FINCHE' CI SARA' L'AUTUNNO, NON AVRO' ABBASTANZA MANI, TELE E COLORI PER DIPINGERE LA BELLEZZA CHE VEDO

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Hanno cessato la loro efficacia:

Decreto-legge 10 settembre 2021, n. 122

Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza da COVID-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario-assistenziale.
(GU Serie Generale n.217 del 10-09-2021)
Abrogato dalla
Legge 24 settembre 2021, n. 133 (GU Serie Generale n.235 del 01-10-2021)

Decreto-legge 18 maggio 2021, n. 65

Misure urgenti relative all'emergenza epidemiologica da COVID-19.
(GU Serie Generale n.117 del 18-05-2021)
Abrogato dalla
Legge 17 giugno 2021, n. 87 (in G.U. 21/06/2021, n. 146)

Decreto-legge 23 febbraio 2021, n. 15

Ulteriori disposizioni urgenti in materia di spostamenti sul territorio nazionale per il contenimento dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.
(GU Serie Generale n.45 del 23-02-2021)
La
L. 12 marzo 2021, n. 29 ha disposto (con l'art. 1, comma 3) che "Il decreto-legge 23 febbraio 2021, n. 15, è abrogato. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge n. 15 del 2021"

Decreto-legge 12 febbraio 2021, n. 12

Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.
(GU Serie Generale n.36 del 12-02-2021)
La
L. 12 marzo 2021, n. 29 ha disposto (con l'art. 1, comma 2) che "Il decreto-legge 12 febbraio 2021, n. 12, è abrogato. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge n. 12 del 2021"

Dpcm 14 gennaio 2021

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19», del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19», e del decreto-legge 14 gennaio 2021 n. 2, recante «Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 e di svolgimento delle elezioni per l'anno 2021».
(GU Serie Generale n.11 del 15-01-2021 - Suppl. Ordinario n. 2)

Decreto-legge 5 gennaio 2021, n. 1

Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.
(GU Serie Generale n.3 del 05-01-2021)
La L. 29 gennaio 2021, n. 6 ha disposto (con l'art. 1, comma 3) che "Il decreto-legge 5 gennaio 2021, n. 1, e' abrogato. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge".


Dpcm 3 dicembre 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante: «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19» e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante: «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19», nonche' del decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158, recante: «Disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19».
(GU Serie Generale n.301 del 03-12-2020)

Decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158

Disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19.
(GU Serie Generale n.299 del 02-12-2020)
La L. 29 gennaio 2021, n. 6 ha disposto (con l'art. 1, comma 2) che "Il decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158, è abrogato. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge n. 158 del 2020".


Decreto-legge 30 novembre 2020, n. 157

Ulteriori misure urgenti connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 (Decreto Ristori quater).
(GU Serie Generale n.297 del 30-11-2020 )
Decreto-Legge abrogato dalla
Legge 18 dicembre 2020, n. 176 (GU Serie Generale n.319 del 24-12-2020 - Suppl. Ordinario n. 43).
Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo Dl.


Decreto-legge 23 novembre 2020, n. 154

Misure finanziarie urgenti connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 (Decreto Ristori ter).
(GU Serie Generale n.291 del 23-11-2020 )
Decreto-Legge abrogato dalla
Legge 18 dicembre 2020, n. 176 (GU Serie Generale n.319 del 24-12-2020 - Suppl. Ordinario n. 43).
Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo Dl.


Decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149

Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese e giustizia, connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 (Decreto Ristori bis).
(GU Serie Generale n.279 del 09-11-2020 )
Decreto-Legge abrogato dalla
Legge 18 dicembre 2020, n. 176 (GU Serie Generale n.319 del 24-12-2020 - Suppl. Ordinario n. 43).
Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo Dl.


Dpcm 3 novembre 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19», e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19».
(GU Serie Generale n.275 del 04-11-2020 - Suppl. Ordinario n. 41)
A partire dal 4 dicembre 2020 le disposizioni del Dpcm 3 novembre 2020 sono sostituite dal Dpcm 3 dicembre 2020.


Dpcm 24 ottobre 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19», e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19».
(GU Serie Generale n.265 del 25-10-2020)
A partire dal 6 novembre 2020 le disposizioni del Dpcm 24 ottobre 2020 sono sostituite dal Dpcm 4 novembre 2020.


Decreto-Legge 20 ottobre 2020, n. 129

Disposizioni urgenti in materia di riscossione esattoriale
(GU Serie Generale n.260 del 20-10-2020)
Decreto-legge abrogato dalla
Legge 27 novembre 2020, n. 159 (GU Serie Generale n.300 del 03-12-2020)
Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo Dl.


Dpcm 18 ottobre 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19», e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19».
(GU Serie Generale n.258 del 18-10-2020)
A partire dal 26 ottobre 2020 le disposizioni del Dpcm 13 ottobre 2020, come modificato e integrato dal Dpcm 18 ottobre 2020, sono sostituite dal Dpcm 24 ottobre 2020.


Dpcm 13 ottobre 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19», e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19».
GU Serie Generale n.253 del 13-10-2020)
A partire dal 26 ottobre 2020 le disposizioni del Dpcm 13 ottobre 2020, come modificato e integrato dal Dpcm 18 ottobre 2020, sono sostituite dal Dpcm 24 ottobre 2020.


