DOVE' LA TUA FERRARI ?

vicenzatrader

Nuovo forumer
Dovè la tua Ferrari ?
di Eugenio Benetazzo


Dovè la tua Ferrari ? Dovè la tua Ferrari a rate ? Siamo cresciuti sin da bambini con la televisione che ci ha convinti che un giorno saremmo diventati tutti miliardari, rockstars, divi del cinema o piloti di un jet supersonico con la Ferrari nel garage … ma non è così, e lentamente ce ne stiamo accorgendo.

In questi ultimi tre anni in Italia è ormai emersa una nuova classe di poveri, quelli in giacca e cravatta, i nuovi schiavi del turbocapitalismo multinazionale, una nuova classe di morti di fame: quelli con il mutuo erogato al 100 per cento a tasso variabile, quelli con un lavoro atipico a singhizzo, quelli con l’utilitaria pagata a 20 euro al mese, quelli che fanno la spesa a rate di 5 euro al mese al centro commerciale.

Si spende anche quando non si può spendere (situazione molto preoccupante dal punto di vista socioeconomico), grazie a società finanziarie di prestito al consumo al limite dell’usura, pubblicizzate da qualche personaggio televi-sivo trasformato in addescatore mediatico per le sue fattezze ed aspetto rassicuranti. Cominciate a svegliarvi dal torpore innocente di chi si è fatto sinora abbindolare da questa “schiavitù mediatica dell’ultimo modello appena uscito” o del “beneficio senza sacrificio”.

Sono ormai dappertutto, vi stanno bombardando e vi stanno convincendo a spendere anche quando non potete o non volete, la loro presenza è ormai dilagante (se non preoccupante): spot televisivi, radiofonici, inserzioni su te-state giornalistiche, volnatini nella cassetta della posta e sul tergicristallo dell’auto: chiedi e ti sarà dato. Quanto ti serve 5.000 euro ? 10.000 euro ? 25.000 euro ? E a che cosa ti servono ? Per rifarti le tette ? Per comprare il nuovo scooter a tuo figlio che ha preso cinque astersischi in prima superiore ? Per comprarti la nuova tv al plasma con cui giocare alla play(gay) station ? Non ti preoccupare, tanto non ti facciamo alcuna domanda, ci pensiamo noi: e la vita finalmente ti sorriderà. Per adesso.

Poveri Italiani: ormai avete iniziato a lucidare le maniglie del Titanic. Spendere il denaro che non si possiede è sin-tomo di una grave carenza di responsabilità, soprattutto se quel denaro lo si spende (non possedendolo) per anda-re in vacanza in qualche località esotica o per avere l’ultimo modello di videofonino ultima generazione: e tutto questo solo per poter fare lo sborone con gli amici del bar e/o per non sentirsi inferiori socialmente.

Mettetevelo nella zucca: siete consumatori, sottoprodotti di uno stile di vita che ormai vi ossessiona: sono vestito alla moda ? il mio cellulare è trendy ? la mia auto è “in” ? il mio look è “easy” ? mi fanno pena tutti quei ragazzi nelle palestre che cercano di modellare il proprio corpo per assomigliare a quei quattro modelli gay imposti dal tal stilista o dalla tal marca commerciale di jeans.

Pensate come rispetto a qualche decina d’anni il paese e la sua popolazione sono cambiati profondamente, quando per comperare una casa o un automobile si accantonava anno dopo anno, rinuncia su rinuncia, lira su lira ed alla fine arrivava il giorno tanto sospirato in cui si andava dal concessionario di auto o dal notaio per il rogito e si “cacciava fuori di tasca propria” sino al 60/70 per cento del prezzo di quello che si comperava. Il resto si finanzia-va. Razionalmente.

Allora sì, aveva senso dire: “Mi sono comprato l’auto, mi sono comprato la casa”. Oggi sarebbe più opportuno af-fermare “la banca mi ha comprato la casa e l’auto anticipando tutto, spero di non essere globalizzato e perdere tutto, oltre che il posto di lavoro”. In triveneto esiste una banca (purtroppo non posso farvi il nome) che eroga i mutui sino al 120 % per cento: non è un errore avete letto bene, vi prestano il denaro per acquistare in toto il 100 per cento dell’immobile e un 20 per cento in più per altre frivolezze (probabilmente per comprarvi già la bara da morto). Mala tempora currunt, sed peiora parantur: un ultima domanda. A quando la Ferrari a rate ?

