tontolina
Forumer storico
Gas Putin/ Ancora riduzioni dei rifornimenti di metano: -8%
Martedí 24.01.2006 16:22
Un'altra giornata in cui l'Italia sconta la chiusura dei rubinetti del gas dalla Russia. Anche se dalla Gazprom puntano il dito contro l'Ucraina, colpevole di ritirare, durante il transito del metano, più gas di quanto le sia destinato, le consegne di gas dalla Russia calano ulteriormente.
Per oggi, l'Eni, a fronte di una richiesta costante di 74 milioni di metri cubi, prevede che vengano a mancare consegne dalla Russia per 6 milioni di metri cubi, pari a un calo dell'8,1% con un impatto sui consumi italiani dell'1,4%.
La riduzione, le cui previsioni sono tendenzialmente in aumento, viene compensata tramite gli stoccaggi di modulazione. Lunedì, (durante la cosiddetta giornata gas, dalle ore 6 del 22 gennaio alle ore 6 di oggi) a fronte appunto di 74 milioni di metri cubi richiesti non sono stati consegnati 4 milioni di metri cubi, pari a una riduzione del 5,4% per un impatto dell'1% sui consumi italiani di gas.
Nonostante l'approvvigionamento energetico dall'ex Urss, continui a registrare dei cali, l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, ha tranquillizzato gli animi, ricordando che "le riserve strategiche di gas
dell'Italia saranno intaccate da metà febbraio. Una situazione per cui ''non c'è nessun problema, visto che è stato già fatto nel passato''. L'amministratore delegato del gruppo del cane a sei zampe, che ha partecipato alla firma per la nascita della nuova società Toscana Energia a Firenze, ha precisato, inoltre, che i consumi delle famiglie non saranno intaccati dalle riduzioni dell'import di gas".
Per Scaroni, "i problemi nell'approvvigionamento ci saranno ancora fino al 2007-2008. Certamente - ha spiegato- sono problemi con cui dobbiamo convivere, tanto più in occasione di inverni particolarmente freddi''.
Su un possibile cambio di strategia aziendale di fronte all'attuale crisi
dell'approvvigionamento del gas, Scaroni ha risposto che l'azienda ''la
strategia l'ha già cambiata'', agendo in particolare in tre direzioni. Secondo Scaroni ''i rigassificatori sono l'unica vera forma di liberalizzazione'', e, ha ricordato, in parallelo ''sono stati annunciati grossi investimenti negli stoccaggi''.
Inoltre ha ricordato ancora che ''l'Eni anticiperà gli sbottigliamenti di due pipeline''. Della questione dell'energia, si è occupato anche l'Ecofin, in corso a Bruxelles.
Il ministro dell'Economia francese, Thierry Breton, ha presentato ai partner Ue un 'memorandum' sull'energia, all'Ecofin in corso a Bruxelles. I cui punti chiave sono "una gestione coordinata delle interconnessioni energetiche, programmi pluriennali di investimenti in produzione e trasporti finanziati con l'aiuto della Bei. Importanti sono anche il rafforzamento del dialogo con Russia, Ucraina, l'Opec, la Cina e l'India ma, soprattutto, 'tenere in conto' il contributo del nucleare sulla sicurezza degli approvvigionamenti".
Il suo omologo italiano, Giulio Tremonti ha ricordato che "essendo il problema dell'energia su scala europea, le soluzioni devono essere europee". Sottolineando che "la competenza sull'energia non è devoluta (all'Europa, ndr), ma condivisa e, forse, è ancora troppo nazionale".
"L'Europa deve fare molto di più come Europa", ha rimarcato il ministro, sottolineando che il documento dell'Italia "é all'interno delle competenze dell'Ecofin e del G7 e non intende sottrarre competenze ad altri". "E' fondamentale che il prossimo G7 si occupi di energia", ha proseguito Tremonti, dicendo che nei prossimi giorni potrebbe incontrare il ministro dell'Economia russo.
