Obbligazioni perpetue e subordinate Discussioni metaperpetuali

Questo resta l’uomo che da un ventennio rimbecillisce gli italiani di menzogne e fiabe, ricordatelo. Anche e soprattutto in questi momenti. Estratto dal blog phastidio.net[/QUOTE]


Concordo in toto.
In ottica di investimenti quello che sta succedendo lo interpreto come ottimo segnale bullish.
B. si sta scavando la fossa con le sue mani, centrosinistra con solida maggioranza nei due rami del parlamento in base agli ultimi sondaggi.
Questo B lo sa ma ovviamente quello a cui mira è essere rieletto per l'impunità tutto il resto non gli importa.
Secondo me ogni calo sul mercato nostrano è occasione di acquisto.
 
Nuovo sondaggio Piepoli per Affaritaliani. Anche qui siamo di fronte ad uno scoppiettante PD che sale fino al 34%. In calo il CDX, soprattutto la LN che torna al 6%. Il blocco centrista è pubblicato tutto intero all'8,5%. Stabile SEL, in calo il M5S.
 
Questo resta l’uomo che da un ventennio rimbecillisce gli italiani di menzogne e fiabe

Sarebbe interessante quando si parla di euro, di europa e di economia italiana andare oltre la presenza o meno di B.
Per me da quando B. ha tradito il mandato elettorale con le tasse di Luglio 2011 come politico non esiste più se non come eventuale o residuo "male minore" che però gradirei evitare.

Io ho fatto un discorso di metodo, se accettiamo l'obbligo della "volontà dei mercati" significa addio democrazia e addio limiti. E se ci chiederanno di consegnare una determinata razza su alcuni treni, che faremo? Diremo di si perché sennò i mercati ci puniranno?

Ma chi se ne frega di Berlusconi. Io sono sconcertato che questo problemuccio di base non alberghi almeno in un angolo della nostra testa.
 
A sentire la stampa internazionale la Francia è la principale candidata alla prossima puntata della crisi del debito europeo. Ha una serie di problemi strutturali, il debito che punta al 90% del PIL e soprattutto un governo che ha vinto le elezioni con una serie di ricette molto poco "business friendly".

Non che l'Economist ed il FT ci prendano sempre, anzi spesso sbagliano, ma io ho venduto nei mesi passati quel pò di titoli francesi che avevo con l'idea di cercare di riprenderli più in basso più avanti.

Sull'Italia il discorso sarebbe lungo, ma alla fine chi governerà non avrà molta possibilità di scelta, dovrà fare quello che chiedono i mercati. Quindi, al momento, mi tengo i miei Btp.

Confesso che non ti seguo.:eek: La Francia è universalmente considerata più solida ed affidabile del Bel Paese, che ci piaccia o meno. Per di più le prospettive di casa nostra si stanno rapidamente deteriorando. Quindi preferisco mettere i miei soldi in aziende robuste (anche italiane) piuttosto che impiegarli in titoli di stato di un paese in salute precaria o nelle sue banchette. Ricordiamoci che proprio il possesso dei nostri titoli di stato è stato la causa prima delle perdite accusate da molte banche francesi 5-6 mesi or sono. Insomma non è bene confondere la causa con l'effetto.
Un discorso forse troppo lungo :D per dire che la logica mi porta a fare una scelta opposta alla tua. Vedremo chi avrà scelto la strada migliore o chi sarà più fortunato :lol:
Con simpatia :up:
 
Se si incomincia a discutere del paese dell`onorata società da una parte e del regno der 2000 anni dall`altra si fa del populismo di bassa lega, anche se i fatti non solo storici sono purtroppo reali. Probabilmente sara uno dei temi della prossima campagna elettorale . Per quanto riguardo la democrazia una premessa è credere nello stato di diritto . Per uno che guarda dal di fuori questo concetto é stato assai strapazzato dai vari protagonisti della seconda Repubblica.

PS: da mettere in un altro forum . Suggerimento: Borghi Redux
 
Ovviamente senza porsi il problema se sia giusto o sbagliato :mmmm:
Ci toccherà aspettare che i mercati "chiedano" il sacrificio dei primogeniti.

Sarebbe interessante quando si parla di euro, di europa e di economia italiana andare oltre la presenza o meno di B.
Per me da quando B. ha tradito il mandato elettorale con le tasse di Luglio 2011 come politico non esiste più se non come eventuale o residuo "male minore" che però gradirei evitare.

Io ho fatto un discorso di metodo, se accettiamo l'obbligo della "volontà dei mercati" significa addio democrazia e addio limiti. E se ci chiederanno di consegnare una determinata razza su alcuni treni, che faremo? Diremo di si perché sennò i mercati ci puniranno?

