NAPOLI – Casa, una storia recente, ambientata a Napoli, racconta che puoi sfondare la parte divisoria e prenderti l’appartamento di un altro. Puoi farlo, la polizia non ti caccia.
Sembra un paradosso ma è esattamente quel che sta succedendo ad un architetto napoletano
che si è visto letteralmente ‘scippare’ dal vicino pregiudicato una parte del suo appartamento a Forcella.
In un Paese normale l’abusivo, dopo la denuncia, verrebbe cacciato a calci nel sedere in tempi record, ma non in Italia.
In Italia l’abusivo dorme sereno nella casa occupata, mentre il proprietario (con tanto di mamma anziana e malata) ha avuto bisogno dell’ospitalità di un amico.
La storia di Umberto Liberti la raccontano le cronache di questi giorni, ma non è che l’ultimo, e forse più evidente,
esempio di quello che può accadere nel folle Paese che abitiamo.
Siamo, come detto, nel quartiere storico di Forcella a Napoli.
Qui un’intera famiglia è stata di fatto sfrattata per il sopruso del vicino che, uscito da poco dal carcere,
ha pensato di sfondare un tramezzo e di impossessarsi di un’ala della casa accanto con annesso terrazzino.
“Non credevamo ai nostri occhi ma tornati a casa, abbiamo ritrovato parte della nostra casa occupata.
Tra l’altro, il cancelletto del terrazzino fungeva da ingresso al nostro appartamento, e non siamo potuti entrare più a casa”.
Così, da circa un mese, Umberto è costretto a vivere con la madre a casa di un amico nella palazzina a fianco.
“La nostra fortuna – aggiunge Umberto – è stata la generosità e disponibilità di un mio amico che ha ospitato me e mia madre a casa sua;
per ora restiamo in attesa del giudizio del Magistrato, ma i tempi sono lunghi e noi abbiamo necessità di tornare a casa, questa vicenda è stata per noi un fulmine a ciel sereno”.