Imposte (capital gain, minus, plus) Forconi se non tagliano o fanno finta: chi ci sta?

nel frattempo i signori calciatori, sdegnati, non vogliono pagare il contributo di solidarietà (mi fa morire dal ridere come lo hanno chiamato...!!) scaricandolo sulle società di appartenenza. Bhe del resto non possiamo mica pretendere che i signori (ne prendo 2 a caso) eto'o e ibrahimovic, che guadagnano 11 milioni di euro netti l'anno, vadano a pagare un milione di euro per due anni di seguito vero?
Lurida razza di mercenari che per 1000 euro in più venderebbero al primo passante la loro madre!!!
 
nel frattempo i signori calciatori, sdegnati, non vogliono pagare il contributo di solidarietà (mi fa morire dal ridere come lo hanno chiamato...!!) scaricandolo sulle società di appartenenza. Bhe del resto non possiamo mica pretendere che i signori (ne prendo 2 a caso) eto'o e ibrahimovic, che guadagnano 11 milioni di euro netti l'anno, vadano a pagare un milione di euro per due anni di seguito vero?
Lurida razza di mercenari che per 1000 euro in più venderebbero al primo passante la loro madre!!!

Non toccatemi i calciatori :D Almeno quelli non sono pagati dallo Stato (i notai sì) e finchè c'è gente che va allo stadio o si abbona a Sky per vedere il calcio in TV e gli riconosce la bravura (e quindi soldi), non dico nulla. Che gli diano tutti i soldi che chiedono, se possono, ma non un euro delle nostre tasse, questo no. Fanno bene a protestare i calciatori e sarebbe anche il caso che i club gli pagassero il "contributo di solidarietà" come hanno chiesto, magari deducibile dall'Irpef insieme alle spese per festini con vallette selezionate da Mèdiaset o scartate da Arcòre. Forse è la volta buona che la gente si darà una mossa per scendere in piazza coi forconi :moglie::zappo:
 
Riapre il ristorante del Senato

Il salmone? Sempre due euro

ROMA - Per le riforme, è noto, ci vuole tempo. Anche per quelle che l’indignazione popolare reclama a viva voce e sostiene se non sulla punta dei forconi almeno, come conviene alla circostanza, su quella delle forchette. Che poi sono quelle del ristorante del Senato, il cui menù ha spopolato una volta messo in rete per l’estrema modicità del costo, e che ieri ha riaperto i battenti a prezzi, manco a dirlo, invariati.

Regina dello scandalo, eccitato dalla marea montante contro i privilegi della Casta, la famosa spigola offerta a poco più di tre euro a porzione; si distinguevano poi nella classifica dello sdegno, che affollava la rete, alcuni primi piatti come gli spaghetti aglio, olio e peperoncino e le penne all’arrabiata a 1,60 euro; mentre il filetto con i suoi 5,23 euro stabiliva il primato dei costi, ma restando largamente al di sotto dei prezzi di mercato, anche di quello più popolare.

Ieri, essendo lunedì, giornata tradizionalmente poco vocata ai consumi ittici, la spigola era assente dal menù, rimpiazzabile però con salmone affumicato rucola e salsa al limone, a prezzo ancora più modico: 2,76 euro. Immancabile il filetto di bue, ordinabile anche nella versione di tournedos alla griglia, sempre allo stesso prezzo di 5,23 euro. Si aggiungevano alla scelta formaggi vari a 1,74, frutta a 0,76, dolci al carrello 1,74. Insomma il solito menù iperbolicamente economico che, in tempi di manovra lacrime e sangue, è costato alla classe politica in termini di immagine più di uno scandalo della Banca Romana.

D’altra parte va detto che per correggere i prezzi su più congrui livelli di mercato, come tutti a palazzo Madama dal presidente Schifani ai questori si erano affannati a promettere, ce n’è stato davvero poco. La riapertura del ristorante, assolutamente insolita in agosto, è stata comandata dalla convocazione delle commissioni che oggi inizieranno il lavoro sulla manovra. E’ mancata quindi la possibilità di una disposizione dell’Aula che - ha osservato il questore Paolo Franco - è necessaria all’applicazione dell’ordine del giorno G100 approvato in sede di discussione del bilancio interno del Senato e che - come annunciato dal presidente Schifani e dal collegio dei questori - porrà a totale carico degli utenti del ristorante del Senato il costo effettivo dei pasti consumati. Facendo cioè risparmiare all’amministrazione l’integrazione di circa trenta euro a pasto per coprirne il costo reale.

La stretta anti-casta è attesa da tutti nel Palazzo come - almeno a parole - sacrosanta e, semmai, tardiva. La sola voce preoccupata è quella di chi al ristorante non ci mangia ma serve: «Se faranno pagare 50 euro o giù di lì - dice uno dei camerieri - qui non ci viene più nessuno. Non so - aggiunge - se gli sprechi veri della politica siano veramente questi. Fatto è che per una misura magari giusta ad andarci di mezzo saremo noi che non siamo dipendenti del Senato, guadagniamo 800-1000 euro al mese, e se il ristorante chiude ci mettono in mezzo a una strada».
M. Sta.

