E' morto Enzo Biagi

si forse ho esagerato! Ma in tutto questo buonismo non mi vedo ma rispetto il cordoglio. Il dato di fatto è che non mi era simpatico e GUADAGNAVA VERAMENTE UNO SPROPOSITO PER QUELLO CHE FACEVA NEMMENO FOSSE STATO UN SALVAVITA!
 
pace all'anima sua

"
In virtù della parentela con il cugino Bruno Biagi – potente ras fascista, deputato dal ’34, presidente della Commissione industria della Camera dei fasci e dell’Istituto nazionale fascista della previdenza sociale, poi sottosegretario alle Corporazioni –, Enzo Marco (così firmava all’inizio i suoi articoli) scriveva già diciassettenne sull’Avvenire d’Italia e su L’Assalto, «organo della federazione dei fasci di combattimento di Bologna», e in seguito su Il Resto del Carlino, dove divenne professionista nel giugno del ’42, quotidiano che per razzismo e fanatismo non era da meno e che fu diretto a partire dal 16 settembre del ’43 proprio da Giorgio Pini. Partecipò anche a Primato, la rivista di Giuseppe Bottai, il ministro delle leggi razziali, che «ha sempre stimato» e nei confronti del quale ha pubblicamente confessato il proprio «dovere di gratitudine» (Enzo Biagi, Ma che tempi, Rizzoli, Milano 1998, p. 43), una di quelle «camicie nere ma teste libere» di cui serba affascinato ricordo (Id., Scusate, dimenticavo, BUR, Milano 1997, p. 12). L’Assalto – «giornale della federazione fascista, dove poi ognuno scriveva quello che voleva» (Id., Ero partito da Bologna piangendo, in Bologna incontri, XIII, 5, maggio 1982, p. 6) – si distinse sin dal luglio del ’38 per la violenza della campagna antisemita, condotta settimanalmente sulla pelle degli ebrei bolognesi e non solo – per esempio invocò con urgenza profetica un’«opera di purificazione indispensabile specialmente nelle maggiori città dell’Italia settentrionale e centrale (Roma, dove ci sono ancora troppi ebrei, compresa)» (23 agosto 1941) – e dal giugno del ’40 per il «tono forsennatamente fascista e bellicoso» (Nazario Sauro Onofri, I giornali bolognesi nel ventennio fascista, Moderna, Bologna 1972, p. 159). Sul periodico Biagi ....... ....... ......... "

http://www.carmillaonline.com/archives/2007/09/002364.html
 
tramacino ha scritto:
è morto un giornalista che guadagnava in 10 minuti a sera un miliardo di vecchie lire all'anno pagato da noi con il canone...pace all'anima sua ma...era di parte e non era d'esempio per fare il moralista e il comunista con tutti quei soldi!!! se li godranno quelle orrende cariatidi di figlie...poveracce!!!

non sei all'all'altezza di questo forum dove tutti si sanno fare i conti.

prova(sei capace?) a pensare quanto guadagna bellachioma-nanocoitacchi-expresidentecheglirode-liftatoanchenelpisello-conlecornacheglistruacianoperterraenonglipuòdireniente da 24 h di programmazione sulle sue televisioni che ti imbottiscono(per quello che scrivi sarai un peso massimo) della sua pubblicità.
e la cosa bella veramente è che tu gli dai il voto.
BRAVO VERAMENTE!!!!
 
tramacino ha scritto:
si forse ho esagerato! Ma in tutto questo buonismo non mi vedo ma rispetto il cordoglio. Il dato di fatto è che non mi era simpatico e GUADAGNAVA VERAMENTE UNO SPROPOSITO PER QUELLO CHE FACEVA NEMMENO FOSSE STATO UN SALVAVITA!
salvavita forse no...
salva..mente sicuramente si.

ma cos'è la mente....
il cervello...dolcezza...
riesci a comprendere?
 
