Eni...Dogs and Horses, for pussy's lovers only - Cap. 3

SALVINI
DI MAIO

AVETE UNA SPLENDIDA ARMA DI RICATTO TRA LE MANI...

USATELA...

NN CONSENTITE CHE SI RIPETA UN ALTRO QE CHE PERMETTE AI KRUKKI UNO SPREAD DI 270 BP SUI CANI...
LORO NN LO PERMETTERANNO...

SCAMBIATE IL SALVATAGGIO DELLA FOGNA MARCIA KRUKKA FALLITA...CON IL SOSTEGNO DEL NOSTRO DEBITO...CHE E' POI MATERIA DELLA BCE...

QUEL MOSTRO VERRA' CMQ ABBATTUTO...

CHE ULISSE...A NESSUNO...GLI FECE IL CULO...:d::d::D
 
ANCORA jump st. man

una delle teste migliori dell'informazione libera...

Nightmare Before Christmas

l’UE è un’architettura globale, che prevede mercato e piattaforma produttiva unica. il modello è quello tedesco: salari bassi e produttività elevata, basata su export e filiera produttiva allargata a paesi satelliti (destinati a mantenere alto il tasso di rendimento del capitale globale, denominato in valuta condivisa, nota come €).
il progetto si basa su integrazione monetaria e bilancio unico, raggiunto per step successivi. si tratta di un progetto ampio, che mira ad integrare progressivamente filiere produttive e sistema creditizio.
la perdita di sovranità è insita nel progetto europeo, destinato ad integrare profondamente (e progressivamente) le partecipazioni aziendali e l’organizzazione dei modelli sociali e produttivi.
la struttura è tecnocratica, basata su integrazione del capitale e filiere produttive sviluppate in senso orizzontale e verticale.
chiaramente, il modello si basa su rimodulazione delle piattaforme produttive, fortemente integrate sul piano della competizione e della reddittività.
ogni deviazione dal progetto iniziale è fortemente osteggiata.

il grande problema è l’assetto costituzionale dei singoli paesi.
tale assetto risulta incompatibile con il progetto europeo nato con l’€, dal momento che tale assetto si basa su sovranità particolari, non adattabili a sintesi estreme.
il progetto €centrico mette al centro del sistema europeo la vocazione globale del modello, confidando unicamente su mercati globali e competizione non vincolata da barriere protezionistiche.
la crisi nasce dallo squilibrio del modello, che non produce crescita interna, ma solo crescita esterna. da qui, l’insorgere delle barriere.
il problema tedesco è lo stesso problema cinese, che deve essere risolto obbligando i tedeschi (i cinesi lo stanno già facendo) a comprare di più, esportando di meno.
questo è un problema tedesco ed europeo al tempo stesso, dal momento che l’integrazione al modello tedesco è stata adottata massicciamente dai paesi del nord, molto meno da quelli del sud.
quelli del sud si sono infatti trovati nella posizione di partner subalterni, destinati ad entrare nella filiera in qualità di terzisti, fortemente integrati in un modello che ha il suo bacino di comando in baviera e nelle regioni della ruhr.
tale modello non sviluppa integrazione, ma solo distruzione di tessuti produttivi meno evoluti.
il problema è la velocità di trasformazione, che non lascia spazio a modelli d’inclusione più favorevoli alle regioni più deboli.
si tratta semplicemente di eugenetica finanziaria, che sottrae risorse alle regioni più arretrate e sviluppa ricchezza in quelle più ricche. giusto il contrario del progetto europeo post bellico, che si basava esattamente su opposti modelli di sviluppo.

la germania rappresenta perciò il vero problema per i paesi più deboli, che hanno una sola alternativa per sopravvivere nelle attuali condizioni di selezione: uscire dall’€ o scatenare guerre civili intestine (sul modello catalano o balcanico, tanto per intenderci)
 
e ancora...

