Ericsson (ERI) ERICSSON: Oggi pagamento di opa, da domani via libera.....

Cosa ne dite...ci potrebbe stare una bella ipotesi di agiotaggio in questo caso?? Non sono un esperto legale ma essendoci delle chiare disposizioni regolamentari in merito all'impossibilità di un delisting di ericsson "a piacimento della controlante" mi sembra chiaro che o chi ha scritto l'articolo su MF sia in buona fede ma incompetente inmateria o, alternativas più probabile, stia passando informazioni al pubblico distorte e non veritiere.....e provate ad andare un pò a leggervi il testo unico sulla definizione di agiotaggio: "Reato commesso da chi, al fine di turbare il mercato interno dei valori o delle merci, pubblica o altrimenti divulga notizie false, esagerate o tendenziose o ricorre ad altri artifici per provocare un aumento o una diminuzione del prezzo dei valori ammessi nelle liste di borsa ecc...."
 
Basta mettere un condizionale al punto giusto, o costruire le frasi in maniera non perentoria, ed ecco fatto.

Questi articoli sono basati, comunque, su comunicazioni che provengono in una maniera o in un'altra (...dettato, come detto...) dagli stessi interessati, quindi ci si limita a riportare ciò che dicono altri.
 
Io sapevo che per fare il delisting basta raggiungere il 90%...
Comunque, lo stesso d'Orta ha confermato ciò in un altro post (Saeco)...
Il fatto che non si possa fare, a meno che di non quotare le azioni in un altro mercato UE, mi è nuovo...
 
Oltre agli articoli della stampa specializzata, guardiamo alle informative più dirette e mi riferisco a quelle inviate dalle banche ai clienti che detengono presso di loro azioni Ericsson in custodia e amministrazione.

Per esempio un primario istituto di credito ha comunicato quanto segue:



1088073296ericsson.jpg




Mi sembra chiaro che c'è una dichiarazione di volontà anticipata ("dichiara fin d'ora") a riguardo dell'Opa residuale (stabilendo come propria soglia il 90%).
L'informativa parla di un delisting solo dopo aver espletato l'opa residuale. Non cita poi eventuali problemi da fusione.
Se ci dovesse essere qualche colpo basso, mi pare scontato che le prime a dover essere chiamate in causa (un ruolo importante spetterebbe alle associazioni dei consumatori) sono proprio le informative rese dalle banche alla propria clientela per ottenere istruzioni, banche che sono tenute ad agire nell'interresse della clientela e non certo di Dina Italia spa.

Flash
 
Apparentemente siamo in buona compagnia, dalla Consob:

17/06/2004



SOCIETE GENERALE SA

ERICSSON SPA

2.153%
GESTIONE FONDI COMUNI
 
Non entro nel merito delle vostre ragioni circa l'impossibilità di un delisting perché non conosco l'argomento. A monte mi sembra opportuno osservare che, in considerazione della modesta redditività che offre l'azienda (ROE 2003 5%; ROE 2004 (E) 6%; ROE 2005 (E) 9%; ROE 2006 (E) 7%), l'offerta di 32 Euro, pari approssimativamente al valore di libro, non fosse poi così malvagia.
 
cellulo ha scritto:
Non entro nel merito delle vostre ragioni circa l'impossibilità di un delisting perché non conosco l'argomento. A monte mi sembra opportuno osservare che, in considerazione della modesta redditività che offre l'azienda (ROE 2003 5%; ROE 2004 (E) 6%; ROE 2005 (E) 9%; ROE 2006 (E) 7%), l'offerta di 32 Euro, pari approssimativamente al valore di libro, non fosse poi così malvagia.

Hai ragione infatti:

Si ferma a metà strada l’Opa di Ericsson Italia che ha ricevuto adesioni pari al 57,75%, ...

da Finanza&Mercati del 19-06-2004

Si ferma a metà strada l’Opa di Ericsson Italia che ha ricevuto adesioni pari al 57,75%, ma non abbastanza per arrivare alla soglia necessaria per la residuale. All’Offerta pubblica d’acquisto promossa dal veicolo Dina sono state consegnate 4.226.944 azioni ordinarie pari al 16,42% del capitale che, sommate al 71,19% detenute dalla casa madre svedese, fanno un totale di 87,6%, e quindi inferiore alla quota del 90% del capitale necessaria per la residuale. Ma dopo questo mancato successo cosa c’è da aspettarsi per il titolo dell’azienda di telecomunicazioni? Sul prospetto informativo dell’offerta era infatti previsto che qualora Dina non avesse raggiunto il 90% del capitale, Ericsson si sarebbe riservata il diritto di fondere il veicolo con la società operativa quotata e distribuire agli azionisti titoli del veicolo non quotato. Ma Dina potrebbe anche decidere di rastrellare sul mercato un 2,4% circa del capitale della società per poi delegare alla Consob il compito di fissare il prezzo della seconda offerta finalizzata al delisting. Ci sono però ipotesi più fantasiose: gli attuali azionisti di Ericsson Italia potrebbero ottenere titoli della casa madre svedese tramite Ops.
Come nel caso di Dalmine e Saiag, il mercato ha bocciato l’offerta in quanto riteneva che il prezzo di 32 euro proposto non fosse adeguato all’effettivo valore dell’azienda. A fine 2003 la società specializzata nelle infrastrutture per la telefonia aveva una posizione finanziaria netta positiva per 262 milioni; pertanto, tutta l’operazione appena conclusa è stata autofinanziata con la cassa. Inoltre, Banca Finnat, che è specialist della società aveva indicato un valore obiettivo di 53 euro per azione, ovvero il 65% in più rispetto ai 32 euro offerti. Inoltre, dopo un 2003 difficile, per Ericsson Italia il 2004 dovrebbe essere un anno di svolta. La società beneficerà infatti degli effetti sia della ristrutturazione che ha portato avanti nell’ultimo biennio sia del completamento delle reti Umts. Ericsson Italia è del resto il partner tecnologico di società come Tim e H3G per la costruzione e la gestione in outsourcing di tutte le infrastrutture di terza generazione. Infine, la prossima settimana Ericsson ha convocato un cda per discutere dell’esito dell'operazione, e in ambienti finanziari circolava il nome di Mediobanca come possibile advisor.

:P
 

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