Ericsson (ERI) ERICSSON: Oggi pagamento di opa, da domani via libera.....

luciozzz ha scritto:
cellulo ha scritto:
Non entro nel merito delle vostre ragioni circa l'impossibilità di un delisting perché non conosco l'argomento. A monte mi sembra opportuno osservare che, in considerazione della modesta redditività che offre l'azienda (ROE 2003 5%; ROE 2004 (E) 6%; ROE 2005 (E) 9%; ROE 2006 (E) 7%), l'offerta di 32 Euro, pari approssimativamente al valore di libro, non fosse poi così malvagia.

Hai ragione infatti:

Si ferma a metà strada l’Opa di Ericsson Italia che ha ricevuto adesioni pari al 57,75%, ...

da Finanza&Mercati del 19-06-2004

Si ferma a metà strada l’Opa di Ericsson Italia che ha ricevuto adesioni pari al 57,75%, ma non abbastanza per arrivare alla soglia necessaria per la residuale. All’Offerta pubblica d’acquisto promossa dal veicolo Dina sono state consegnate 4.226.944 azioni ordinarie pari al 16,42% del capitale che, sommate al 71,19% detenute dalla casa madre svedese, fanno un totale di 87,6%, e quindi inferiore alla quota del 90% del capitale necessaria per la residuale. Ma dopo questo mancato successo cosa c’è da aspettarsi per il titolo dell’azienda di telecomunicazioni? Sul prospetto informativo dell’offerta era infatti previsto che qualora Dina non avesse raggiunto il 90% del capitale, Ericsson si sarebbe riservata il diritto di fondere il veicolo con la società operativa quotata e distribuire agli azionisti titoli del veicolo non quotato. Ma Dina potrebbe anche decidere di rastrellare sul mercato un 2,4% circa del capitale della società per poi delegare alla Consob il compito di fissare il prezzo della seconda offerta finalizzata al delisting. Ci sono però ipotesi più fantasiose: gli attuali azionisti di Ericsson Italia potrebbero ottenere titoli della casa madre svedese tramite Ops.
Come nel caso di Dalmine e Saiag, il mercato ha bocciato l’offerta in quanto riteneva che il prezzo di 32 euro proposto non fosse adeguato all’effettivo valore dell’azienda. A fine 2003 la società specializzata nelle infrastrutture per la telefonia aveva una posizione finanziaria netta positiva per 262 milioni; pertanto, tutta l’operazione appena conclusa è stata autofinanziata con la cassa. Inoltre, Banca Finnat, che è specialist della società aveva indicato un valore obiettivo di 53 euro per azione, ovvero il 65% in più rispetto ai 32 euro offerti. Inoltre, dopo un 2003 difficile, per Ericsson Italia il 2004 dovrebbe essere un anno di svolta. La società beneficerà infatti degli effetti sia della ristrutturazione che ha portato avanti nell’ultimo biennio sia del completamento delle reti Umts. Ericsson Italia è del resto il partner tecnologico di società come Tim e H3G per la costruzione e la gestione in outsourcing di tutte le infrastrutture di terza generazione. Infine, la prossima settimana Ericsson ha convocato un cda per discutere dell’esito dell'operazione, e in ambienti finanziari circolava il nome di Mediobanca come possibile advisor.

:P


Una piccola nota su come è stato ottenuto quel Target Price:

Valore attuale dei cash flow esplicitamente previsti: 399,4
Terminal value: 840,389
Posizione finanziaria netta: 215,42

Equity value: 1455,34

da cui, dividendo per il numero di azioni, si ottiene un TP di 56,54

Affidarsi a criteri di valutazione quali il DCF che scarica sul teminal value il 58% del valore è quanto meno opinabile. Ovviamente la mia osservazione ha carattere generale e non si rifeisce allo studio in oggetto che, peraltro, è molto ben fatto. Oltre tutto il DCF è il metodo dominante fra gli analisti finanziari, quindi il mio invito alla cautela riguarda tutte le indicazioni di prezzo elaborate con questo modello.