Decreto-legge 11 settembre 2020, n. 117

Disposizioni urgenti per la pulizia e la disinfezione dei locali adibiti a seggio elettorale e per il regolare svolgimento dei servizi educativi e scolastici gestiti dai comuni
(GU Serie Generale n. 227 del 12-09-2020)
Decreto-Legge abrogato dalla
Legge 13 ottobre 2020, n. 126 (GU n.253 del 13-10-2020 - Suppl. Ordinario n. 37) che ha disposto (con l'art. 1, comma 2) che "Restano validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base dei medesimi decreti-legge 14 agosto 2020, n. 103, 8 settembre 2020, n. 111, e 11 settembre 2020, n. 117

Decreto-legge 8 settembre 2020, n. 111

Disposizioni urgenti per far fronte a indifferibili esigenze finanziarie e di sostegno per l'avvio dell'anno scolastico, connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.
(GU Serie Generale n. 223 del 08-09-2020)
Decreto-Legge abrogato dalla
Legge 13 ottobre 2020, n. 126 (GU n.253 del 13-10-2020 - Suppl. Ordinario n. 37) che ha disposto (con l'art. 1, comma 2) che "Restano validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base dei medesimi decreti-legge 14 agosto 2020, n. 103, 8 settembre 2020, n. 111, e 11 settembre 2020, n. 117

Dpcm 7 settembre 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
(GU Serie Generale n. 222 del 07-09-2020)
A partire dal 14 ottobre 2020 le disposizioni del Dpcm 7 agosto 2020, come prorogato dal Dpcm 7 settembre 2020, sono sostituite dal Dpcm 13 ottobre 2020.


Decreto-legge 14 agosto 2020, n. 103

Modalità operative, precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto nelle consultazioni elettorali e referendarie dell'anno 2020.
(GU Serie Generale n.203 del 14-08-2020)
Decreto-Legge abrogato dalla
Legge 13 ottobre 2020, n. 126 (GU n.253 del 13-10-2020 - Suppl. Ordinario n. 37) che ha disposto (con l'art. 1, comma 2) che "Restano validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base dei medesimi decreti-legge 14 agosto 2020, n. 103, 8 settembre 2020, n. 111, e 11 settembre 2020, n. 117

Dpcm 7 agosto 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
(GU Serie Generale n.198 del 08-08-2020)
A partire dal 14 ottobre 2020 le disposizioni del Dpcm 7 agosto 2020, come prorogato dal Dpcm 7 settembre 2020, sono sostituite dal Dpcm 13 ottobre 2020.


Dpcm 14 luglio 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
(GU Serie Generale n.176 del 14-07-2020)
A partire dal 9 agosto le disposizioni del dpcm 11 giugno 2020, come prorogato dal Dpcm 14 luglio 2020, sono sostituite da quelle del Dpcm 7 agosto 2020.

Decreto-legge 16 giugno 2020, n. 52

Ulteriori misure urgenti in materia di trattamento di integrazione salariale, nonche' proroga di termini in materia di reddito di emergenza e di emersione di rapporti di lavoro.
(GU Serie Generale n.151 del 16-06-2020)
Provvedimento abrogato dalla L. 17 luglio 2020, n. 77 che ha disposto (con l'art. 1, comma 2) che "Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge 16 giugno 2020, n. 52".

Dpcm 11 giugno 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
(GU Serie Generale n.147 del 11-06-2020)
A partire dal 9 agosto le disposizioni del dpcm 11 giugno 2020, come prorogato dal Dpcm 14 luglio 2020, sono sostituite da quelle del Dpcm 7 agosto 2020.

Dpcm 17 maggio 2020

Disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
(GU Serie Generale n.126 del 17-05-2020)
Con Dpcm 18 maggio 2020 è stato modificato l'articolo 1, comma 1, lettera cc), del Dpcm 17 maggio 2020 (GU Serie Generale n.127 del 18-05-2020)
A partire dal 15 giugno 2020 le disposizioni del Dpcm 17 maggio 2020 sono sostituite da quelle del Dpcm 11 giugno 2020.

Decreto-legge 10 maggio 2020, n. 29

Misure urgenti in materia di detenzione domiciliare o differimento dell'esecuzione della pena, nonche' in materia di sostituzione della custodia cautelare in carcere con la misura degli arresti domiciliari, per motivi connessi all'emergenza sanitaria da COVID-19, di persone detenute o internate per delitti di criminalita' organizzata di tipo mafioso, terroristico e mafioso, o per delitti di associazione a delinquere legati al traffico di sostanze stupefacenti o per delitti commessi avvalendosi delle condizioni o al fine di agevolare l'associazione mafiosa, nonche' di detenuti e internati sottoposti al regime previsto dall'articolo 41-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, nonche', infine, in materia di colloqui con i congiunti o con altre persone cui hanno diritto i condannati, gli internati e gli imputati.
(GU Serie Generale n.119 del 10-05-2020 - Comunicato errata corrige GU Serie Generale n.123 del 14-05-2020)
Provvedimento abrogato dalla L. 25 giugno 2020, n. 70 che ha disposto (con l'art. 1, comma 3) che "Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge 10 maggio 2020, n. 29".

Dpcm 26 aprile 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
(GU Serie Generale n.108 del 27-04-2020)
A partire dal 18 maggio 2020 le disposizioni del Dpcm 26 aprile 2020 sono sostituite da quelle del Dpcm 17 maggio 2020.

Dpcm 10 aprile 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
(GU Serie Generale n.97 del 11-04-2020)
A partire dal 4 maggio 2020 le disposizioni del Dpcm 10 aprile 2020 sono sostituite da quelle del Dpcm 26 aprile 2020.
 