Ma chi se ne frega di Berlusconi. Io sono sconcertato che questo problemuccio di base non alberghi almeno in un angolo della nostra testa.

In un dialogo di tipo politico il gusto per il paradosso può spiazzare gli interlocutori, ma conduce verso il nulla.
La contrapposizione mercato-democrazia è un classico caso di equilibrismo dialettico: in una società liberale, come lo sono tutte le democrazie occidentali, il mercato ben regolato è il miglior giudice (o il meno inefficace, se si preferisce) per le scelte di tipo economico. Non accettarne i verdetti significa non accettare i propri fallimenti.
Qual'è l'alternativa? La Corea del Nord di Kim Jong-Un? Dove altro si può andare, per sfuggire ai verdetti del mercato? Uscire dall'euro (Dio non voglia!) ci porrebbe forse al riparo dalle "punizioni del mercato?

P.S. non per insistere su B. e senza voler mancare di rispetto alle opinioni di nessuno, ma trovo arduo, anche tenendo conto della pur modesta offerta politica italiana, definire questo signore, oggi, un "male minore".
 
Sarebbe interessante quando si parla di euro, di europa e di economia italiana andare oltre la presenza o meno di B.
Per me da quando B. ha tradito il mandato elettorale con le tasse di Luglio 2011 come politico non esiste più se non come eventuale o residuo "male minore" che però gradirei evitare.

Io ho fatto un discorso di metodo, se accettiamo l'obbligo della "volontà dei mercati" significa addio democrazia e addio limiti. E se ci chiederanno di consegnare una determinata razza su alcuni treni, che faremo? Diremo di si perché sennò i mercati ci puniranno?

Ma chi se ne frega di Berlusconi. Io sono sconcertato che questo problemuccio di base non alberghi almeno in un angolo della nostra testa.

Claudio, non vaneggiare deportazioni per favore, non ha senso

il mercato vuole solo i conti a posto o non ti presta più i soldi
se vuoi un'economia monetaria devi accettare il mercato altrimenti torni alle banane

poi i conti li puoi sistemare in mille modi... e come sempre pagano i soliti
è sempre stato così, non capisco tutto questo sconcerto:rolleyes:
 
In un dialogo di tipo politico il gusto per il paradosso può spiazzare gli interlocutori, ma conduce verso il nulla.
La contrapposizione mercato-democrazia è un classico caso di equilibrismo dialettico: in una società liberale, come lo sono tutte le democrazie occidentali, il mercato ben regolato è il miglior giudice (o il meno inefficace, se si preferisce) per le scelte di tipo economico. Non accettarne i verdetti significa non accettare i propri fallimenti.
Qual'è l'alternativa? La Corea del Nord di Kim Jong-Un? Dove altro si può andare, per sfuggire ai verdetti del mercato? Uscire dall'euro (Dio non voglia!) ci porrebbe forse al riparo dalle "punizioni del mercato?

P.S. non per insistere su B. e senza voler mancare di rispetto alle opinioni di nessuno, ma trovo arduo, anche tenendo conto della pur modesta offerta politica italiana, definire questo signore, oggi, un "male minore".

Incisivo, bello nella forma come solido nella sostanza...chapeau :up:
 
Confesso che non ti seguo.:eek: La Francia è universalmente considerata più solida ed affidabile del Bel Paese, che ci piaccia o meno. Per di più le prospettive di casa nostra si stanno rapidamente deteriorando. Quindi preferisco mettere i miei soldi in aziende robuste (anche italiane) piuttosto che impiegarli in titoli di stato di un paese in salute precaria o nelle sue banchette. Ricordiamoci che proprio il possesso dei nostri titoli di stato è stato la causa prima delle perdite accusate da molte banche francesi 5-6 mesi or sono. Insomma non è bene confondere la causa con l'effetto.
Un discorso forse troppo lungo :D per dire che la logica mi porta a fare una scelta opposta alla tua. Vedremo chi avrà scelto la strada migliore o chi sarà più fortunato :lol:
Con simpatia :up:

Solo per chiarire che parlo ovviamente di titoli di stato o di debito bancari, non di azioni.

Sto solo dicendo che c'è qualche possibilità che l'attenzione dei mercati che si è concentrata nel 2012 (soprattutto) su Spagna ed Italia possa appuntarsi il prossimo anno sulla Francia, sulla quale qualche settimana fa l'Economist ha pubblicato una copertina di questo tipo con i commenti che si possono leggere qui


Ovviamente è solo una possibilità, che però cercherei di sfruttare. Intanto sto abbastanza liquido ed aspetto
 

Allegati

  • 20121117_LDP001_0.jpg
    20121117_LDP001_0.jpg
    127,2 KB · Visite: 411
Ultima modifica:

Users who are viewing this thread

Back
Alto