Eugenio Benetazzo
Trader Professionista
 
CHIARIMENTO:

Non era mio intento in nessun modo offendere o discriminare gli omosessuali ...

il riferimento alla parola "gay" è legato al modo giovanile di esprimersi con quei termini ridicoli tipo "io sono in e tu sei out" oppure "trendy, easy, jeamme" e via così ...

l'essenza dell'articolo è tutt'altra ...
mi scuso per questa mia eccessiva leggerezza

Eugenio Benetazzo
 
vicenzatrader ha scritto:
CHIARIMENTO:

Non era mio intento in nessun modo offendere o discriminare gli omosessuali ...

il riferimento alla parola "gay" è legato al modo giovanile di esprimersi con quei termini ridicoli tipo "io sono in e tu sei out" oppure "trendy, easy, jeamme" e via così ...

l'essenza dell'articolo è tutt'altra ...
mi scuso per questa mia eccessiva leggerezza

Eugenio Benetazzo

termini ridicoli???

bè....sono parole inglesi....anche trend-follower è ridicolo?E gap-up?
Oppure drawdown.... :D :ciao:
 
Sono d'accorso sul senso dell'articolo soprattutto perchè riguarda un popolo, quello Veneto, abituato da sempre a lavorare (anche troppo) e a risparmiare.

E' pur vero che siamo non lontani ma lontanissimi dalle percentuali di indebitamento delle famiglie americane, che non accenna a diminuire anzi continua a crescere.

Molti sostengono che la benzina alla crescita mondiale sia principalmente data dalla domanda americana finanziata dai paesi emergenti, Cina su tutti, domanda basata sul ricorso all'indebitamento delle famiglie.
Questo modello si sta espandendo, tanto da coinvolgere anche l'Italia, risparmiatrice per tradizione e anche il Nord-Est ancora più risparmiatore.

A questo punto c'è da chiedersi delle due l'una, o gli Americani, dominatori del mondo, sono veramente sull'orlo del baratro, oppure il tasso di indebitamento che noi Italiani possiamo permetterci è ben lontano da essere preoccupante.
 
lupomar ha scritto:
A questo punto c'è da chiedersi delle due l'una, o gli Americani, dominatori del mondo, sono veramente sull'orlo del baratro, oppure il tasso di indebitamento che noi Italiani possiamo permetterci è ben lontano da essere preoccupante.

E se semplicemente fossimo diversi?

Non solo in termini di tasso di risparmio (negli usa è fisiologicamente e storicamente basso) ma anche in termini di produttività marginale e di flessibilità.

Vedendola così si potrebbe semplicisticamente dire: loro possono permetterselo.Noi no.
Ma sarebbe troppo semplicistico, secondo me.
 
Ho "rubato" questo articolo postato da sharnin nella sez. del forum del caffè.


(non so quanto sia attendibile questo articolo del 09/01)

LA CINA HA LE MANI SULLA GOLA DEL DOLLARO
di MIKE WHITNEY

"E' un colpo mortale per il dollaro," è stato il commento di Peter Grandich, editore della Grandich Letter.
Giovedì scorso, [l’articolo è del 9 gennaio] la Repubblica Popolare cinese ha sparato la prima salva in quella che può diventare una Apocalisse economica. Ha annunciato che inizierà a diversificare le proprie riserve monetarie
in dollari. Gulp!
Oggi la Cina ha in riserva 769 miliardi di dollari, che costituiscono la maggior parte delle proprie riserve. E' una cifra esorbitante, qualunque criterio di misura si voglia adottare, e corrisponde al 30% circa del PIL cinese. Purtroppo le spese pazze dell'amministrazione Bush hanno reso il dollaro un cattivo investimento a lungo termine, per questo motivo la Cina deve scegliere fra cambiare strategia o sostenere grosse perdite. Si tratta di una questione spinosa che la Cina deve trattare con la dovuta delicatezza in quanto un comportamento troppo aggressivo può scatenare una corsa alla vendita del dollaro con conseguente svalutazione.
E' improbabile che la Cina si comporti avventatamente ma il solo annuncio del suo cambiamento di strategia ha messo in subbuglio i mercati finanziari.
I futuri sull'oro sono già aumentati del 4% in una settimana dal momento che i grandi acquirenti istituzionali hanno riconosciuto che il dollaro è destinato a finire nella spazzatura. Dalla nomina di
Bush l'oro è passato da 200 dollari a 540 dollari, segno sicuro che gli investitori hanno perso la speranza che Washington sia in grado di controllare la spesa.
Anche se la Cina non si mette a vendere i propri dollari c'è da aspettarsi una considerevole volatilità nei mercati di lunedì.
La Federal Reserve ha anticipato l'azione della Cina. Ecco perché il comitato dei direttori della Federal Reserve ha annunciato, all'inizio dell'anno, che non renderanno più pubblichi gli aggregati
monetari M3 (che comprendono i seguenti componenti: depositi a lunga scadenza, accordi di riacquisto, e eurodollari). In questo modo la Fed può stampare una quantità di carta moneta tale da assorbire le onde d'urto derivanti da improvvise grosse vendite di dollari, senza che il pubblico venga a conoscenza di cosa stia accadendo. Si tratta di un bel trucchetto capace di espropriare gli americani dei loro sudati risparmi mentre il dollaro continua a scavare la propria tomba.
Greenspan sapeva che questo giorno sarebbe arrivato, ecco perché, probabilmente, è andato in pensione in anticipo; godendosela alle Barbados mentre il peggio sta per arrivare. Ecco che cosa ha
riferito in aprile al comitato senatoriale del bilancio: "Il bilancio federale si trova su una strada insostenibile, perché i grossi deficit provocano un aumento dei tassi di sconto i quali, a loro volta, provocano un aumento dei pagamenti per gli interessi, che provocano ancora più grossi deficit. Se non si cambia strada tutti questi deficit provocheranno il blocco o peggio dell'economia."