Dpcm 1 aprile 2020

Disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
(GU Serie Generale n.88 del 02-04-2020)
A partire dal 14 aprile 2020 le disposizioni del Dpcm 1 aprile 2020 sono sostituite da quelle del Dpcm 10 aprile 2020.

Dpcm 22 marzo 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
(GU Serie Generale n.76 del 22-03-2020)
L'allegato 1 del dpcm 22 marzo 2020 è stato modificato dal Decreto del Ministro dello Sviluppo economico 25 marzo 2020 (GU Serie Generale n.80 del 26-03-2020)
Il Dpcm ha cessato di produrre effetti dalla data di efficacia delle disposizioni contenute nel Dpcm 10 aprile 2020.

Dpcm 11 marzo 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
(G.U. Serie Generale n. 64 del 11/03/2020)
Il Dpcm ha cessato di produrre effetti dalla data di efficacia delle disposizioni contenute nel Dpcm 10 aprile 2020.

Dpcm 9 marzo 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
(G.U. Serie Generale n. 62 del 09/03/2020)
Il Dpcm ha cessato di produrre effetti dalla data di efficacia delle disposizioni contenute nel Dpcm 10 aprile 2020.

Decreto-legge 9 marzo 2020, n. 14

Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all'emergenza COVID-19.
(GU Serie Generale n.62 del 09-03-2020)
Decreto-legge abrogato dalla L. 24 aprile 2020, n. 27 (art. 1, comma 2). Restano validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge.

Dpcm 8 marzo 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale
(GU Serie Generale n.59 del 08-03-2020)
In riferimento al Dpcm 8 marzo 2020, il Ministro dell'interno ha emanato la Direttiva n. 14606 del 08/03/2020 destinata ai Prefetti per l’attuazione dei controlli nelle “aree a contenimento rafforzato”.
Il Dpcm ha cessato di produrre effetti dalla data di efficacia delle disposizioni contenute nel Dpcm 10 aprile 2020.

Decreto-legge 8 marzo 2020, n. 11

Misure straordinarie ed urgenti per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenere gli effetti negativi sullo svolgimento dell'attivita' giudiziaria.
(GU Serie Generale n.60 del 08-03-2020)
Abrogato dalla L. 24 aprile 2020, n. 27 (art. 1, comma 2). Restano validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge.

Dpcm 4 marzo 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale
(GU Serie Generale n.55 del 04-03-2020)
Il Dpcm ha cessato di produrre effetti dalla data di efficacia delle disposizioni contenute nel Dpcm 8 marzo 2020.

Decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9

Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19
(GU Serie Generale n.53 del 02-03-2020)
Abrogato dalla L. 24 aprile 2020, n. 27 (art. 1, comma 2). Restano validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge.

Dpcm 1 marzo 2020

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19
(GU Serie Generale n.52 del 01-03-2020)
Il Dpcm ha cessato di produrre effetti dalla data di efficacia delle disposizioni contenute nel Dpcm 8 marzo 2020.

Decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6

Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19
(GU Serie Generale n.45 del 23-2-2020)
Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla
L. 5 marzo 2020, n. 13 (in GU 09/03/2020, n. 61).
Abrogato dal decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 (art. 5 c. 1 lett. a) ad eccezione degli articoli 3, comma 6-bis, e 4;
 
Decreto Legge per prevenire la “quarta ondata”
Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 24 novembre 2021,
ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid-19
e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali.

Il testo del decreto-legge contempla una serie di misure di contenimento della “quarta ondata” della pandemia, distinguendole in quattro ambiti:

  • obbligo vaccinale e terza dose;
  • estensione dell’obbligo vaccinale a nuove categorie;
  • istituzione del Green Pass rafforzato;
  • rafforzamento dei controlli e campagne promozionali sulla vaccinazione.
Obbligo vaccinale e terza dose
Il decreto legge prevede l’estensione dell’obbligo vaccinale alla terza dose a decorrere dal 15 dicembre 2021,
e con esclusione della possibilità di essere adibiti a mansioni diverse.

Obbligo per nuove categorie
Il provvedimento stabilisce l’estensione dell’obbligo vaccinale a ulteriori categorie di soggetti, a decorrere dal 15 dicembre.
Le nuove categorie coinvolte sono state così identificate:

  • personale amministrativo della sanità,
  • docenti e personale amministrativo della scuola,
  • militari,
  • forze di polizia (compresa la polizia penitenziaria),
  • personale del soccorso pubblico.

Durata validità Green Pass
Il testo approvato prevede che la riduzione della durata di validità del Green Pass dagli attuali 12 mesi, a 9 mesi.

Settori ai quali è esteso l’obbligo di Green Pass
L’obbligo di Green Pass viene esteso a ulteriori settori:

  • alberghi;
  • spogliatoi per l’attività sportiva;
  • servizi di trasporto ferroviario regionale e interregionale;
  • servizi di trasporto pubblico locale.
Green Pass rafforzato
A decorrere dal 6 dicembre 2021 viene introdotto il Green Pass cd. rafforzato,
il quale vale per coloro che sono o vaccinati, oppure guariti.

Il nuovo Certificato verde sarà indispensabile per accedere ad attività che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla nei seguenti ambiti:

  • spettacoli;
  • eventi sportivi;
  • ristorazione al chiuso;
  • feste e discoteche;
  • cerimonie pubbliche.
In ipotesi di passaggio in zona arancione, le restrizioni e le limitazioni non scattano,
tuttavia alle attività possono accedere i soli detentori del Green Pass rafforzato.