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Originariamente Scritto da q-stode
sei troppo intelligente e scrivi molto bene per cedere al clima di diatriba

evita, per favore, di postare un grafico sui valori salariali riferiti alle unità orarie di lavoro prestato
è fuorviante rispetto alle premesse del tuo pregevole post e se ne accorgerebbe chiunque non faccia il tifo pro o contro qualcosa che l'Euro rappresenta solo in parte: l'integrazione europea dei processi produttivi



-è per far capire che la piena occupazione (somma globale delle ore lavorate) produce una curva nominale tendente al negativo, se il salario nominale non cresce in proporzione diretta con la somma delle ore lavorate. problema emerso, per esempio, in occasione della vertenza Lufthansa. il salario nominale rimaneva invariato, pur in presenza di ore lavorate in aumento.
la richiesta mossa da più parti alla germania di aumentare i salari nominali nasce appunto dall’esigenza di trasferire sul mercato interno parte del surplus generato dalla compressione degli stessi.
i salari nominali tedeschi nascondono infatti un effetto dumping, simile a quello generato dai giapponesi all’inizio degli anni 80.
problema che questo effetto tende a generare deflazione, producendo (fuori dalla germania) disoccupazione e ricerca disperata di modelli ultraproduttivi.
in questo modo, il salario nominale dei paesi più deboli tende a crescere (più ore lavorate con meno occupati per unità di prodotto), anche se contemporaneamente la curva della disoccupazione tende drammaticamente ad aumentare.
la germania, poi, tende addirittura a finanziare il proprio surplus con valori negativi (significa che incassa dal proprio debito più di quanto spenda), generando effetti a catena devastanti sui paesi più esposti sul fronte dell’indebitamento.
insomma, la faccenda tedesca nasconde il più forte pericolo sovranista all’interno dell’area €.
tutto nasce dalla volontà di trasformare la piattaforma europea in un enorme agglomerato integrato di beni finanziari, servizi e filiere produttive, facenti capo alle regioni più forti (essenzialmente, renane).
si tratta quindi di un’operazione squisitamente postcoloniale, organizzata in modo da contrastare attivamente il polo asiatico nella nuova fase di trasformazione globale.
il progetto ha un prezzo: l’applicazione del modello renano a tutto l’impianto europeo, destinato a sovvertire completamente gli equilibri postbellici. impossibile pensare che tale integrazione non passi per un indebolimento progressivo dei margini di resistenza dei paesi più deboli.
a meno che (ovviamente, me lo auguro di cuore) questi stessi paesi non decidano di opporre modelli alternativi, in grado di contrastare la forza e la spietata autorevolezza del modello dominante

ci sono talking heads nella rete...e sono libere e alla portata di tutti...
nn chiedono niente in cambio...
nn un euro...
nulla
potete condividerne il pensiero oppure no...

cmq arricchiranno...e di molto...la vostra formazione:)
 
fognamarciobankakrukka a parte...
l'asset da seguire oggi è l'olio
o fa triplo minimo senza andare oltre l'ultimo e rifinisce un hs inverso toccando al pelo bb inf 4h...

o
sono
cazzi

aka...40 bassi

nn lo trado(nn ho doti premonitrici) ma spero sinceramente sia il primo caso
 
sono curioso di vedere i cani come arriveranno al g20

la mia hp...che ricordo essere solo una hp basata sulla ripetizione di un pattern...ripetizione e nn ciclicità...propone la prox w come w di consolidamnto...
t range dai max raggiunti(che sono qlc in + dell'atteso) e i 750(estensioni sino a 700)...

rimangono 3 ottave vere...l'ultima è + fasulla della liason tra corona e asia...ahaha...

la prox mi prendo una settimana di vacanze dal trading...ho da pensare ad altro...

ne rimangono due

ne sceglierò una che vorrei fare al rialzo...

tuttavia ho bene in mente il rilievo di nagual...hp 2015/2016...
è supportata da una serie di elementi reali ed evidenti...

se decidessero di andare dritto per dritto nn sarebbe bello e sarebbe soltanto per far chiudere bene fondi e gestori che presentano report infiocchettati ai sottoscrittori presenti e ai futuri in cerca di rendimento...

ergo tenere in mente...
che nessuno conosce il futuro...
lo si può ipotizzare rimanendo consapevoli che 1 possibilità vale meno di 1 probabilità...
che nn si prendon rischi prima...perchè nn li si posson ponderare...

si aspettano gli sviluppi notando poi coincidenze e scostamenti...e facendone una semplice lettura probabilistica

al pom(open e vado che ho il pupo a scuola ma è 50/50)

:bye:
 
ma la leva tecnologica è ben + devastante di quella finanziaria...

che che ne dica gates di preparare e formare per i lavori futuri...
ogni singolo lavoro smart della tech comporta la distruzione di 100 old

ergo
o si creano le condizioni per nn avere + bisogno di miliardi di lavoratori(sterminio)
o si scoprono e si colonizzano nuovi pianeti

tertium nn datur

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