"Una strada insostenibile"?!?
Sono stati proprio Greenspan e Bush che si sono incamminati sulla "strada insostenibile". E' stato lui a sostenere con entusiasmo il taglio delle tasse del presidente, 450 miliardi annui, andati a favore dell'1% della popolazione che dovrebbe rappresentare. Il taglio delle tasse, da solo, ha messo il paese sulla strada della catastrofe. Con l'azione congiunta di Greenspan e Bush il debito pubblico ha raggiunto l'incredibile cifra di 3 mila miliardi di dollari. Sempre lui ha favorito pratiche finanziarie
dubbie (mutui a tasso variabile, ratei a tasso zero, prestiti con solo gli interessi) che hanno gonfiato la bolla immobiliare con una un onda di acquisti speculativi senza precedenti. Mentre la Fed
continua ad aumentare i tassi e a stringere i cordoni dei prestiti, la bolla si sta lentamente avviando verso l'abisso portandosi con sé il futuro economico dell'America.
Greenspan ha anestetizzato il paese con la politica dei tassi a basso interesse mentre Bush e Co. hanno fatto ricorso al massimo del credito possibile caricando la nave con tutto quello che vi era
nelle casse pubbliche. Intanto l'economia ha cominciato ad arrancare proprio mentre Greenspan teneva nascosti gli effetti a lungo termine dei grossi deficit dietro una montagna di denaro a basso costo. Adesso il pozzo è asciutto e l'America si troverà di fronte a interessi sempre crescenti, a una economia stagnante e a un dollaro in caduta.
La mossa della Cina ci segnala che stiamo entrando in un periodo di instabilità economica, nel quale il futuro dell'America si troverà alla mercè dei suoi creditori. I tassi di interesse sui mutui
americani verranno stabiliti dalla politica economica della Cina. Benvenuto nel nuovo mondo, compagno.
La Fed pensa di poter gestire la cosa manipolando l'offerta di denaro di nascosto della pubblica opinione. Si vedrà.
L'ultima volta che Greenspan ha messo in atto questo trucco ha diminuito i tassi di 12 volte in un anno e mezzo mentre la pressione della Borsa diminuiva lasciando l'economia col salvagente.
Greenspan sa che gli interessi bassi ("soldi facili") non possono prevenire sempre il disastro. Se la Cina comincia a vendere i suoi dollari è la fine per il biglietto verde. Anche il Giappone sarà
costretto a vendere, con a poca distanza anche la Germania. Le nazioni minori si accoderanno alla frenesia di vendita, seguiti dai fondi pensione e altro. Si tratterà di una passeggiata nella
Repubblica di Weimar degli anni 30.
E allora?
Lunedì la Fed inietterà "preventivamente" miliardi di miliardi nel sistema per far aumentare la liquidità e soffocare sul nascere una possibile corsa al dollaro. In questo modo si può far finta di una
apparente normalità mentre quel poco di ricchezza che è rimasta ancora alla classe media verrà deviata nelle tasche di flanella dei banchieri centrali grazie all'inflazione. Questo spingerà l'economia americana verso una traiettoria discendente con alla fine una penuria da terzo mondo.
L'America è sulla strada di una iperinflazione; che farà a pezzi la classe media, minerà i programmi popolari sociali, schiaccerà i sindacati, privatizzando tutte le aree del governo federale, si "pareggeranno" i posti di lavoro (per usare la terminologia di un guru della globalizzazione, Tom Friedman) e gli americani saranno costretti a competere con i lavoratori meno pagati del mondo.
Gli effetti dei grossi deficit sono ben noti. Alla fine le galline torneranno nel pollaio mentre i poveri e la classe media soffriranno terribilmente. Stavolta non sarà diverso.

Mike Whitney
Fonte:http://www.informationclearinghouse.info
9.01.06

Ammazza stì Ammericani come sò messi male!


:-? :-? :-? [/b]
 
articolo dai toni esagerati, quindi poco credibili e verosimili.

chi è costui poi???

Io sono ricpast della Ricapst Edition Ltd....
:D :D :cool: :cool: :ops: :ops: :ciao:
 
ricpast ha scritto:
articolo dai toni esagerati, quindi poco credibili e verosimili.

chi è costui poi???

Io sono ricpast della Ricapst Edition Ltd....
:D :D :cool: :cool: :ops: :ops: :ciao:

Per questo l'ho messo lì, fosse stato un economista o un commentatore economico conosciuto l'avrei messo in Piazza Affari
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto