Da scienze e dintorni (scienzeedintorni: L'estrazione di gas dagli scisti bituminosi: Marcellus Shale - Pennsylvania)
e poi:
Il gas da scisti bituminosi detto anche non convenzionale, promette di essere
la nuova frontiera energetica per i prossimi anni. Esso è costituito da
gas metano contenuto negli scisti argillosi. Gli scisti sono sedimenti di colore nero ricchi di bitumi presenti normalmente nelle argille.
La presenza di
metano in tali sedimenti era già nota da moltissimo tempo. E nonostante la loro abbondanza sul pianeta, fino ad oggi, non era mai stato presa in considerazione l’idea di sfruttarli perché l’
estrazione era troppo costosa. Ma 4 o 5 anni fa gli americani sono riusciti a mettere a punto
due tecniche che la hanno resa concorrenziale all’estrazione del metano convenzionale. Questa scoperta potrebbe di colpo aver
raddoppiato le riserve di gas naturale americano e della terra. All’incirca 5 anni fa, infatti, con la produzione di gas metano in calo si era dato inizio sulle coste nord americane alla costruzione di una serie siti di stoccaggio che avrebbero dovuto rigassificare il metano trasportato dalle navi provenienti dalla Russia e dal Qatar. Oggi si sta iniziando a riconvertire questi impianti per adattarli all’esportazione. Questa nuova possibilità infatti avrà sul mercato mondiale dell’energia ripercussioni simili ad un terremoto. Il primo settore a subirne gli effetti sarà
il nucleare che negli ultimi anni e per la crisi petrolifera e per l’obiettivo meno 80% di gas serra entro il 2050 era stato
rispolverato.
Con le riserve di metano raddoppiate e non solo ad appannaggio di Russia ed Iran il panorama
energetico futuro può rapidamente evolversi. E’ vero che il nucleare da 0 CO2 e il gas metano convenzionale o non produce sempre anidride carbonica ma una centrale a gas costa meno della metà di una nucleare e la sua costruzione richiede meno della metà del tempo. Inoltre lo spegnimento di una centrale a gas è semplice mentre quello di un impianto nucleare è cosa ardua. E così le grandi manovre prossime venture del mercato incominciano già a delinearsi. Gazprom il colosso russo monopolista del metano ha concesso all’Ucraina uno sconto del 30% sul suo costo. Exxon ha speso oltre 30 miliardi di US$ per acquisire Xto un’azienda col know how dei gas non convenzionali. E tutti gli altri colossi della Big Oil iniziano a muoversi per accaparrarsi i nuovi giacimenti.
Ma in cosa consistono queste
scoperte che promettono di produrre tanti sfracelli?
Innanzi tutto il
tipo di trivellazione che
procede verticalmente finché non incontra gli scisti e poi orizzontalmente parallelamente al suolo aumentando l’area da cui verrà estratto il gas.
A questo punto poiché il gas non esce come nei giacimenti tradizionali perché è intrappolato nel bitume si insuffla
acqua sotto altissima pressione
mescolata ad acidi.
L’elevata pressione frantuma gli scisti e libera il gas. Il sistema, che come già detto precedentemente ha un costo competitivo ,ma va però usato con estrema
cautela perché può con facilità
inquinare le falde acquifere. Questo particolare ha già messo in allarme gli ambientalisti anche se va detto che non tutti sono contrari specialmente in considerazione del fatto che la cosa allontanerebbe l’incubo delle centrali nucleari.

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