Quello che volevo dire è che il buon senso e le ragionevoli previsioni di utili per i prossimi 2/3 anni mi suggeriscono che il prezzo di OPA non fosse tanto sbagliato, magari si poteva aggiungere qualche Euro, ma l'ordine di grandezza è quello li .
 
valore ericsson

Buongiorno,

sono alberto e mi vorrei presentare come piccolo azionista ERICSSON dal 2001, che ha partecipato anche all'ultima assemblea dei soci.
Per quanto concerne il prezzo di 32 è quasi pari al valore di patrimonio netto, stimato in circa 800 mln di Euro; orbene nel passivo patrimoniale sono appostati Fondi rischi vari per circa 250 mln, e il Fondo Sval. crediti è pari a più del 10% dei crediti commerciali (per la maggior parte TIM, H3G e WIND), con una politica di accantonamenti prudenziali senza pari per le altre società quotate.....Il principio di prudenza è sacrosanto, ma se i fondi non vengono utilizzati (con pagamenti), lascio a Voi pensare quale sarebbe stato l'utile di esercizio 2003 e anni precedenti nonché il valore del patrimonio netto (si può optare ragionevolmente per la non distribuzione di utili, anziché imputare costi/accantonamenti che deprimono l'ultile e il patrimonio netto e accrescono le passività!!). Certamente il valore è ben superiore a 32 soltanto rettificando il patrimonio netto....
Quanto alla redditività, a parte quanto sopra detto, i tre anni passati sono stati orribiper tutti i fornitori di telecom equipment, ma ERI ha avuto sempre risultati positivi ed è in fase di lancio CERTA il servizio UMTS...ricordo che ERi è il maggior fornitore TIM, WIND (per la quale sta fornendo assistenza per I-MODE) e H3G (fornitore esclusivo).....UMTS significa servizi ad alto valroe aggiunto e minor costo di gestione delle telefonate (guardate la politica aggressiva di 3, non solo con i terminali, ma anche con le tariffe autoricaribili a 15 cent/min. verso tutti i numeri di tutti gli operatori di rete fissa e mobile...personalmente videotelefono ed è un'esperienza che se provata dove c'è copertura poi - sono certo - che diventerà abitudine)...POI c'è l'obbligo di copertura in base all'assegnazione delle licenze e quindi ulteriore fatturato e poi la manutenzione delle reti.....NON PENSATE che la redditività sia strettamente correlata all'andamento dei ricavi???
E poi, al di là del Redditto NEtto, se guardate l'EBTDA (margine operativo) è facile vedere come il prezzo d'opa corrisponde a sole 3 volte (ed è finanziato in pratica con la cassa esistente!!!), mentre altri competitors hanno rapporti anche superiori a 10 (v. Nokia)...
Tornando al patrimonio netto, mi sembra che la capogruppo svedese quoti circa 3 volte il PNetto....

Se ancora pensate che questo sia il prezzo giusto!!!

Saluti





cellulo ha scritto:
luciozzz ha scritto:
cellulo ha scritto:
Non entro nel merito delle vostre ragioni circa l'impossibilità di un delisting perché non conosco l'argomento. A monte mi sembra opportuno osservare che, in considerazione della modesta redditività che offre l'azienda (ROE 2003 5%; ROE 2004 (E) 6%; ROE 2005 (E) 9%; ROE 2006 (E) 7%), l'offerta di 32 Euro, pari approssimativamente al valore di libro, non fosse poi così malvagia.

Hai ragione infatti:

Si ferma a metà strada l’Opa di Ericsson Italia che ha ricevuto adesioni pari al 57,75%, ...

