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CRISI: i mercati divorano mezza manovra (MF)
Data:28/07/2011 @ 08:32Fonte:MF Dow Jones (Italiano)<< Indietro
Dowjones
Nuova giornata di forti tensioni ieri sui mercati obbligazionario e azionario per l'Italia.
Il conto da pagare per il Paese, scrive MF, diventa ogni giorno piu' salato. Il prezzo del calo della fiducia sull'Italia nell'ultimo mese e' ormai tale da cancellare una parte rilevante dello sforzo fatto con la manovra da 48 miliardi varata il 1* luglio. I motivi sono numerosi. Il principale e' legato all'aumento degli interessi sul debito, che gia' oggi costano circa 70 miliardi l'anno. La manovra, nonostante la procedura accelerata, non ha fermato il rialzo dei tassi: rispetto al 1* luglio il costo per lo Stato dei finanziamenti a 10 anni (attraverso Btp) e' salito dal 4,8 al 5,7%. Nel periodo lo spread con i Bund tedeschi si e' allargato da 183 a 311 punti base. Questi dati faranno salire il conto dei 70 miliardi di interessi. Difficile dire di quanto, perche' il costo effettivo per le casse statali cresce gradualmente asta per asta. Lo si e' visto anche ieri: i tassi dei Btpei decennali (legati all'inflazione) sono saliti di oltre 150 punti al 4,07% rispetto all'asta di maggio. Questo incremento sara' un costo per lo Stato per i prossimi dieci anni. Analoghi movimenti al rialzo ci sono stati in occasione di tutte le altre aste di luglio. Se si ipotizza nel lungo termine una crescita del 20% degli interessi, l'Italia dovra' fare uno sforzo aggiuntivo annuo di circa 15 miliardi. Il rialzo dei tassi di Bot e Btp ha conseguenze dirette sul bilancio dello Stato da fronteggiare con nuovi tasse o tagli.
Data:28/07/2011 @ 08:32Fonte:MF Dow Jones (Italiano)<< Indietro
Dowjones
Nuova giornata di forti tensioni ieri sui mercati obbligazionario e azionario per l'Italia.
Il conto da pagare per il Paese, scrive MF, diventa ogni giorno piu' salato. Il prezzo del calo della fiducia sull'Italia nell'ultimo mese e' ormai tale da cancellare una parte rilevante dello sforzo fatto con la manovra da 48 miliardi varata il 1* luglio. I motivi sono numerosi. Il principale e' legato all'aumento degli interessi sul debito, che gia' oggi costano circa 70 miliardi l'anno. La manovra, nonostante la procedura accelerata, non ha fermato il rialzo dei tassi: rispetto al 1* luglio il costo per lo Stato dei finanziamenti a 10 anni (attraverso Btp) e' salito dal 4,8 al 5,7%. Nel periodo lo spread con i Bund tedeschi si e' allargato da 183 a 311 punti base. Questi dati faranno salire il conto dei 70 miliardi di interessi. Difficile dire di quanto, perche' il costo effettivo per le casse statali cresce gradualmente asta per asta. Lo si e' visto anche ieri: i tassi dei Btpei decennali (legati all'inflazione) sono saliti di oltre 150 punti al 4,07% rispetto all'asta di maggio. Questo incremento sara' un costo per lo Stato per i prossimi dieci anni. Analoghi movimenti al rialzo ci sono stati in occasione di tutte le altre aste di luglio. Se si ipotizza nel lungo termine una crescita del 20% degli interessi, l'Italia dovra' fare uno sforzo aggiuntivo annuo di circa 15 miliardi. Il rialzo dei tassi di Bot e Btp ha conseguenze dirette sul bilancio dello Stato da fronteggiare con nuovi tasse o tagli.