L'Europa oggi, riguardo all'energia, secondo Tremonti "si trova in una fase non diversa dall'inizio degli anni '50, quando nacquero i problemi del costo e della sicurezza energetica, e vennero varate la Ceca ed Euratom. Sono formule politiche che ci si stanno ripresentando: allora furono trovate situazioni efficaci, oggi dobbiamo trovarne altrettante''
Martedí 24.01.2006 16:22
Un'altra giornata in cui l'Italia sconta la chiusura dei rubinetti del gas dalla Russia. Anche se dalla Gazprom puntano il dito contro l'Ucraina, colpevole di ritirare, durante il transito del metano, più gas di quanto le sia destinato, le consegne di gas dalla Russia calano ulteriormente.
Per oggi, l'Eni, a fronte di una richiesta costante di 74 milioni di metri cubi, prevede che vengano a mancare consegne dalla Russia per 6 milioni di metri cubi, pari a un calo dell'8,1% con un impatto sui consumi italiani dell'1,4%.
La riduzione, le cui previsioni sono tendenzialmente in aumento, viene compensata tramite gli stoccaggi di modulazione. Lunedì, (durante la cosiddetta giornata gas, dalle ore 6 del 22 gennaio alle ore 6 di oggi) a fronte appunto di 74 milioni di metri cubi richiesti non sono stati consegnati 4 milioni di metri cubi, pari a una riduzione del 5,4% per un impatto dell'1% sui consumi italiani di gas.
Nonostante l'approvvigionamento energetico dall'ex Urss, continui a registrare dei cali, l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, ha tranquillizzato gli animi, ricordando che "le riserve strategiche di gas
dell'Italia saranno intaccate da metà febbraio. Una situazione per cui ''non c'è nessun problema, visto che è stato già fatto nel passato''. L'amministratore delegato del gruppo del cane a sei zampe, che ha partecipato alla firma per la nascita della nuova società Toscana Energia a Firenze, ha precisato, inoltre, che i consumi delle famiglie non saranno intaccati dalle riduzioni dell'import di gas".
Per Scaroni, "i problemi nell'approvvigionamento ci saranno ancora fino al 2007-2008. Certamente - ha spiegato- sono problemi con cui dobbiamo convivere, tanto più in occasione di inverni particolarmente freddi''.
Su un possibile cambio di strategia aziendale di fronte all'attuale crisi
dell'approvvigionamento del gas, Scaroni ha risposto che l'azienda ''la
strategia l'ha già cambiata'', agendo in particolare in tre direzioni. Secondo Scaroni ''i rigassificatori sono l'unica vera forma di liberalizzazione'', e, ha ricordato, in parallelo ''sono stati annunciati grossi investimenti negli stoccaggi''.
Inoltre ha ricordato ancora che ''l'Eni anticiperà gli sbottigliamenti di due pipeline''. Della questione dell'energia, si è occupato anche l'Ecofin, in corso a Bruxelles.
Il ministro dell'Economia francese, Thierry Breton, ha presentato ai partner Ue un 'memorandum' sull'energia, all'Ecofin in corso a Bruxelles. I cui punti chiave sono "una gestione coordinata delle interconnessioni energetiche, programmi pluriennali di investimenti in produzione e trasporti finanziati con l'aiuto della Bei. Importanti sono anche il rafforzamento del dialogo con Russia, Ucraina, l'Opec, la Cina e l'India ma, soprattutto, 'tenere in conto' il contributo del nucleare sulla sicurezza degli approvvigionamenti".
Il suo omologo italiano, Giulio Tremonti ha ricordato che "essendo il problema dell'energia su scala europea, le soluzioni devono essere europee". Sottolineando che "la competenza sull'energia non è devoluta (all'Europa, ndr), ma condivisa e, forse, è ancora troppo nazionale".
"L'Europa deve fare molto di più come Europa", ha rimarcato il ministro, sottolineando che il documento dell'Italia "é all'interno delle competenze dell'Ecofin e del G7 e non intende sottrarre competenze ad altri". "E' fondamentale che il prossimo G7 si occupi di energia", ha proseguito Tremonti, dicendo che nei prossimi giorni potrebbe incontrare il ministro dell'Economia russo.
L'Europa oggi, riguardo all'energia, secondo Tremonti "si trova in una fase non diversa dall'inizio degli anni '50, quando nacquero i problemi del costo e della sicurezza energetica, e vennero varate la Ceca ed Euratom. Sono formule politiche che ci si stanno ripresentando: allora furono trovate situazioni efficaci, oggi dobbiamo trovarne altrettante''