LO STATO HA AUTORIZZATO I FASCISTI AD ENTRARE NELLA SEDE CGIL PER POI DARE LA COLPA AI MANIFESTATI PACIFICI CONTRO IL GREEN PASS
ilvano Danesi
Politica 15 Ottobre 2021
L’ITALIA È ENTRATA NELLA TERZA FASE DELLE “MISURE ATTIVE”
E’ del tutto legittimo chiamare alla vigilanza antifascista, ma l’indicazione è sbagliata riguardo al dove guardare, a chi si deve vigilare, a quali fatti e atti si deve guardare con attenzione.
Il fascismo è alle porte, ma ha cambiato volto e vestiti e anche colore.
Inseguire, da allocchi, quattro deficienti che assaltano la sede della Cgil, lasciata sguarnita di protezione, nonostante l’assalto fosse annunciato, è solo il modo di alimentare la tensione e di fornire l’occasione per una manifestazione in piazza a Roma, alla viglia del voto.
La dichiarazione del ministro Lamorgese che i facinorosi non sono stati fermati prima per evitare possibili conseguenze suona come una resa dello Stato a qualsiasi violenza annunciata o perpetrata. Il ministro Lamorgese ha teorizzato la scomparsa dello Stato di diritto e l’affermazione di una sorta di vigile attesa con Tachipirina anche per il Viminale.
Già questi avvenimenti e queste affermazioni ci dicono che siamo andati oltre e siamo con un piede sul precipizio dittatoriale.
Non bastasse l’ignavia istituzionale, l’insistenza della parte stalinista del governo sul green pass sta portando l’Italia in pieno entro una strategia della tensione che può avere come conseguenze sommosse, dimostrazioni violente, episodi di guerra civile.
Siamo così arrivati alla terza fase di quelle “misure attive”, elaborate nell’Unione sovietica per asservire un Paese, le quali sono state ben descritte da Yuri Betzmenov, ex agente Kgb (
).
La prima fase è quella della demoralizzazione: educare generazioni di studenti, che saranno classe dirigente, a considerare negativi i valori del proprio Paese e indurre demoralizzazione.
“Una persona che è «demoralizzata» - sostiene Betzmenov – è incapace di valutare l’informazione. I fatti non le dicono niente”.
Per la popolazione meno scolarizzata ci sono i media a creare demoralizzazione.
La prima fase può durare anni.
La seconda fase è di destabilizzazione economica, delle relazioni internazionali, del sistema di difesa.
E’ quanto è già avvenuto con i memorandum relativi alla Via della Seta e con la gestione del Covid.
La terza fase è quella nella quale siamo immersi e riguarda la crisi.
La strategia adottata è quella di creare situazioni confuse, cervellotiche, insopportabili e divisive tali da creare i presupposti di sommosse, violenze, episodi di guerra civile.
Dopo la terza fase, alla quale potremmo assistere nei prossimi giorni, arriva la “normalizzazione”, con l’instaurazione di una vera e propria dittatura, che oggi non si avvale più dei carri armati, ma instaura un governo in stile Grande Fratello.
Ora siamo nella terza fase. C’è ancora qualche possibilità di tornare indietro, di non dare l’opportunità a chi vuole trascinarci in una dittatura stile cinese di conseguire l’obbiettivo.
I fascisti mascherati, i prevaricatori, ormai sono allo scoperto e non sono i quattro deficienti che hanno assaltato la Cgil, grazie all’ignavia dello Stato.
I fascisti mascherati sono coloro che hanno portato l’Italia nelle condizioni in cui è, dopo aver commissariato la politica e indebolito le istituzioni.
I fascisti mascherati sono coloro i quali, con una nuova devastante strategia della tensione, vogliono portare l’Italia ad essere governata da una dittatura.
C’è una domanda che urge: “Draghi, in questa deriva totalitaria, che parte fa?”.