Dal 6 dicembre 2021 e fino al 15 gennaio 2022 è previsto che il Green Pass rafforzato per lo svolgimento delle attività,
che diversamente sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla, debba essere utilizzato anche in zona bianca.

Controlli delle Prefetture
Verrà disposto un rafforzamento dei controlli da parte delle prefetture
che devono prevedere un piano provinciale per l’effettuazione di costanti controlli,
entro 5 giorni dall’entrata in vigore del testo, e sono altresì obbligate a redigere una relazione settimanale da inviare al Viminale.

Campagna di comunicazione
Verrà potenziata la campagna di comunicazione in favore della vaccinazione.

Ulteriori tematiche
Il Governo ha assunto, ed ha intenzione di assumere, in via amministrativa, ulteriori decisioni:

  • è già consentita la terza dose dopo 5 mesi dalla seconda;
  • aprirà da subito la terza dose per gli under 40;
  • se autorizzate, potranno essere avviate campagne vaccinali per la fascia di età 5-12 anni.
 
Ragazzi. Come siamo messi male. Ma male male male male.
Li stanno bombardando e loro csono così ebeti da farsi inebetire
ancora di più. Li preparano così :


Il futuro, seppur apparentemente lontano, è già alle porte.

Cambiamenti che riguardano tutti gli aspetti della vita,
infatti, avvengono giorno dopo giorno, modificando la nostra quotidianità.

Come sarà il mondo nel 2030 secondo le nuove generazioni?


Rricerca ‘Next Gen 2030’ all’istituto Eumetra MR.


Mille ragazzi tra i 15 e i 30 anni si sono così prestati,

portando il loro punto di vista su questioni importantissime come società,

ambiente,

scuola,

università,

lavoro,

economia e

servizi assicurativi,

mettendo in luce i cambiamenti di cui avvertono la necessità e delineando un futuro sempre più smart e tecnologico.


Lavoro: assistenti vocali, orari ridotti e più smartworking

Una tendenza che in futuro crescerà ulteriormente,
grazie anche ad un utilizzo sempre più consapevole della tecnologia.

Ben il 52% degli intervistati, infatti, immagina che lo smartworking

sarà il cambiamento principale entro il 2030 con una modalità d’alternanza con la presenza in ufficio.

Per il 34% sarà addirittura predominante, con un lavoro in presenza solo quando strettamente necessario.

COGLIONI IL LAVORO E' ANCHE LA FABBRICA.


Sul banco delle ipotesi per il 44% dei giovani, anche una riduzione degli orari lavorativi:

massimo 5 ore obbligatorie al giorno, con l’eventualità di una parte flessibile.


Una cospicua parte degli intervistati (il 23%), inoltre,

non esclude una settimana lavorativa composta da soli 3-4 giorni, che, però, non va a penalizzare lo stipendio.

E CHI TI PAGA LO STIPENDIO INTERO SE LAVORI SOLO 3 GIORNI ?
AH SI' RIMBAMBITO, LA DECRESCITA FELICE.



Insomma, quello previsto dai ragazzi è chiaramente un mondo del lavoro più dinamico.

A supporto di questa visione ci saranno le tecnologie,
di cui il campione preso in analisi prevede uno sviluppo che gioverà ai lavoratori:
pc sempre più intelligenti, assistenti vocali, sistemi di monitoraggio per la salute e il benessere
e un sistema di controllo della produttività basato sull’intelligenza artificiale e nuovi algoritmi.

BENE: ALLOA IN FABBRICA SOLO ROBOT.



Pagamenti e acquisti: cashless e digital

Per i giovani che hanno preso parte alla ricerca ‘Next Gen 2030’,
anche gli acquisti saranno completamente rivoluzionati,
sviluppando un’economia che sarà sempre più cashless.

Più della metà degli intervistati ha infatti immaginato un 2030
in cui quasi tutte le operazioni avverranno senza l’utilizzo di denaro contante.

Per circa il 48%, inoltre, tutti i pagamenti potranno essere effettuati rapidamente
attraverso il supporto di dispositivi indossabili, orologi digitali e, ovviamente, smartphone.


Gli acquisti online avranno sempre più spazio, diventando predominanti:
oltre il 40% dei ragazzi intervistati, infatti, è sicuro che in futuro non troppo lontano
si faranno compere esclusivamente sul web.

L’esperienza fisica, tuttavia, non viene ancora del tutto disdegnata,
ma anche in questo caso viene rivista con un’ eliminazione di tutti gli elementi
che procurano noia o perdita di tempo.

Ben visti, quindi, i negozi senza casse e le vendite a domicilio (o in ufficio) su appuntamento.

PERFETTO. ALLORA ELIMINIAMO UN'ALTRA CATEGORIA DI LAVORATORI.
NIENTE PIU' COMMESSI/E E ALLORA - MA SI' DAI - NIENTE PIU' NEGOZI


In riferimento a questo contesto, Donatella Maisto, collaboratrice di QuiFinanza aggiunge:

"Se è positivo che i giovani avvertano la necessità di cambiamenti e vedano il futuro smart e tecnologico,
è necessario che a questa sensibilità si accompagni costantemente il coraggio di andare in profondità,
di anticipare le tendenze, di partecipare invece di chiudersi, imparando a prendere decisioni incisive.
È necessario che vengano forniti loro strumenti utili per non "subire" il futuro,
ma per agire consapevolmente, per guidarlo, modificarlo, viverlo, colmando i più disparati gap:
di opportunità, di genere, di competenze, di infrastrutture. Solo l’accesso alla conoscenza genera altra conoscenza."



