Eni offre il miglior dividendo del settore, Credit Suisse confida nella crescita upstream
Eni (EUREX:
E1NT.EX -
notizie) terrà un seminario upstream l'11 ottobre. L'evento dovrebbe essere un'occasione per mostrare i miglioramenti attesi per quanto riguarda il business upstream dopo l'ultimo seminario dello scorso giugno 2010. Malgrado i successi esplorativi recenti, ad esempio in Mozambico, la percezione degli investitori pet quanto concerne l'upstream rimane infatti viziata dall'eredità del Kashagan.
Una presentazione convincente in questo settore potrebbe aiutare Eni a mantenere una posizione core tra i grandi del settore petrolifero in Europa. Gli analisti del Credit Suisse (NYSEArca:
CSMA -
notizie) ci credono e oggi hanno alzato il target price del titolo da 20,50 euro a 21,2 euro per riflettere la maggiore fiducia nella crescita a lungo termine di Eni e la sostenibilità del free cash. Il rating resta outperform.
Tuttavia a Piazza Affari l'azione non sembra beneficiare dell'apprezzamento tant'è che cede lo 0,58% a 17,02 euro, performance peggiore del mercato, ma migliore rispetto allo stoxx di riferimento a livello europeo che perde lo 0,71% e alla consorella italiana Tenaris (Other OTC:
TNRSF.PK -
notizie) che scende dell'1,79%. Opposto l'andamento del petrolio, il future sul Brent sale infatti dell'1% e quello sul Wti dello 0,69%.
Gli esperti, comunque, si aspettano che Eni fornisca aggiornamenti sui progetti chiave che sono alla base della crescita tra il 2013 e il 2014 (Kashagan, Goliat) e sulla Libia. Credit Suisse crede che Eni offra la migliore visibilità sulla crescita dei volumi a lungo termine rispetto a qualche anno fa, grazie all'esplorazione di successo in Mozambico, Angola, Indonesia, Norvegia.
Tuttavia, il mercato rimane scettico sulla crescita del 3% per anno dei volumi programmata per il 2021. La società, inoltre, secondo gli analisti, dovrebbe mettere in evidenza il risparmio ottenuto grazie ad appalti migliori e alla standardizzazione, incrementando così il tasso di rendimento interno (IRR, 20% medio).
In un'ottica di investimento, Eni rimane la prima scelta della banca svizzera tra le maggiori società petrolifere europee. Sebbene le azioni da inizio anno abbiano sovraperformato, gli esperti credono che Eni possa salire ulteriormente quando consoliderà i circa 11 miliardi di indebitamento netto derivanti da Snam (Milano:
SRG.MI -
notizie) a metà ottobre e riceverà i 6,5 miliardi di incassi entro maggio 2013.
A loro avviso il titolo è ancora conveniente, trattando a uno sconto del 19% rispetto ai big europei sul multiplo enterprise value/cash flow rettificato per il debito 2013 dopo l’uscita di Snam (3,9 volte contro 4,8 volte). L’indebitamento dovrebbe diminuire di 28 punti base dopo la vendita di Snam. In conclusione il Cane a Sei Zampe offre il dividendo migliore del settore con un rendimento del 6,3%