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lettera che ho inviato domenica al Sole24ore e che ovviamente non mi hanno pubblicato

Visto che anche sulle vostre pagine impazza il dibattito sul sistema pensionistico Vi invito a compiere un piccolo atto di trasparenza. Come nella stampa finanziaria anglosassone ogni articolo sul mercato e' corredato da un disclaimer che precisa il possesso o meno da parte dell'autore delle azioni citate, così' voi dovreste aggiungere ad ogni articolo sulle pensioni una nota che precisi la posizione pensionistica dello scrivente. Ad esempio in calce al solito articolo domenicale di Giuliano Amato sui sacrifici che i pensionandi debbono fare pensando ai loro figli e nipoti una bella postilla che precisi che il dottor sottile percepisce dal ? 31.500 euro lordi al mese di pensione. E sull'articolo di oggi di Baldassari che vuole mandarci tutti in quiescenza a settanta anni una postilla che precisi che e' in pensione dal ? o andrà' in pensione il ? con tot lordi mensili.

Questo per tranquillizzare l'opinione pubblica e rassicurarla che non siamo più' al tempo in cui tronfi gerarchi in orbace e aquila venivano immortalati dai cinegiornali dell' istituto luce mentre nelle stazioni arringavano i soldati sulla immancabile vittoria finale dell'Italia fassista e poi le tradotte partivano per i monti dell'Albania e le steppe ghiacciate della Russia mentre loro tornavano al calduccio di casa propria.

Adesso la classe dirigente italiota si e' spogliata della sindrome dell'armiamoci e partite e se propone sacrifici a tutti non lo fa di sicuro per salvare i propri privilegi… nooo..
 
Visto che anche sulle vostre pagine impazza il dibattito sul sistema pensionistico Vi invito a compiere un piccolo atto di trasparenza. Come nella stampa finanziaria anglosassone ogni articolo sul mercato e' corredato da un disclaimer che precisa il possesso o meno da parte dell'autore delle azioni citate, così' voi dovreste aggiungere ad ogni articolo sulle pensioni una nota che precisi la posizione pensionistica dello scrivente. Ad esempio in calce al solito articolo domenicale di Giuliano Amato sui sacrifici che i pensionandi debbono fare pensando ai loro figli e nipoti una bella postilla che precisi che il dottor sottile percepisce dal ? 31.500 euro lordi al mese di pensione. E sull'articolo di oggi di Baldassari che vuole mandarci tutti in quiescenza a settanta anni una postilla che precisi che e' in pensione dal ? o andrà' in pensione il ? con tot lordi mensili.

Questo per tranquillizzare l'opinione pubblica e rassicurarla che non siamo più' al tempo in cui tronfi gerarchi in orbace e aquila venivano immortalati dai cinegiornali dell' istituto luce mentre nelle stazioni arringavano i soldati sulla immancabile vittoria finale dell'Italia fassista e poi le tradotte partivano per i monti dell'Albania e le steppe ghiacciate della Russia mentre loro tornavano al calduccio di casa propria.

Adesso la classe dirigente italiota si e' spogliata della sindrome dell'armiamoci e partite e se propone sacrifici a tutti non lo fa di sicuro per salvare i propri privilegi… nooo..


L'altro giorno ho visto su sky una intervista ad amato. Alla domanda di una patrimoniale straordinaria gli ho visto un luccichio negli occhi.

Questa gente fa paura ed è fuori dalla realtà. Parlano di sacrifici ma non ne fanno uno. Con quanto prende Amato al mese si potrebbero pagare più di 10-12 buone pensioni mensili.

Ieri sera ho visto il capo della Fiom sulla 7 e mi sembra un ossessivo compulsivo. Anche lui chiede sacrifici senza però offrirne uno. I sindacati non pagano tasse, non redigono bilanci e soprattutto non pagano l'ici. E' pazzesco chiedono ici e super ici e loro non pagano niente, come la chiesa.

In questo paese chi chiede i sacrifici è perchè è sicuro che non pagherà nulla...
 
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L'altro giorno ho visto su sky una intervista ad amato. Alla domanda di una patrimoniale straordinaria gli ho visto un luccichio negli occhi.

Questa gente fa paura ed è fuori dalla realtà. Parlano di sacrifici ma non ne fanno uno. Con quanto prende Amato al mese si potrebbero pagare più di 10-12 buone pensioni mensili.

Ieri sera ho visto il capo della Fiom sulla 7 e mi sembra un ossessivo compulsivo. Anche lui chiede sacrifici senza però offrirne uno. I sindacati non pagano tasse, non redigono bilanci e soprattutto non pagano l'ici. E' pazzesco chiedono ici e super ici e loro non pagano niente, come la chiesa.

In questo paese chi chiede i sacrifici è perchè è sicuro che non pagherà nulla...

Come il geniale AD Marchionne che spezza la lancia per la patrimoniale in Italia ma paga le tasse in Svizzera...ma quanto è bravo il sig Marchionne, ma quanto è lungimirante e generoso...:down:
Avrei in mente qualcosa per spezzargli qualcos'altro...:D
 
Come il geniale AD Marchionne che spezza la lancia per la patrimoniale in Italia ma paga le tasse in Svizzera...ma quanto è bravo il sig Marchionne, ma quanto è lungimirante e generoso...:down:
Avrei in mente qualcosa per spezzargli qualcos'altro...:D


Esatto, eccone un'altro. Vuole la patrimoniale e poi i soldi lui li tiene in svizzera.

Ridicolo poi il cucciolotto Elkann che chiede se l'italia è ancora interessata a produrre auto. Cosa vuole ancora i nostri soldi per tenere in piedi fabbriche e auto fuori dal mercato?
 

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