Esperienze ai mercatini: consigli, dritte, osservazioni

IL SECONDO GIRO

Chi ha esperienza di mercatini sa che concedersi un secondo giro (se il mercato non è proprio immenso) ha la sua utilità. Se, per esempio, siamo sempre attenti in primo luogo agli argenti, ad un secondo passaggio potremmo notare quel bel quadretto che prima ci era sfuggito. Se la nostra compagna ha la fisima delle stoffe, al secondo girò scoprirà quel gioiello che invece è sempre stato lì.
Al tempo stesso, sarà possibile valutare meglio quanto ci ha lasciato nel dubbio.
Insomma, se non si è presi per il collo dagli altri impegni, una doppia osservazione presenta i suoi vantaggi.
 
SPECIALISTI E CASUALITA'

Una volta ho trovato, da uno che vendeva solo mobili, un paio di grafiche buttate là sui cassettoni. Una delle due era un Marquet, litografia, preso a 10 euro. Si tratta di una situazione tipica: chi è specializzato in un genere facilmente può trovarsi ad avere due o tre pezzi di cui non capisce nulla: in questo caso il prezzo è spesso ottimo. L'occasione allora va colta anche velocemente - ma senza mostrare fretta, ovvio.
Viceversa, lo specialista può avere qualche pezzo a buon prezzo nel mucchio, proprio per l'abbondanza della merce. Può essere una mezza occasione se si cerca "proprio quello, difficile da trovare".
 
LA LENTE

Sempre sulle grafiche: sarebbe bene avere con sé ad ogni mercatino una lente d'ingrandimento, soprattutto se il nostro occhio non è più "quello di una volta", ma anche se ci si vede benissimo.
La prima cosa che si può scoprire è la presenza di un retino tipografico, che esclude definitivamente ogni acquisto: trattasi di riproduzione, anche se fosse firmata e numerata a matita dall'artista (in questo deplorevole caso, mettere il nome dell'artista sul libro nero). In altri casi sarà possibile evidenziare una struttura del segno, o del colore, da serigrafia o invece da litografia. In generale, si potrà valutare l'eventuale spessore del segno: nelle riproduzioni in nero al tratto (quindi senza retino, in pratica sono come create con un timbro metallico da tipografia) lo spessore mancherà, e tutti i neri saranno livellati, a differenza che nell'acquaforte.
Difficile è, sempre, valutare una grafica sotto vetro, e certe cose si fa proprio fatica a vederle.

Comunque il retino si vede bene anche sotto vetro. Io e te abbiamo comunque comprato un multiplo di Plessi (la famosa spugna che assorbe l'acqua alta a Venezia) che aveva il retino, una scelta di stampa dell'artista, certamente non esaltante.:(Infatti quella grafica pur essendo famosa pare avere un mercato a prezzi bassi.

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Comunque il retino si vede bene anche sotto vetro. Io e te abbiamo comunque comprato un multiplo di Plessi (la famosa spugna che assorbe l'acqua alta a Venezia) che aveva il retino, una scelta di stampa dell'artista, certamente non esaltante.:(Infatti quella grafica pur essendo famosa pare avere un mercato a prezzi bassi.

Vedi l'allegato 380753
Bassi, ma sempre maggiori rispetto a quanto pagammo :consolare:
Diciamo che certa grafica moderna (Plessi, ma anche Warhol, Rauchenberg, Dine e poi altri) ha fatto espresso uso della fotolitografia. Ciò ha creato anche qualche problema a livello di commercio internazionale. Breve, esistono definizioni che accettano tali escamotages come scelta d'artista, altre, più ortodosse, che li respingono. Come dici tu, poi, il mercato seleziona secondo preferenze: ciò che in Italia dà quantomeno fastidio, in USA viene comunemente accettato. Mi pare che il problema possa accostarsi a quello dei collages opere uniche, i quali fanno uso di pezzi ready-made ma normalmente vengono considerati (spesso anche valutati) come una "pittura". Per esempio con Marca-Relli - per non risalire a Picasso o Severini.

