News
smeraldo ha scritto:
buondì a tutti, vogliono le azioni! chi? chi sta entrando nel capitale, chi vende warrant e fa un pò di tappo?chi li ha comprati tra 0.14- e 0.18.........ma sono trader? per me no!
DI OGGI...
FINANZA pag. 43
Roncadin, prima l’aumento di capitale, poi il cambio di nome
L’operazione farà risalire il flottante e potrebbe consentire il passaggio al segmento Star mentre il bond, che la società sta studiando insieme ad un pool di banche già costituito, servirà a consolidare il debito e a sostenere la crescita per linee interne. Il gruppo ha escluso nuove acquisizioni
PAOLO POSSAMAI
Un miliardo di euro di ricavi, con un'incidenza del margine operativo lordo attorno al 10% e del 56% quanto al risultato operativo. Detta in numeri, questi saranno i tratti basilari di Arena Alimentare nel 2008 come li ha disegnati l'amministratore delegato Giovanni Barberis. A indicare la strada ancora da percorrere, si può ricordare che il fatturato proforma dello scorso anno è consistito in 750 milioni, il margine operativo lordo in 42 milioni, mentre il patrimonio netto ammontava a 120 milioni e i debiti a 230 milioni.
In effetti, Arena Alimentare al momento non esiste, ma solo perché non porta ancora questo nome: è il frutto della fusione fra Roncadin e gli asset più pregiati di Arena Holding, che del nuovo gruppo detiene l'84% circa. Arena Alimentare è il nome che sostituirà Roncadin a Piazza Affari, traslocando peraltro al segmento Star. A parte il passaggio allo Star, altre sono le novità annunciate ai mercati, indicate da Barberis come funzionali al raggiungimento dei target del piano industriale. Entro l'estate è previsto un aumento di capitale al fine di ricostituire il flottante. Al termine dell'operazione, che potrebbe essere declinata con una opv, una ops o una formula mista, il flottante dovrebbe essere ampliato fino al 45%. Quanto all'ammontare, è stimabile in 150160 milioni di euro, ma Barberis rimarca che la cifra esatta dipenderà dalle condizioni di mercato. Di sicuro vi è che Arena Alimentare, dopo le cadute delle stelle di settore come Cirio e Parmalat, punta a occupare sul listino uno spazio di spicco (accanto a Cremonini) tra le società alimentari.
Occorre chiarire che il conferimento degli asset principali di Arena Holding, valutato complessivamente 150 milioni di euro, nella misura di 80 milioni è stato rubricato in conto futuro aumento di capitale e per la parte residua sarà restituito da Roncadin alla controllante entro maggio 2006. «Si tratta di un'operazione davvero market friendly dice Barberis dato che disponevamo di perizie indipendenti tendenti a valutare fino a 250 milioni di euro il patrimonio conferito da Arena Holding. Ricordo che i beni apportati rappresentano un fatturato di circa 600 milioni».
Il ripristino del flottante chiuderà la complessa e controversa ristrutturazione dell'azionariato e della catena di comando avviata nei primi mesi del 2003 da Dante Di Dario. Il presidente di Arena Holding dapprima ha acquistato titoli di Roncadin in accordo con la famiglia fondatrice dell'azienda friulana, con annesso lancio di un'Opa a valori tanto bassi da andare deserta. Ma poi fra Di Dario e i fratelli Roncadin è scattata la guerra, a suon di Opa e controOpa, fino a che il 27 agosto 2004 l'imprenditore molisano ha raccolto l'84,12% del capitale. A questo punto, è partito il processo inverso.
Quotazione a parte, nel piano di sviluppo del gruppo un secondo importante capitolo attiene al lancio di un bond da 125150 milioni di euro finalizzato a consolidare il debito a 7/10 anni. Se ne sta occupando il pool composto da Bnp Paribas (capofila), Ubm, Bpm, Bper e Cassa di risparmio di Rimini. Lo stesso pool di banche, sempre sotto la guida di Bnp Paribas, venerdì 11 marzo ha firmato un bridge loan finalizzato allo sviluppo del gruppo ArenaRoncadin e all'estinzione anticipata del finanziamento acceso per l'Opa dello scorso agosto. L'Opa ha richiesto un investimento di 50 milioni di euro e per questo Di Dario allertò un team di istituti di credito con Dresdner Bank quale capofila. Il prestito in questione avrebbe avuto scadenza naturale a dicembre 2006. Il nuovo pool incardinato su Bnp Paribas accompagnerà tutti i futuri programmi finanziari di ArenaRoncadin, tra cui l'aumento di capitale e appunto il bond. «Il bond che stiamo valutando sottolinea Barberis non è funzionale a sostenere nuove acquisizioni, ma esclusivamente ad azzerare il debito e a consentirci risorse finanziarie per accelerare la crescita per vie interne. L’obiettivo è di arrivare ad un tasso dell'8% per la crescita composta annua del fatturato. Siamo concentrati a creare sinergie interne al gruppo».
I punti di forza esibiti da Arena sono così riassumibili: il 70% dei prodotti portano uno dei marchi di proprietà del gruppo; il 70% dei ricavi, originati da rapporto con 50mila clienti, dipende dall'export; secondo ricerche di mercato, il brand Arena è riconosciuto dal 93% degli interpellati; Arena è il terzo produttore europeo di gelati e il terzo produttore italiano di carni avicole. Nel portafoglio rientrano 800 famiglie di prodotti, nei filoni dei surgelati, dei gelati e dei freschi. «Abbiamo una grande elasticità per assorbire le ciclicità e i fattori di crisi tipici del settore food», sintetizza l'amministratore delegato.
Resta da dire del bond da 135 milioni di euro in capo a Arena Holding, in scadenza a giugno 2006. Oltre che sui vari asset mantenuti nel portafoglio, fra cui Salumi Marsilli, due impianti produttivi e la catena di ristoranti Tipico, per ripagare il bond Di Dario conta sull'apporto anche di nuovi investitori. E' in corso una trattativa in esclusiva con il fondo americano Oaktree Capital Management, che a fronte di una quota del 43% di Arena Holding potrebbe versare un centinaio di milioni di euro. «Come per l'aumento di capitale sulla quotata, puntiamo a portare a termine anche l'ingresso di un fondo nella controllante entro l'estate» conclude Barberis.