Flessibilità è, quindi, una delle parole d’ordine del 2030.

Se dal punto di vista lavorativo predominerà lo smartworking, con un’alternanza alla presenza in ufficio
e, addirittura, una riduzione degli orari o dei giorni lavorativi,
negli acquisti sarà l’online ad avere ancora di più un ruolo di rilievo,
mentre l’utilizzo dei contanti verrà drasticamente ridotto in favore di un’economia sempre più cashless.

Ruolo di primissima importanza, così, è quello affidato alle tecnologie,
che saranno di supporto a tutti i cambiamenti presi in considerazione.


Ma in un mondo sempre più smart, aumentano anche i rischi e, di conseguenza, l’esigenza dei giovani di tutelarsi.

Con una grande consapevolezza, così, i ragazzi intervistati hanno anche immaginato nuovi servizi assicurativi,
ponendo la sicurezza tra i temi principali del loro futuro.


Per il 43% dei giovani della Next Gen, i rischi cyber aumenteranno.

Seguono, poi, i danni provocati dal malfunzionamento della guida autonoma (32%) e quelli causati da nuove pandemie (27%).

QUESTI GIA' PENSANO CHE CI SARANNO NUOVE PANDEMIE.
NON PENSANO A CASA - LAVORO - FAMIGLIA.
NO, IL PROLEMA SARANNO LE PANDEMIE. IDIOTI.



Il desiderio dei giovani è una polizza unica, che li protegga e li assicuri da ogni rischio
e che li faccia sentire protetti in un mondo sicuramente più tecnologico e attento al benessere di tutti, ma anche più insidioso.

Una richiesta che va assolutamente presa in considerazione
e che non può restare inascoltata se si vuole rendere il 2030 all’altezza dei sogni delle nuove generazioni.


SPETTA CHE FACCIO IL SUNTO. LAVORO 3 GIORNI A SETTIMANA.

NATURALMENTE LAVORO IN UFFICIO O MEGLIO, DA CASA.

PRENDO LO STESSO STIPENDIO, COSI' POSSO FARE GLI ACQUISTI
IN INTERNET, COSI' NON MI STANCO E NON MI ANNOIO AD ANDARE PER NEGOZI.

.....NEGLI ALTRI 4 GIORNI MI FACCIO LE SEGHE....MENTALI PERO'
PERCHE' LE ALTRE MI STANCANO TROPPO E MI CADONO GLI OCCHI.

AH PERO' - URCA - CHE VITA
 
Chi stende le riforme ? Chi le prepara ?
I BUROCRATI.

E a chi credete che pensino i burocrati ?
AI LORO INTERESSI, non a quelli degli operai ed impiegati.

PIRLONI. PORTATE LA PRIMA ALIQUOTA AL 20%
E QUELLA SOPRA I 50.000 AL 50%


Un primo passo all’orizzonte.

È stato raggiunto l’accordo politico sul fisco al Mef.

Gilberto Pichetto, viceministro del Mise, ha detto:

“Siamo al primo passo della riforma fiscale, i tagli dell’Irpef e dell’Irap partiranno dal 2022 e saranno strutturali”.


Cosa succede

In pratica, scendono da 5 a 4 le aliquote Irpef.

C’è la cancellazione di quella al 41 per cento e il taglio di 3 punti di quella al 38 per cento, che passa al 35 per cento.

In sostanza, è questa l’intesa raggiunta.

Come spiegato da Pichetto:

“Questo è l’accordo politico, ora Franco ne deve parlare con il premier Draghi, noi con i nostri partiti e poi dobbiamo rivederci”.


A questo punto, sul taglio delle tasse è atteso l’ok del premier Mario Draghi,
dopo l’accordo raggiunto tra le forze di maggioranza.

Il ragionamento da parte dei rappresentanti politici ha riguardato anche l’Irap,
“che – ha sottolineato Pichetto – vede una scelta verticale, partendo dalle 850mila persone fisiche,
autonomi e ditte individuali, aggiungendo eventualmente le start up”.

L’accordo ha previsto inoltre che la fascia di reddito fino a 15mila resti al 23 per cento,

che quella 15-28mila vada dal 27 per cento al 25 per cento,

che quella 28-50mila passi dal 38 per cento al 35 per cento,

mentre oltre i 50mila sia al 43 per cento.


La riforma è pensata con interventi strutturali su Irpef e Irap.

Nel primo caso, è ripensata la struttura e i risparmi di imposta più consistenti (concentrati sul ceto medio).

Nel secondo caso, si abolisce l’imposta per le ditte individuali e le persone fisiche (ma son sempre commercianti).


.
 
Rosso o Verde?

Secondo il presidente della Repubblica, i “Sì vax” e “Sì Green pass
battono i loro diretti avversari del “No” con il punteggio netto di “Nove a uno”.


Le ipotesi a sostegno del rifiuto per una parte non trascurabile
fanno leva sulle profonde contraddizioni che la stessa scienza e i suoi protagonisti (Big Pharma compresa!)
hanno messo in campo fin dall’avvento della pandemia.

Si inizia a sragionare in una babele di voci e di pareri contradditori,
da parte di qualificati esperti di settore (onnipresenti sui media),
clinici, virologi, immunologi e rianimatori, sugli effetti del vaccino europeo di Astrazeneca.

