Eurotech (ETH) Eurotech, le caratteristiche dell'offerta (1 Viewer)

pio99

Forumer attivo
Ciao,

Run the Park ha scritto:
Ciao,

intervengo per dare qualche indicazione tecnica utile (spero):

Per quanto riguarda i supercomputer, ti posso dire che gli acquirenti sono in stragrande maggioranza università ed enti pubblici.

IBM (ed altri) stanno cercando di aumentare la penetrazione sul mercato commerciale di questo tipo di prodotti, che dovrebbero essere utilizzati per il data mining e il web serving. Ma ad oggi penso si tratti più una speranza che della realtà (soprattutto in Europa.)

Per il momento l'applicazione più interessante sono le simulazioni per le biotech, che citano pure loro; ho visto che una delle loro macchine (l'APEnext mi pare) è stata progettata per l'utilizzo specifico nel campo della fisica quantica, quindi al momento non credo abbiano nulla di specifico.

Nel loro portafoglio clienti però ci sono anche clienti esteri (tedeschi e francesi.)

Cmq IMO è positivo che abbiano interazioni con università e istituti di ricerca visto che da lì arrivano gli input sia per progettare il prodotto ma anche e soprattutto le zucche e il know how.

Mi sembra che confermi a grandi linee che prospettive a breve termine per il mercato dei supercomputer siano fumose, per questo non valutabili allo stato attuale.
D'accordo sulle zucche universitarie meno sugli input progettuali visto che troppo spesso le universita' sono slegate dal tessuto industriale perche' volano troppo alto.


Run the Park ha scritto:
Probabilmente la produzione sarà esternalizzata in Asia, fare certe cose in Italia non avrebbe senso: per le caratteristiche del territorio (mi fare che fab ne esista una sola di STM per altro in Sicilia in mezzo al niente), perché mancano le infrastruttura e la rete di operatori (quello che chiameremmo il distretto), in definitiva i costi sarebbero proibitivi.

STM e Intel però lavorano a stadi più alti della "filiera", eurotech da quel che ho capito progetta principalmente applicazioni (e quindi è un CLIENTE di Intel.)

Quindi una sorta di dell/hp all'italiana in un settore di nicchia.

Concordi sul fatto che pur non essendo un produttore diretto di semiconduttori ma facendone uso dovrebbe risentire delle stesse fluttuazioni di prezzo del settore?

Ciao e grazie per le risposte.
 

Run the Park

Forumer storico
pio99 ha scritto:
Mi sembra che confermi a grandi linee che prospettive a breve termine per il mercato dei supercomputer siano fumose, per questo non valutabili allo stato attuale.

Ti direi non valutabili perché non sono capace di valutarle dal pdv finanziario, ma penso che dal pdv strategico sia un asset piuttosto importante.

D'accordo sulle zucche universitarie meno sugli input progettuali visto che troppo spesso le universita' sono slegate dal tessuto industriale perche' volano troppo alto.

Se lavorano a certi livelli devono avere un livello di know how molto elevato e questo si ottiene solo attingendo alla fonte, cioè l'università.

Per capirci: in Silicon Valley non si contano gli spin off universitari che come presidente hanno un professore.

Il gate al silicio e il primo microprocessore (Intel 4004) sono stati sviluppati da Federico Faggin, che ha preso il dottorato a Padova ed ha anche insegnato.

Se non usassero il trasferimento tecnologico sarebbero condannati a fare i ricopiatori di application note...

pio99 ha scritto:
Quindi una sorta di dell/hp all'italiana in un settore di nicchia.

A me ad occhio e croce ricorda più quelle aziende che lavorano nel settore spaziale... non escluderei a priori che seguisse le vicende dei propri clienti (come Finmeccanica ad es.)

Ciao e grazie per le risposte.

Figurati, sono solo riflessioni mie visto che sto considerando la sottoscrizione.
 

alias333

Forumer attivo
Eurotech, la ricerca per crescere

di Edoardo Fagnani
23 novembre 2005 10.00


Eurotech sta crescendo molto velocemente. Negli ultimi due esercizi il fatturato è aumentato mediamente del 42%. La leadership tecnologica del gruppo è sostenuta da una consistente attività di ricerca e sviluppo. Il prezzo di quotazione di Eurotech non è basso, in rapporto ai multipli di mercato. A oggi le dimensioni dell'azienda sono ancora limitate.



Punti di forza

- Tassi di crescita elevati
Eurotech sta crescendo molto velocemente. Negli ultimi due esercizi il fatturato è aumentato mediamente del 42%. A questo, nell’ultimo esercizio si è aggiunta l’ottima crescita della redditività e, parallelamente, della marginalità. In particolare, nel 2004 l’Ebitda margin ha superato l’11%, un livello di assoluta eccellenza, se confrontato con la marginalità delle aziende italiane quotate attive nel settore informatico.
L’espansione di Eurotech non si è fermata nel 2005. Anzi, ha accelerato. Nei primi nove mesi dell’anno i ricavi dell’azienda sono raddoppiati, arrivando a sfiorare i 20 milioni di euro. La società ha sfruttato gli ottimi tassi di crescita del settore di riferimento.

