Intermezzo.
Le 5 Stelle a Bologna hanno le punte un po' troppo aguzze e, ultimamente, fanno più feriti delle vecchie shuriken usate dai guerrieri ninja.
Il capoluogo emiliano è già da qualche mese terra di scontro fratricida tra attivisti, eletti e non eletti, dei grillini.
Una spina nel fianco per Grillo e Casaleggio, che se da un lato qui possono contare su uno zoccolo duro di fedelissimi, dall'altro hanno anche una serie di ribelli che non si rassegnano a starsene zitti e che, anzi, più vengono tenuti lontani più berciano il loro sdegno verso questa nuova casta.
Casta, proprio così, ha infatti definito ieri il Movimento l'ultima esclusa celebre, Federica Salsi.
Qualche mese fa aveva detto che era peggio di Scientology, ieri si è limitata a definirlo "casta".
L'ultima faida, in termini di tempo, che si sta consumando sotto le Due Torri e che ieri ha armato la lingua della ex grillina che ha lanciato il suo anatema dagli scranni del consiglio comunale, è iniziata qualche giorno fa quando un anonimo hacker è entrato nel meet up bolognese e ha pubblicato uno scambio di email tra i consiglieri comunali Massimo Bugani e Marco Piazza e alcuni altri attivisti, fedeli come loro a Grillo e Casaleggio, in cui senza tanti giri di parole si cercava una strategia per buttare fuori dal Movimento la stessa Salsi e Giovanni Favia.