Farmaco quest’ultimo apparentemente boicottato dai concorrenti americani
e auto-danneggiato dalla propria insipienza e incapacità interna, a proposito di tecniche comunicative, piuttosto naif,
relative alle procedure di somministrazione e ai possibili, rari danni collaterali post vaccino.

Tutti ricordano in merito la confusione che ha riguardato l’estensione della vaccinazione alle varie fasce di età,
tra consigliate e interdette, per finire alle improvvide e fin troppo intempestive assicurazioni sulle ipotesi di durata della copertura,
per quanto riguardava i vaccini più performanti, come quelli di Pfizer e Moderna.


Ora, desta francamente qualche sospetto che la responsabilità di quest’ultima Quarta Gobba europea della pandemia
sia esclusivamente attribuibile alla componente che, per vari motivi (in parte ideologici, e per il resto psicologici e sociologici),
ha deciso di non vaccinarsi comunque, o continua a permanere nel limbo degli indecisi.

Pur di convincerla, si stanno mettendo a punto in Europa
(che attualmente risulta il continente più colpito, per quanto riguarda sia la sua parte centrale che orientale)
varie tecniche coercitive, che vanno dall’interdizione dell’accesso ai luoghi collettivi di svago e di tempo libero,
al divieto di utilizzo dei trasporti pubblici, ritenendo validi i tamponi antigenici (rapidi) solo per quanto riguarda l’accesso ai luoghi di lavoro.


Il discorso è molto diverso se si è vaccinati: ci si può contagiare, ma, se si usano i presidi consigliati
(mascherina, igienizzazione delle mani e distanziamento) il rischio cala.

Tuttavia, quello che alimenta le piazze della protesta “No vax/No pass
è la manifesta inadeguatezza delle istituzioni di Governo e sanitarie,
per quanto riguarda l’adozione di misure contingenti e strategiche relative al contenimento della pandemia.

Mancano del tutto, in tal senso, le politiche comuni europee per il contrasto alla diffusione del virus che non conosce frontiere,
per cui alla fin fine ogni Stato membro si comporta un po’ come crede.

I confini nazionali continuano a rimanere aperti, mettendo a contatto tra di loro
le aree in cui il picco dei contagi è più alto con quelle meno colpite,
mancando del tutto parametri comuni su come stabilire la colorimetria del contagio,
con le connesse tipologie di controlli e di protocolli standardizzati di prevenzione e cura.


Lo scontro finale, però, attiene alla questione mandatory (come dicono gli inglesi),
ovvero dell’imposizione dell’obbligo del vaccino con norma di legge,
che mette in gioco la responsabilità dello Stato per eventuali danni collaterali agli assuntori,
ma non garantisce in nulla, una volta adottato, che venga aggredito lo zoccolo duro dei contrari.

Questi ultimi però, a quel punto, subirebbero sanzioni ben più coercitive di quelle dettate dalle attuali condizioni soft del Green pass.

Un fenomeno, utile a misurare la temperatura delle forme più estreme della protesta,
riguarda le iniziative di ribellione connesse con le pratiche azzardate dei Corona-party,
in cui persone giovani (e non!) si riuniscono con potenziali positivi per contrarre una carica virale sufficiente a infettarsi
ma, nell’ipotesi, insufficiente ad ammalarsi seriamente, dato che una volta guariti si avrebbero gli stessi identici diritti e privilegi dei vaccinati.


Il mondo scientifico e con esso la politica deve cercare di dare risposte serie a quesiti fondamentali, del tipo seguente.

Primo: qual è il periodo critico di durata della copertura tra una vaccinazione e l’altra?

Secondo: sono stati valutati e in qualche modo calcolati i rischi di vaccinazioni ripetute e ravvicinate nel tempo?

Terzo: quali sono gli interessi extra-sanitari che fanno dire a Big Pharmavaccinatevi, vaccinatevi” a cadenze regolari e ravvicinate?


È veramente una cosa vitale per la sopravvivenza, o si tratta di puro business?


I maldestri naviganti (della politica) sono avvertiti.
 
George Orwell.

Se lo scrittore britannico fosse vissuto più a lungo dei suoi quarantasette anni,
probabilmente, lo ricorderemmo con ancora più fascino e mistero per via delle sue “profezie”.


Non c’è stata cosa nata dall’immaginazione di Orwell che non si sia avverata.


Basti pensare al romanzo 1984

oggi milioni e milioni di telecamere disseminate per la Terra controllano costantemente i nostri spostamenti


oppure alla Rete e ai social network, dove si opera un controllo costante attraverso la cosiddetta “profilazione”

o alla Fattoria degli animali, magnifico racconto allegorico che potrebbe rappresentare oggi

“la retorica dell’uno vale uno”
(tutti gli animali sono uguali)

e della “democrazia dal basso, del popolo che combatte l’establishment per poi farsi establishment a sua volta”.


Orwell, però, dimostra una lungimiranza, a dir poco profetica,
nelle sue considerazioni più profonde indirizzate ad analizzare il rapporto dell’uomo con la verità.


Le sue riflessioni denunciano con fermezza i rischi di una verità deformata,

prona al servizio della propaganda,

della retorica e del nazionalismo,

una verità prigioniera delle notizie,

condizionata se non annichilita dai limiti alla libertà di espressione.



Riferimenti questi tremendamente attuali a causa delle tante verità reperibili sul web,

prolificate in maniera esponenziale e che svuotano, però, di significato profondo il concetto di veridicità.