La grafica che hai postato sembra una serigrafia, ma Rizzi dell'Artesegno la conosceva bene, e mi spiegò esservi un procedimento fotografico. Ciò non la escludeva dal mercato, ma il mercato stesso poi la valuta un po' di meno che se fosse serigrafia. Questa è anche una ipocrisia, perché ormai le serigrafie vengono realizzate tramite riporto fotografico, dunque siamo lì.
E' per questo che cerco di acquistare incisioni (acqueforti, acquetinte ...) e mi spingo al massimo alle litografie di buona qualità grafica specifica, che, anche se realizzate in offset, mostrano di essere state curate dall'artista. Tranne motivate eccezioni, mi tengo invece lontano dalle serigrafie.:benedizione:

Qu'est-ce qu'une Lithographie Originale ?... Une Estampe ? ... : Galerie 125 ma soprattutto il seguente

GRAFICA D'ARTE in "Enciclopedia Italiana" in particolare, per ulteriori ricerche: 3° Congresso dell'Associazione Internazionale delle Arti Plastiche, Vienna 1960; Comité International de la Gravure, Parigi 1964; Print Council of America, New York 1961; convegno organizzato dalla Biennale di Venezia, 1991, ecc.
 
Il secondo giro a volte nei mercati piccoli me lo concedo... anche se magari ritorni quando il pezzo a cui eri interessato è stato già venduto o quando hanno già imballato per andarsene.. In effetti anch'io cerco di acquistare dove vendono altro... la mia "megacartella" di carte geografiche militari, stampe e disegni e bozzetti di opere l'ho acquistata proprio in questo modo.. anche se non ho ben definito il valore credo di averci guadagnato...
Io ancora ho qualche dubbio su fotolitografie e stampe offset in termini di valore... e anche tra lito e serigrafie... ho capito che acquaforte, acquatinta e punta secca sono in genere più pregiate come le prove d'artista..
 
Il secondo giro a volte nei mercati piccoli me lo concedo... anche se magari ritorni quando il pezzo a cui eri interessato è stato già venduto o quando hanno già imballato per andarsene.. In effetti anch'io cerco di acquistare dove vendono altro... la mia "megacartella" di carte geografiche militari, stampe e disegni e bozzetti di opere l'ho acquistata proprio in questo modo.. anche se non ho ben definito il valore credo di averci guadagnato...
Io ancora ho qualche dubbio su fotolitografie e stampe offset in termini di valore... e anche tra lito e serigrafie... ho capito che acquaforte, acquatinta e punta secca sono in genere più pregiate come le prove d'artista..
Il motivo principale è che la stampa di acqueforti ecc. è più lenta ed artigianale che quella delle lito e serigrafie. Inoltre, la matrice è difficilmente riproducibile meccanicamente, specie per l'acquatinta.
La xilografia ad un colore è invece praticamente imitabile alla perfezione con banali tecniche moderne di stampa..
 
Chi se ne intende di modernariato (io no) spesso dichiara di aver trovato nel mercatino rionale il pezzo buono. E' questo un caso particolare, in quanto nei mercatini poveri solitamente gli oggetti venduti sono recenti (ma nelle campagne francesi è facile trovare roba centenaria) e quindi possono esserci buoni pezzi di modernariato - ma occorre conoscerne anche il mercato.
Da questo punto di vista invidio i modernariatisti (si dice così?), che sono destinati a trovare abbastanza spesso vere e proprie chicche.
 