- Leadership tecnologica
I prodotti sviluppati da Eurotech hanno un elevato contenuto tecnologico, in grado di soddisfare le diverse esigenze dei clienti. Questo perché la società lavora a stretto contatto con la clientela, capendo i bisogni più importanti. Non è da trascurare il fatto che, con questa tipologia di business, Eurotech crea partnership di medio-lungo periodo con i propri clienti, rendendo più complesso l’ingresso nel settore di potenziali concorrenti.
La leadership tecnologica di Eurotech è sostenuta da una consistente attività di ricerca e sviluppo. Nel 2004 la società ha dedicato alla ricerca e sviluppo ben 2,8 milioni di euro, pari al 14% del giro d’affari realizzato (era stata del 12% nel 2003). I vertici di Eurotech prevedono di dedicare anche nei prossimi anni l’11%-14% del fatturato alla ricerca e sviluppo.
Eurotech “difende” la propria attività, brevettando i prodotti sviluppati. Fino ad oggi il gruppo ha depositato 22 brevetti.
Infine, è importante evidenziare i diversi accordi e le convenzioni siglate con le maggiori università italiane, per supportare la ricerca e sviluppo.
Punti di debolezza

- Multipli elevati alla forchetta di prezzo indicativa
Il prezzo di quotazione di Eurotech non è basso. Sulla base del prezzo massimo indicato dai vertici della società (3,5 euro per azione) e supponendo la sottoscrizione integrale delle azioni derivanti dall’aumento di capitale, il rapporto tra capitalizzazione stimata al prezzo massimo e l’utile netto realizzato nel 2004 è pari a 100. Il rapporto tra Enterprise value (inteso come somma tra la capitalizzazione stimata al prezzo massimo e l’indebitamento netto atteso al termine del collocamento) ed Ebitda ottenuto nel 2004 è nell’ordine di 20. Il rapporto tra EV ed Ebit vale oltre 27. Il valore di questi rapporti è decisamente elevato ed è sostenibile solo con un forte miglioramento della redditività nei prossimi esercizi.
I vertici di Eurotech hanno precisato che la forchetta iniziale è stata fissata sulla base del confronto con i multipli di mercato (p/e; Ev/Ebitda; Ev/Ebit) dei principali comparables dell’azienda. Il metodo di valutazione che si basa sullo sconto dei flussi di cassa è stato utilizzato per controllare l’adeguatezza della forchetta di prezzo.
Non è da trascurare, inoltre, che le ultime matricole hanno avuto un’accoglienza fredda dal mercato. In particolare i manager di Guala sono stati costretti a fissare un prezzo di collocamento inferiore alla forchetta indicativa comunicata prima dell’inizio del collocamento.

- Dimensioni limitate
Le dimensioni di Eurotech sono molto limitate, sia in confronto con le principali aziende attive nel settore informatico che con le altre società quotate al segmento TechStar. Nel 2004 la neoquotanda non ha raggiunto i 20 milioni di euro di fatturato.
Il confronto con i mercati di riferimento risulta impietoso. Secondo le analisi condotte da alcune società di ricerca, nel 2005 il mercato dei NanoPC dovrebbe valere, a livello mondiale, 4 miliardi di dollari, mentre il valore del segmento dei supercomputer dovrebbe superare i 6,5 miliardi.
A questo punto per Eurotech diventa importante accrescere le proprie dimensioni, per sfruttare la forte espansione del mercato di riferimento. Coerentemente con questa strategia, quindi, gli utili realizzati dall’azienda saranno interamente reinvestiti (al momento non è prevista la distribuzione di dividendi) e una parte delle risorse raccolte con la quotazione dovrebbe essere utilizzata per alcune acquisizioni.

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La valutazione non mi sembra negativa... ma che multipli!

D'altro canto il campo delle nanotecnologie è immenso e probabilmente aperto a sviluppi imprevedibili: questa è davvero new economy.

Personalmente sto ancora pensandoci e valutando pareri.
 

idefix

Forumer attivo
domani è l'ultimo giorno per prenotare.

qualcuno ha notizie sui dati delle prenotazioni già effettuate.

grazie in anticipo.

ciao :)
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Dati sulle adesioni non ci sono. I multipli sono alti, ma ricordiamo anche che dal 2000 al 2004 la società è cresciuta al ritmo del 48% medio all'anno.
L'incasso dell'IPO serve per investire, anche con acquisizioni, in modo da eliminare il neo delle piccole dimensioni.

Come sempre, il prezzo definitivo lo fanno dopo che noi abbiamo prenotato, e quindi dipenderà dagli istituzionali, che possono fissare il prezzo-limite.

Il fatto che arrivi sul mercato (in caso di collocamento al 100%) già scalabile è un po' contraddittorio, ma complessivamente dico che aderire non è un'azzardo, secondo me.

Certo, investire in una simile azienda è un po' un atto di fede nel management e nei ricercatori.
 

idefix

Forumer attivo
grazie x la rispo.

rimango con i miei dubbi fino a domani e poi decidero'.


ps. OT per Giuseppe:
conosci gaetano megale?

ho visto una sua presentazione al salone del risparmio di MF.
è stato divertente e dissacrante nei confronti del risparmio gestito.

il suo intervanto si puo' scaricare qui:
http://www.milanofinanza.it/convegniMIFI/salone_risparmio/pdf/Relazioni_Quale_gestione.zip

altri interventi e foto
http://www.milanofinanza.it/convegniMIFI/salone_risparmio/salone_risparmio.asp
(nella foto gallery ci sono anch'io :( .... odio essere fotografato ;))

Offre un servizio a pagemento qui:
http://progetica.milanofinanza.it/investmentprofiler

pensi sia uno "giusto" o è uno dei tanti che vive scrivendo di finanza?

grazie, ciao :)
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
La prima volta che ho letto di Progetica era il 1996 o 1997, non ricordo, quando il mensile Investire (che allora si poteva leggere) ospitava i loro articoli di analisi quantitativa, materia pressoché sconosciuta al grande pubblico.

Non si sono mai spacciati per trader, ma hanno sempre fatto analisi. Negli ultimi anni ha molto allargato il giro, con convenzioni di vario genere.
 

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