L’assurdo è successo a
Torino in una classe di
quarta elementare alla scuola “Gozzano”, nel quartiere periferico Lucento.
La mobilitazione di papà e mamme è nata dopo una riunione spontanea auto-convocata alcune sere fa dopo che più di un bambino era tornato a casa in lacrime per essere stato ripreso in classe dalla maestra, una cinquantenne che aveva accettato un incarico di supplenza fino alla fine dell’anno.
«Non la vogliamo più», avevano detto i genitori a gran voce fuori dai cancelli dell’istituto in corso Toscana. Addirittura, c’è chi parla di «maltrattamenti psicologici» che i loro bambini avrebbero subito nell’ultimo periodo.
La manifestazione, però, è stata più concitata del previsto quando l’insegnante è uscita, dopo essere rimasta a lungoasserragliata in classe, e ha trovato i genitori davanti a sé; ne è nato un parapiglia, con l’
intervento della polizia a tenere le parti separate.
La donna ha raccontato di essere stata colpita da unpugno ed è rientrata all’interno della scuola fino a quando la direttrice del circolo scolastico, Maria Pisciumeri, non ha parlato con i genitori.
«Di sostituirla non se ne parla», ha detto.
«Quella è una classe problematica e sono gli stessi genitori a incitare i loro figli a ribellarsi».
Oggi, però,i genitori l’hanno avuta vinta con la “resa incondizionata” dell’insegnante, che, dopo essersi fatta refertare in ospedale, ha chiesto di restare a casa per malattia e, secondo quanto trapelato, pare decisa a non tornare a scuola fino alla fine del periodo di supplenza. Sarà necessario dunque trovare una nuova supplente.
E pagarne due