ciò farebbe aumentare l’accettazione delle ulteriori misure di risparmio e
dell’eventuale assistenza al credito.
In una diagnosi obiettiva ..... ... dei problemi dell’area dell’Euro appare chiaro che questi sono
da ricondurre in gran parte allo sviluppo squilibrato dei mercati finanziari nel secolo scorso.
Infatti l’aggravarsi della crisi economica non si spiega solo con il carente sforzo di risparmio dei
paesi con problemi, ma soprattutto con la mancanza di garanzie di cui possano disporre
banche, assicurazioni ed altri investitori, come conseguenza di scelte politiche errate e fonte di
equivoci. Ciò ha portato ad un circolo vizioso in cui gli stati si trovano ad affrontare non solo
problemi di liquidità, ma anche di solvibilità in relazione agli interessi in aumento per i debiti
statali. Per cui, mettendo in discussione la caratteristica dei debiti sovrani, quale essenza del
sistema finanziario, si mette in pericolo la stabilità stessa delle banche e delle assicurazioni.
Quindi, dal momento che ciò comporta la diminuzione della erogazione del credito, vengono
causati ulteriori reazioni negative sulla economia reale.
Se il governo federale in una tale situazione invoca e ... ... pretende sempre più misure di
consolidamento e, in contemporanea, rifiuta categoricamente tutte le misure che potrebbero
concorrere a calmierare i mercati finanziari. Vengono così minate la stabilità dell’unione
monetaria europea e dell’intero sistema finanziario europeo. Allo stesso tempo il governo
federale diventa responsabile del rischio di provocare una grave recessione nell’area dell’Euro.
Nei paesi con problemi, con una disoccupazione giovanile comunque allarmante, ciò potrebbe
mettere in pericolo anche il consolidamento del bilancio pubblico, come anche la stabilità
politica. Dal momento che la responsabilità per un tale sviluppo verrebbe attribuita a buon
diritto alla Germania, verrebbe danneggiata notevolmente l’immagine del nostro paese
all’estero.
Per la soluzione della grave crisi ... ... è necessario muoversi in maniera simile all’autunno
2008, quando si è proceduto con grande successo a stabilizzare il sistema bancario. Dapprima
è stato stabilizzato il sistema e, solo in un secondo momento, sono stati effettuati tutti i passi
necessari per cambiare le regole indispensabili ad impedire il futuro andamento sfavorevole.
Al tempo fu evitata una incombente corsa alle banche, in quanto il governo ha garantito la
sicurezza di tutti i depositi bancari. Oggi da questo dipende la ricostruzione della fiducia nei
debiti sovrani dei paesi membri dell’area dell’Euro. La proposta comune del Consiglio degli
esperti del governo federale dell’istituzione di un fondo d’ammortamento comune europeo è
la strada giusta verso la soluzione. Una veloce realizzazione di questo fondo di ammortamento
– collegato ad una vera unione fiscale europea nella zona Euro - è l’ultima possibilità, per
ricreare un clima di fiducia nel credito di stato dell’area dell’Euro. Al fondo di ammortamento
si collega una chiara scelta politica nei confronti della comune zona dell’Euro e ad una comune
responsabilità con sforzi necessari di solidarietà dei paesi con più solidi bilanci statali. Noi
vogliamo estendere l’unione fiscale del governo federale fino all’unione solidale. Con la
solidarietà tra gli stati dell’Euro possiamo garantire stabilità della valuta. A breve, deve essere
utilizzato anche lo scudo di salvezza temporaneo, così come il meccanismo di stabilità
permanente deve essere reso stabile. Il Meccanismo di Stabilità Europeo (ESM) potrebbe
diventare il nucleo di un fondo di garanzia europeo. Senza un tale strumento la banca centrale
europea viene costretta nel ruolo di dover impedire una incombente fusione nucleare del
sistema finanziario. Invece di una gestione politicamente responsabile e legittimata, retta e
democratica, il consiglio di amministrazione della BCE si sostituirebbe al ruolo della politica.
Questo aumenterebbe anche per i contribuenti tedeschi il rischio derivante da un ulteriore
acquisto dei prestiti degli stati in crisi da parte della BCE. Ciò deve essere evitato.
Abbiamo bisogno ora di un programma europeo di costruzione....... che abbia chiare priorità
di investimenti nella economia reale. Abbiamo bisogno in Europa di una trasformazione sociale
ed ecologica con l’istituzione di una nuova catena di creazione di valori nei mercati pilota del
futuro. Abbiamo bisogno di una iniziativa europea per combattere la disoccupazione giovanile.
Abbiamo bisogno di una tassazione dei mercati finanziari. Coloro che hanno causato la crisi
devono contribuire con proprie soluzioni. Se ciò non è possibile con l’Europa dei 27, l’Euro-
gruppo deve fare da capofila.
Si pretende in egual misura la solidità e la solidarietà. Quindi, fondamentalmente, gli sforzi
del governo federale, di vincolare con un trattato maggiore disciplina fiscale sono da
accogliere con favore. Soprattutto perché non è sufficiente la pura accettazione delle regole
del bilancio pubblico e della stabilità dell’Unione Europea già in vigore nel trattato europeo.
L’Unione monetaria deve diventare una vera unione politica con una comune politica fiscale e
finanziaria e con obiettivi di sviluppo comuni per lo sviluppo economico, sociale e culturale
dell’area monetaria. Tutto ciò deve andare di pari passo con la disponibilità a porre su una
base comune il finanziamento statale degli stati membri. Solo in questo modo si potrà evitare
il panico nei mercati finanziari e solo così può essere ricostruita la stabilità dei debiti sovrani
dell’area dell’euro, che rappresenta un presupposto centrale per il funzionamento e la
competitiva internazionale del sistema finanziario europeo.
Questa strada fa presupporre ... ... che noi potremmo fidarci dei nostri partner. Che la Grecia
abbia falsificato le statistiche, è fuori discussione. Tutti i paesi in crisi hanno mostrato negli
ultimi mesi che sono pronti ad attivarsi in modo impegnativo per assicurare il proprio
contributo per la stabilità della unione monetaria. Nella storia dell’attuale Europa – ricostruita
dalle macerie della seconda guerra mondiale - c’è la possibilità solidale di un nuovo inizio. La
Germania oggi ha nelle proprie mani le chiavi del futuro della integrazione europea come
anche il benessere di 330 milioni di cittadini dell’area dell’Euro. Sarebbe fatale se l’Europa
fallisse per le ristrettezze di vedute di un governo tedesco.
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