Merloni di nuovo in difficoltà, troppi rischi all'orizzonte
04-11-2004 16:30
Merloni è di nuovo in difficoltà sul Midex. Dopo il forte calo del titolo (-20% dai massimi di settembre) a seguito del profit warning, l'azione ha intrapreso un trend laterale, ma oggi accusa un nuovo tonfo dell'1,64% a 11,78 euro. Secondo un'analisi del 2 novembre di Banca Imi Merloni presenta attualmente dei multipli a sconto rispetto a quelli dei concorrenti sia in termini di P/E sia di EV/Ebitda, entrambi stimati al 2004.
Tuttavia la banca d'affari ha modificato il giudizio sull'azione a neutrale da moderatamente positivo per diversi motivi. In primo luogo i risultati del terzo trimestre hanno confermato i timori circa una pressione sui margini operativi già manifestati dal management in occasione del profit warning di inizio ottobre.
In secondo luogo, anche se Merloni quota a sconto rispetto al paniere dei concorrenti come Electrolux, Whirlpool, Maytag e De' Longhi, "riteniamo che tale sconto sia giustificato dalla bassa visibilità sul 2005 e sulla sostenibilità dell'aumento dei prezzi annunciato dal management e previsto per il prossimo anno: 2-5%".
Inoltre Banca Imi ritiene che Merloni stia scontando l'effetto riduzione dei tassi di crescita rispetto a quelli sperimentati nel corso del 2003, che risentivano del consolidamento dell'acquisita GDA. E non si può negare che il mercato di riferimento di Merloni è maturo e caratterizzato da prezzi in calo.
Nè dimenticarsi della pressione sui margini operativi a seguito dell'aumento delle materie prime innescato dalla forte domanda da parte di aree emergenti come la Cina, dell'elevata concorrenza soprattutto sul prodotto di segmento medio/medio-basso e del fatto che circa il 30-35% del fatturato è realizzato in valuta, con conseguente oscillazione determinata dalla fluttuazione dei cambi (oggi l'euro ha toccato un massimo a 1,2897 dollari a un passo da 1,29).
Gli investitori continuano infatti a vendere dollari sulla scia del timore che Bush, dopo la sua rielezione, punterà su una svalutazione della moneta americana per favorire l'export e sgonfiare il deficit commerciale Usa. E' vero poi che il consolidamento in atto del settore offrirà in futuro opportunità di acquisizioni, ma queste, a detta di Banca Imi, possono rappresentare fonte di rischio anche se in passato Merloni ha concluso con successo operazioni importanti.
"La stessa esposizione del gruppo all'economia dell'Europa dell'Est rappresenta un elemento di rischio in quanto più volatile", aggiungono gli analisti della banca d'affari. "Merloni vende in questi paesi principalmente in euro, con conseguente possibile perdita di competitività in momenti di euro particolarmente forte".
Infine non è stata fornita nessuna indicazione riguardo alla quota del 50% nella società di factoring, Faber Factor, che in passato ha dato origine a timori di essere fonte di possibili perdite. Il management ha solo confermato l'intenzione di voler ridurre la propria quota a circa il 20% entro la fine dell'anno.
Francesca Gerosa