A gennaio le due società saranno quotate a Milano
LUCA FORNOVO
TORINO
La separazione dell’auto dai veicoli industriali, targata Fiat, fa tappa davanti agli azionisti del Lingotto. Stamattina i soci, riuniti in assemblea straordinaria presieduta da John Elkann, saranno chiamati ad approvare lo scorporo dell’auto con la creazione di due nuove società. Da una parte la Fiat con il core business dell’auto (Fiat group automobiles, Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau più parte di Fiat Power Train) dall’altra, la Fiat Industrial con Cnh (macchine agricole), Iveco (veicoli commerciali) e Fpt Industrial & Marine.
L’ad di Fiat, Sergio Marchionne, aveva annunciato lo spin off in aprile, alla presentazione del nuovo piano industriale, sottolineando che lo scorporo fornisce chiarezza sulla strategia e sulla componente finanziaria. L’operazione è stata poi varata dal Cda di luglio e oggi il passaggio in assemblea. Nel frattempo Consob ha chiesto dettagli su come sarà ripartito l’indebitamento tra la nuova Fiat (auto) e Fiat Industrial.
Il completamento dello scorporo e la quotazione delle due società sono previsti per fine anno. Lo spin off non ha effetti finanziari e patrimoniali per gli azionisti. Da inizio gennaio i soci avranno un’azione Fiat e una Fiat Industrial per ogni titolo posseduto di Fiat Spa. Fiat Industrial avrà tre categorie di azioni (ordinarie, privilegiate e risparmio) come Fiat e le tre tipologie di azioni saranno quotate a Milano simultaneamente al completamento dello scorporo. Sulla base del piano al 2014, la nuova Fiat avrà ricavi per oltre 32 miliardi di euro nel 2010 con un risultato operativo di 0,5-0,6 miliardi mentre nel 2014 il fatturato salirà a 64 miliardi e il risultato operativo fra 3,2 e 3, 8 miliardi. Per Fiat Industrial i ricavi nell’anno in corso (calcolati post scissione) saranno 19 miliardi con un risultato operativo intorno ai 600 milioni, mentre i target a fine piano prevedono ricavi a 29 miliardi e risultato operativo di 3,2-3,4 miliardi.
All’operazione guarda con attenzione il sindacato. «È evidente la scelta - osserva il numero uno della Uil, Luigi Angeletti - di focalizzare molta attenzione sul settore auto, per costituire una vera e propria società internazionale con Fiat auto e Chrysler». Mentre per il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni «il problema vero è se Fiat in questo momento cruciale farà gli investimenti che abbiamo pattuito, i 20 miliardi».
Sul mercato dell’auto, infine, il centro studi Ihs global insight stima che nei primi otto mesi di quest’anno Fiat dovrebbe segnare un calo del 12,8% delle vendite in Europa occidentale (Ue 15 più Norvegia e Svezia) a circa 706.920 unità rispetto un anno prima su un mercato atteso in calo del 2,4% a poco più di 8,79 milioni.