Qualsiasi testata giornalista, ogni sito online, qualsiasi pagina Facebook diffonde la propria verità;

i fatti vengono confusi con le opinioni,

le fake news conquistano la ribalta relegando la corretta informazione a mera eccezione,

il clickbait (sorgente del sensazionalismo) diventa linea editoriale.



Una selva oscura per chi ha il solo desiderio di informarsi.


Un’inversione di rotta rispetto ai principi sacri del diritto all’informazione e della storiografia
da sempre legati al pluralismo delle notizie e delle fonti.



Lo stesso pluralismo che oggi garantisce il moltiplicarsi dei canali di disinformazione
e che permette ad una fake news di proveniente dai social o dalla rete
di conquistare le prime pagine anche dei maggiori organi di informazione tradizionali.

Occorre, dunque, una “dieta informativa e formativa” caratterizzata da una forte propensione alla crossmedialità attiva,
realizzabile solo attraverso un rapporto continuo con le fonti informative al fine, però, di approfondire, verificare,
incrociare notizie e dati per non restare vittime della disinformazione.

Un'eccesso informativo che, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, è un male molto più insidioso del Covid-19: l’infodemia.


Tale neologismo rappresenta accuratamente la saturazione di informazioni,

solitamente poco accurate e verificate, fake news, sensazionalismo che, in tempi di pandemia,

hanno provocato aumenti vertiginosi di paure e ansie.


A tutto questo aggiungiamo gli algoritmi matematici

(vero e proprio cuore dei social network e dei motori di ricerca)

che, attraverso processi di profilazione, scelgono le notizie che dobbiamo leggere,

i prodotti che dobbiamo acquistare, e il gioco è fatto.



Secondo un rapporto sul consumo di informazione dell’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni),
il 54,5 per cento degli utenti accede all’informazione attraverso i social network e i motori di ricerca.


Un processo dunque che altera la nostra percezione della realtà

che si configura ai nostri occhi in modo parziale e pregiudizievole.


Il futuro dell’informazione non può prescindere da un forte richiamo alla responsabilità collettiva,

la notizia non può essere trasformata in prodotto

e i giganti della tecnologia devono essere soggetti a regole chiare, precise e insuperabili.


Un grandissimo autore del Novecento, il nostro Luigi Pirandello, per il quale non esiste una sola verità,

ma esistono tante verità quanti sono coloro che credono di possederle.

In Così è (se vi pare), quando alla moglie del signor Ponza viene chiesto di risolvere il mistero sulla propria identità,

la donna, incarnazione della verità pirandelliana, con il viso coperto da un velo nero,

risponde di essere allo stesso tempo sia la figlia della signora Frola sia la seconda moglie del signor Ponza:

“Io sono colei che mi si crede”.
 
Ho sempre pensato che non fossero granchè ..........


La mia amica, che fa regali scemi, ma non è così scema da seguire tutte le polemiche identitariste americane:
non sapeva cosa fosse un pussy hat.

Solo che, siccome siamo appunto un tempo senza senso del testo né del contesto né del tono né del ridicolo,
le partecipanti ad una marcia avevano in testa dei cappellini rosa, fatti all’uncinetto,
che rappresentavano, rido e piango solo a trascriverlo, una passera.

Sì, quella roba di appropriarsi dell’insulto perché diventi rivendicazione,
della passera perché diventi orgoglio, della rava perché diventi fava.

I cappellini rosa.

Pensavo fossero tornate tutte a far l’uncinetto, che mi sembra già intellettualmente impegnativo. E invece.


E invece Women’s March – l’organizzazione del corteo di donne in cappellino rosa –
trentasei ore fa è ricomparsa nell’orizzonte delle debosciate giornate d’un occidente cui la lavatrice ha liberato troppo tempo.

Invece di lavare i panni al fiume, loro hanno scritto (e noi abbiamo letto, caricando l’asciugatrice) un tweet che faceva così:

«Ci profondiamo in scuse per l’email inviata oggi. 14,92 dollari era in effetti la media delle donazioni ricevute questa settimana.
Ma è stata una trascuratezza da parte nostra non renderci conto che la cifra evocava un anno di colonizzazione,
conquista, e genocidio della popolazione indigena, specialmente subito prima del Ringraziamento».



Vi traduco la traduzione, perché più d’una persona ieri, visto il tweet,
mi ha detto d’averci messo un po’ a capirlo (a volte il ridicolo è più ostico di Musil in tedesco).


Hanno mandato alle loro iscritte (non so quante siano quelle alla newsletter;
su Instagram le seguono un milione e quattrocentomila persone, novecentomila su Facebook, seicentomila su Twitter)
un’email che, tra le altre cose, diceva quant’era la cifra media delle donazioni ricevute in una settimana.

E quella media, letta di fila dollari e centesimi era, ma tu pensa a volte il diavolo che ci mette la coda, l’anno di Cristoforo Colombo.



Quello senza il quale non esisterebbero Twitter,
i cappellini all’uncinetto,
gli account YouTube,
il MeToo,
i premi Oscar con le quote razziali,
gli abiti monospalla disegnati dall’ex moglie di Harvey Weinstein,
il premio Pulitzer Nikole-Hannah Jones,
Jonathan Franzen che non riesce più a guardare i quadri di Caravaggio da quando ha scoperto che era un assassino,
Sally Hemings (la schiava che fu amante di Thomas Jefferson),
la commissione che ha votato per rimuovere dal palazzo municipale di New York la statua di Thomas Jefferson,
le canzoni di Springsteen,
i libri di Obama,
i film di Woody Allen
e quelli di Nora Ephron,
gli spettacoli di Mike Nichols
e quelli di Beyoncé.