da Finanza&Mercati del 19-06-2004

Si ferma a metà strada l’Opa di Ericsson Italia che ha ricevuto adesioni pari al 57,75%, ma non abbastanza per arrivare alla soglia necessaria per la residuale. All’Offerta pubblica d’acquisto promossa dal veicolo Dina sono state consegnate 4.226.944 azioni ordinarie pari al 16,42% del capitale che, sommate al 71,19% detenute dalla casa madre svedese, fanno un totale di 87,6%, e quindi inferiore alla quota del 90% del capitale necessaria per la residuale. Ma dopo questo mancato successo cosa c’è da aspettarsi per il titolo dell’azienda di telecomunicazioni? Sul prospetto informativo dell’offerta era infatti previsto che qualora Dina non avesse raggiunto il 90% del capitale, Ericsson si sarebbe riservata il diritto di fondere il veicolo con la società operativa quotata e distribuire agli azionisti titoli del veicolo non quotato. Ma Dina potrebbe anche decidere di rastrellare sul mercato un 2,4% circa del capitale della società per poi delegare alla Consob il compito di fissare il prezzo della seconda offerta finalizzata al delisting. Ci sono però ipotesi più fantasiose: gli attuali azionisti di Ericsson Italia potrebbero ottenere titoli della casa madre svedese tramite Ops.
Come nel caso di Dalmine e Saiag, il mercato ha bocciato l’offerta in quanto riteneva che il prezzo di 32 euro proposto non fosse adeguato all’effettivo valore dell’azienda. A fine 2003 la società specializzata nelle infrastrutture per la telefonia aveva una posizione finanziaria netta positiva per 262 milioni; pertanto, tutta l’operazione appena conclusa è stata autofinanziata con la cassa. Inoltre, Banca Finnat, che è specialist della società aveva indicato un valore obiettivo di 53 euro per azione, ovvero il 65% in più rispetto ai 32 euro offerti. Inoltre, dopo un 2003 difficile, per Ericsson Italia il 2004 dovrebbe essere un anno di svolta. La società beneficerà infatti degli effetti sia della ristrutturazione che ha portato avanti nell’ultimo biennio sia del completamento delle reti Umts. Ericsson Italia è del resto il partner tecnologico di società come Tim e H3G per la costruzione e la gestione in outsourcing di tutte le infrastrutture di terza generazione. Infine, la prossima settimana Ericsson ha convocato un cda per discutere dell’esito dell'operazione, e in ambienti finanziari circolava il nome di Mediobanca come possibile advisor.

:P


Una piccola nota su come è stato ottenuto quel Target Price:

Valore attuale dei cash flow esplicitamente previsti: 399,4
Terminal value: 840,389
Posizione finanziaria netta: 215,42

Equity value: 1455,34

da cui, dividendo per il numero di azioni, si ottiene un TP di 56,54

Affidarsi a criteri di valutazione quali il DCF che scarica sul teminal value il 58% del valore è quanto meno opinabile. Ovviamente la mia osservazione ha carattere generale e non si rifeisce allo studio in oggetto che, peraltro, è molto ben fatto. Oltre tutto il DCF è il metodo dominante fra gli analisti finanziari, quindi il mio invito alla cautela riguarda tutte le indicazioni di prezzo elaborate con questo modello.

Quello che volevo dire è che il buon senso e le ragionevoli previsioni di utili per i prossimi 2/3 anni mi suggeriscono che il prezzo di OPA non fosse tanto sbagliato, magari si poteva aggiungere qualche Euro, ma l'ordine di grandezza è quello li .
 
cellulo ha scritto:
Non entro nel merito delle vostre ragioni circa l'impossibilità di un delisting perché non conosco l'argomento. A monte mi sembra opportuno osservare che, in considerazione della modesta redditività che offre l'azienda (ROE 2003 5%; ROE 2004 (E) 6%; ROE 2005 (E) 9%; ROE 2006 (E) 7%), l'offerta di 32 Euro, pari approssimativamente al valore di libro, non fosse poi così malvagia.


Non scherziamo per favore era è e rimane un'OPA ridicola e lo sanno anche i sassi che i conti sono stati manipolati al ribasso proprio per far consegnare i titoli e ricomprarsi indietro la società senza spendere nulla con i soli soldi della cassa.
Trovami un titolo quotato sul Nasdaq che non stia per fallire che quota solo 1 volta il book value, concordo con quanto detto da Albertop.
 
elisabeth ha scritto:
chi ne vuole 35000 a 31,95 ?

farebbero certamente comodo a chi ha lanciato l'opa....noi piccoli risparmiatori non è che abbiamo molti soldi poi....quanto c'è da perdere lo si fa insieme alla maggioranza, per quanto concerne le situazioni di guadagno lascio a te e voi la risposta!
 
Da 2 giorni solo vendite e pochi acquisti

Come temevo la mancanza di notizie ed il sospetto di tempi lungo spinge molti a cambiare cavallo

A breve rischia di diventare una bella crosta a pf....mannaggia!
 
A fine giornata si è mossa ed ha messo a segno un +1,34%...c'è qualche voce in giro secondo voi'

Peleg :-?
 

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