Cip1 ha scritto:
pace all'anima sua

"
In virtù della parentela con il cugino Bruno Biagi – potente ras fascista, deputato dal ’34, presidente della Commissione industria della Camera dei fasci e dell’Istituto nazionale fascista della previdenza sociale, poi sottosegretario alle Corporazioni –, Enzo Marco (così firmava all’inizio i suoi articoli) scriveva già diciassettenne sull’Avvenire d’Italia e su L’Assalto, «organo della federazione dei fasci di combattimento di Bologna», e in seguito su Il Resto del Carlino, dove divenne professionista nel giugno del ’42, quotidiano che per razzismo e fanatismo non era da meno e che fu diretto a partire dal 16 settembre del ’43 proprio da Giorgio Pini. Partecipò anche a Primato, la rivista di Giuseppe Bottai, il ministro delle leggi razziali, che «ha sempre stimato» e nei confronti del quale ha pubblicamente confessato il proprio «dovere di gratitudine» (Enzo Biagi, Ma che tempi, Rizzoli, Milano 1998, p. 43), una di quelle «camicie nere ma teste libere» di cui serba affascinato ricordo (Id., Scusate, dimenticavo, BUR, Milano 1997, p. 12). L’Assalto – «giornale della federazione fascista, dove poi ognuno scriveva quello che voleva» (Id., Ero partito da Bologna piangendo, in Bologna incontri, XIII, 5, maggio 1982, p. 6) – si distinse sin dal luglio del ’38 per la violenza della campagna antisemita, condotta settimanalmente sulla pelle degli ebrei bolognesi e non solo – per esempio invocò con urgenza profetica un’«opera di purificazione indispensabile specialmente nelle maggiori città dell’Italia settentrionale e centrale (Roma, dove ci sono ancora troppi ebrei, compresa)» (23 agosto 1941) – e dal giugno del ’40 per il «tono forsennatamente fascista e bellicoso» (Nazario Sauro Onofri, I giornali bolognesi nel ventennio fascista, Moderna, Bologna 1972, p. 159). Sul periodico Biagi ....... ....... ......... "

http://www.carmillaonline.com/archives/2007/09/002364.html

se continui a copiaincollare ti rimarranno incollate le dita.

prova a collegare...(non incollare...)....la mente...
rimarrai stupita dagli effetti speciali.
 
zappolaterra6 ha scritto:
se continui a copiaincollare ti rimarranno incollate le dita.

prova a collegare...(non incollare...)....la mente...
rimarrai stupita dagli effetti speciali.

si pare che l'effetto speciale sia uno solo che accomuna i piu grandi giornalisti di sinistra viventi, ora purtroppo ne manca uno e pace all'anima sua

camicia nera col risvolto rosso

non se ne salva uno da Scalfari a Bocca

che ci vuoi fare errori di gioventù
 
tramacino ha scritto:
è morto un giornalista che guadagnava in 10 minuti a sera un miliardo di vecchie lire all'anno pagato da noi con il canone...pace all'anima sua ma...era di parte e non era d'esempio per fare il moralista e il comunista con tutti quei soldi!!! se li godranno quelle orrende cariatidi di figlie...poveracce!!!

E ti sei registrato/a su questo forum proprio ieri espressamente per scrivere una cosa del genere?
 
Le polemiche, certe polemiche specialmente, direi di lasciarle per i vivi.
Voglio invece mandare un saluto affettuoso a Enzo Biagi... senza se e senza ma. :(
 
Un ricordo dei suoi ultimi momenti

Caro Beppe,
Enzo Biagi ha raggiunto Indro. Non so il tipo di rapporto che avevi con lui. So che Indro e Enzo erano molto amici, che andavano a mangiare insieme, la domenica, a pranzo. So che Biagi aiutava a far superare ad Indro i periodi grigi del "sole nero". So che in molti ti scriveranno e il punto non è chi verrà pubblicato. Ciò che conta non è nemmeno snocciolare parole di circostanza. A me piace ricordare soltanto due dei suoi ultimi momenti. Il primo è la sua battuta all'infermiera: "Come sta?" e lui "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie...Ma tira un vento!". E la seconda l'ha raccontata la figlia. "Ci ha aspettate". Eravamo andate a riposare. Stamattina, ha voluto salutarci prima di chiudere gli occhi. La discrezione più assoluta. Una virtù rara agli uomini e forse ancora di più nei giornalisti.

Matteo Salvatti
 
Luca ha scritto:
Le polemiche, certe polemiche specialmente, direi di lasciarle per i vivi.
Voglio invece mandare un saluto affettuoso a Enzo Biagi... senza se e senza ma. :(

Grande Luca. Mi ero permesso di dire qualcosa anche in nome tuo, conoscendoti e stimandoti.
 

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