Mi piacerebbe conoscere l'opinione di altri sulle differenze tra comprare da un uomo o comprare da una donna.o_O
Io trovo che la donna, quando non conosce bene quello che vende, è più pronta a mollare sul prezzo; viceversa, quando sa che cosa ha in mano, mediamente tende a tener duro ...
... ... oddìo ... :-R :vado:
giuro :maestro: che non mi ero accorto di quello che stavo ... scrivendo. :nnoo::bannato:
vabbè, diciamola così
la donna che sa pretende
quella che sa poco o nulla sconta o regala
viceversa l'uomo che sa può anche essere più cedevole
quello che non sa ci prova comunque ...

macché :depresso:
insomma :stop:
ci provi qualcun altro a dirlo senza che sembri quel tipo di manuale là :wall: :pig:

:ops:
 
Ultima modifica:
L'ORARIO, LA DURATA DEL POSSESSO, I GUSTI DEL VENDITORE

A me pesa alzarmi presto per andare al mercatino. Fatta così sembra un lavoro :corna:
E poi, le migliori occasioni non le ho mai trovate "all'alba" (quelle rarissime volte che all'alba c'ero).
Se uno s'intende molto di un campo, facile che veda anche alle 14 quello che gli altri non hanno saputo vedere prima.
Certo, si può obiettare che prima vai e più possibilità hai.
Però si consideri che di buon'ora il venditore ritiene di avere più tempo a disposizione per liberarsi del pezzo. Risultato: nella maggior parte dei casi non vorrà cedere sul prezzo (però è anche vero che in un buon terzo dei casi invece sarà accondiscendente, pur di cominciare a vendere, dipende da un numero incontrollabile di fattori).
In realtà la disponibilità ad abbassare il prezzo è legata mediamente a certi parametri, relativi a "da quanto tempo ce l'ha" e "quanto gli piace".
Nel primo caso, si trova che, dopo un breve periodo iniziale in cui il venditore può essere tentato di guadagnare meno pur di rientrare subito, viene un periodo di mezzo, chiamiamolo della pesca paziente :abbocca:, in cui egli tranquillamente vuole realizzare il più possibile, ed è poco disposto a scontare. Questo vale ancor più se il pezzo in sé lo convince profondamente; viceversa, se il pezzo gli pare "dubbio", sarà più disponibile a disfarsene anche se comprato ieri.
Infine, giunge il momento in cui il pezzo, qualunque sia la considerazione iniziale di cui godeva presso il mercante, inizia a diventare per lui "un osso": nessuno lo ha notato, o nessuno lo ha voluto, o voluto a prezzo normale. Naturalmente intendo nel susseguirsi dei vari mercatini, e questo è il momento giusto per il collezionista specializzato, quello che non compra per rivendere a breve, ma per una sua trista follia di possesso :p.
Tornando invece al semplice arco della giornata, è notorio che sul tardi il venditore tende a mollare sul prezzo. Vietato però farsi scappare urletti, sorrisi e ammiccamenti: l'acquisto è una cosa seria e perigliosa, :transf: e poi, i nostri soldi valgono sempre di più di quelli degli altri, no? Allora si acquisti con una certa gravità, e comprensione per il venditore, ma soprattutto compassione per il nostro sacrificio, quell'oggetto da 1000 euri per il quale lui ne chiede - col pensiero già rivolto al pizzaebirra della sera stessa in compagnia della sua squinzietta :love: o megera :moglie: - ben quindici.
Diamogliene dodici e non se ne parli più, stasera noi si cena a pane e latte.:specchio: :clap:. Lui al massimo la marinara aglio pomodoro . La meno cara, CVD.:pizza:
Vietato, tuttavia, augurargli che gli vada di traverso, l'uomo potrebbe esserci utile ancora. :-o
 
Talora vado a cercar grafiche o simili con in spalla, o in mano, una grande cartella.
Di solito si cerca di dissimulare i propri interessi, allo scopo che il mercante non ne approfitti, facendoci pagare di più in nome delle nostre passioni, cioè delle debolezze. Dunque, verrebbe da dire, niente cartella!:melo:
E invece accade che lo stesso fatto di vedermi con tale bustone spinga i venditori a tenere cordiale ed umana l'offerta, moderati i prezzi :cool:: probabilmente dietro c'è il pensiero "questo qua compra davvero, ed è pure interessato alla grafica: dài che gli sbologniamo un po' di roba"

Per quanto ho scritto sopra, pare evidente che in questo caso chi ragiona così percepisca quelle stesse grafiche come un "osso".
 

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