Stop ai motori termici
benzina e
diesel sì, ma coi giusti tempi. E' questa in sintensi
la posizione dell'Italia dopo la Cop26 di Glasgow, in cui si è lavorato per redigere il documento finale della conferenza dedicata alla lotta al cambiamento climatico. Tra chi ha detto “no” alla stop alla vendita delle auto con motore termico entro il
2035 c’è anche il nostro paese, che si è schierato sulla stessa linea degli altri Paesi europei con ruolo di primo piano nell’automotive (Germania, Francia e Spagna). A spiegare ufficialmente la posizione italiana è stato il ministro dello Sviluppo Economico
Giancarlo Giorgetti, che ne ha parlato durante il question time alla Camera.
L’Italia, così come molti costruttori auto, ha dunque deciso di non firmare l’accordo proposto dalla Commissione Ue nel pacchetto di riforme climatiche “Fit for 55” e che prevede l’addio ai motori a combustione interna (benzina e diesel) fissato per il 2035. Il Governo ritiene infatti "necessario proporre alla Commissione Ue una revisione del pacchetto citato per favorire una gestione della transizione ecologica che tenga conto delle esigenze dell’industria automobilistica italiana e degli aspetti sociali ad essa legate”.