Il 1492: l’anno senza il quale non esisterebbero gli Stati Uniti d’America.

(Certo, ci resterebbero Joni Mitchell e Leonard Cohen: Dio salvi il Canada).


M’è già capitato di scrivere che ormai metà del tempo in cui si leggono le stronzate del presente

lo si passa a cercare di distinguere tra realtà e parodia;


quando ho visto il tweet sui 14 dollari e 92 centesimi poco rispettosi delle vite indigene,

ho aspettato il «v’abbiamo raccontato un sacco de fregnacce»

con cui la Women’s March svelava d’aspirare a Manuel Fantoni.


Ma invece sono passate, mentre scrivo, ventiquattr’ore, e ancora nessuna smentita,

nessun segno di sarcasmo non colto dalle masse pavloviane, nessuna pernacchia.


Certo, non è il maggior problema del maccartismo social, la mancanza di senso del ridicolo:

quella di senso del contesto è più grave e – confesso che mai me lo sarei aspettata –


Quindi ho deciso di – per ora – non accanirmi;

aspetterò, prima di deliberare che alla Women’s March ci sono una banda di rincoglionite.



Aspetterò fin quando non si scuseranno per aver ricevuto donazioni medie di 16 dollari e 19 centesimi:

1619 è l’anno in cui, secondo Nikole Hannah-Jones, è stata davvero fondata l’America, con l’arrivo della prima nave di schiavi.


La giornalista (la militante? Ora non cavilliamo) del New York Times ci ha vinto il Pulitzer, con l’inserto intitolato 1619:

mica vorranno farne un numero positivo, quelle coi cappelli all’uncinetto, brutte superficiali.
 
Nella Repubblica di San Marino

un dato che evidenzia come alle nostre autorità poco interessa l'efficacia dei vaccini,

acendo prevalere scelte politiche dettate da oltreoceano.


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Infatti, il Fondo sovrano russo in conferenza stampa con l'Istituto Gamaleya,citati anche dal Resto del Carino,
ha presentato una serie di dati sulla vaccinazione con lo Sputnik V a San Marino.

Si parla di un'efficacia all'80% contro l'infezione dal sesto all'ottavo mese dopo la seconda dose.

Un risultato più duraturo, secondo il team Sputnik, rispetto ai vaccini mRNA.

Lo studio si basa, hanno spiegato, sui dati di oltre 18.600 sammarinesi che hanno completato il ciclo vaccinale con il siero russo.

Il Fondo sovrano ora punta sullo Sputnik Light come booster a dose unica
e annuncia una versione del vaccino per adolescenti e una nasale da commercializzare nel 2022.


Se tanto si preme con appelli e pubblicità coinvolgendo attori, cantanti e ogni genere di saltibanco

affinché ci sia più vaccinazioni,

allo stesso tempo, perché non si dà la possibilità ai cittadini di poter scegliere,

non solo se fare o meno il vaccino,

ma la libertà di scegliere quale fare, sia russo, cinese, cubano e via di seguito?



Diverse regioni italiane hanno già prenotato migliaia di dosi di Sputnik V,
in attesa della decisione dell'agenzia europea del farmaco che ancora non si è espressa in merito.

Viene da pensare che Sputnik funziona benissimo,
fosse stato il contrario avrebbero dato il via libera alla sua somministrazione
e sarebbe stata l'occasione per fare altra propaganda contro la Russia.


Proprio questa mattina il Corriere della Sera ha evidenziato,

in merito alla durata dell'efficacia del vaccino anti Covid-19 Pfizer,

dati che non lasciano nemmeno spazio chi vuole attaccare semplicemente chi pone dei dubbi e domande sui vaccini in uso in Italia.



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Il vaccino Pfizer, come evidenziato nel grafico

cala nella sua efficacia dopo 90 giorni con un rischio di infezione quasi 3 volte più alto dopo 5 mesi.


Potremmo non allarmarci, ma in Italia non abbiamo scelta, i vaccini anti Covid-19 sono quelli del Bigfarma.
 
Ma no dai, vedrai che gli hanno iniettato il placebo ........



Due medici del reparto di Rianimazione del Parini di Aosta sono risultati positivi al Covid-19.

Avevano appena fatto la terza dose di vaccino.

Al manifestarsi dei sintomi, infatti, sono stati sottoposti a tampone di controllo, che ne ha certificato la positività al Covid.

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Lo annuncia La Stampa di Aosta senza precisare se i due medici, reduci dalla terza dose,
abbiano infettato i pazienti e gli altri colleghi.

Sono in corso accertamenti e sanificazione del delicatissimo reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Aosta.


«Considerando anche medici no vax, chi si è licenziato, gli operatori sospesi
e le carenze croniche in organico rispetto all'inizio della pandemia, in ospedale c'è molto meno personale»,
ha dichiarato il coordinatore dell'emergenza sanitaria Luca Montagnani.

E questo è solo l'inizio....

In base alle ridottissime capacità della sanità pubblica delle varie regioni,
tagliata, vessata, non più ampliata e per cui non sono previsti finanziamenti
e considerata la mancanza di personale sanitario,
già sospeso perché non si è voluto sottoporre a vaccinazione,
sarà gioco facile dichiarare l'intasamento delle strutture ospedaliere....
 

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